Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

24 aprile 2024

La Sovranità appartiene al Popolo

Nell'epoca in cui tutti sentenziano anche su materie che non conoscono (ricordiamoci in epoca covid quanti conoscenti, colleghi, amici concionavano su cure, vaccini, precauzioni, come se nella loro vita non avessero fatto altro che studiare i virus e, invece, ripetevano a pappagallo quel che avevano letto o ascoltato, spesso sbagliando perchè non avevano capito quello che avevano letto o udito)  non possiamo meravigliarci se anche i rapporti, che dovrebbero essere ben delineati, tra chi legifera e chi deve solo eseguire, siano saltati.

Qualche giorno fa la corte costituzionale ha bocciato una legge regionale che attribuiva graduatorie per gli alloggi pubblici, dando la preferenza a chi era residente da un tot numero di anni.

La motivazione è strettamente politica, non giuridica: perchè spesso chi ha più bisogno si sposta frequentemente e quindi non matura l'anzianità richiesta.

Massimo rispetto per la motivazione sociale, ma se i giudici costituzionali la pensano così non devono fare altro che presentare alle elezioni una loro lista e, se votata, potranno decidere le normative che più ritengono conformi alle loro idee.

Non possono, da non eletti, far saltare una legge che rispecchia la volontà della maggioranza degli elettori, adattando le norme della costituzione alla loro ideologia (cosa che potrebbe fare chiunque perchè, come noto, con le parole si può sostenere tutto e il suo contrario).

Analogamente una pletora di magistrati si comporta nei confronti dei clandestini e di chi li trasporta in Italia, mandando assolti e liberi loro e le ong e rilasciando le loro imbarcazioni in modo che possano reiterare lo scarico di clandestini sulle nostre coste, nonostante leggi ben precise che sanzionano, con il totale consenso della maggioranza degli Italiani, gli arrivi illegali.

Oggi, poi, leggo ne La Verità che la Banca d'Italia, che si è lasciata espropriare, senza resistere, i poteri di controllo sulle grandi banche e soprattutto sull'emissione di moneta, forse per compensare o per battere un colpo sulla propria esistenza, ha strologato suggerendo sadici interventi per costringere gli Italiani a mettere mano ai propri risparmi e ristrutturare in senso ecoambientalista le nostre case.

Nella fattispecie il suggerimento sembra essere quello di non consentire la locazione dell'immobile se non rispecchia determinate caratteristiche (classi) energetiche.

Se, in questo caso, siamo solo ad un suggerimento, la residua autorevolezza della Banca d'Italia potrebbe indurre qualcuno, particolarmente invasato sull'ambiente e genuflesso all'unione europea, a brandire quel suggerimento per imporre ulteriori restrizioni alle nostre proprietà, il che vuol dire limitare la nostra Libertà.

Sono solo due esempi della decadenza del nostro sistema, quando tutti si riempiono la bocca della parola "demorazia", ma poi vogliono imporre la loro visione della società, sfruttando gli strumenti a disposizione per superare, spesso rovesciare la volontà degli Elettori che, invece, dovrebbero essere gli unici a potersi esprimere se vogliono dare la precedenza ai residenti nell'assegnazione delle case, se vogliono accogliere i clandestini, se vogliono spendere i propri risparmi per ristrutturare casa.

La Sovranità appartiene al Popolo e il potere legislativo appartiene al parlamento eletto dal Popolo.

E gli altri organismi istituzionali devono solo applicare le leggi approvate dal parlamento.





23 aprile 2024

La risposta lucana al monologo di Scurati

La Basilicata è una piccola regione con poco più di mezzo milione di abitanti e poco meno di elettori.

Come per tutte le elezioni regionali i fattori interni hanno rilevanza e, tra quelli, i più influenti sono sicuramente le personalità dei candidati e la loro cerchia di conoscenze, supporti e amicizie, come abbiamo visto per il successo della lista di Calenda non per meriti nazionali, ma unicamente perchè guidata dall'ex presidente regionale Pittella, uno dei personaggi che, dopo Emilio Colombo, ha avuto in mano le chiavi della regione.

Si spostasse lui, la lista di Calenda si sgonfierebbe e crescerebbe quella dove Pittella dovesse accasarsi.

Quindi le elezioni lucane, con il trionfo del Centro Destra e del presidente uscente Bardi, non sono da prendere a pretesto per alcuna variazione nel quadro politico nazionale.

Ma i Lucani sono Italiani come noi e, come noi, prima del voto, hanno assistito alla stucchevole esibizione antifascista di Scurati e di tutti i bella ciao.

Tutti noi Elettori di Centro Destra, inclusi quelli Lucani, abbiamo potuto leggere quel cumulo di sciocchezze che il signor Scurati voleva declamare in televisione, a spese anche nostre.

I primi a dover decidere cosa farne di quel monologo sono stati i Lucani che, senza fare una piega, hanno votato esattamente come avrebbero votato senza Scurati e i suoi piagnistei sulla asserita censura.

Perchè l'antifascismo, oltre a non essere un valore, è del tutto ininfluente per la soluzione dei problemi concreti dell'Italia e degli Italiani e, quindi, anche dei Lucani.

Immigrazione, tasse, le folli direttive verdi dell'unione europea che hanno, come unico risultato, quello di voler mettere le mani sui nostri risparmi sotto forma di spese per ristrutturazioni ecologiche, rinnovo parco macchine, sostituzione di caldaie e dei sistemi energetici.

Quelli sono i problemi ai quali il Centro Destra sta fornendo risposte.

Possono sembrare risposte lente, ma certo non sono l'aria fritta dell'antifascismo che, ogni anno, torna ad ammorbare la nostra vita politica.

A me non interessa se uno è o non è antifascista.

A me interessa che abbia in mente un progetto di Società fondato sulla concretezza, non sul sesso degli angeli, persegua un risultato, dia delle risposte ai problemi concreti che dobbiamo affrontare con un unico obiettivo: accrescere progressivamente il Benessere e la Sicurezza degli Italiani.

E non aumenta il mio, il nostro, Benessere, se dobbiamo mettere mano al portafogli, usando i nostri risparmi non per qualcosa che a noi piace, è utile, ci gratifica, ma per cambiare l'automobile, ristrutturare casa, cambiare la caldaia non perchè guasti ma perchè dei burocrati di Bruxelles hanno sposato i deliri ecoambientalisti.

Così come non aumenta la Sicurezza nella mia vita di tutti i giorni se orde di clandestini sciamano per l'Italia o se, sempre da Bruxelles o da Parigi, qualche burocrate scollegato dalla realtà che si crede Napoleone (la cui fine iniziò con la campagna di Russia)  vuole fare guerra alla Russia.

L'antifascismo non risolve quei problemi, non ci fornisce maggior Benessere e neppure Sicurezza.

I Lucani, con il loro voto, ci hanno semplicemente detto tutto ciò.

 

22 aprile 2024

Candidature al via

Cominciano ad uscire i primi nomi di candidati per le elezioni europee del 9 giugno.

Apprezzo la scelta di Antonio Tajani, dopo che l'aveva escluso, di essere capolista per Forza Italia.

Credo che un Leader debba metterci la faccia, in ogni elezione, anche quando, come in questo caso, le incompatibilità impongono una scelta e, ovviamente, non può che essere a favore del Governo e del Parlamento Nazionale.

Sono contento, anche in questo aspetto del tutto marginale, di essere all'opposto di due esseri che disistimo profondamente: Prodi e Conte.

Apprezzo meno Tajani quando rinuncia al primato in lista nelle Isole per lasciare il posto ad una transfuga dal pd (e non importa di chi sia figlia).

Una simile scelta induce fortemente a diffidare dal votare Forza Italia, perchè se venisse eletta quella candidata, chi mi garantisce che non faccia nuovamente un salto della quaglia in un altro partito ?

Capirei se provenisse da Lega o Fratelli d'Italia, considero naturale un travaso tra simili, ma dal pd a Forza Italia, partiti che dovrebbero essere "l'un contro l'altro armati", il salto mi sembra troppo per essere credibile.

Il presidente della mia regione, in scadenza a gennaio 2025, dopo la trombatura nella gara a segretario del pci/pds/ds/pd, si candiderà per un posto sicuro, nei prossimi cinque anni, a Strasburgo.

Diversamente a gennaio 2025, non potendo essere rieletto, sarebbe progressivamente rientrato nell'ombra e dimenticato da tutti.

Dal mio punto di vista, per una decisione finale su chi votare, oltre ad attendere gli sviluppi dei prossimi mesi (ad esempio, non essendo io antifascista, attribuisco molta importanza alla scelta delle parole della Meloni se parlarne, come le intimano i cattocomunisti o se continuare, come già fece Berlusconi, nell'ignorare quel termine), reputo rilevante la scelta del Generale Vannacci.

Se dovesse candidarsi (come non auspico, credo che il Generale debba restare disponibile e libero per una candidatura unitaria del Centro Destra magari in un collegio uninominale che dovesse liberarsi nei prossimi mesi) sposterebbe il mio personalissimo ago della bilancia verso il partito che lo candidasse, purchè possa votarlo nel mio collegio.

In assenza della candidatura del Generale Vanncci, resterebbe sempre il dilemma tra Fratelli d'Italia e Lega e attribuirò una certa importanza ai nomi che presenteranno in lista, orientandomi, in linea generale, verso chi dovessi conoscere (questo significherebbe quasi sicuramente un voto per Fratelli d'Italia).

Tutto il resto è folklore, compresa l'abituale, stantia, liturgia antifascista nel giorno di San Marco, Patrono della Serenissima e del primo maggio, giornata che dovrebbe essere dedicata ai lavoratori ma che, invece, sarà focalizzata sulle sguaiate performance dei Landini e dei Bombardieri.

21 aprile 2024

Natale di Roma


Sicuramente non era il 21 aprile, ma la Tradizione, come in seguito decise di fissare per il 25 dicembre la nascita di Cristo che invece sembrerebbe essere avvenuta in marzo, anche per farla furbescamente coincidere con una festività pagana diffusa e molto sentita, vuole che Roma sia stata fondata il 21 aprile del 753 avanti Cristo, ben 2777 anni fa.

L'importanza di Roma nella Storia dell'Umanità e della Civiltà è senza pari e, per noi Italiani, dovrebbe essere, assieme al 25 aprile, giorno dedicato a San Marco, Patrono della Serenissima Repubblica di Venezia, uno dei giorni da ricordare perchè nessuna altra nazione può vantare ben due periodi storici influenzati e condotti per mano da una forza propulsiva proveniente per due volte dall'Italia.

La Civiltà che oggi viviamo, anche se decadente nei costumi, ci ha consentito di avere Benessere e Sicurezza più di ogni altra civiltà sparsa nel mondo come testimoniano non solo le guerre che si combattono nel mondo, ma anche il tenore di vita di chi è ai margini, quando non estraneo, alla Tradizione Greco-Romana su cui si fonda la nostra Civiltà.

Riscoprire e rivalutare le nostre Radici, significa ricostruire una base da cui ripartire quando la sbornia distruttiva della cancellazione della cultura sarà esaurita.

Roma ci sarà ancora, quando i black lives matter, le politiche woke e lgbt saranno solo il ricordo di un periodo buio e decadente della Storia dell'Umanità.

20 aprile 2024

Mettere dei paletti ai magistrati

Ancora una sentenza contraria all'interesse dell'Italia e degli Italiani in materia di immigrazione illegale.

Assolti quelli di una ong che trasbordavano clandestini per scaricarli a casa nostra e a nostre spese.

A parte ogni considerazione in punta di diritto (e sappiamo che tra codici e pandette si possono sostenere tutte le tesi e non v'è mai certezza) e sui modi più efficaci per fermare l'invasione dei clandestini, c'è da osservare che la magistratura non solo non aiuta a salvaguardare l'Identità Nazionale, ma. al contrario, nonostante le leggi che vengono approvate, sembra giocare, sempre e comunque, a favore dei clandestini.

Esattamente come sembra voler intervenire nella legislazione, non con una propria lista da sottoporre al voto degli Italiani per poi agire in base ai voti conseguiti, ma a colpi di sentenze tendenti a scavalcare una legge esistente o a condizionare il legislatore per predisporne una o con indagini che, ancor prima, molto prima, di una sentenza definitiva, portano alla eliminazione dal gioco politico di questo o quello.

Tranne, ovviamente, se l'indagato è trattenuto in carcere in una nazione dove aggredire a martellate chi partecipa a manifestazioni politiche non gradite, è ancora reato.

Allora l'appello alla Politica è sempre quello: reagire e riportare l'azione della magistratura entro paletti rigorosi.

Il parlamento e solo il parlamento, legifera e i magistrati applicano le leggi, anche se non piacciono e sono contrarie alla loro personale ideologia.

E nessuno deve dimettersi dal proprio incarico o essere indotto a farlo, per una indagine, un rinvio a giudizio o anche solo una condanna non definitiva.


19 aprile 2024

Il girone dei trombati

Perchè l'Europa è così invisa ai Popoli ?

Perchè non riesce a rappresentare il sentimento delle popolazioni europee ?

Perchè non riesce a creare Benessere e Sicurezza ?

Perchè è fondata sulle consorterie amicali, su pagine di inutili relazioni, su chiacchiere fini a se stesse invece di essere quello strumento utile a delineare il grande quadro operativo in cui operino i governi nazionali ?

Una spiegazione può essere fornita dal personale politico che alligna in Europa.

Personale di secondo piano, in genere trombati o pensionati delle politiche nazionali.

Ursula Von der Leyen imposta dalla Merkel dopo una disastrosa esperienza come ministro della difesa tedesco.

Tusk che fu nominato presidente del consiglio europeo dopo la sconfitta in patria e per aiutarlo a costruire quelle alleanze economiche che gli avrebbero consentito, oggi, di mettere insieme il diavolo e l'acquasanta per tornare al governo da fedele scudiero dei poteri forti europei, svendendo quello che dovrebbe essere l' interesse nazionale polacco.

Rutte, premier sconfitto olandese, in predicato di occupare la poltrona di segretario Nato.

Ma gli esempi più lampanti sono quelli italiani.

Prodi che, sfiduciato, fu trasferito da D'alema in Europa per toglierselo di torno e che brigò cinque anni per tornare a comandare in Italia (salvo poi essere nuovamente accantonato).

E oggi chi sono gli italiani ai quali l'Europa affida relazioni, incarichi e prebende varie in un aureo esilio ?

Gentiloni, incolore ex presidente del consiglio, voluto da Renzi che credeva di poter continuare a comandare attraverso un re Travicello che, con la sua dialettica soporifera, fece invece  addormentare persino gli elettori cattocomunisti che pure sono di bocca molto buona (veggasi le candidature che devono accettare anche alle prossime europee).

Letta, altro ex premier cattocomunista nonchè segretario sconfitto del pd, portato in palmo di mano dai francesi, come Gentiloni, per la sua sudditanza verso Parigi che, dopo la sua trombatura ad opera di Renzi, gli regalò una cattedra.

Di Maio !?!?!

No, dico, Luigi Di Maio !

Il nulla della politica italiana, creato da un comico e dissoltosi nelle urne quando credeva di potersi mettersi in proprio, nominato dall'Europa incaricato per gli affari del Golfo (Persico, non napoletano) !!!

E, infine, il rieccolo per eccellenza, buono per tutte le poltrone, candidato a tutto ed eletto a nulla, ma solo nominato.

Mario Draghi, altro incaricato, come Letta, di svolgere una ponderosa relazione che gli sarà scritta dai suoi "negri" (si può ancora dire ? o devo adattarmi a scrivere "ghost writers" ?) e quindi sarà dimenticata negli archivi di Strasburgo.

Ma dove crediamo di andare affidandoci a loro ?


 

18 aprile 2024

Applausi per Giorgia Meloni

Giorgia Meloni appartiene ad una generazione che non è la mia: 21 anni di differenza rendono le esperienze formative, politiche, di due persone completamente differenti.

Mi sento certamente più affine ai nostalgici ricordi di Marcello Veneziani, che ultimamente affiorano sempre più spesso nei suoi articoli, non ultimo l'editoriale di ieri ne La Verità, "dedicato" a Gianfranco Fini ed al processo per l'appartamento di Monte Carlo che dovrebbe avere oggi la sua sentenza.

Non sono neppure particolarmente incline ad unirmi al coro delle piaggerie verso le donne, solo perchè sono donne.

Ma Giorgia Meloni Primo Ministro comincio ad apprezzarla e stimarla oltre il senso di appartenenza politica e oltre le differenze che possono emergere, come sulla guerra in Ucraina, che probabilmente scontano anche il fatto che io, senza alcuna responsabilità, sono seduto in poltrona a discettare di teorie, mentre lei deve salvaguardare l'Interesse Nazionale ed i rapporti tra gli stati, dovendo dare delle risposte concrete che hanno conseguenze sulle persone.

Per questo apprezzo la risposta, secca, che ha rivolto ad un ministro del governo spagnolo che berciava la litania dell'attacco al "diritto" all'aborto perchè in Italia è passata una norma che, proprio in applicazione della legge sull'aborto italiana, nei consultori, ad affiancare le donne che vogliono iniziare il percorso abortivo, ci saranno anche esperti di Pro Vita.

Senza mezzi termini la Meloni ha definito "ignorante" il ministro spagnolo: con piena ragione.

E mi ha ricordato Giorgio (nomen omen ?) Almirante che in una Tribuna Politica degli anni settanta, definì "ignorante" il suo antagonista (non ricordo chi fosse, ma sicuramente non era un comunista perchè i comunisti, con la scusa che non volevano parlare con un "fascista", scappavano sistematicamente dal confronto televisivo che, allora, aveva tempi certi e moderato super partes, quindi ognuno poteva parlare senza interruzioni e completando il suo ragionamento) richiamando l'etimologia latina della parola, cioè ignorare l'argomento di cui si parla.

E il ministro spagnolo ignora la legge italiana che prevede proprio uno specifico percorso di assistenza per le donne, perchè, lungi dall'essere un "diritto", l'aborto è, nei casi previsti dalla legge non una festa, ma  una triste e dolorosa necessità.

Ma non è solo il farsi rispettare (come peraltro faceva Margareth Thatcher negli anni ottanta) rispondendo a tono e bacchettando i ministri stranieri che interferiscono sui fatti italiani, è anche un modo di presentarsi che riafferma l'indipendenza della nostra visione culturale.

Così, a differenza della Bonino, della Boldrini, della Mogherini, tutte riprese a colloquio con i capi degli stati islamici indossando rigorosamente il copricato da suore, la Meloni viene ripresa a parlare con i capi degli stati islamici meditarranei, ultimo quello tunisino, a capo scoperto.

Applausi quindi per Giorgia Meloni che, giorno dopo giorno, dimostra di essere un degno Presidente del Consiglio per l'Italia, confrontandosi con i rappresentanti delle altre nazioni senza sudditanza e senza piaggeria.

17 aprile 2024

Draghi ? Chi l'ha provato lo boccia

Ho sempre avuto la convinzione che all'estero non conoscessero nulla di noi, se non gli stereotipi "spaghetti e mandolino" o quelli velenosi come la copertina degli anni ottanta di un settimanale tedesco "P38 e spaghetti".

Tedeschi che, poi, venivano in Italia e pranzavano alle cinque del pomeriggio con spaghetti conditi in insalata e bevendoci assieme un cappuccino.

Ma i tedeschi non hanno mai saputo godersi la vita e, infatti, i francesi, che la sono sempre goduta alle spalle degli altri Popoli europei (non si possono dimenticare le razzie predatorie di Napoleone ovunque portasse la sua armata), odiano gli Italiani e cercano continuamente di farci lo sgambetto perchè ci temono, soffrono la nostra Storia al punto da essersi inventati un fumetto, Asterix, che la manipolasse e facesse emergere un' inesistente rivincita dei loro antenati galli sui nostri Romani, soffrono la nostra cucina al punto da inventarsi semafori e indici di nocività che, guarda caso, colpiscono i nostri principali prodotti, soffrono la nostra fantasia nella moda, nelle invenzioni, nella cultura.

Non possiamo quindi meravigliarci se tedeschi e francesi  cercano di fregare nuovamente l'Italia proponendo Draghi al posto di una impresentabile Von der Leyen.

Nonostante Ursula abbia eseguito il compitino a lei assegnato di fedele esecutrice delle direttive di Berlino e Parigi, ormai è bruciata per aver fatto da parafulmine a troppe castronerie europee, dalla campagna vaccinale alla guerra contro la Russia a colpi di sanzioni boomerang.

Ma Draghi, no.

Non va bene in generale perchè, come abbiamo constatato in Italia, non esita a raccontare favole (se uno non si vaccina, contagia e viene contagiato, muore e fa morire ... preferite il condizionatore o la pace) per affermare una linea dettata dalle consorterie finanziarie.

Del resto Draghi non ha problemi per giungere a fine mese, quindi può benissimo chiedere sacrifici, facendo finta di sopportarne anche lui.

Ma Draghi non andrebbe bene neppure come commissario italiano, come forse vorrebbero che fosse considerato, perchè non risponderebbe al Governo Meloni, ma ad un disegno che vede l'Italia come pollo da spennare.

L'Italia in Europa dovrà inviare un commissario che dipenda, senza se e senza ma, dal Governo di Roma e soprattutto faccia gli interessi dell'Italia e non li annacqui all'interno di un maliteso senso di unione europea perchè, come spesso viene detto, un tedesco va in Europa da tedesco, un francese da francese e solo un italiano ricopre incarichi in Europa considerandosi europeo.

E' ora di finirla con nomine di soggetti che, poi, credono di essere prescelti dal Signore e non agenti dell'interesse nazionale italiano, nominati in quel ruolo da una Maggioranza che deve rispondere al Popolo Italiano.

Per la Meloni sarà difficilissimo dire di no a Draghi, ma se vorrà interpretare correttamente il mandato dei suoi Elettori non potrà essere parte di una maggioranza che riproduca quella disastrosa che vide in Italia Draghi guidare un governo con i cattocomunisti e quindi rieleggere Mattarella al Quirinale.

Draghi lo abbiamo già provato e la bocciatura di chi lo ha subito sulla propria pelle è nel risultato delle elezioni del 25 settembre 2022, quando tutti i partiti che sostennero Draghi hanno perso voti e seggi, compresi quelli che erano nella Coalizione di Centro Destra, vincente grazie al successo di Fratelli d'Italia perchè unico partito di opposizione a Draghi.

Sostenere Draghi, per la Meloni, significherebbe rischiare concretamente la stessa debacle che ha subito la Lega e per noi significherebbe la riduzione allo stato di sudditi nel nome di un qualcosa che non ci appartiene e che non persegue il nostro interesse.

16 aprile 2024

Vendere e privatizzare la Rai

I fiumi di parole che seguono la decisione di un presentatore di non sottoscrivere un contratto con la Rai e, invece, di accettare l'offerta ben più lucrosa (pare una remunerazione tre volte superiore) di una emittente privata, ripropongono la questione sulla Rai pubblica.

Programmi, radio e telegiornali, documentari, produttrice di film e telefilm e, soprattutto, dispensatrice di stipendi, la Rai, con i suoi quasi tredicimila dipendenti di cui circa duemila con la qualifica di "giornalisti", è uno degli apparati della pubblica amministrazione più soggetto alle influenze partitiche.

Ai tempi della prima repubblica si diceva che in rai assumevano dieci giornalisti così suddivisi: quattro democristiani, tre comunisti, due laico socialisti e uno bravo.

Considerando il livello delle trasmissioni, il più delle volte propaganda spazzatura a favore della sinistra, temo che non sia cambiato nulla da allora.

Il canone Rai fruiva, nel 2021, 1,7 miliardi, da quest'anno probabilmente meno, grazie al Governo Meloni che lo ha ridotto, come possiamo vedere dall'addebito nelle bollette elettriche.

Assieme alla pubblicità la Rai fattura 2,7 miliardi, più di Sky e di Mediaset (2,5 e 2), eppure ha un bilancio in perdita che richiede costante immissione di denaro pubblico per ripianarlo.

Ha ancora un senso la Rai pubblica, con tutti i suoi canali, costi e polemiche ?

No.

Vendere, anche a spezzatino, i vari assets della Rai significherebbe per lo stato incassare miliardi che sarebbero ben utilizzati mettendoli a decurtazione del mostruoso debito pubblico, cancellare il balzello del canone con un piccolo risparmio per gli Italiani, smettere di distogliere risorse per ripianare i debiti della Rai e far cessare ogni polemica sull'uso politico della televisione.

Se, infatti, tutte le emittenti fossero private, tutte dipenderebbero dalla raccolta pubblicitaria che segue gli ascolti e quelle che trasmettessero porcherie propagandistiche fallirebbero, come meritano, grazie alla inesorabile legge di Mercato e senza costi per lo stato.

Al contrario, se tutte le emittenti fossero private, lo stato potrebbe regolamentare, nell'interesse pubblico, la loro attività, da terzo super partes che non deve preoccuparsi della concorrenza e quindi senza sospetti di parzilità.

Probabilmente in un Mercato interamente privato, anche le retribuzioni di nani e ballerine sarebbero più contenute, evitando motivi di scandalo e di polemiche.

E forse tornerebbe in auge la qualità di un programma e non la sua finalità politica.

Con la Rai privatizzata e venduta, cesserebbero le polemiche di chi ha perso le elezioni e contesta a chi le ha vinte la legittima indicazione di una linea editoriale.

E vivremmo felici e contenti, guardando quello che scegliamo di guardare e di pagare, liberamente.

15 aprile 2024

L'unico tifo ammissibile è per l'Interesse Nazionale

La spettacolarizzazione delle azioni belliche, con riprese filmate che non si distinguono da spezzoni di film (e talvolta sono proprio spezzoni di film fatti passare per realtà) ha fatto perdere coscienza della realtà di una guerra.

Questo perchè, fortunatamente, sono state fino ad ora combattute fuori dai confini della Patria, all'interno dei quali abbiamo peraltro dovuto affrontarne alcune conseguenze in termini di azioni terroriste.

La lontananza di una guerra, a cominciare dalla prima che appartiene ai miei ricordi, quella del Vietnam, ha trasformato molti di noi in tifosi di una parte e dell'altra.

Una divisione politica marcata quando esisteva l'Unione Sovietica e che vedeva il partito comunista essere il tramite della propaganda di Mosca e Pechino e di tutte le bande terroriste (Ira, Feddayn, Tupamaros, Vietcong come recitava uno slogan nelle manifestazioni dell'estrema sinistra a fine anni sessanta e negli anni settanta) che hanno negli anni minato la coesione e la stabilità delle democrazie occidentali.

Crollato il comunismo, sono purtroppo rimasti i comunisti che si sono aggrappati ad un'altra unione, sovietica senza dichiararlo, quella europea.

In tale quadro hanno sposato, anche ufficialmente con la costituzione del pd, erede del pci, sotto le cui bandiere sono accorsi tutti i vecchi democristiani, non solo quelli di sinistra ma persino quelli creduti di "destra" come Casini, gli epigoni di una concezione assolutista del potere, di matrice teocratica e non politica, che toccò il suo apice con l'Inquisizione.

Il tifo è così diventato ancora più netto.

Da un lato i sostenitori di una Europa malamente intesa come dirigismo sovietico, guazzabuglio di norme, regolamenti, divieti, sanzioni, imposizioni contro i Popoli e le Nazioni d'Europa, per sottometterli a renderli nuovamente sudditi.

Oggi vediamo i cattocomunisti, un tempo pacifinti, sostenere lo sforzo bellico della Nato contro la Russia e tifare per un soggetto, Zelensky, che rappresenta il peggio dell'improvvisazione politica e verso il quale Obama e Biden potrebbero benissimo ripetere le parole che Roosevelt ebbe per Somoza, dittatore del Nicaragua.

Le tifoserie poi si spostano nel Medio Oriente, tra Israele e i musulmani, in Cina sullla questione di Formosa, in Sud America dove pro e contro Maduro sono gli stessi che si schierano, a parti invertite rispetto al presidente in carica, pro e contro Milei.

Sono balle quelle che recitano dei "valori" occidentali per il rispetto dei popoli e della libertà di scelta.

Non si capirebbe perchè gli stessi che che hanno sostenuto, a colpi di bombardamenti,  il diritto del Kossovo ad essere autonomo dalla Serbia, sostengano, a colpi di sanzioni, armamenti e finanziamenti, la pretesa dell'Ucraina di continuare a comandare nei territori russofoni che vorrebbero l'annessione a Mosca.

E' la stortura del tifo, che tanti danni provoca soprattutto in un periodo storico in cui tutti possiamo aprire il computer e scrivere quello che ci passa per la testa.

Ma c'è un tifo che è ammissibile e benedetto: quello per l'Interesse Nazionale.

Qual è l'interesse dell'Italia ?

A vivere in Sicurezza e nel Benessere, quindi tutto ciò che compromette il nostro Benessere e la nostra Sicurezza deve essere combattuto.

Noi abbiamo bisogno di materie prime e quindi perchè dobbiamo essere ostili alla Russia per una questione di possesso di territori lontani sui quali non possiamo avere alcuna pretesa ?

Perchè dobbiamo, con il nostro comportamento, regalare la Russia all'asse del male della Cina, dell'Iran, della Corea del Nord, di Cuba le cui azioni, le cui protezioni, i cui maneggi, compromettono non solo il nostro Benessere ma anche la nostra Sicurezza interna ?

Chi è che, a cominciare dal dirottamenti aerei degli anni sessanta, ha minacciato la nostra Sicurezza ?

Gli israeliani ?

No, i palestinesi.

Quindi perchè dovremmo assumere posizioni che perpetuino una tale minaccia, come vediamo quotidianamente anche per le azioni Houthy contro la libertà di navigazione e di commercio nel Mar Rosso che provocano conseguenze sul nostro stesso tenore di vita per i maggiori costi che comportano le importazioni ed esportazioni ?

E' l'Interesse Nazionale che deve essere la Stella Polare della politica di una nazione, a prescindere da simpatie e antipatie, da astratti e soggettivi concetti come giusto e sbagliato.

Perchè ogni parte asserisce e argomenta che è "nel giusto" e, allora, l'unico "giusto" è l'Interesse Nazionale.