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13 settembre 2005

Joseph McCarthy: come si inventa un mostro

Vi ricordate di Yalta ?
Sì, quella amena località balneare in Crimea dove si decisero gli assetti del mondo in previsione della sconfitta dell’Asse.
Sapete come il debole e malato presidente Americano Roosevelt chiamava il dittatore sovietico Stalin ? Zio Joe.

Se sapete questo, sapete anche che, nonostante la resistenza di Churchill, la terza guerra mondiale è derivata dalla debolezza di Roosevelt e dal tradimento di parte del suo entourage.
E ci è anche andata bene che, per il suo quarto mandato, Roosevelt decise per Harry Truman quale vice e non per Henry Wallace, Vicepresidente uscente e vicinissimo alle posizioni dell’estrema sinistra Americana.

Ebbene noi sappiamo che i sovietici, nel giro di pochi anni, riuscirono a coprire il gap della bomba atomica: come ?

Grazie allo spionaggio che si era infiltrato sin dentro la Amministrazione democratica di Washington.

L’innocenza raramente lancia urla di indignazione. La colpevolezza invece sì

La frase è di Wittaker Chambers, l’ex comunista Americano, che alzò il velo sulle attività antiamericane dei comunisti negli USA.

E chi ha lanciato, e continua a lanciare, grida più stridule di chi continua a dipingere il senatore Joseph McCarthy come un aguzzino ?

L’11 luglio 1995 furono resi noti i documenti con i quali si accertavano le responsabilità nelle attività spionistiche di Alger Hiss, Julius Rosenberg e I. F. Stone: McCarthy non era un visionario, era realista e aveva puntato l’indice contro chi si era infiltrato nella società Americana per fornire informazioni al nemico sovietico.

Ci furono degli eccessi ? Probabilmente sì, come sempre quando per fare pulizia è necessario incidere il tumore in profondità e vengono rimosse anche cellule sane.
Ma l’attività del senatore McCarthy fu tale da consentire di spurgare l’amministrazione di Washington dagli elementi inaffidabili e consentire al Governo Statunitense di affrontare gli impegnativi confronti con il nemico sovietico, senza allevare in seno troppe serpi.

La parabola del senatore McCarthy fu breve, ma sufficiente a ribaltare l’andazzo di Washington.

Oggi il nome di McCarthy viene ancora dileggiato dalla sinistra liberal e contro di lui si producono film che rispecchiano il “politically correct” che lo vuole un “mostro”.

L’articolo di Paolo Guzzanti linkato al titolo risponde con grande chiarezza alle mistificazioni della sinistra.

Se abbiamo vinto la terza guerra mondiale contro l’impero del male, l’Unione Sovietica, lo dobbiamo anche alla sua battaglia contro le infiltrazioni comuniste negli Stati Uniti.


Gliene saremo sempre grati e il Senatore Joseph McCarthy merita un posto di rilievo nel Pantheon dei Grandi della Libertà.

2 commenti:

Mariniello ha detto...

Grande Joseph. E grande Massimo che hai ricordato un grande uomo. GM

Lo PseudoSauro ha detto...

Come la mettiamo con la "caccia alle streghe"? L'assioma era che il comunismo non esisteva, o se esisteva non era cosi' cattivo, o se esisteva ed era cattivo, era comunque necessario... Ora nella patria dei ritardati storici (la nostra) si fa come per la mafia: "non esiste"; e si risolve il problema alla radice. Pero' i maccarthisti andarono ben oltre il loro compito, e gli americani se ne vergognano ancora un pochino.