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No alla deriva

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25 settembre 2006

Taci, il nemico ti ascolta


Credo che tra i lettori di un blog difficilmente ci sarà qualcuno che ha vissuto personalmente l’esperienza della seconda guerra mondiale, quando i manifesti del Governo di allora invitavano alla prudenza nel parlare, perché c’era il rischio di essere ascoltati e di danneggiare la nazione.
Ma la vicenda delle intercettazioni telefoniche e dell’improvvisa accelerazione impressa alla repressione del fenomeno con il decreto legge, purtroppo accettato anche dalla Casa delle Libertà, mi ha fatto venire in mente quel che mi raccontavano i miei genitori, fornendomi il titolo del post.
Vado controcorrente.
Non sono d’accordo con il consenso del Centro Destra al decreto della sinistra.
Non vedo per quale motivo si debba offrire l’ennesimo salvagente alla sinistra su un tema che, quando fu posto – e meglio – dal Governo Berlusconi, vide la sinistra opporvisi al grido “vogliono mettere il bavaglio all’informazione”.
Il progetto del Governo Berlusconi prevedeva severe sanzioni per chi diffondesse intercettazioni, anche quelle disposte dai magistrati, a tutela della privacy.
La sinistra, invece, si preoccupa di impedire solo la diffusione di intercettazioni illegali: forse perché su quelle non ha controllo ?
E, poi, che strana questa accelerazione proprio nel momento in cui la Telecom è nell’occhio del ciclone e il suo ex dominus è in scontro aperto con Prodi.
Si sa, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
E questa svolta a tutela (parziale) della privacy da parte della sinistra non mi convince.
Non vorrei che adesso possa essere legale pubblicare gli sms di Anna Falchi a Stefano Ricucci (nessuno dei quali faceva il benché minimo accenno alle vicende per le quali questo ha subito tre mesi di carcerazione cautelare) e non, magari, qualche colloquio tra alti papaveri.
Secondo voi a quale informazione avremmo più diritto anche per formare la nostra opinione:
leggere gli sms di Anna Falchi
oppure
ascoltare la registrazione (ancorché illegittima) del premier ungherese (o chi per lui) che dichiara di aver mentito ripetutamente pur di vincere le elezioni ?
E che dire di tutto l’affaire calcistico che sembra ritagliato apposta in una guerra tra bande.
Era appena 3 mesi fa.
Allora nessuno si è posto il problema dell’uso di quelle intercettazioni (peraltro pubblicate solo in minima parte rispetto alle conclamate centomila telefonate di Moggi).
Ma era utile per mettere le mani della sinistra anche sul mondo del calcio.
Adesso, invece, che strano!
Le intercettazioni non godono più di … buona stampa.
Non vorrei che il Centro Destra si lasci condizionare dal sapore pastoso con retrogusto al cianuro della “opposizione costruttiva”.
L’opposizione deve essere una e una sola: dura, durissima, senza concedere alcuna sponda alla sinistra.
Come sul Libano, anche sul decreto delle intercettazioni si è persa una nuova occasione per mettere alle corde la sinistra.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi l'opposizione è sostanzialmente inesistente. Fa come il pavone: si gonfia, dice noi-saremo-inflessibili, e poi alla fine dà sempre una mano a questo governicchio neanche più balneare.
Sulle intercettazioni, credo che il vero problema sia la loro indebita pubblicazione sui giornali. C'è gente che si rovina la vita per una frase decontestualizzata.

CampaniArrabbiata ha detto...

Molto semplicemente Berlusconi l'opposizione la fa quando conviene. Vogliamo comparare il vantaggio che otterrà Berlusconi da una legge sulle intercettazioni a una opposizione vera?

Anonimo ha detto...

Clap clap clap.
Prima di tutto dopo cinque anni di offese e ingiurie, non voterei una legge di questo governo neanche se volessero privare dello stipendio i parlamentari.
Secondo poi, vedo che hai notato subito (del resto è abbastanza palese) che Calciopoli è stata tutta una manovra organizzata in cui Telecom e quindi Tronchetti Provera, e quindi Moratti) la faceva da padrone. Effettivamente l'improvvisa accelerazione fa pensare male. D'altra parte anche Consorte e Fassino sono stati intercettati.....
Il mio pensiero è che le intercettazioni deve poterle fare solo la polizia e non le ditte private, e devono essere fatte ovunque ce ne sia la necessità, e non devono comparire MAI e dico MAI sui giornali.

Abr ha detto...

Vero. Troppa fretta sospetta ad approvare tutti insieme appassionatamente un roba così. Due pesi e due misure.
ciao, Abr

marshall ha detto...

Al punto a cui stanno andando le cose (vedere post di Monica), deve essere durissima.

Anonimo ha detto...

con monica ho già dissentito nel mio blog scusate ragazzi ma il film farhenait lo avete visto???no xchè voi anche se in buona fede tracciate questa riga.chiunque può intercettare chiunque e se c'è un reato benvengaa questo è antidemocratico e incivile.in america come scrive sopra qualcuno non funziona così.le prove ricevute illegalmente vengono rigettate dai tribunali e anche il peggior delinquente(purtroppo ma per mantenere il sistema)viene rimesso in libertà.uno stato civile non può ottenere prove illegalmente e usare per tenere la legalità è assurdo.solo con la legalità regge il sistema.se la persona è colpevole il magistrato ordinerà altre intercettazioni legali.

Massimo ha detto...

... e il criminale la farà franca.
Credo non ci sia una risposta certa tra chi sostiene la tesi di Periclitor e chi, invece, ritiene che se si ha notizia di reato si debba usare tale informazione indipendentemente da come la si è ottenute.
Nel primo caso si fa prevalere un principio nel timore che possa esservi un utilizzo tale da danneggiare anche degli innocenti.
Nel secondo si fa prevalere l'interesse dei cittadini ad essere tutelati, come nell'ipotesi fatta da Monica.
Evidente che il sistema perfetto non esiste.
Personalmente preferisco l'uso degli strumenti di intercettazione, comunque siano disposti, per impedire i crimini, ma pene draconiane se venissero date in pasto al pubblico parti di intercettazioni che nulla hanno a che vedere con un reato, come, ad esempio, la conversazione tra due innamorati.
In questo secondo caso punirei chi diffonde la notizia (ilgiornalista che per me diverrebbe subito "ex" e dovrebbe finire in galera a lungo, il suo direttore responsabile, l'editore, fino a costringerli a rilevare la fonte.