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22 settembre 2005

8 per mille: liberi di scegliere

Uno dei cavalli di battaglia dei laicisti contro la chiesa cattolica è l’opposizione all’8 per mille.

L’8 per mille è un contributo che viene trattenuto dal nostro reddito in uno con le imposte sul reddito e devoluto per scopi umanitari, culturali e di sostentamento del clero cattolico.

Trova la sua fonte nella revisione dei cosiddetti Patti Lateranensi firmati l’ 11 febbraio 1929, dal Duce con il Cardinale Segretario di Stato Vaticano Pietro Gasparri e che concludevano la querelle iniziata il 20 settembre 1870 con la liberazione di Roma dall’amministrazione del Papa Re.

In tali accordi, recepiti anche dall’ordinamento repubblicano, si prevedeva un compromesso in base al quale, riconoscendo all’Italia le terre che furono dello Stato Pontificio, lo Stato si accollava il sostentamento del clero attraverso lo strumento della congrua.

Il 18 febbraio 1984 vennero sottoscritti i nuovi accordi, aggiornati alle mutate condizioni generali e politiche, tra il cardinale Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e il presidente del consiglio Italiano Bettino Craxi.

Tra l’altro venne modificato il sistema del sostentamento al clero ampliando il concetto agli aiuti caritatevoli.

Il Vaticano accettò di mettersi in gioco, non ricevendo una somma fissa, ma una somma corrispondente all’8 per mille (che non è una tassa in più, perchè sarebbe comunque trattenuta dal nostro reddito) rapportato al numero dei contribuenti che avessero fatto l’opzione di scegliere la chiesa cattolica, piuttosto che lo stato o altre confessioni religiose.

In pratica se nessun Italiano firmasse nella casella della chiesa cattolica, questa non otterrebbe nulla.

Se l’opzione fosse esercitata da un solo contribuente e questi scegliesse la chiesa luterana, quest’ultima otterrebbe il 100% delle somme.

E’ un meccanismo democratico: la quota di chi non sceglie viene ripartita in percentuale alle scelte operate dagli altri contribuenti.

Chi la contesta dovrebbe, per coerenza, contestare ogni riparto proporzionale.

Ad esempio dovrebbe contestare il plenum del parlamento.

Poiché ad ogni elezione c’è almeno un 20% di astenuti, perché non ridurre del 20% il numero dei parlamentari ?Ma così non è, perché tutti abbiamo la possibilità e siamo messi nelle condizioni di scegliere e chi non lo fa a suo modo sceglie sapendo che la parte di sua competenza verrà ripartita in base alle scelte degli altri cittadini/contribuenti.

Quello che disturba i laicisti è che il 40-45% dei contribuenti Italiani continuino a firmare per la chiesa cattolica e che questa percentuale si accresca con le non scelte di altri.

Ma il difetto sta nell’incapacità delle altre confessioni e dello stato di apparire più credibili come beneficiari di quelle somme.

Ci hanno provato, i laicisti, a chiedere di non firmare per la chiesa o di firmare (trovata dell’ultimo anno) per un’altra confessione: inutilmente.

I cittadini contribuenti esercitano la loro libertà di scelta, consapevole e ponderata.

Magari si potrebbe discutere se non sia il caso di ampliare a scelte non limitate la destinazione di tale somma, ma qui si entra in un altro campo.

La chiesa ha avuto il coraggio di sottoporsi al giudizio dei contribuenti ed è stata premiata.


Forse è su questo che dovrebbero soffermarsi coloro che ne contestano il diritto a ricevere l’8 per mille: perché la chiesa cattolica, nonostante tutta la propaganda contraria, è ancora più credibile delle altre confessioni e dello stato ?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei diventato un ateo devoto anche tu ?

Anonimo ha detto...

Beh che dire avrei dovuto scriverlo io, domani lo linco e ti ci rimbalzo tutti i miei commentatori che tu sai.
Ciao.

Anonimo ha detto...

:-) ottimo e ben argomentato post

watergate2000!

Massimo ha detto...

Ringrazio Otimaster e Watergate per l'apprezzamento.

All'anonimo invece rispondo che io non sono ateo,ma agnostico e c'è una bella differenza.
L'ateo, come il credente, pensa di sapere: l'ateo afferma, Dio non c'è, il credente afferma, Dio c'è.
L'agnostico non ha queste certezze perchè non ha quella Fede che pervade l'ateo e il credente.
Io non so, non riesco a credere (purtroppo) ma non ho neppure sufficienti motivi per non credere.

La chiesa non mi convince, ma non mi convincono neppure i laicisti che considero una palla al piede per una piena laicità dello Stato che presuppone anche la piena libertà anche della chiesa cattolica.

Tenendo poi sempre presente l'importanza che la chiesa ha avuto nella nostra Storia e, soprattutto, la rilevanza del cristianesimo nella formazione della nostra Civiltà.

Lo PseudoSauro ha detto...

Figurati se non arrivava "l'ateo devoto". Prima coniano i loro slogan e poi fanno il bombardamento a tappeto. Non si tratta di essere piu' o meno devoti; si tratta di riconoscere che il modello occidentale e' di derivazione cristiana, cosi' come quello che ci si contrappone (bonta' sua) e' islamico. Ateo devoto = occidentale. Chi non si riconosce in questo modello e' fuori posto.

Massimo ha detto...

Sì, le parole d'ordine: oltre non vanno :-)