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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 agosto 2005

Enola Gay 60 anni dopo

Il 6 agosto 1945 veniva sganciata la prima bomba atomica della storia, seguita dopo tre giorni dalla seconda e ultima.

Naturalmente, in occasione di questo sessantesimo anniversario, fioccheranno le litanie buoniste, le scontate e lacrimevoli storie dei sopravvissuti, i reiterati “mai più”, il suono di sirene e le celebrazioni liturgiche, sempre uguali e sempre inutili.

Saranno in pochi a ricordare che la decisione del Presidente Truman di sganciare le prime bombe atomiche della Storia servì a concludere una guerra sanguinosa, scatenata dall’imperialismo giapponese.
Saranno in pochi a ricordare che il fanatismo dei giapponesi nella seconda guerra mondiale avrebbe obbligato gli Stati Uniti, senza le bombe atomiche, a mesi e forse anni di guerra casa per casa, con enormi perdite umane ed economiche, come dimostrano gli ultimi soldati giapponesi che, all’oscuro della fine delle ostilità, hanno a lungo continuato a “combattere” nelle giungle.
Saranno in pochi a ricordare che neppure la prima bomba atomica indusse il governo imperiale giapponese a deporre le armi con una immediata rese incondizionata, a ulteriore riprova di come intendessero portare la guerra sino alle estreme conseguenze.

Nel sessantesimo anniversario di quel 6 agosto, credo che si debba rendere omaggio al coraggio del Presidente Americano Truman ed alla sua lungimiranza, perché con la sua decisione non solo ha posto fine in tre giorni ad una guerra che rischiava di protrarsi per mesi e anni, ma ha anche dato un esempio di come dovrebbe comportarsi un governo a difesa dei propri cittadini e dei propri soldati, la vita di ognuno dei quali, vale più di quella dei nemici.

Un insegnamento che ha la sua attualità nei giorni della sfida all’Occidente civilizzato da parte della barbarie rappresentata dal terrorismo musulmano.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Figuriamoci se mancavi questa occasione per ricordarci quanto sei fulminato!
La vita deve essere stata molto cattiva con te...di piu' con chi ti sta vicino. Curati e riguardati.

Massimo ha detto...

Il solito commento del solito anonimo che conferma la correttezza dell'impostazione del mio intervento.

Il Temporeggiatore ha detto...

Molto duro, molto vero.
Del resto il medico compassionevole uccide il paziente.

Massimo ha detto...

Qui non si tratta di essere o non essere "duri", ma di affrontare la realtà per quanto antipatica.
Truman ha risparmiato la vita di decine di migliaia di soldati Americani ed è lecito supporre che la conquista, palmo a palmo, del Giappone sarebbe costata, in vite umane, ai giapponesi come le atomiche e forse più.
Ma, come per i disastri aerei, è la quantità in un sol colpo che fa impressione e non ci si sofferma sul fatto che viaggiare in aereo è più sicuro che viaggiare in automobile.
Quanto all'attualità, una guerra o la si vince o la si perde.
E per vincerla non dobbiamo escludre nessuna opzione da utilizzare contro il nemico.

Il Temporeggiatore ha detto...

Mi sono fatto un giro nei commenti di Ticqueville-la città dei liberi.
E ho notato, con piacere, che mentre mi aspettavo un coro buonista, con l'unica stecca di questo post, ben 3 contro 2 hanno assunto la stessa linea di questo commento.
Altri tre hanno "celebrato" la ricorrenza ricordando come la sinistra sia strabica nel vedere solo bombe nostre (puntate verso altri) e nel non vedere quelle puntate contro di noi.
Se è indice di un indirizzo che ribalta decenni di manipolazioni lo potramo sapere solo fra qualche anno.
Intanto registro una novità positiva nell'approccio a questa ricorrenza.

Massimo ha detto...

E' vero. Sono rimasto anch'io piacevolmente sorpreso.
Tocqueville è fonte di grandi soddisfazioni :-)