Personalmente ritengo che le eventuali primarie nella Casa delle Libertà sarebbero una cosa seria, con candidati “veri” e non con sparring partners compiacenti come quelli che si trova di fronte Prodi dove i due maggiori partiti non hanno candidato nessuno.
Ritengo peraltro che Silvio Berlusconi non abbia concorrenza nel cuore e nella mente dell’elettorato della Casa delle Libertà e che, pertanto, avrebbe uguale significato politico una investitura solenne da parte di una conventions degli eletti.
Detto questo credo che l’eventualità delle primarie potrebbe essere colta come una grande opportunità per lanciare il partito unico del Centro Destra.
L’elettorato della Casa delle Libertà è molto più omogeneo sia di quanto non lo siano i leaders, sia di quanto non lo sia l’elettorato della sinistra.
Da noi i Valori fondanti di una comunità sono ampiamente riconosciuti: sistema democratico, libero mercato, libertà individuale, garanzie processuali, libero pensiero, alleanza occidentale.
Da loro ci sono i no global, i pacifinti, i pauperismi ecoambientalisti, gli antistema stagionati, i comunisti (ex, post, neo, vetero), i cattocomunisti di sempre e queste sono solo le categorie più rumorose.
Ma per tornare all’eventuale opportunità delle primarie del Centro Destra guardiamo alla proposta organizzativa dell’Udc.
Può andare bene chiamare tutti gli elettori della CdL che si dichiarino tali e con liberatoria per il trattamento dei dati.
Può anche essere accettato il tetto massimo di spesa per i candidati (anche se a me sembra una prevaricazione).
Non va bene l’esigua somma (due euro) che si richiede per votare.
Non va bene perché una somma così insignificante potrebbe favorire infiltrazioni interessate.
Non va bene perché una cifra così esigua non potrebbe rappresentare il pagamento di una tessera del partito unico.
E infatti l’opportunità da cogliere sarebbe proprio questa: con le votazioni primarie, creare la base degli iscritti al partito unico del Centro Destra.
Una somma che corrispondesse maggiormente al costo di una tessera annuale di partito (ad esempio 50 euro per studenti e pensionati e 100 euro per gli altri) a fronte di una regolare iscrizione, con tanto di tessera, al partito del Centro Destra.
A fine primarie avremmo già gli elenchi degli iscritti pronti per svolgere congressi locali, ed eleggere, dal basso, gli organismi direttivi locali, in tempo per gestire le elezioni e questo senza annullare, per la prossima scadenza elettorale, le singole identità dei partiti.
Ed eviteremmo infiltrazioni organizzate da parte dei sinistri.
Ritengo peraltro che Silvio Berlusconi non abbia concorrenza nel cuore e nella mente dell’elettorato della Casa delle Libertà e che, pertanto, avrebbe uguale significato politico una investitura solenne da parte di una conventions degli eletti.
Detto questo credo che l’eventualità delle primarie potrebbe essere colta come una grande opportunità per lanciare il partito unico del Centro Destra.
L’elettorato della Casa delle Libertà è molto più omogeneo sia di quanto non lo siano i leaders, sia di quanto non lo sia l’elettorato della sinistra.
Da noi i Valori fondanti di una comunità sono ampiamente riconosciuti: sistema democratico, libero mercato, libertà individuale, garanzie processuali, libero pensiero, alleanza occidentale.
Da loro ci sono i no global, i pacifinti, i pauperismi ecoambientalisti, gli antistema stagionati, i comunisti (ex, post, neo, vetero), i cattocomunisti di sempre e queste sono solo le categorie più rumorose.
Ma per tornare all’eventuale opportunità delle primarie del Centro Destra guardiamo alla proposta organizzativa dell’Udc.
Può andare bene chiamare tutti gli elettori della CdL che si dichiarino tali e con liberatoria per il trattamento dei dati.
Può anche essere accettato il tetto massimo di spesa per i candidati (anche se a me sembra una prevaricazione).
Non va bene l’esigua somma (due euro) che si richiede per votare.
Non va bene perché una somma così insignificante potrebbe favorire infiltrazioni interessate.
Non va bene perché una cifra così esigua non potrebbe rappresentare il pagamento di una tessera del partito unico.
E infatti l’opportunità da cogliere sarebbe proprio questa: con le votazioni primarie, creare la base degli iscritti al partito unico del Centro Destra.
Una somma che corrispondesse maggiormente al costo di una tessera annuale di partito (ad esempio 50 euro per studenti e pensionati e 100 euro per gli altri) a fronte di una regolare iscrizione, con tanto di tessera, al partito del Centro Destra.
A fine primarie avremmo già gli elenchi degli iscritti pronti per svolgere congressi locali, ed eleggere, dal basso, gli organismi direttivi locali, in tempo per gestire le elezioni e questo senza annullare, per la prossima scadenza elettorale, le singole identità dei partiti.
Ed eviteremmo infiltrazioni organizzate da parte dei sinistri.
Se proprio si vogliono fare queste primarie, almeno che non restino un fatto avulso da un progetto complessivo e la scelta migliore sarebbe quella di utilizzarle per costituire la base del partito unico del Centro Destra: ci si iscrive e si vota.
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