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19 settembre 2005

L'ultimo repubblichino


Carlo Mazzantini è autore coerente che ci ha raccontato la guerra civile dalla parte dei vinti.

Prima di Pansa.

Mazzantini è un ottimo autore, trascurato per il suo “peccato originale”: non ha tradito.

Dopo l’8 settembre, quando tutta una serie di personaggi che Mazzantini ricorda, con un rapido giro di valzer passarono dalla mistica Fascista a bandiera rossa, lui rimase coerente e, volontario, andò a combattere per l’Onore, per la Patria, per il Duce ma, soprattutto, per se stesso, per potersi guardare allo specchio senza vergognarsi.

E questo Mazzantini, ben prima di Pansa, ha raccontato: “A cercar la bella morte”, “I balilla andarono a Salò” fino a questo “L’ultimo repubblichino”.

Questo libro di appena 107 pagine per 10 euro è edito, come gli altri da Marsilio.

Ogni pagina sembra scritta con quella rabbia e quell’orgoglio che Oriana Fallaci, antifascista dichiarata, chiede all’Occidente nella sua e nostra battaglia contro l’eurabia.

E’ un libro che tutti dovremmo leggere per sapere, al di là della mitologia resistenzialista sorta dopo il 25 aprile che ci è stata propinata sin dai banchi di scuola e solo ora comincia a sgretolarsi davanti all’approfondimento storico scevro di ideologismi, come si addice a 60 anni dalla fine della guerra.

E’ un libro che non può non farci pensare: “io cosa avrei scelto” ?

Avrei scelto di “farmi furbo”, come Mazzantini ricorda gli veniva detto da quelli più “scafati”, o avrei scelto “la bella morte” ?

Avrei scelto di rimanere fedele ad un Re che scappava da Roma, o ad un Duce ormai in disarmo e ostaggio dei tedeschi ?

Col senno di poi, dice Mazzantini e concordo, è facile scegliere.

E Mazzantini ricorda anche che il 10 giugno 1940, quando il Duce arringò la folla, ad osannarlo c’era tutta Italia.


E c’erano anche Giorgio Bocca e Davide Lajolo, Arrigo Boldrini e Franco Modanino, Romano Bilenchi ed Elio Vittoriani e altri passati alla storia come antifascisti, ma ricordati da Mazzantini quando erano Fascisti, prima dell’8 settembre 1943.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Molti sinceri fascisti sono passati alla bandiera rossa nella speranza di continuare a combattere, pure al fianco di Stalin, contro l'occidente borghese e plutocratico. E se Togliatti non avesse insistito tanto con la stupidaggine delle epurazioni chissà quanti di più li avrebbero imitati, prima di farsi irretire dai traditori missini.

Massimo ha detto...

"speranza di continuare a combattere, pure al fianco di Stalin, contro l'occidente borghese e plutocratico".

Ti sei dimenticato il "giudaico", quando hai definito l'Occidente ...

Da chi auspica l'avvento di una società di stampo iraniano, non ci si può aspettare altro.

Anonimo ha detto...

Se vuoi aggiungicelo, d'altronde lo stesso Marx utilizzava tale aggettivo per indicare una certa tendenza, presente non solo nel suo popolo, all'accumulo, ai traffici monetari e all'usura.
Dal canto mio voglio l'Eurasia comunitaria e il Socialismo, non una "società di stampo iraniano" (???).

Massimo ha detto...

"Dal canto mio voglio l'Eurasia comunitaria e il Socialismo"

Quando sostengo che il primo fronte contro il terrorismo e per la Libertà è quello interno ... ;-)

il_Corsanico ha detto...

Giustamente individui la possibilità, la necessità, di scelta che i giovani dovettero compiere all' 8/9/43, e commenti la nobiltà di quella di Mazzantini.
Non dimenticare per, che altre scelte, che so quella di Eddy Sogno, hanno la stessa nobiltà, perchè fatte con la stessa scarsezza di speranze immediate

Massimo ha detto...

Sogno fu persona rispettabilissima.
Infatti fu perseguitato per un presunto golpe ...

Anonimo ha detto...

Il fronte interno contro il terrorismo internazionale, ovvero Al-Quaeda, è più che compatto, mi pare. Il problema è che, per quanto si sforzino, gli americani non hanno mai potuto dimostrare relazioni fra tale organizzazione e tutto il resto del mondo, inclusa la legittima resistenza irachena all'invasione straniera.
Tornando all'argomento del post: era legittima, e degna di rispetto, anche la scelta di chi ha preso le armi contro il regime (magari per instaurare la dittatura del proletariato).

Massimo ha detto...

Al Quaeda ha rivendicato sia gli attentati a Madrid che a Londra.
Al Zarquawi è stato riconosciuto come rappresentante di Al Quaeda in Iraq: e questo elimina ogni sciocchezza sulla "resistenza" irachena.
Non si contesterebbe il coraggio di chi avesse deciso di combattere un regime (qualsiasi), ma la tempistica di chi prese le armi contro il Duce quando il Fascismo era ormai morto e gli Alleati già a Roma.

Anonimo ha detto...

Non era degna di rispetto la posizione di chi ad una dittatura voleva sostituire il totalitarismo comunista.

Se contestualizziamo, io avrei combattutto per la Patria. Decontestualizzando, avrei combattuto per la libertà! Sembra doppia morale, ma non lo è! Allora da una parte c'era la Patria e dall'altra i traditori. GM

Anonimo ha detto...

Mi citi le prove dei collegamenti fra il fantomatico Al Zarqawi e la Resistenza irachena? Grazie. (Buona fortuna per la ricerca! ;-D)

Mi risulta che le armi siano state prese prima che gli alleati fossero arrivati a roma, no? Assolutamente degni di rispetto sono tutti coloro che hanno preso le armi per i propri ideali; che fossero comunisti o fascisti o democratici è secondario.
Ad ogni modo vorrei far notare che, in opposizione al totalitarismo comunista, ci siamo beccati a tempo indeterminato un esercito straniero sul territorio della tua cara Patria.

Anonimo ha detto...

Chi rinnega è un rinnegato, quindi onore a chi a continuato a combattere per quello in cui credeva, finalmente un pò di letteratura in questi blog.

Massimo ha detto...

Le prove sono nella investitura ufficiale di Al Quaeda.
Nelle tecniche terroriste.
Nei proclami fatti con lo stampino.
Nella criminalità violenta che contraddistingue le azioni di quella banda di tagliagole.

Le armi della vostra "resistenza" sono derivate:
a) da quelle del Regio Esercito che dopo l'8 settembre si è squagliato (grandissima responsabilità del Re);
b) dai rifornimenti Alleati.

No: comunisti, Fascisti e Democratici non sono uguali.
I primi ci avrebbero aggiogato al carro sovietico con i risultati che abbiamo potuto vedere nell'est europeo e anche altrove.
Massimo rispetto invece per chi, come Sogno, ha combattuto per un'Italia liberale e chi, come Mazzantini, ha combattuto per l'Onore.

Gli Alleati come sono venuti, così se ne sono andati.
I sovietici sarebbero arrivati e rimasti per comandare.
L'errore fu (e fu l'unico del Duce, anche se errore esiziale) entrare in guerra con i tedeschi, perdenti cosmici (come hanno dimostrato le ultime elezioni colà svoltesi).

Anonimo ha detto...

Ou, ma stiamo parlando di prove! Fatti, non parole. Come che Al Quaeda è stata creata ed armata dalla CIA, per esempio, oppure che sono esistite relazioni fra gli attentatori dell'11/9 e i servizi segreti pakistani. Capito, cosa sono le prove? Non le tecniche terroristiche (la Resistenza non ha mai dirottato aerei), nei proclami (hai mai letto un solo comunicato del Baath?) e nella criminalità (Al Quaeda non combatte, fa esplodere bombe o fa schiantare aerei).

Cosa c'entrano le armi della "resistenza" (nostra? Non capisco...)? Israele, per dirne una, ha finanziato Hamas, ma penso tu sappia come sono stati investiti quei soldi, no?
Comunisti, fascisti e democratici hanno (avevano) la stessa dignità. Però i democratici hanno vinto e ci ritroviamo in un mondo di cerebrolesi.

Gli alleati (gli americani) non se ne sono andati, ne abbiamo già parlato.
I sovietici avrebbero imposto un regime coi carrarmati, non col dollaro, col marco e con l'euro.
Sui tedeschi "perdenti cosmici" non meriti risposta, te ne rendi conto da solo, vero?

Massimo ha detto...

Anche nel proclama trasmesso ieri Al Zarqwavi parla a nome di Al Quaeda ... più prova di questa ...

Al Quaeda non combatte perchè è una banda di tagliagole vigliecchi che preferiscono colpire alle spalle.

Della armi della vostra "resistenza" ne hai voluto parlare tu:"Mi risulta che le armi siano state prese prima che gli alleati fossero arrivati a roma, no?"

Non si può riconoscere alcuna dignità a chi avrebbe voluto metterci al giogo dei sovietici. Ancor meno dignità e affidabilità si può riconoscere a chi, ancora oggi, con tutto quel che abbiamo saputo e visto del comunismo, si proclama comunista o vagheggia di socialismo.

Gli Americani se ne sono andati, le loro basi sono una protezione contro il nemico esterno che ci ha consentito di spendere non per la difesa, ma per accrescere il nostro benessere.

L'impero del dollaro sarebbe un impero del convincimento e del benessere, quello dei carri armati della morte.

I tedeschi sono perdenti cosmici ...

Anonimo ha detto...

L'ineffabile Al Zarqaqi parla a nome di Al Quaeda perchè in teoria lui è un uomo di Al Quaeda. Cosa prova, questo?

Le armi sono state prese prima che gli alleati fossero arrivati a Roma, infatti. Però cosa c'entra da dove sono state prese?

Noi siamo stati messi al gioco degli americani, e se non te ne rendi conto è solo un problema tuo. All'epoca, poi, quanto si sapeva dell'apparato repressivo sovietico? Chi voleva i russi, al posto degli americani, li voleva in veste di liberatori. A parte questo, cosa c'entra vagheggiare di comunismo o socialismo? Questi termini devono per forza di cose rimanere imbrigliati in certune circostanze storiche?
Gli americani NON se ne sono andati, per quanto tu ne dica, e in italia abbiamo un numero altissimo di loro bombe atomiche. Non c'erano nemici esterni, durante la guerra fredda, e lo sai bene.

L'impero del dollaro è un impero dei cerebrolesi, quello dei carri armati è un impero di repressione che però non ha intaccato mai l'identità culturale di nessun popolo.

Massimo ha detto...

Prova che il terrorismo in Iraq è Al Quaeda.

C'entra perchè dimostra che niente Americani, niente "resistenza".

Proprio perchè "all'epoca" i comunisti pensavano che i sovietici fossero liberatori, quelli non hanno alcuna credibilità: hanno sempre sostenuto le cause sbagliate.

Non solo io non mi sono accorto di essere al giogo degli Americani, ma neppure tu visto che, grazie agli Americani, scrivi liberamente quel che ti passa per la testa.

L'impero del dollaro sarà di cerebrolesi al punto da garantirci benessere, prosperità, democrazia e libertà.
I carri armati non intaccavano l'identità dei popoli: semplicemente sopprimevano fisicamente chi la manifestava.

Lo PseudoSauro ha detto...

Ma no, Cazzidui ha le sue ragioni. Il passaggio da RSI a PCI fu pianificato per tempo, e lo stesso Generale Ercoli stilo' il "programma di recupero dei fratelli (non compagni) in camicia nera. Molti ideologi fascisti scrissero che il comunismo era comunque meglio della democrazia; ma questo e' ideologicamente sbagliato, dacche' il fascismo, e fino il nazismo, nacquero proprio come alternativa al capitalismo (visto attraverso il filtro marxiano) e la lotta di classe. Non a caso, si trattava di due socialisti, prima che di due nazionalisti. Hitler ebbe a dire piu' volte in pubblico "Ich bin ein Sozialist" e deploro' la lotta di classe in quanto minava la societa' dall'interno. Si sa com'e' andata a finire; ma la lotta di classe e' ancora in circolazione; bisogna sperimentare qualche altro metodo per levarla di torno.

Anonimo ha detto...

La convergenza dei "due estremi", scevra da inopportuni dogmatismi, non è poi così sbagliata... ad ogni modo negli ultimi anni sembra si siano fatti, in maniera più che consapevole, ma solo in certi ambienti, lenti passi in questa direzione. Comunque lo pseudosauro pare essere un musicista e questo me lo rende simpatico.

Il terrorismo di Al Quaida non è la guerriglia della resistenza... quante volte bisogna ripeterlo?

La resistenza è cominciata prima che arrivassero le armi dagli americani...

La frase seguente non ha senso.

Me ne sono accorto. E non ho mai pensato che il giogo americano costituisse una limitazione delle libertà personali.

Non sarà, è...
L'"impero del dollaro" è stato molto più efficace nel liquidare culture tradizionali in nome della presunta superiorità della democrazia liberale occidentale. In medio oriente sta continuando su questa strada.

Lo PseudoSauro ha detto...

No Eugenio: fascismo, franchismo e nazismo furono una risposta al marxismo. Mussolini era un socialista pentito dopo la "settimana rossa" e Hitler era un socialista di maniera passato attraverso la scuola nazionalista di Jahn. Tutti questi movimenti nacqeuro per neutralizzare la lotta di classe e non trasformare il mondo in una colossale Unione Sovietica. Se non vi fosse stato il marxismo, probabilmente non sarebbero nemmeno nati; il nazionalismo da solo non sarebbe stato quello che fu; fu la componente socialista a fare la differenza. E poi sia Mussolini che Hitler consideravano l'URSS uno stato capitalista. E poi l'idea che, da Stalin a Hitler, si aveva dell'imperialismo americano era la stessa che hai tu oggi. L'imperialismo e' sempre esistito e sempre esistera', ma c'e' una bella differenza tra quello sovietico e quello americano; quando arrivera' quello cinese avremo piu' materia da confrontare.