Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 gennaio 2006

The Time Machine

Ricordate il film di George Pal del 1960 dal titolo in italiano "L'uomo che visse nel futuro" e tratto dal romanzo omonimo di H. G. Wells ?
Parla di uno scienziato che, nel periodo che va dal 31dicembre 1899 al 5 gennaio 1900, compie, su una macchina di sua invenzione, un viaggio nel tempo.
Prima arriva nel 1917, poi nel 1940, per poi lanciarsi avanti fino all'anno 800.000 e rotti.
Lì incontra i resti dell'umanità.
Gli Eloi, antropoformi, che vivono in una specie di Eden, ma completamente privati di libertà dai Morlock che vivono sotto terra e hanno ancora qualche conoscenza delle vecchie tecnologie.
Ambedue sono gli eredi della Terra e dei sopravvissuti ai vari olocausti.
Il nostro protagonista, George, aiuta gli Eloi a liberarsi dal giogo dei Morlock, ritorna nella sua epoca per raccontare il tutto e, poi, riparte per il remoto futuro, portandosi dietro 3 libri.
L'autore non precisa quali libri.
Questo post è un gioco.
Quali libri portereste nel futuro dovendo limitare la scelta a ... facciamo cinque ?
La mia personale risposta (non senza dolorosi abbandoni):
La Bibbia
L'Odissea
La Divina Commedia
I Promessi Sposi
I tre moschettieri.

28 gennaio 2006

Non tentennare, spara !


Stamattina, come capita spesso al sabato, ero al supermercato per la spesa “grossa”, da caricare in macchina e rifornire la dispensa.

Alla cassa ero preceduto da due persone, una delle quali aveva acquistato il giornale cittadino Il Resto del Carlino che in prima pagina porta un titolo a caratteri cubitali: “Spara e uccide il ladro in casa”.

Si riferisce all’episodio accaduto ieri nel veronese, dove un commerciante, svegliato dall’abbaiare del suo cane, ha messo in fuga, sparando con una postola regolarmente detenuta, un ladro e abbattuto – sia pur inconsapevolmente: nel buio non poteva prendere la mira – un secondo criminale, che stavano cercando di entrare in casa per compiere la loro rapina.

La cassiera ha visto il giornale e, leggendo a voce alta il titolo, ha esclamato: “Ha fatto bene !”.

Subito si sono accodati i due clienti davanti a me: tutti e tre (clienti e cassiera) concordavano sul fatto che era finalmente ora che si potesse reagire legalmente alla criminalità (con espressioni – un po’ dialettali, un po’ in italiano – comunque colorite).

Mi è venuto automaticamente un sorrisino (pensando a tutte le verginelle contrarie al provvedimento da poco varato e che, comunque, essendo una legge più favorevole all’imputato sarà applicato anche in questo caso) tanto che sono stato apostrofato e quasi aggredito, con la domanda “Lei non è d’accordo ?”.

No, sono più che d’accordo e sono consapevole che il sentimento popolare è tutto dalla parte del commerciante, dalla parte della vittima, dalla parte di Abele e non con il criminale – ancorché morto – con Caino.

E la legge che è stata appena approvata è la riprova che ad essere in sintonia con il sentimento popolare, di quel Popolo nel cui nome si legifera e si giudica, non sono i “politicamente corretti” della sinistra, ma sono i “grezzi, rozzi e ignoranti” del Centro Destra.

Ho letto negli articoli riguardanti l’episodio del veronese, che la sinistra ripropone le sue litanie contro il presunto “far west” che la legge sulla legittima difesa avrebbe innescato.

Beh, se anche così fosse, vorrei ricordare che nel Far West furono proprio gli sceriffi, i cacciatori di taglie e i cittadini che impugnavano la pistola e reagivano alle violenze, a vincere, instaurando legge e ordine, legalità e giustizia.

Ma tutto ciò è troppo profondo per chi, stando dalla parte di Caino, uccide – moralmente – Abele ogni giorno e che sceglie sistematicamente di liberare Barabba.

27 gennaio 2006

26 gennaio 2006

Cuori Neri


Questa non è una recensione ad un libro, come altre che hanno preceduto.

Cuori Neri (770 pagine, Sperling E Kupfer, 18 euro) è una rivisitazione del passato recente, che alcuni di noi hanno vissuto, ma è anche attualità, perché la matrice ideologica che ha prodotto le Brigate Rosse e gli anni di sangue è la stessa che alimenta con odio molte manifestazioni (verbali e non) contro il Premier e ciò che rappresenta, con raggelanti analogie per schemi, modi e slogan.

Alcuni Castellani hanno provveduto ad annunciare l’uscita del saggio: Otimaster , Freedomland , Mariniello , Thank You America , Non porgiamo l'altra guancia e chiedo scusa a chi non ho citato.

E’ un fatto “straordinario” un libro sulle vittime della violenza rossa.

Ancor più straordinario se pubblicato da un editore “maggiore” come Sperling e Kupfer.

Quasi 800 pagine dense di riferimenti, citazioni e interviste.

Una critica all’Autore. Ha svolto sicuramente un lavoro di ricerca e documentazione encomiabile.
Interviste, citazioni di articoli, fotografie (nel corpo centrale del libro).
E’ forse mancato nel metterci un po’ di … cuore.

Quale sentimento si prova a leggere quelle pagine ?

Rabbia.

Per quello che è stato, ma, soprattutto, per quello che è, oggi, un panorama in cui tutti, credo, i protagonisti del terrorismo rosso sono liberi e ospiti d’onore di università e convegni.

Molti di coloro che furono responsabili morali e politici (se non materiali) della violenza di quegli anni, oggi se la spassano come reduci e con una vita da tranquilli borghesi, magari sotto la gratificante luce dei riflettori, quella stessa esistenza negata ad almeno 21 loro vittime.

E con l’unico che sta pagando per un reato, Adriano Sofri, in una prigione dorata (quando ci ritornerà) e con una assillante campagna tesa a restituirgli anche la libertà personale.

Quell’Adriano Sofri, capo di Lotta Continua, che il 12 novembre 1970, dopo il primo morto di quegli anni di sangue avrebbe potuto far imboccare un’altra strada più politica e invece titolò “Genova,comizio di Almirante. Il Pci dice di vigilare. I proletari invece attaccano – Giustiziato un fascista” (Ugo Venturini, prima delle 21 vittime della violenza rossa rievocate da Cuori Neri).

Ed è anche per questo che i 22 anni di galera che si è preso, Sofri li deve scontare tutti, senza abbuoni, amnistie o grazie.

E gli slogan. Anche quelli uguali a quelli di oggi.
Ieri: “10, 100, 1000 Venturini”.
Oggi: “10, 100, 1000 Nassyrya”.

I criminali che allora insanguinarono l’Italia, stroncando giovani vite e rovinandone altre (quelle dei famigliari) ora, se non sono morti in conflitti a fuoco con le Forze dell’Ordine o per cause naturali, sono liberi (quasi) tutti, anche quelli che non hanno abiurato la loro scelta di lotta armata, ma solo preso atto del cambiamento del quadro di riferimento generale.

E anche questo dovrebbe essere motivo di riflessione.

Altro motivo di riflessione (di attualità) è il sostanziale isolamento in cui furono tenute le vittime – perché missine – anche dai partiti che si dicevano (in campagna elettorale) anticomunisti, ma aderivano (non so quanto convintamente) all’ “arco costituzionale”: io non vedo differenzedi metodo o di sostanza - con chi, tramite “osservatori” frutto di un evidente lavaggio del cervello subito dalle parole d'ordine della sinistra, cerca di esercitare una censura e stilare liste di proscrizione nei confronti di quanti esprimono libere opinioni non conformi al “politicamente corretto”.

Ed alla fine di questa “non recensione” mi viene da domandare: cosa può cogliere da quelle pagine uno che quegli anni non ha vissuto ?

Mi piacerebbe che i più giovani leggessero il libro e scrivessero i loro sentimenti e le loro sensazioni.

Per quanto possa valere, ricordo che anche quelle vite spezzate dalla violenza rossa contribuirono a tenere accesa la Fiamma della Libertà in Italia, quando a metterla in pericolo non erano le presunte “trame nere”, ma una ben più concreta minaccia che a Mosca aveva la sua casa madre e che, purtroppo, vede ancor oggi alcuni che, senza alcun pudore, continuano a definirsi “comunisti” ed altri che hanno solo cambiato il nome, ma non i metodi.

24 gennaio 2006

Non cantare, spara !


No, non è una nuova puntata della serie "cult" sulle trasmissioni televisive che fecero epoca ("Non cantare, spara" fu un musical televisivo degli anni sessanta - e se questo denuncia la mia età, pazienza ! - massacrato dalla critica, ma che ricordo con grande piacere e vorrei venisse riproposto in Dvd), ma un titolo "ad effetto" per introdurre la trionfale approvazione della nuova legge sulla legittima difesa, fortemente voluta dalla Lega che si dimostra sempre più in sintonia .con l'esigenza di legalità, "legge e ordine", dei cittadini onesti.

Ne Il Castello c'è un post che sintetizza gli effetti pratici della legge.

E ricordo che anche qui ci siamo occupati di questo provvedimento di Civiltà, al momento della sua approvazione in Senato, auspicando che non si perdesse con la legislatura.

Non cantare, spara, dunque, a difesa della tua vita e della tua proprietà.

Una profonda inversione di marcia nella filosofia dell'accattonaggio psichiatrico che ignora sistematicamente le vittime, per trovare ogni difesa ed ogni giustificazione per gli aggressori.

Intendiamoci: la nuova legge non risolve il problema delle violenze private, ma concede un'arma (è proprio il caso di dirlo !) in più ai cittadini onesti, quella di potersi difendere senza il timore di vedersi poi perseguitati per aver fatto la "bua" ad un criminale.

Adesso aspettiamo di fare ulteriori passi nella giusta direzione, con la possibilità per ogni Italiano incensurato, che dimostri di aver fatto il servizio militare o di aver conoscenza di armi per una attività al poligono, di poter, senza particolari cavillosità burocratiche, avere il porto d'armi e la possibilità di difendersi anche al di fuori della proprietà privata.

23 gennaio 2006

Il Dodecalogo del Pensiero Politicamente Scorretto


Il Dodecalogo del
Pensiero Politicamente Scorretto

1) La superiorità del modello Occidentale è assoluta, il nostro è il miglior mondo possibile e sempre in continuo perfezionamento;

2) L’immigrazione va selezionata in base alla volontà e capacità di integrarsi nella nostra società, accettandone regole, cultura e modello di vita;

3) La liberazione dell’Iraq è stata cosa buona e giusta e la guerra contro il terrorismo può terminare solo con la eliminazione dell’ultimo terrorista perché con i terroristi non si tratta;

4) Berlusconi è il più grande statista italiano del dopoguerra;

5) Mussolini fu il più grande statista del secolo scorso;

6) La pena di morte, in casi predeterminati e comminata al termine di un processo nel quale è garantito ogni diritto alla difesa è giusta e legittima;

7) L’omosessualità quando non è una malattia è una perversione, da curare nell’un caso e nell’altro;

8) Il saluto romano appartiene alla nostra gens ed è un saluto franco e leale;

9) Israele ha pieno diritto di esistere nei territori che si è conquistata in 60 anni di lotta contro i vicini aggressori e genocidi;

10) Il comunismo è stata l’ideologia e il sistema politico più assassino e drammaticamente devastante che mai sia apparso nella storia della Terra;

11) Ratzinger e Ruini hanno diritto di esprimere le loro opinioni, come chiunque altro e su qualsiasi tema;

12) L’unione europea è una sòla come il suo euro.

21 gennaio 2006

Senza Berlusconi la Cdl non esiste

Su Libero di oggi e su Il Domenicale , si espone una ipotesi che, a mio parere sarebbe devastante: sostituire, come candidato Premier del Centro Destra, Gianni Letta a Silvio Berlusconi.

Come si può solo mettere in campo una simili ipotesi ?

La CdL è Berlusconi, senza il quale ognuno tornerebbe nei suoi appartementi.

Ancora non esiste un erede (politico) del Premier che sappia e possa coagulare tutte le varie anime del Centro Destra.

Letta è sicuramente, lo afferma lo stesso Berlusconi, un gran lavoratore, ma ha troppo l’animo del compromesso, del dialogo, delle trattative.

Sua la responsabilità della scelta di trattare la liberazione delle varie Simone che si sono fatte rapire in Iraq, irritando i nostri Alleati la cui posizione, da me condivisa, è: mai trattare con i terroristi.

Letta non può certo suscitare entusiasmo.

Non si ricordano di lui uscite contro i comunisti (almeno in tempi recenti, io me lo ricordo alle Tribune politiche ed elettorali della televisione, quando, direttore de “Il Tempo”, era elegantemente anticomunista, ma sin troppo educatamente).

Non si ricordano di lui discorsi o prese di posizione di “rottura”, di scontro, politicamente scorretti.

Sarebbe un Premier graditissimo a Ciampi (e già questo è un bruttissimo biglietto da visita).

In un commento ad un post altrui (francamente non mi ricordo quale, ma si discuteva su quale partito avrebbe avuto il nostro voto) scrissi che il mio partito ideale era un partito di Centro Destra che avesse le radici di Alleanza Nazionale, le idee odierne della Lega (soprattutto in materia di giustizia, immigrazione, amnistia, grazia a Sofri, omosessualità) e un leader come Silvio Berlusconi e, poiché non c’era, la mia scelta ricadeva sul partito del leader, quindi su Forza Italia.

Se le ipotesi formulate di un Letta Premier fossero vere … sarebbe un premier che mi farebbe votare Lega degli ottimi Ministri Castelli e Calderoli.

20 gennaio 2006

Tre punte, ma un solo fuoriclasse: Silvio

Si è tanto scritto delle tre punte messe in campo dalla Casa delle Libertà, ma la maratona (senza salti di traguardi intermedi ...) mediatica che il nostro Presidente ha in corso, dimostra che c'è un solo fuoriclasse: Silvio Berlusconi.

Grazie a lui, nel 1994, si grippò la "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto.

Sempre grazie a lui si trovò la "quadra" nel 2001 per rimettere assieme Lega e Alleanza Nazionale e non è un caso se nel 1996 la sconfitta (in seggi, non in voti) è attribuibile ad un eccesso di fiducia di Fini che pensava di poter fare a meno tanto della Lega quanto della Fiamma Tricolore di Rauti.

Oggi Berlusconi, dopo cinque anni passati a lavorare sodo per il paese, per dotarci di quelle riforme strutturali di cui avevamo bisogno, è tornato di gran carriera ad occupare il centro dell'agone elettorale e sta recuperando quel che le liti interne (e non altro) avevano fatto perdere al Centro Destra: la fiducia dei nostri elettori.

In tutte le elezioni non c'è stato alcun travaso di voti da Destra a sinistra, ma una compattezza degli elettori della sinistra in cerca di rivincita ed un marcato astensionismo degli elettori di Destra.

Riuscire a trasmettere in modo corretto il messaggio riformatore del Governo e del Centro Destra, significa recuperare al voto quei cittadini che mai voterebbero a sinistra ma che, da uomini liberi quali siamo noi di Destra, manifestano il disagio a non vedere una vera politica di Destra con l'astensione dal voto.

E la presenza in video e in radio del Premier è decisiva per realizzare questa meta, risultando efficace e convincente molto più di Fini e Casini.

Berlusconi è un fuoriclasse (non solo del Centro Destra) e come tutti i fuoriclasse non deve essere ingabbiato in schemi e tattiche a tavolino (riunioni di maggioranza, compromessi) e non deve essere costretto a rientrare in difesa (rimediare ai ... casini di qualche esponente della maggioranza).

Con Berlusconi si può vincere, senza si perde perchè le altre due punte non sono in grado di compattare la fiducia di tutta la squadra.

Una squadra forte può (e deve) giocare a tre punte.

Ma a fianco di un Bellucci e di un Tare deve esserci anche Van Basten: Berlusconi è il nostro Van Basten.

18 gennaio 2006

Politicamente scorretto

Sofri dimesso dall’ospedale
Allora è guarito e se è guarito – o anche solo convalescente – è il caso che riprenda a scontare la sua pena.

Nessuna grazia per un 75enne in California
La California di Schwarzenegger è di nuovo sotto i riflettori per la nuova esecuzione capitale che è stata eseguita ieri.
Tutti a mettere in evidenza il fatto che il giustiziato sia un 75enne cieco e ammalato.
Nessuno che ricordi che, mentre scontava l’ergastolo, quel signore ha organizzato – dal carcere – e fatto eseguire tre delitti.
Sempre a piagnucolare dalla parte di Caino, ma quanto in fretta si dimentica Abele !

Si risponda in modo secco: sì o no
Sareste contenti di sapere che vostro figlio/a è e pratica l’omosessualità ?

16 gennaio 2006

"Condanna di morte" indirizzata a Lisistrata

Lisistrata ha chiesto (a me e ad altri blogger) di pubblicare la nota che segue:


"QUIZ PROPOSTO DA LISISTRATA PER PERSONE MOLTO INTELLIGENTI
Debbo sottoporvi un quiz, perché la mia intelligenza poco desta, per quanto si sforzi non riesce a comprendere il "busillibus".
Ho ricevuto una strana e-mail, provenienza Canada, ma questo non fa testo, scritta in italiano stentato, ma anche questo non fa testo, ecco il suo contenuto:
- CONDANNA DI MORTE. -
Qualcuno riesce a trovare il recondito significato, che io proprio non riesco a comprenderlo?
Se qualcuno troverà la soluzione riceverà in premio lo "spiedino d'oro" che potrà mettere dove meglio gli piacerà.

N.B. il busillibus è un busillis che ha preso una cantonata."



Pessimo gusto o squallida intimidazione ?

15 gennaio 2006

Non apriamo quella porta !

Quando un popolo perde la tensione morale è destinato a soccombere.

Ieri la sinistra ha appoggiato, oltre ad una patetica (con slogan riesumati dagli anni settanta) manifestazione veterofemmista a favore dell’aborto, una manifestazione di omosessuali per il riconoscimento legislativo delle loro “unioni”: i cosiddetti Pacs.

Sgombriamo subito il campo da un equivoco, agitato come la foglia di fico dietro cui si nasconde lo squallido progetto di dare una regola di stato alle “unioni” omosessuali”: i Pacs non servono alle coppie eterosessuali.

Non servono perché c’è già l’istituto del matrimonio che è il regolamento legislativo della vita di coppia.

Ma, dicono: e se due non vogliono sposarsi ?

Appunto: non vogliono, una libera scelta che comporta vantaggi (possono ambedue intestarsi una casa come “prima abitazione”, il coniuge divorziato mantiene l’assegno cui eventualmente avesse diritto) e svantaggi (in tema di successione) che, peraltro, possono essere (in tutto o in parte) superati con altre formule legislative (ad esempio il testamento).

E, con la facilità con la quale è concesso il divorzio (dopo soli tre anni di separazione) non si può neppure obiettare “se due non possono”.

Perché allora dare una regola ulteriore che legiferi come un doppione ?

Sì, perché le regole della convivenza non potrebbero essere diverse da quelle sul matrimonio, pena la realizzazione di una legislazione di privilegio e di comodo: non si può avere una regola (il matrimonio) che stabilisca diritti e doveri e una (l'unione civile di fatto) che conceda solo diritti.

Quindi nessuna coppia normale, eterosessuale, avrebbe mai interesse ai Pacs.

Allora l’interesse è, unicamente, di quella parte della popolazione che è omosessuale e qui torniamo alla frase iniziale:
quando un popolo perde la tensione morale è destinato a soccombere.

E non c’è dubbio che storicamente l’omosessualità ostentata e praticata in modo diffuso è stata l'anticamera delle cause che hanno introdotto elementi destabilizzanti nella integrità dei costumi e che hanno portato al crollo di imperi secolari, minati al loro interno, nella volontà e nella consapevolezza dei suoi reggenti e cittadini, prima che dalle spallate nemiche, arrivate quando ormai gli imperi erano un guscio vuoto.

Nel 1984 l’Oms ha depennato l’omosessualità dall’elenco delle malattie: per le pressioni delle lobby omosessuali.

Ma è indubbio che se la situazione degli omosessuali fosse così pacificamente “normale”, la questione non sarebbe, ancor oggi, oggetto di discussioni e ripensamenti.

Quindi che sia “malattia”, “perversione”, “anomalia”, è comunque un qualcosa che esula dalla naturale espressione dei normali istinti sessuali, in caso contrario non staremmo qui a discutere.

Su questo tema suggerisco la lettura dei post di Pensiero Conservatore : qui, qui e qui .

Ma il riconoscimento legislativo dell’ omosessualità come forma “normale” con cui possono manifestarsi gli istinti e i rapporti sessuali, è anche la porta dalla quale possono, poi, surrettiziamente, entrare altre e diverse forme di anomalia, ben più devastanti e fuori controllo, tali da portare al crollo prima morale, poi anche istituzionale e politico una società.

Una legge deve anche avere una sua funzione sociale: quale sarebbe quella di una norma che riconoscesse le “unioni” tra omosessuali ?

Una sintetica (e negativa) risposta viene da un commento ad un post de Il Cannocchiale : Le ragioni per tutelare il matrimonio tra uomo e donna sono evidenti: li' nasce, cresce e si educa la persona. Le unioni omosessuali, ovviamente sterili, non hanno tale funzione sociale, pertanto non sono socialmente altrettanto tutelabili. Ma e' cosi' difficile da capire?.

No, non sarebbe difficile se si guardasse ai semplici interessi generali e non a quelli particolari di chi, pur di strappare qualche voto in più alle elezioni, si rende disponibile per imbarcare qualsiasi istanza.

Purtroppo in Italia chi urla molto raggiunge spesso gli obiettivi che si prefigge (o arriva comunque a far spendere molti soldi al prossimo per farsi dire di “no”).

Lo abbiamo visto in quasi tutte le iniziative radicali successive al referendum sul divorzio del 1975, lo abbiamo visto in settimana con la (benedetta !) bocciatura di amnistia e indulto, lo abbiamo ricominciato a vedere ieri con la manifestazione di Roma.

I diritti civili e umani di ogni persona sono pienamente rispettati anche senza pacs.


Non apriamo quella porta.

14 gennaio 2006

Calcio e televisione

Lo sport nazionale e il totem domestico.

Quale miglior binomio per scatenare polemiche ?

Il casus belli è fornito dalla cessione, per una cifra milionaria (in euro) dei diritti televisivi delle partite della Juventus (piaccia o meno la squadra più seguita, amata e odiata d’Italia) a Mediaset che, a sua volta, ne rivende (guadagnandoci) parte a Sky.

Apriti cielo !

I presidenti delle squadre minori pretendono – senza aver fatto investimenti, né avere lo stesso seguito della Juventus - una parte della torta.

Un po’ come se Del Piero dovesse ripartire parte del suo ingaggio – frutto delle sue capacità – con i giocatori del Gambettola.

Capitanati da un bilioso soldatino viola (Della Valle) il quale è stato caricato a molla contro Berlusconi e con l’artiglieria pesante rappresentata dalla Gazzetta dello Sport (gruppo RCS/Corriere della Sera: quello che minimizza il comportamento dei DS nella scalata Unipol e si scaglia contro il Premier che – cattivone ! – non fa accollare allo stato gli oneri dei suoi … referenti) sono partiti, lancia in resta e a cavallo d’un caval, i presidenti delle squadre minori.

Ululando come bestie ferite al macello, i presidenti pretendono di ricevere la loro parte della torta dei diritti televisivi: per meriti propri ? No, per “par condicio”: ecco un altro dei terribili guasti dei sermoni di Scalfaro, il peggior presidente della repubblica che abbiamo avuto.

Che qualcuno spieghi ai presidenti che se realizzeranno squadre che abbiano seguito di pubblico, con un assetto societario stabile e serio, allora potranno acquisire sempre più diritti in proporzione alla loro “quota di mercato”.

E questa si chiama legge di mercato, domanda e offerta.

Oppure è solo una manfrina per la solita, olezzante, campagna contro il Premier e per favorire la vittoria di una sinistra molto compiacente verso i capitalisti di famiglia e i poteri forti ?

12 gennaio 2006

Bocciata l'amnistia !

L'ANSA delle 17,37:

"AMNISTIA: LA CAMERA DICE NO, PASSA L'EMENDAMENTO DI AN-LEGA
ROMA - L'Aula della Camera ha 'affossato' l'amnistia. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato l'emendamento che sopprime l'articolo 1 del provvedimento presentato da Alleanza Nazionale e dalla Lega. Per questo emendamento era prevista la maggioranza semplice. Una volta soppresso il primo articolo, decadono tutte le altre norme del testo in esame in Aula relative all'amnistia. L'Assemblea ora passa agli articoli sull'indulto.
"

Una buona notizia dalla Camera dei deputati.
L'assurda iniziativa radicale sull'amnistia è già passata a miglior vita.
Accolto l'emendamento di Alleanza Nazionale e della Lega che fa decadere tutto l'impianto che riguarda l'amnistia.
Per una volta i parlamentari si sono dimostrati in linea con il sentimento popolare (sarà l'aria elettorale ?) e hanno bocciato l'idea di rimettere in libertà migliaia di condannati che non avrebbero fatto altro che rendere più insicure le nostre strade.
Adesso andrà avanti la procedura per l'indulto.
Personalmente auspico che anche questa subordinata venga meno e, piuttosto, si provveda a costruire nuove carceri o utilizzare le caserme dismesse per risolvere il problema del sovraffollamento, senza mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini con una infornata di nuovi (vecchi) potenziali delinquenti.
E si prenda anche in esame l'espulsione coatta degli extracomunitari, regolari o illegali, che siano stati catturati e condannati per dei reati.

Un primo passo oggi è stato fatto: grazie Lega, grazie Alleanza Nazionale !

UPDATE: La Camera dei Deputati (giustamente con la maiuscola: questa volta se la meritano !) ha bocciato anche l'indulto.
Legge e ordine prevalgono sulla demagogia.

11 gennaio 2006

Pacificazione a senso unico

In un comune del bolognese (Monte San Pietro) il sindaco comunista ha respinto la proposta del capogruppo del Centro Destra di celebrare la “Giornata della Libertà”, giorno della caduta del muro di Berlino.

La speciosa motivazione del rifiuto: perché l’ordine del giorno del Centro Destra mostrerebbe nostalgia per un mondo diviso in due e con altre assurde considerazioni sul muro in Israele (che salva vite e non ne ammazza) e sul fatto che in fondo non tutto il male era nel comunismo.

In senato i comunisti e i loro caudatari cattocomunisti riescono, con la complicità di specifici settori della stessa Maggioranza – evidentemente nostalgici dell’ “arco costituzionale - a mettere in naftalina il provvedimento che equiparava i combattenti della Repubblica Sociale Italiana ai partigiani.

In questo caso, invece, la scelta è stata di rimarcare – a ben 60 anni di distanza !!! – la differenza e la divisione del mondo in due.

E’ solo il più recente caso di strabismo della sinistra il cui concetto di “pacificazione” è particolarmente elastico, ma con la caratteristica di tendersi solo verso la parte in cui c’è l’interesse della sinistra stessa.

Quanta differenza con la Spagna del Caudillo Francisco Franco che, a pochi anni dalla fine della loro guerra civile, costruì, nella Valle de Los Caidos un Sacrario per onorare tutti i morti, di ambedue le parti !


Ma, evidentemente, se da una rapa non si può cavar sangue, da un comunista non si può cavare nulla di positivo.

09 gennaio 2006

E' Lisistrata la responsabile di questo post !

In Rete “vanno” i giochini a Catena di S. Antonio.
Speravo di sfangarla invece Lisistrata mi ha tirato in ballo.

Scrivo le mie 5 “strane” (?) abitudini e passo il testimone ad altri 5 … condannati.

1) mi alzo presto al mattino, pur senza avere obblighi di orari ravvicinati (o forse proprio per questo)
2) mi piace leggere i quotidiani in ufficio prima che arrivino i colleghi
3) pretendo di leggere i quotidiani che compro senza che siano, prima, “sgualciti” da altri
4) il caffè deve essere nero, amaro e caldo: né tiepido, né bollente
5) appartengo alla generazione cui piacciono solo le donne … ;-)


Ed ecco i miei cinque “nominati” (non odiatemi …:-)

1) Vandeaitaliana di Non Porgiamo l'altra guancia
2) Captainoconnell di Il re della monnezza/Antibassolino
3) Freedomland/
4) Mariniello
5) Riccardo di Thank You America

08 gennaio 2006

Che trio !

Leggo oggi su Il Giornale che Simona Torretta, Heidi - la madre di Carlo Giuliani - e Vitaliano della Scala si sono messi a recitare, la solita salsa antiamericana.

Si aggiungono così ai “nani e ballerine” che compongono il Gotha dell’intellighenzia sinistra.

A Nanni Moretti, regista in crisi di ispirazione e che senza Berlusconi passerebbe altri cinque anni senza realizzare film, a Sabrina Ferilli cui si sono rivolti, come alla Sibilla cumana, anzi: romana, per avere “lumi” sulle connessioni tra coop rosse e politica, a Dario Fo candidato a sindaco di Milano.

Ah, sì, si aggiungono alla recitazione della giornalista comunista del Manifesto nel video girato dai suoi rapitori: evidentemente una vocazione, da quelle parti.

Insomma, una sinistra che, smascherata sulla autoproclamata superiorità morale e su quella culturale, si trova ridotta a trincerarsi nella fiction.

E infatti quando si ascolta qualcuno della sinistra o si leggono i commenti dei sinistrati non si può fare a meno di pensare: ma su che pianeta vivono ?

Vivono sul pianeta che non c’è, quello dei “nani e ballerine” e non è un caso che ad essere paragonati a Craxi siano D’Alema e Fassino … e questi due non ne vengono fuori bene.

06 gennaio 2006

FU INSURREZIONE CONTRO LO STATO ?

A questo punto, dopo il primo riassunto di quegli anni che ho steso nelle prime 6 parti de La Peggio Gioventù, non possiamo sottrarci ad una domanda .
Ovvero, davanti ad un vero piano sistematico di blocco e paralisi del sistema produttivo, di violenze, di devastazioni e saccheggi, di bombe e feriti, di rivolte nelle piazze, noi ci chiediamo: FU INSURREZIONE CONTRO LO STATO ?
Sappiamo che tale insurrezione era già stata preparata per il dopoguerra, e solo il repentino arrivo degli Alleati ne impedì l'attuazione; certo,purtroppo, non fermò gli omicidi e le stragi rosse, come finalmente stiamo arrivando a sapere, dopo troppi silenzi ed omissioni.
Ebbene, come immaginare spontanei questi episodi che sto narrando,tra il 1968 ed il 1971, così chirurgicamente perfetti nei particolari ?
Ancora oggi nei libri scolatici parlano di golpe e golpetti, di stragi di stato ed eversione nera.
Ma il "cosiddetto" Autunno Caldo cosa fu, allora ?

"Più buoni e più intelligenti"

Sembra il tipico proposito di inizio anno, invece è una sonora gaffe della moglie del presidente della repubblica Ciampi, in visita in Campania.

Quelli “più buoni e più intelligenti” sono i meridionali rispetto agli Italiani del Nord.

Per qualche “buuh” indirizzato al calciatore del Messina Zorò, durante una partita di calcio, si è scomodato il "razzismo" (una delle paroline magiche, abusate dalla sinistra) e alcuni tifosi interisti sono stati condannati a 5 anni di esilio dagli stadi.

A cosa dovrebbe essere condannata la signora Ciampi ?


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I furbetti del botteghino

A luglio furono considerati ammissibili le pubblicazioni degli sms affettuosi di Ricucci nei confronti della consorte Anna Falchi.

Oggi gli stessi che legittimavano tali pubblicazioni sono insorti contro la pubblicazione delle intercettazioni dei colloqui di Fassino e Consorte.

Eppure gli sms nulla avevano a che fare con l’inchiesta, erano solo pruderie gossippare, mentre le affermazioni di Fassino, ancorché – lo deciderà la magistratura al termine di tutti i gradi di un eventuale giudizioprivi di valenza penale hanno, eccome !, una valenza politica.

Due pesi e due misure, come sempre.

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Berlusconi e gli altri

Quello che emerge dalle vicende delle scalate bancarie è, oltre alla sconfitta totale – su tutta la linea – dell’ex governatore Antonio Fazio, la realtà, taciuta, sui privilegi e le alleanze delle cooperative rosse.

Bene ha fatto il Premier a denunciare lo scandalo di aziende che operano ancora con sistemi privilegiati – in quanto cooperative – e ottengono appalti dalle giunte rosse, in un circolo vizioso infinito.

Miss ulivo, eletto anche con i voti dei comunisti, non ha saputo far meglio che intimare a Berlusconi di tacere.

Peccato per Prodi e i suoi alleati che Berlusconi fosse entrato in politica già ricco.

Che quando Berlusconi è entrato in politica avesse già sistemato figli e fratelli.

Che quando Berlusconi è entrato in politica fosse già proprietario di barche e ville e televisioni

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Teoremi e registrazioni

Il Corriere della Sera cerca una disperata difesa della inesistentesuperiorità morale” della sinistra, attaccando, per l’ennesima volta, il Premier.

Anche qui è opportuno ricordare che a Berlusconi vengono contestati dei teoremi, mentre sull’altro versante ci sono concrete registrazioni.


Buona Epifania !

LA PEGGIO GIOVENTU' VI

OTTOBRE 1969 (parte seconda).

16 Ottobre: Torino, violenze dei comunisti contro gli impiegati dellla FIAT Mirafiori; numerosi feriti, fra cui un impiegata ricoverata in ospedale per minaccia d'aborto; strappate le vesti alle impiegate più giovani.
Ancora danni alle industrie Everest Calcaterra, Dielettron e diverse altre.

17 Ottobre: Blocchi stradali sulla Nuoro-Macomer, sulla Milano-Bergamo e a Ferrandina.
Milano, gruppi di scioperanti erigono barricate in tutte le città: numerosi incidenti con gli automobilisti. Atti di teppismo contro la Pressindustria e la Metecno, nella provincia di Milano.
Nel Meridione, gruppi di scioperanti picchettano le industri per impedire ai lavoratori di entrare e provocano l'abbandono dei posti di lavoro con le minacce. Società Icom, Loro & Parisini, Sirma, Magrini Meridionale, Scocietà Metallurgica Bonaiti Meridionale, Società Cantieri Metallurgici Italiani Elettrificazione S.p.A. .
Bergamo, violenze contro le Officine Elettromeccaniche, l'Italcementi e la Siccat.
Vicenza, il proprietario della Tipografia Sperotto fa uscire di nascosto i tipografi
perchè non vengano assaliti dagli scioperanti di altre aziende che lanciano sassi contro l'edificio.
Alla conceria Coria di Chiampo, sono gli stessi operai ad intervenire in soccorso dei proprietari aggrediti da un gruppo di scioperanti.

18 Ottobre: Milano, esplosione dovuta a gas di benzina nel Liceo "Beccaria": denunciati Isacco S. ed Enrico S. , di estrema sinistra.
Torino, nuove violenze alla FIAT Mirafiori.
Aprilia, attivisti rossi aggrediscono i dipendenti della "Car-Sud" di Campoverde, feriscono e tentano di linciare il proprietario, Ilio Salvetti.

19 Ottobre: Aprilia, un testimone degli incidenti alla "Car-Sud" ,aggredito, è costretto ad abbandonare Aprilia ed a trasferirsi a Roma.
Torino, ordigno esplosivo all' Ara Votiva. denunciati gli estremisti di sinistra Alberto e Antonio M. , Massimo A. , Daniele C. , Ranieri R. , Franco C. e Giuseppe B. .

20 Ottobre: Roma, i comunisti aggrediscono e feriscono un operaio della Manifattura Tabacchi.

21 Ottobre: Bergamo, scioperanti attivisti rossi devastano la sede dell' "Italcementi" , aggredendo i dipendenti; quindi assaltano la Sede della Banca Commerciale e devastano gli Uffici di Palazzo di Giustizia. Assalito anche il "Giornale di Bergamo" dove viene ferito un linotipista. Solo il deciso intervento della forza pubblica impedisce l'occupazione della Centrale Telefonica. e della Stazione Ferroviaria.
Milano, anche le Case di Moda sono prese di mira e subiscono violenze le dipendenti delle sartorie Tizzoni, Baratta, Mila Schon, Veneziani e Biki.

22 Ottobre: Torino, gravi incidenti alla FIAT Lingotto,durante lo sciopero dei metalmeccanici.

23 Ottobre: Milano, duemila dimostranti comunisti devastano la sede della "Montedison" e aggrediscono le forze di Polizia. Devastati gli uffici della "Innocenti" di Lambrate.
Torino, violenze ed aggressioni alla FIAT Mirafiori ed al Lingotto.
Siracusa, incidenti gravi in città e provincia; bloccata la strada per Catania.

24 Ottobre: Roma, elementi filo-cinesi, dopo l'occupazione di un palazzo nel quartiere Ostiense, aggrediscono gli agenti di Polizia, ferendone 4.
Lombardia, aggressioni, vandalismi e violenze, colpite le aziende ed a volte percossi i dipendenti: Carle & Montanari, Beiersdorf, Ingegner Petrelli, Eridania Zuccheri, Boston, Polichimica, IC &CC, Della Vita, Distillerie Italiane, Zambelletti, Parke Davis, Roche, Farmitalia, Essex.

25 Ottobre: Milano, seri danni agli impianti ed agli edifici, specie nel settorte chimico-farmaceutico, negli stabilimenti e nelle aziende cittadine: Montecatini-Edison, Carlo Erba, Italver, Farmitalia, IC & CC, Zambelletti; operai ed impiegati costretti a forza ad abbandonare i posti di lavoro.

26 Ottobre: Pisa, i comunisti attaccano la sede del MSI e devastano la sede della CISNAL, aggredendo quindi le forze dell'ordine; feriti 2 vice-questori e 13 agenti.
Roma, estremisti di sinistra provocano violenti scontri, ferendo 19 agenti di Polizia.
Attentato dinamitardo sulla linea ferroviaria Torino- Milano.

27 Ottobre: Pisa, i comunisti scatenano violenti incidenti, con oltre 130 feriti; assalita una casrma dei Carabinieri; arrestati attivisti rossi in possesso di armi ed esplosivi.
Milano, attaccata la sede dell' "Assolombarda" . A Lambrate invasa e bloccata la metropolitana da manifestanti rossi.

28 Ottobre: Roma, comunisti provocano violenti incidenti all'Università ed al Liceo "M. Pantaleoni", ferendo 2 studenti, il vice-questore ed un agente di polizia; occupata la Facoltà di Magistero.
Latina, investiti con un' auto alcuni giovani del MSI, con un ferito grave.
Pontinia , scioperanti aggrediscono il proprietario di un' azienda.

29 Ottobre: Venezia, la Arturo Junghans viene occupata dagli operai che insultano e minacciano gli impiegati.
Milano, mancano acqua ed energia elettrica per lo sciopero dei sedicimila comunali. Ai dipendenti della Roche, della Italver e dell' Istituto Biochimico Italiano viene impedito di recarsi al lavoro con picchetti e minacce. Assaltata la Borsa e devastati gli uffici della Siemens. Occupata la Pirelli e fermati 2 treni sulla linea Milano-Chiasso.
Vicenza, persone estranee all'azienda impediscono l'accesso alla Brevetti Internazionali Campagnolo. Incidenti e vandalismi in provincia, alla Omera, all' IMCA, alla ICEM ed alla Bisio.
Castelgomberto, i rappresentanti dei tre sindacati proclamano l'occupazione della FARI; scacciati i proprietari , che subiranno un' assalto nella loro abitazione.
Torino, vandalismi alla FIAT Mirafiori; alla FIAT Rivalta azioni di teppismo ed oltraggio nei riguardi del personale femminile ; alla FIAT Stura vengono devastati gli uffici; insultate le Autorità al Salone dell'Automobile.
Napoli, filocinesi infrangono le vetrine dei grandi magazzini e provocano incendi, ferendo un agente di polizia ed un vigile urbano.

30 Ottobre: Milano, violenze rosse all' Assolombarda, all' Autobianchi ed altri stabilimenti; bloccato il traffico sull'autostrada Milano- Bergamo. Ferito un commissario-capo di Polizia. Violenze e blocchi alla Italver, alla Essex, alla Recordati, all'Istituto Biochimico Italiano. Davanti alla Montedison gravi incidenti tra operai ed impiegati; la Polizia viene accolta a sassate; bilancio 4 feriti.
Legnano, bloccato il traffico ferroviario.
Massa, bloccata una strada statale.
Trento, esplode una bomba all' Università.
Cortina, incendiata una villa di un imprenditore.
Lodi, 2 bombe Molotov contro la EIMCO.
Genova, rappresaglie contro i dipendenti della Jupiter che preferiscono lavorare.
Nel Vicentino violenze e costrizioni contro chi vuole lavorare alla Samet, alla Faacme, alla Montebello Confezioni ed alla Pietro Laverda.





03 gennaio 2006

Perchè dico SI’ alla pena di morte

Un interventoche non condivido, ma rispetto – di Harry lancia una iniziativa di cui, a mio avviso, non si sentiva alcun bisogno: un “blog roll!” contro la pena di morte.

Harry riconosce che di primo acchito, sembra assurdo, in un paese che tale punizione non comprende più (purtroppo) nel suo diritto penale, organizzare una iniziativa contro la pena che non c’è.

Pur tuttavia, vi aderisce.

Io, no.

Una scelta legittima quella di Harry, come lo è la mia, che rispetto come pretendo sia rispettata la mia.

Io (con questo blog e con Non si abbia timore di punire Caino ) sono favorevole alla pena di morte comminata contro delinquenti che compiono crimini efferati che ripugnano alla coscienza dei cittadini:

- terroristi di ogni colore
- stupratori che provocano la morte delle loro vittime
- assassini di funzionari delle Forze dell’ordine
.

Sono favorevole alla pena di morte perché quando è prevista da un ordinamento democratico, fondato sulle garanzie per la difesa, con un sistema di bilanciamento dei poteri, diventa una pena come tutte le altre, proporzionata al crimine commesso, ed è un DIRITTO di uno Stato che si rispetti comminarla, a tutela della civile convivenza e di tutti i cittadini onesti che dallo Stato si aspettano sicurezza, protezione e punizione del reo.

Sono favorevole alla pena di morte, perché è un deterrente.

Sapere che si può essere puniti con una sanzione dalla quale non ci si può liberare con trucchi e trucchetti (finte conversioni, falso buonismo, inganno verso gli psichiatri che verificano lo stato di ravvedimento) tanto comuni, quanto offensivi verso le vittime e verso tutti i cittadini onesti, è un monito a non superare limiti di perversione e violenza.

Sono favorevole perché coloro i quali, nonostante la funzione deterrente, non si fermano al limite che è il crinale tra una pena detentiva e la pena capitale, meritano quest’ultima, mostrandosi refrattari ad ogni considerazione di carattere civile e umanitario.

Sono favorevole perché la società civile ha il diritto e il dovere di eliminare ogni pericolo che siffatti criminali possano – con l’inganno, con la fuga, sfruttando le pieghe di leggi troppo permissive – mettere in pericolo nuovamente altri innocenti.

La Civiltà di un popolo non si vede dal numero di criminali che, con vari sistemi (grazie politiche, amnistie o indulti) dichiara “redenti” (salvo poi trovarsi con un Angelo Izzo in libertà di uccidere di nuovo) ma dal rispetto della legge e dalla realizzazione di una ordinata convivenza che passa anche attraverso pene chiare, certe e proporzionate all’allarme sociale del crimine commesso.

Mi si consenta, infine, altre due – bonarie – osservazioni.

La prima è collegata all’incipit di questo post, circa la assurdità di creare una associazione contraria alla pena di morte qui, in Italia.

E non uso parole mie, ma quelle di un caro amico:

… è una enorme sciocchezza, come manifestare a favore del suffragiouniversale o dell'acqua minerale. O come inscenare un sit-in a Dallas per la libertà di possedere armi da fuoco.Mi ripeto, è questione di metodo: gli unici che possono alzare la vocein materia sono i favorevoli alla pena capitale. Chi nuota controcorrente deve essere in qualche modo agevolato nel dibattito: men chemeno chi s'intruppa nel branco può abusare di certi mezzi con la scusadella questione morale (cosa non rientra in questa fattispecie,dopotutto ?)."

La seconda è relativa a quella sudditanza psicologica nei confronti delle parole d’ordine della sinistra che mi sembra di individuare in talune iniziative (o adesioni ad iniziative altrui).

Se vogliamo arrivare ad un “paese normale”, dove ognuno sia libero di manifestare il suo pensiero senza temere reazioni isteriche da parte di terzi, allora dobbiamo seppellire l’acquiescenza verso quelle “paroline” che sono state talmente sfruttate e abusate dalla sinistra come spartiacque tra presunti "buoni" e presunti "cattivi", da aver perso completamente ogni significato morale, politico e civile, per assumerne uno e uno solo: propaganda.

Tra queste, le periodiche fibrillazioni in occasione di alcune (chissà perché non tutte …) esecuzioni negli Stati Uniti rappresentano una rilevante parte.

Poi si può discutere di tutto:
- della opportunità di avere “hic et nunc”, cioè con la magistratura che ci ritroviamo, la pena capitale;
- del fatto che ci siano ben altre questioni prioritarie (ma questo vale anche e ancor più per chi organizza iniziative, in Italia, contro la pena che non c’è;
- della riduzione della portata deterrente quando la pena di morte viene comminata a lunga distanza dal crimine per il quale è stata decisa;
- dei crimini da assoggettare a tale pena,
ma non possiamo disconoscere la legittimità e la cittadinanza, in uno Stato Civile e Democratico, delle tesi favorevoli e dell’esistenza nell’ordinamento penale di tale sanzione, come del resto è ampiamente dimostrato dalla più grande democrazia liberale del mondo, gli Stati Uniti d’America, dove ben 37 stati ammettono ed eseguono la pena capitale.

01 gennaio 2006

2006:l'anno che seppellirà il politically correct

Non resistendo alla tentazione di "marcare" il 1° gennaio, l'ispirazione mi è arrivata ascoltando la radio nel tepore (di casa) e nel torpore di questo inizio anno.
Negli Stati Uniti hanno modificato gli auguri di Natale, persino alla Casa Bianca, trasformandoli in "auguri di Buone Feste".
L'albero di Natale, il Christmas Tree (espressione che abbiamo imparato sui banchi di scuola) è diventato "albero delle feste.
Che bruttura !
Assomiglia a quelle ipocrisie che chiamano i ciechi "non vedenti", i sordi "non udenti", i bidelli "personale non docente" (e mi sfugge il neologismo di questi tempi) e gli handicappati "diversamente abili".
Assomiglia alle isterie di chi eleva anatemi per un saluto Romano (che appartiene alla nostra tradizione millenaria !) o vorrebbe mettere all'indice chi si pronuncia a favore della pena di morte per crimini efferati.
Assomiglia a chi non vuole il Crocefisso nelle aule scolastiche e di tribunale.
A chi non vuole le canzoni di Natale perchè suonerebbero offensive ai cittadini di altre religioni.
A chi modifica i menù tradizionali scolastici per andare incontro alle fisime alimentari delle famiglie di ragazzi immigrati che proibiscono determinate carni (e non sanno quel che perdono nel non mangiare il maiale !).
E tutti costoro non si accorgono che chinando la testa a questi diktat, rinunciando a manifestazioni, tangibili, della nostra Tradizione, invece di essere "aperti", manifestano solo un razzismo nei confronti dei nostri Avi, di Coloro che ci hanno consentito di vivere, oggi, nel benessere, nella prosperità, nella sicurezza, nella libertà.
Allora, in questo inizio di anno, non posso che auspicare che il 2006 segni la riscossa della Tradizione, quella buona e vera, contro il razzismo del "politically correct".
E che questo venga seppellito con tutti i suoi divieti.
Buon 2006, politicamente tradizionale e ... scorretto !