Nel teatrino che è diventata l’italietta degli itaglioni ancora una volta non si riesce a tener dietro ai vari sketches che ci ammanniscono i cattocomunisti.
Così, ancora una volta, utilizziamo questo sabato per un siparietto, un carosello, rapido, per mettere in saldo le sinistre amenità di cui non abbiamo ancora avuto modo di scrivere.
Napolitano in Ungheria
50 anni dopo il suo endorsement alla repressione imposta dai carri armati comunisti, il comunista Napolitano si è recato a Budapest.
Una sfrontatezza degna del miglior Fregoli bene evidenziata da Ares nel suo post Lacrime Napulitane di cui mi piace riportare la frase conclusiva:
“E' sicuro che noi, che comunisti MAI siamo stati, abbiamo titolo per dire: ci vergogniamo di chi oggi rappresenta l'Italia”.
Una Italia, aggiungo, rappresentata da Prodi, Napolitano, Bertinotti e Marini, con il corollario dei D’alema, Rutelli, Parisi, è peggio delle compagnia di nomadi teatranti del medio evo.
Libera Silvia Baraldini
L’indulto uccide una terza volta le vittime del Cermis.
Dopo la morte fisica provocata dall’incidente aereo, la doppia morte morale: la chiusura del contenzioso con la permuta tra la Baraldini e il silenzio, nel 1999, pronubi Diliberto e D’alema, la liberazione definitiva della Baraldini oggi.
In spregio agli accordi internazionali e anche al testo dell’indulto che vieta che ne possano beneficiare i condannati per reati di terrorismo.
Qui suggerisco la lettura del post pubblicato su Forza Cuba da Vandeaitaliana/Starsandbars che ha anche ricordato in Morti Dimenticati l’ennesima vittima dei terroristi fuggiti con l’aiuto della Baraldini.
Finalmente scomunicato
Dopo anni di mancate reazioni, finalmente Papa Benedetto XVI ha deciso di scomunicare il ribelle Milingo.
Qui, sia chiaro, non si commenta se sia o meno opportuno che i sacerdoti restino celibi.
Qui si giudica il comportamento di un soggetto che, entrando in una organizzazione con regole ben precise e facendo carriera in tale associazione, si mette a violarle.
Qualunque organizzazione provvederebbe ad espellere chi non si comporta secondo i canoni stabiliti: bene quindi ha fatto questa nuova Chiesa di Benedetto XVI a scomunicare Milingo.
Adesso ci si aspetta legittimamente che analoga determinazione sia usata nei confronti di chi si schiera con terroristi e paraterroristi, nei confronti delle teologie più o meno della liberazione, nei confronti dei preti no global, nei confronti dei “cattolici adulti” che si prestano a fare la foglia di fico dei comunisti, coprendone e aiutandone l’ascesa al potere.
Insaccato avariato
E parlando di “cattolici adulti”, come trascurare il momento “clou” della settimana itagliona , l’ “oggi le comiche” messo in piedi dalla premiata compagnia Prodi, giovedì pomeriggio alla camera.
Il “cattolico adulto” che per due volte ha portato i comunisti al governo (e questa volta anche al Quirinale, riportandone un altro anche a Montecitorio) si è esibito in una delle sue più esilaranti esibizioni, rivendicando (?) un ruolo primario (???) nelle privatizzazioni.
Naturalmente della questione per la quale era chiamato a rispondere non ha detto assolutamente nulla.
Lo “sketch dell’insaccato avariato” (che diventerà sicuramente un cult come il Sarchiapone di Walter Chiari) è perfettamente riassunto da Monica che ha anche disegnato una perfetta rappresentazione della stampa di regime cui dovremo sicuramente pagare protesi alle rotule e alla lingua, tanto usano quelle parti del corpo per intervistare e per commentare.
Naturalmente tralasciamo argomenti (finanziaria, tasse, industriali basiti) che saranno oggetto la prossima settimana degli argomenti centrali (semprechè Prodi non ne inventi qualcun'altra delle sue) unitamente al secondo tempo dello sketch di cui sopra.
Già, perché il Prodi che in un primo momento non voleva parlare alle camere, poi solo davanti ai deputati, adesso è costretto anche a bere l’amaro calice al senato, riuscendo nella straordinaria impresa di prolungare l’agonia sul tema Telecom, accentuandone e ampliandone l’interesse e la copertura mediatica dopo la rappresentazione alla camera.
Se qualche schizzo (in termini di tasse in più da pagare e danni anche per la nostra personale immagine accomunata a quella degli itaglioni non potendo andare in giro con il cartello “io non ho votato da coglione”) non colpisse anche noi, lo spettacolo messo in piedi da quei presspochisti sarebbe tutto da godere.
Così, ancora una volta, utilizziamo questo sabato per un siparietto, un carosello, rapido, per mettere in saldo le sinistre amenità di cui non abbiamo ancora avuto modo di scrivere.
Napolitano in Ungheria
50 anni dopo il suo endorsement alla repressione imposta dai carri armati comunisti, il comunista Napolitano si è recato a Budapest.
Una sfrontatezza degna del miglior Fregoli bene evidenziata da Ares nel suo post Lacrime Napulitane di cui mi piace riportare la frase conclusiva:
“E' sicuro che noi, che comunisti MAI siamo stati, abbiamo titolo per dire: ci vergogniamo di chi oggi rappresenta l'Italia”.
Una Italia, aggiungo, rappresentata da Prodi, Napolitano, Bertinotti e Marini, con il corollario dei D’alema, Rutelli, Parisi, è peggio delle compagnia di nomadi teatranti del medio evo.
Libera Silvia Baraldini
L’indulto uccide una terza volta le vittime del Cermis.
Dopo la morte fisica provocata dall’incidente aereo, la doppia morte morale: la chiusura del contenzioso con la permuta tra la Baraldini e il silenzio, nel 1999, pronubi Diliberto e D’alema, la liberazione definitiva della Baraldini oggi.
In spregio agli accordi internazionali e anche al testo dell’indulto che vieta che ne possano beneficiare i condannati per reati di terrorismo.
Qui suggerisco la lettura del post pubblicato su Forza Cuba da Vandeaitaliana/Starsandbars che ha anche ricordato in Morti Dimenticati l’ennesima vittima dei terroristi fuggiti con l’aiuto della Baraldini.
Finalmente scomunicato
Dopo anni di mancate reazioni, finalmente Papa Benedetto XVI ha deciso di scomunicare il ribelle Milingo.
Qui, sia chiaro, non si commenta se sia o meno opportuno che i sacerdoti restino celibi.
Qui si giudica il comportamento di un soggetto che, entrando in una organizzazione con regole ben precise e facendo carriera in tale associazione, si mette a violarle.
Qualunque organizzazione provvederebbe ad espellere chi non si comporta secondo i canoni stabiliti: bene quindi ha fatto questa nuova Chiesa di Benedetto XVI a scomunicare Milingo.
Adesso ci si aspetta legittimamente che analoga determinazione sia usata nei confronti di chi si schiera con terroristi e paraterroristi, nei confronti delle teologie più o meno della liberazione, nei confronti dei preti no global, nei confronti dei “cattolici adulti” che si prestano a fare la foglia di fico dei comunisti, coprendone e aiutandone l’ascesa al potere.
Insaccato avariato
E parlando di “cattolici adulti”, come trascurare il momento “clou” della settimana itagliona , l’ “oggi le comiche” messo in piedi dalla premiata compagnia Prodi, giovedì pomeriggio alla camera.
Il “cattolico adulto” che per due volte ha portato i comunisti al governo (e questa volta anche al Quirinale, riportandone un altro anche a Montecitorio) si è esibito in una delle sue più esilaranti esibizioni, rivendicando (?) un ruolo primario (???) nelle privatizzazioni.
Naturalmente della questione per la quale era chiamato a rispondere non ha detto assolutamente nulla.
Lo “sketch dell’insaccato avariato” (che diventerà sicuramente un cult come il Sarchiapone di Walter Chiari) è perfettamente riassunto da Monica che ha anche disegnato una perfetta rappresentazione della stampa di regime cui dovremo sicuramente pagare protesi alle rotule e alla lingua, tanto usano quelle parti del corpo per intervistare e per commentare.
Naturalmente tralasciamo argomenti (finanziaria, tasse, industriali basiti) che saranno oggetto la prossima settimana degli argomenti centrali (semprechè Prodi non ne inventi qualcun'altra delle sue) unitamente al secondo tempo dello sketch di cui sopra.
Già, perché il Prodi che in un primo momento non voleva parlare alle camere, poi solo davanti ai deputati, adesso è costretto anche a bere l’amaro calice al senato, riuscendo nella straordinaria impresa di prolungare l’agonia sul tema Telecom, accentuandone e ampliandone l’interesse e la copertura mediatica dopo la rappresentazione alla camera.
Se qualche schizzo (in termini di tasse in più da pagare e danni anche per la nostra personale immagine accomunata a quella degli itaglioni non potendo andare in giro con il cartello “io non ho votato da coglione”) non colpisse anche noi, lo spettacolo messo in piedi da quei presspochisti sarebbe tutto da godere.