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01 ottobre 2005

Il Bologna del … Cazzola

Un raggio di sole illumina Bologna: si è risolta l’ultimo giorno di settembre la telenovela della proprietà.

Bologna ai bolognesi, sì, ma non a quelli sponsorizzati dal sindaco sindacalista cremonese.

Il proprietario uscente ha accettato la proposta di un triumvirato.

I novelli Cesare, Pompeo e Crasso sono:

Alfredo Cazzola, che sarà il Presidente con il 50% del pacchetto azionario, più noto come il presidente della Virtus pigliatutto della fine del secolo scorso ;-) ma, soprattutto, soprannominato Mister Motor Show, la fortunata kermesse motoristica che va in onda alla Fiera di Bologna all’inizio di dicembre.

Con il 25% ciascuno gli altri triumviri sono Mario Bandiera (moda) e Carlo Menarini (autobus).

Soldi, i triumviri, li hanno sicuramente.

Considerato i successi che hanno avuto nei rispettivi settori possiamo anche supporre che siano tutt’altro che “scemi” ma, si sa, la passione a volte rende ciechi …

E allora lasciamo che il nuovo assetto societario si ... assesti, prenda conoscenza del mondo del calcio, si circondi di buoni consiglieri, esperti e dall’occhio lungo per comprare, da subito, quei tre/quattro giocatori che, innestati in una squadra che sta facendo più di quel che ragionevolmente potevamo sperare facesse, potrebbero regalarci la promozione già nel 2006.

Qualche parola per Gazzoni.

Ha preso il Bologna dal fallimento e, dopo averlo portato in serie “A” dalla “C1”, l’ha riconsegnata ai nuovi padroni in serie “B”.

Per il Bologna e per Bologna, non è un risultato esaltante.

Quelli della mia generazione erano abituati a ben altre atmosfere.

Gazzoni ha saputo organizzare la società e per alcuni anni dare anche l’impulso necessario (leggi: soldi) per crescere.

Poi si è messo a centellinare gli spiccioli e far quadrare i conti con giocatori svincolati e a parametro zero, vecchi campioni alla ricerca degli ultimi contratti senza troppe pressioni confidando in allenatori di qualità e nel suo “stellone” personale.

Gli è andata bene per alcuni anni.

L’anno scorso una congiunzione astrale sfavorevole (l’appannamento del suo stellone e del suo allenatore) hanno fatto la frittata.

In ogni caso se una colpa dobbiamo attribuire a Gazzoni è quella di non aver mollato l’osso qualche anno fa, quando aveva cominciato la politica del risparmio.

Un’altra colpa è quella di non aver saputo trovare alleati per la sua battaglia sul “doping amministrativo”, così che il Bologna si è trovato inviso e senza amici in una battaglia (quella per il ripescaggio) che poteva essere fatta, ma in modo diverso, più rispettoso per i tifosi delle società che si volevano coinvolgere.

Ringraziamo comunque Gazzoni per quel che ha fatto e dato al Bologna e guardiamo con fiducia al nuovo triumvirato.


Da tifoso Fortitudo, auspico che Cazzola possa regalare al Bologna le stesse soddisfazioni che diede ai tifosi virtussini.

5 commenti:

Il Temporeggiatore ha detto...

Cominciamo bene !
Bologna-Crotone 1-2

Otimaster ha detto...

Perchè farmi questo, la domenica uno spera in post meno drammatici, non so attentati, stragi, guerre civili, insomma cose a cui siamo abituati, tu invece no sadicamente mi colpisci al cuore parlandomi delle odierne miserie del nostro Bologna facendo solo un breve accenno alle glorie passate e non dando grandi speranze per il futuro.
Non si fa così : ((
Ciao buona domenica, qui piove.

Massimo ha detto...

S&S: Cazzola ha dichiarato che anche ilciclo della sua Virtus iniziò con una sconfitta. Se credi in Vico ... :-)

Otimaster: purtroppo è la realtà. Il 7 giugno 1964 è forse irripetibile e sono comunque contento di aver avuto la possibilità di averlo vissuto. E se penso quante lamentele per il Bologna di Luciano Conti ... !!!!!

Anonimo ha detto...

: (( io sono nato tre anni dopo, anel frattempo anche l'amata SPAL aveva lasciato la serie A per non farvi più ritorno.

Massimo ha detto...

Io quel giorno (7 giugno 1964) c'ero.
Avevo esattamente 7 anni, 5 mesi e sette giorni (e una manciata di ore).
In cortile con altri miei coetanei attorno ad una scassatissima radiolina.
Ognuno di noi aveva il rosso e il blu abbinati nei modi più originali.
Dalla cuffia invernale in lana tirata fuori per l'occasione, ai calzettoni: uno rosso e uno blu.
E mentre altri festeggiano scudetti come se piovesse, noi ci limitiamo a celebrare il 10°, poi il 20°, poi il 30° e l'ano scorso il 40° dell'ultimo scudetto ...

La Spal io me la ricordo al Littoriale (non ancora Dall'Ara) ancora in serie "A": che sofferenza le pertite con le "cugine" di Ferrara (e di Modena !!!).