Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

29 giugno 2005

Diritto all'autodifesa

Il 26 giugno 2003, dopo l'ennesima e sacrosanta reazione di un commerciante rapinato e l'ennesima, assurda sua iscrizione nel registro degli indagati per un presunto eccesso di legittima difesa, la Lega presentò una proposta di legge estremamente semplice e chiara: la nr. 4115.

" Modifica dell'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa
Art. 1.
1. L'articolo 52 del codice penale è sostituito dal seguente:
"Art. 52. (Difesa legittima). - Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere se stesso o altri da danni fisici o per proteggere la propria o l'altrui proprietà dalla distruzione o dalla perdita.
Si presume abbia agito per legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'ingresso di sconosciuti che si sono introdotti in una abitazione privata, di notte, mediante effrazione ovvero contro la volontà del proprietario"."


Credo nessuno possa obiettare sulla chiarezza di questa formulazione.
Sono però subito insorti i buonisti ad oltranza, quelli che stanno con Caino e se ne fregano di Abele.
E la modifica della legittima difesa è entrata nel vortice infernale della riforma del codice penale.
Ma la strada da seguire è quella di punire i colpevoli, non di perseguitare chi si difende.
E adesso sembra molto più facile indagare chi spara a un rapinatore che non processare e condannare in modo esemplare (e con una pena da scontare per intero) il criminale e i suoi eventuali complici.
Rivedere l'articolo sulla legittima difesa è un'altra scelta ... "di Destra" ? No, di Civiltà.

28 giugno 2005

Non praevalebunt !

Non abbiamo fatto in tempo a postare ieri sul pericolo che corre la libertà fondamentale e costituzionalmente garantita di esprimere liberamente il nostro pensiero, che ci giunge la petizione che di seguito integralmente riportiamo, sollecitando tutti gli Italiani "liberi e forti" e che ritengono che in Italia debbano comandare gli Italiani, ad aderirvi.

Inoltrate la petizione ad amici e conoscenti; una volta sottoscritta inviatela, per la raccolta firme, a: libertadiopinione@hotmail.it

In favore della libertà di espressione
E’ stata costituita la I.AD.L [Islamic Anti-defamation league]: un’associazione volta a punire legalmente coloro che “diffondono odio razziale o religioso”. Dietro ai buoni propositi - tutela delle minoranze in genere - si cela, in realtà, un gruppo che ha l’obiettivo di defraudare gli italiani della libertà di espressione. Soci, amici e avvocati di tale circolo, scandagliano quotidianamente blog e siti alla ricerca di materiale “razzista” e “anti-islamico” da poter impugnare come prova per una eventuale denuncia. Secondo la visione islamica di libertà d’espressione, la I.AD.L dovrebbe decidere cosa può essere scritto o detto sul loro credo. Alcuni musulmani hanno lanciato delle petizioni contro siti e blog “anti-islamici” o “propagatori di odio” da inviare all’associazione. Altri hanno stilato una blacklist dove vengono elencati tutti i siti o blog incriminati. La I.AD.L sostiene di aver ricevuto diverse segnalazioni e i commenti stessi dei lettori, vengono archiviati come prove a carico.
La I.AD.L dichiara che gli autori verranno notificati da avvocati per far rettificare o modificare concetti considerati anti-islamici o razzisti. Se ciò non dovesse accadere, provvederanno a contattare il provider affinché si dissoci dal sito o blog in questione tramite un disclaimer che definisce tale portale come “sito che diffonde odio razziale o religioso”; se anche questa manovra non dovesse funzionare, i perpetratori verranno denunciati. In queste ultime settimane alcuni blog sono stati scandagliati e gli autori stessi offesi, intimiditi e diffamati da persone associate alla I.AD.L che, tra l’altro, si costituirà parte civile al processo contro Oriana Fallaci.
Secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nell’Islam, commentata da musulmani italiani, l’articolo 12 sulla libertà d’espressione dichiara: “1) Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito. Nessuno infatti ha il diritto di propagandare la menzogna o di diffondere ciò che potrebbe incoraggiare la turpitudine o offendere la Comunità islamica: «Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze. Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte» (Cor. 33, 60-61).
Tenendo conto che nessuno stato islamico ha ratificato la Dichiarazione Universale Dei Diritti Umani a causa dell’articolo sulla libertà religiosa, di fatto tutti i musulmani riconoscono la carta islamica: una dichiarazione che, non solo pone limiti islamici al pensiero dell’individuo ma avalla la pena di morte nei confronti di coloro che offendono la comunità islamica. Molte persone, tra cui Magdi Allam, vivono sotto scorta; il regista olandese, Theo van Gogh, è stato assassinato per aver espresso un’opinione. Ciò dimostra come sia labile, nell’islam, il concetto di libertà individuale.
La I.AD.L viola un basilare diritto degli italiani: la libertà di espressione. Noi non crediamo nella religione islamica, nel Corano e tantomeno nella Sharia. Rispettiamo unicamente le leggi dello Stato ed esercitiamo un diritto riconosciuto dalla Costituzione, la quale ci permette di esprimere liberamente le nostre opinioni su qualsiasi tema e senza intimidazioni. Trattare tematiche inerenti all’islam non è reato, come non lo è esprimere un pensiero, anche negativo, in proposito. E’ inaccettabile che in un paese democratico e laico, vengano posti dei “limiti islamici” al pensiero degli autoctoni. Come italiani e come individui che credono nelle libertà individuali, rifiutiamo qualsiasi associazione che, in base a precetti obsoleti ed oscurantisti, vincoli il nostro pensiero celandosi dietro accuse mendaci e faziose quali: discriminazione razziale, annichilimento delle minoranze, intolleranza religiosa.
Ci impegniamo, anche solo moralmente, a sostenere tutti coloro che verranno lesi dalla I.AD.L e dai musulmani ad essa legati. Inibire il libero pensiero con minacce, insulti e denunce significa oltraggiare le leggi del nostro paese e spesso mettere in pericolo la vita delle persone coinvolte.

Firma

27 giugno 2005

Manifestare liberamente il proprio pensiero

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" (art. 21, primo comma, costituzione italiana).
E' singolare che nell'era di internet, cioè quando la libertà di esprimere le proprie idee trova strumenti alla portata di tutti, alcuni cerchino di sopprimere tale fondamentale libertà.
Sono note a tutti le denunce subite da Oriana Fallaci per le idee espresse nella sua trilogia sull'islam.
Lorenza, nel commentare il precedente post Abele, Caino e la pena di morte cita le minacce di una fantomatica organizzazione islamica di "setacciare" i blog e denuciare quelli che, a loro dire, propongono tesi "razziste".
Il fatto è venuto alla luce grazie a Stefania Atzori che, dopo una personale, drammatica vicenda di rapporti con l'islam narrata ne "L'infedele", ha aperto un blog nel quale ha puntualmente riportato le intimidazioni subite.
Così che, a casa nostra, ci troviamo minacciati da azioni legali che verrebbero intraprese da associazioni che fanno riferimento ad una religione che là dove domina la società, manifesta una intolleranza ed un assolutismo esasperati.
Ma quel che più offende è che costoro riescono a trovare personaggi che li sostengono, autentiche quinte colonne e, soprattutto, sfruttano nostre leggi che manifestano la loro assoluta inidoneità per una società libera, in quanto favoriscono l'emergere di siffatti, inquietanti iniziative intimidatorie e lesive della possibilità di "manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
Sono leggi liberticide che dovrebbero essere abolite.
La principale tra esse è la c.d. Legge Mancino - nr. 205 del 25/6/1993 come si legge in un interessante articolo di http://disinformazione.it/leggemancino.htm a firma Massimo Lacerenza, secondo il quale tale legge è "nata ed utilizzata con l’odioso scopo di reprimere ogni dissidenza e limitazione della inalienabile libertà di pensiero e di parola".
Una legge che "di fatto pone dei limiti ben determinati ed assoluti alla libertà di pensiero e di parola, stabilendo un pericoloso e preoccupante tentativo di definire quali siano le idee ed i valori legittimi (e legali) e quali siano le idee e i valori illegittimi (e illegali)" e le cui pene accessorie e detentive sono sproporzionate al presunto reato (nettamente superiori a quelle comminate a chi spaccia stupefacenti) e che " mostrano in modo inequivocabile la volontà di colpire, prima ancora che un presunto reato, innanzitutto un modo di essere, di pensare, uno stile di vita.".
Se vogliamo essere padroni a casa nostra, non possiamo prescindere da una battaglia per abolire leggi come la "Mancino", che conculcano una delle libertà fondamentali della Civiltà: la libertà di esprimere il proprio pensiero.

25 giugno 2005

Abele, Caino e la pena di morte

Ogni tanto riaffiora una associazione che già nel nome evidenzia il suo strabismo: Nessuno tocchi Caino.
Naturalmente questa associazione è smaccatamente dalla parte dei criminali e se, quando tratta della situazione della giustizia là dove non v'è alcuna cultura giuridica basata sul contraddittorio e sul principio di innocenza, spesso la sua è difesa di perseguitati politici, quando estende la sua critica ignorando le diverse situazioni in cui si trovano - e si sono trovati da imputati - i rei, allora diventa un autentico cavallo di Troia per la decomposizione della nostra società, perchè nelle dittature il suo messaggio non arriva, mentre viene diffuso esclusivamente nelle democrazie.
Scrivevo: "già nel nome evidenzia il suo strabismo" e la sua ultima (e rinnovata ogni anno) proposta lo dimostra.
Moratoria per la le condanne a morte.
Benissimo.
Ma per par condicio, non ci starebbe anche la richiesta di una analoga moratoria da parte di terroristi, stupratori, pedofili, assassini ?
E non sarebbe stato il caso di indirizzare tale richiesta alle condanne capitali eseguite nei paesi (Cina, Vietnam, Corea, Cuba, Iran) dove non v'è alcuna garanzia di un processo equo, invece di rivolgerla urbi et orbi ?
Ecco che emerge lo strabismo di questo tipo di associazioni.
Tutte protese a confortare Caino e disinteressate nei confronti di Abele, nella più cinica applicazione del proverbio popolare: "chi muore giace e chi vive si dà pace".
Ecco allora che io sto con Castelli, ministro -lui sì - della Giustizia, che domenica scorsa proclamò: "Noi siamo con Abele".
E una vera Giustizia non può prescindere da una pena certa nella durata e proporzionale al crimine commesso.

24 giugno 2005

Bisogna saper perdere

Correva l'anno 1967 e al Festival di Sanremo un gruppo (complesso) i Rokes guidati dall'ancor oggi noto Shel Shapiro, cantarono un brano che ebbe molto successo.
Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere ... e allora, dimmi, allora cosa vuoi ?
Era il tormentone (si direbbe oggi) della canzonetta e, come noto, non sono solo canzonette, perchè se messaggio c'era, è assolutamente concreto.
Ecco, idealmente regalo quel vecchio 45 a tutti i laicisti che, non avendo metabolizzato la sconfitta nel referendum, insistono in una battaglia veteroanticlericale che non so quale effetto abbia su altri, ma certo sul sottoscritto, agnostico e con scarsissima simpatia verso i Papaboys, ha fatto venire voglia di firmare, per la prima volta, a favore dell'8 per mille per la Chiesa Cattolica.
Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere.
E se la sconfitta è stata di dimensioni così epocali, forse una piccola autocritica sarebbe più consona, invece di ripartire a lancia in resta contro le presunte interferenze ecclesiastiche, ed utilizzare cardinali e vescovi come bersagli, allo stesso modo in cui la sinistra ha a bersaglio Berlusconi.
Anche perchè se una sacerdotessa atea come la Fallaci riconosce la statura intellettuale di Benedetto XVI e se, d'accordo con lui, denuncia il pericolo che corre la nostra Civiltà, forse, chissà, fermarsi a riflettere su questa inedita consonanza di idee, non farebbe male.
Eh sì, perchè da quella che appare, ogni giorno di più, come una nuova tappa dello scontro tra la Civiltà e l'Islam, si vince, come già fu in passato quando per due volte Vienna - e l'europa occidentale - furono salvate dall'invasione musulmana, assieme: Stati laici e Chiese cristiane.
Perchè nonostante la costituzione europea, l'europa affonda le sue radici nella Cristianità, che altro non fu che la continuazione, con altri mezzi e sistemi, dell'opera civilizzatrice di Roma.

22 giugno 2005

Secondo Emendamento

Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi”.

Chiaro. Semplice. Diretto.
Cosa aspettiamo ?
Da anni ci indigniamo perché se un cittadino onesto, con regolare porto d’armi, reagisce ad una rapina sparando, subisce ogni genere di angherie, a cominciare dalla necessità di rispondere come imputato in un processo a suo carico !!!
Adesso ci indigniamo perché delinquenti stuprano, anche in pieno giorno, donne e ragazzine, magari pestando di santa ragione l’accompagnatore che tenta di difenderle.
Abbiamo con commozione visto le immagini del funerale del ragazzo di Varese, assassinato perché aveva cercato di far da paciere.
Mi domando: accadrebbe tutto questo se i cittadini onesti potessero intervenire contro i delinquenti ad armi pari, cioè avendo e usando una propria arma di difesa ?
Non credo.
Credo che se i cittadini onesti potessero disporre delle armi da difesa, senza dover affrontare lunghissime pratiche burocratiche e inquisitorie, verrebbero stuprate meno donne e ragazzine perché anche il cittadino che passa, si sentirebbe in grado di affrontare i criminali.
Eh sì, perché il punto fondamentale è che i criminali le armi le hanno e le portano, incuranti di leggi e regolamenti e così si trovano sempre e comunque in posizione di vantaggio (come nel caso di Varese).
Recepire all’interno del nostro ordinamento il secondo emendamento della Costituzione Americana, sarebbe una risposta adeguata e decisa alla criminalità che infesta le nostre città, un messaggio inequivocabile che il cittadino onesto ha deciso di partecipare all’azione per garantire la sicurezza della nostra società.

21 giugno 2005

Blacknights non lascia e raddoppia

Solo un trasloco, senza peraltro abbandonare la vecchia "casa" http://blog.libero.it/Blaknights.
Dopo quasi due anni ho deciso di accogliere l'invito che mi è stato rivolto per trasferire i futuri commenti in una piattaforma che consenta anche commenti "anonimi".
Era quello il limite precedente: per commentare bisognava prima registrarsi (e loggarsi ogni volta).
Dunque oggi, 21 giugno 2005, prosegue al nuovo indirizzo http://blacknights1.blogspot.com la storia di BlacKnights iniziata il 25 settembre 2003.