Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

24 ottobre 2005

Pinochet, Generale e Presidente: la sua eredità


Abbiamo visto come non di “golpe” si sia trattato, ma di un intervento sollecitato dalla maggioranza del parlamento che rappresentava anche la maggioranza reale del paese.

Adesso torna ad essere conosciuta anche la versione dell’assassinio di Allende da parte di un consigliere-sicario cubano.

Ma cosa ci facevano i cubani in Cile ?

Dovevano garantire la realizzazione di un regime comunista.

Dovevano addestrare le bande paramilitari per soffocare scioperi e contestazioni contro un governo, quello di Allende, minoritario sin dalla formazione e che stava repentinamente impoverendo il Cile, con provvedimenti di nazionalizzazione e inflazionistici.

La china su cui si stava incanalando il Cile era quella di un paese a sovranità limitata, nell’orbita sovietica.
Come l’Angola, come il Mozambico, come i paesi dell’est europeo.

L’intervento dei militari cileni, da sempre garanti del Cile, ha impedito che il disegno strategico di Mosca e L’Avana fosse portato a termine.

E, chissà, senza l’11 settembre 1973 forse la Storia avrebbe avuto un altro sviluppo e oggi noi non saremmo qui a rallegrarci per il crollo del comunismo e dell’URSS.

Il governo del Presidente Pinochet dovette affrontare anche un clima di boicottaggio internazionale.

Nello stesso campo sportivo il Cile era un paria, tanto che i tennisti italiani vinsero nel 1976 la nostra prima (e unica) Coppa Davis a Santiago accompagnati dai fischi della sinistra italiana che non avrebbe voluto quella trasferta.

L’intervento delle Forze Armate Cilene fu sicuramente devastante per le organizzazioni paramilitari di sinistra costrette, come risulta dai rapporti stilati dalle Forze di Sicurezza Argentine, ad espatriare e a fomentare e combattere da terroristi in altri paesi: un ulteriore segno della mancanza di sostegno popolare all’interno del Cile.

Ma di grande rilievo fu l’intervento del governo del Presidente Pinochet in economia.

Abbandonate le nazionalizzazioni e il dirigismo centralista, il Cile si affidò alla scuola economica dei Chicago boys, i ragazzi di Milton Friedman che, nelle sue memorie, scrive “Pinochet dovrebbe ricevere elogi e apprezzamento dal resto del mondo per aver dimostrato l’inconsistenza del socialismo e la validità della libertà economica.”

E il fiore all’occhiello fu la riforma delle pensioni che, salvando le casse dello stato dalla bancarotta, permise di salvare anche milioni di pensioni.

Sia il FMI che tutti gli osservatori internazionali sono concordi nel ritenere la prosperità e la stabilità del Cile odierno, sia in campo economico che in campo politico, figlie del periodo di governo del Presidente Pinochet e delle sue riforme.

Indro Montanelli (Il Giornale 16/4/1987): “Nel panorama sudamericano il Cile di Pinochet è diventato uno dei paesi economicamente più solidi e in maggior progresso, tanto da meritare gli elogi del Fondo Monetario Internazionale, con un livello di libertà e di dialettica politica che tanti paesi del terzo mondo, vezzeggiati dai nostri democratici, dovrebbero invidiargli. Nè l’Etiopia nè lo Zaire tollererebbero corrispondenze giornalistiche come quelle che gli inviati della RAI-TV diffondono, in diretta, dal Cile.”.

Il Cile oggi è figlio del Cile di Pinochet, non del Cile fallimentare di Allende.

E se oggi c’è in Cile libertà e non un regime comunista di stampo cubano, lo si deve proprio all’intervento, in ossequio al pronunciamento del parlamento del 22 agosto, delle Forze Armate l’11 settembre 1973.

Se mi domandate se è meglio avere la libertà e la democrazia senza passare attraverso una esperienza come quella del Cile di Pinochet, la risposta è: sicuramente è meglio.

Ma, come abbiamo visto, gli errori commessi dalla sinistra democristiana che tirò la volata ad Allende e ne favorì l’ascesa al potere, innescarono un meccanismo che una, tardiva, presa di coscienza, non riuscì a bloccare.

Ad oltre 30 anni di distanza quell’11 settembre, quel periodo storico, è ancora oggetto di propaganda da parte della sinistra che ha dipinto il Generale e Presidente Pinochet come “il Male”, allo stesso modo in cui, a seconda dei momenti storici, ha attribuito a tutti coloro (Truman, Einsenhower, Thatcher, Reagan, Bush, Scelba, Berlusconi) che sono stati di ostacolo alla loro marcia, analoga demonizzazione.

E quale “feroce dittatore” poi lascerebbe il suo incarico, volontariamente ed a seguito di un regolare referendum ?
Ma, soprattutto, quale “feroce dittatoreindirebbe un regolare referendum, mettendo in gioco la sua presidenza ?
Sì, perchè tale fu l’epilogo dei 17 anni di Pinochet, Generale e Presidente.

Il 5 ottobre 1988 il 54,7% dei cileni si espresse contro il Presidente.
Nel dicembre 1989 si tennero le nuove elezioni presidenziali che videro la vittoria del democristiano Patricio Aylwin Azocar (insediatosi l’11 marzo 1990), il pensionamento del Generale Pinochet e il pieno ritorno, in un Cile risanato economicamente e moralmente, all’alternanza democratica.

Questa è una versione profondamente diversa da quella conosciuta attraverso la vulgata sinistra, quindi è probabilmente più attinente alla realtà storica, proprio per l’inveterata abitudine dei sinistri a manipolare anche i fatti della Storia per adattarli alle loro esigenze.

A chi non ha vissuto (o non riesce a ricordare) quel periodo, un semplice invito: non fermarsi alla storia raccontata da chi urla più forte con le sue parole d’ordine, ma ricercare anche versioni alternative, informarsi e poi valutare il tutto.

E tra le valutazioni c’è anche quella del “senno del poi”.

Il Cile oggi è la più solida e stabile democrazia politica ed economica dell’America Latina: lo sarebbe anche senza l’11 settembre 1973 del Generale e Presidente Pinochet ?

(3-fine)

9 commenti:

Otimaster ha detto...

Insomma Allende dovrebbe essere una nostra icona in quanto vittima del comunismo, purtroppo se questo racconto uscisse dal nostro ambito passeresti per un visionario, fortunatamente per noi conta la libertà e ci compiaciamo per qualunque paese l'abbia ottenuta grazie al nostro aiuto.
Ciao

Il Temporeggiatore ha detto...

E' ora di finirla con l'ipocrisia tipicamente democristiana di fare acquiescenza alla manipolazione storica della sinistra.
Ben vengano i ricordi personali di chi c'era all'epoca.
Ma forse visionario perchè si cerca di ripristinare la verità storica ?

Anonimo ha detto...

Non volevo dirtelo, ma scrivi cazzate. Allende è sempre stato contrario alla creazione di un qualunque esercito armato popolare, cosa che volevano i socialisti (e non i comunisti). Questo per dirne una. Ad ogni modo tali gruppi non esistettero mai in nessun momento, al contrario di quanto afferma Pinera.
Non ebbe mai intrighi ed inghippi con l'Urss, che anzi negò il suo aiuto nella situazione di crisi economica - crisi "finanziata" dalla CIA, di cui sono ormai di pubblico dominio (come se all'epoca non se ne sapesse nulla...) le continue ingerenze negli affare cileni volte ad abbattere un presidente democraticamente eletto, che ancora nel '73 conosceva un consenso crescente che gli evitò infatti di essere destituito secondo la procedura democratica di un voto di sfiducia che si arenò tipo al 36%.
Vabbè che per fortuna uno che scrive che Allende (ALLENDE) si era alleato con la sinistra filoterrorista (ASdkajdbn aiwdunaw dkjasdbn,sdjnhas dkqwbhd ajkdbadmnab dmadv akdva duasvgdjka sdjkbasd mbamn. ARABBI BASTARDDI! VIETKONG NAZZI TERRORISTI! ISRAELE BEL POSTO DOVE VIVERE!) non può essere preso sul serio da più di 5 persone al mondo.

Massimo ha detto...

Ringrazio Cazzidui, noto nella blogosfera per le sue idee, a dir poco, strampalate, perchè conferma, con il suo pistolotto pro Allende in cui sono riassunte le abituali banalità e mistificazioni sul Cile del 1973, quanto la sinistra sia riuscita a manipolare le menti più deboli.
Otimaster: finchè a sinistra reagiranno alla Cazzidui, vorrà dire che siamo nel giusto. ;-)

Anonimo ha detto...

attenzione a non rivalutare Pinochet, però. Non ne vale la pena in ogni caso. Io personalmente ritengo il mito di Allende tutto fumo e molto inganno, a partire dal suo passato di antisemita. Ciao.

watergate

Anonimo ha detto...

Mi faresti il piacere di evidenziare le mistificazioni?

Massimo ha detto...

Credo che Pinochet sia rivalutato dai fatti.
Quando la sinistra continua a blaterare di maggioranza a favore di Allende, mente, perchè le cronache di quegli eventi mostrano scioperi degli autotrasportatori e cortei popolari contro Allende.
Il Cile era affamato dalla politica di Allende, con le sue nazionalizzazioni senza limite che avevano fatto ritirare tutti gli investimenti stranieri dal Cile.
E' una ben strana convinzione quella che vuole, da un lato, espropriare e limitare l'imprenditoria e la proprieta privata, e dall'altro che pretende che gli stessi espropriati continuino a finanziari gli espropriatori.
Il risultato dell'intervento di Pinochet è il Cile di oggi: la democrazia più stabile ed economicamente più ricca dell'America Latina.

Anonimo ha detto...

Ciao,
La stessa politica del bambolotto venezuelano di castro.
Dove arrivano fanno disastri al paese di mia moglie dicono : il vento dell'est non porta mai nulla di buono.

OT fatti un giretto : http://2twins.splinder.com/post/6109393#comment

Massimo ha detto...

Bisqui il punto è che a sinistra non sono contro i dittatori tout court.
Sono contro quei dittatori (o presunti tali) che non si inchinano al loro antiamericanismo e non rendono omaggio alle fallimentari tesi socialcomuniste.