Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 ottobre 2006

Profumo di Reazione

Il fallimentare bilancio di appena 5 mesi di sinistra, ha fatto emergere una larga simpatia per la Destra.
I sondaggi, per una volta unanimi: quelli italiani e quelli americani, dicono che prodinotti è in caduta libera, mentre Berlusconi conserva il primato sia come Premier che come Leader del Centro Destra.
Le risposte delle categorie e dei singoli ad una finanziaria che torna – e pesantemente ! – a mettere le mani nelle nostre tasche, dopo cinque anni di costante riduzione della pressione fiscale, danno la misura di come i nuovi czar della sinistra siano isolati nel loro palazzo, alla vigilia di un inverno di grande scontento.
Ma, ancora più, si capta la volontà del Popolo di reagire ad uno stato di cose che porterebbe al collasso la nostra società e farebbe andare a ramengo la nostra sicurezza, il nostro benessere e la nostra libertà.
Aiutati anche dalla riforma dell’art. 52 del codice penale, fortemente voluta dalla Lega con il suo e nostro Ministro della Giustizia Roberto Castelli, i cittadini, aggrediti, cominciano sempre di più a reagire abbattendo i rapinatori .
Ma la punta di questo gigantesco iceberg è la ribellione al politicamente corretto che ha in Daniela Santanchè ed Elisabetta Gardini gli alfieri della Reazione che monta in Italia.
E se ancora qualcuno si ostina a pronunciare la liturgia resistenziale, altri reagiscono a 60 anni di pavidità chiedendo, confortati anche dal successo di pubblico che sta ottenendo Giampaolo Pansa, non la versione di parte della nostra storia, ma la nostra Storia tout court.
E dopo anni in cui udivo un coro monocorde da parte di chi sapeva cosa si doveva fare, ma dalla cui bocca uscivano solo le litanie prescritte, finalmente leggo e ascolto parole di autentica libertà.
Forse ci volevano questi mesi di prodinotti, per far aprire gli occhi a molti e gettare alle ortiche i paludamenti del politicamente corretto per innestare una nuova stagione arrembante verso il futuro, il nostro futuro, che non potrebbe mai esistere senza solide radici nel nostro passato.
Reagire, quindi, per riprenderci la nostra Terra, le nostre Tradizioni, la nostra Cultura senza alcun cedimento verso chi vorrebbe stravolgere il tutto nel nome di un improbabile multiculturalismo.
L’autunno della sinistra ci porta il profumo della Reazione.

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30 ottobre 2006

Le due tribù


Ovvero: contro ogni accordo con la sinistra.

Si torna a parlare di grande coalizione.
Purtroppo l’ha ritirata fuori Silvio Berlusconi e, come altri , ritengo che sia una tattica per mettere con le spalle al muro un alleato infido come Casini.
Ciononostante ritengo esprimere anche la mia opinione, che è drasticamente separatista, nel senso che non vedo alcuna comunanza possibile con la sinistra.

Tasse
La sinistra le aumenta, il Centro Destra le aveva diminuite.
Pensioni
La sinistra difende chi la pensione già ce l’ha (e senza alcuna sicurezza per il futuro), il Centro Destra ha fatto una riforma per garantire che le pensioni di oggi continuino ad essere pagate e che lo siano anche quelle di domani.
Terrorismo
La sinistra ha tanti “se” e tanti “ma” e una sua parte determinante è contraria all’impegno per la liberazione dell’Iraq e dell’Afghanistan richiedendo il ritiro delle truppe.
Il Centro Destra è perfettamente solidale con l’Occidente nella guerra necessaria a donare la libertà a popoli che non l’hanno mai conosciuta e a sradicare la mala pianta del terrorismo.
Occidente
La sinistra si pone in posizione terzomondista, astenendosi dal votare il Guatemala, votato da tutte le nazioni occidentali, contro il Venezuela del dittatore Chavez.
Il Centro Destra nei cinque anni del suo governo ha rappresentato la proiezione pià atlantica ed occidentale tra le nazioni più importanti della vecchia europa continentale, assieme alla Spagna di Aznar.
Giustizia
La sinistra è succube dei voleri dei magistrati.
Il Centro Destra ha attuato una riforma che avrebbe cominciato a riportare una giustizia giusta con la separazione delle carriere e con i controlli sulla quantità del lavoro svolto, gli esami periodici e i procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati.
Lavoro
La sinistra è rimasta arroccata alla preistoria, ad una legge di 36 anni fa.
Il Centro Destra ha attuato una riforma che consente all’Italia di ridurre la disoccupazione.
Immigrazione
La sinistra vuole dimezzare il tempo necessario per l’acquisizione della cittadinanza e bypassare la legge Bossi Fini aprendo le porte dell’Italia all’invasione extracom.
Il Centro Destra ha per la prima volta in un decennio invertito la rotta con la Bossi Fini e vuole restringere ancora di più i controlli sugli accessi degli extracom.
Islam
La sinistra pretende di concedere ai musulmani condizioni di favore senza pretendere reciprocità.
Il Centro Destra, per bocca dello stesso Berlusconi, ha ben chiaro che i musulmani sono ancora legati ad un modello di sviluppo arretrato e che necessita di una evoluzione verso la democrazia e verso la reciproca autonomia tra ambito religioso e civile.
Chiesa Cattolica
La sinistra – condizionata degli ululati radicali – vorrebbe che Papa e Vescovi parlassero solo quando fanno affermazioni funzionali ai loro disegni.
Il Centro Destra ritiene che Papa e Vescovi abbiano pieno diritto di esprimere liberamente le loro opinioni su ogni aspetto della vita sociale, politica e civile del paese in cui vivono.
Droga
La sinistra vuole liberalizzarla.
Il Centro Destra con la Fini Giovanardi, ha impresso una stretta nell’uso della droga.
Omosessualità
La sinistra vuole concedere dignità di legge ai capricci degli omosessuali.
Il Centro Destra ritiene che le leggi esistenti sono sufficienti a regolare i rapporti tra privati nella consapevolezza che i sessi sono soltanto due: maschi e femmine.

Potrei continuare, ma credo sia abbastanza per delineare due tribù che non sono “l’una contro l’altra armata” solo perché entrambe a pancia piena, grazie ad una politica saldamente ancorata all’Occidente, ma se la sinistra continuerà nel suo programma di devastazione politica e nel mettere le mani nelle tasche dei cittadini, rendendoci tutti più poveri, magari ai primi morsi della fame, qualche reazione potrebbe esserci.
Come è possibile anche solo pensare, in tale quadro, ad un governo in cui si stia a braccetto con la sinistra ?
Per non parlare, poi, del boomerang che colpirebbe Berlusconi in tale funesta ipotesi, quando tutti gli elettori presenti e passati si volgono a lui per essere liberati da Prodi e dalla sinistra e non per offrire loro salvagenti.
E non sarebbe neppure ipotizzabile un governo che avesse al proprio interno tutto il Centro Destra con esclusione, dall’altra parte, della sinistra radicale: nessuno a sinistra ci starebbe ad essere socio di minoranza.
Allora verrebbe chiesta l’esclusione della Lega e di Alternativa Sociale, la qual cosa sarebbe un tradimento, da parte di Berlusconi, nei confronti dei suoi due alleati più affidabili: Umberto Bossi e Alessandra Mussolini.
E Berlusconi è persona che non tradisce gli amici.
Per tutti questi motivi ritengo che la boutade di Berlusconi sia stata solo tattica e che le due tribù, quella “Right” e quella “wrong”, quella di Centro Destra e quella sinistra, continueranno a restare separate, perché non c’è nulla che le unisca e nel futuro ci sarà ancora meno.

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28 ottobre 2006

L'eredità del Fascismo


Si scrive 28 ottobre e si pronunciava Marcia su Roma.
Con un lungo post l’anno scorso cercai di esporre come uno nato nel 1956 – 11 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale – si rapportasse ad un evento storico, tra i cinque più rilevanti della Storia unitaria della nostra nazione.
Cercai di ricordare come il Fascismo non fosse solo marcette e manganello, ma anche leggi sociali, le prime, anche opere di bonifica, anche costruzioni, anche industrializzazione, anche istruzione.
Come ben sa un personaggio pubblico ben più autorevole di me, Giampaolo Pansa, cercare di riportare la Storia dopo le passioni ideologiche non è facile.
Non ha aiutato neppure l’interesse che la sinistra ha avuto e continua ad avere nel cercare di demonizzare il solo termine “Fascista” per mettere il proprio cappello sull’antifascismo.
Antifascismo che è forse la peggiore delle eredità del Fascismo.
Un antifascismo diffusamente ignorante, fatto di manifestazioni di piazza e retorica completamente avulsa dalla realtà storica.
Le caricature del “Fascismo da operetta” possono tranquillamente essere ribaltate sull’antifascismo divenuto la caricatura di se stesso.
Ma non solo di antifascismo è l’eredità che ci ha lasciato il Movimento di Mussolini.
Lo spirito nazionale che nessuno dei governi dell’italietta liberale post risorgimentale era riuscito a creare, fu forgiato dal Fascismo e, paradossalmente, è l’antifascismo che oggi divide, visto che la sinistra considera “Fascisti” tutti coloro che non stanno dalla sua parte.
Il Fascismo ci ha lasciato in eredità un corpus iuris il cui impianto è tuttora valido ed esistente.
La scuola riformata da Gentile è stata un vanto almeno sino all ‘arrivo di ministri che si chiamavano Sullo e Misasi, Iervolino fino a Berlinguer e De Mauro che l’hanno devastata.
E l’attuale Fioroni sembra avviato sulla stessa strada dei suoi predecessori dopo la felice parentesi della Moratti che ha cercato di riportarvi un po’ di serietà e austerità.
E come avremmo potuto inserirci tra le 7 nazioni più industrializzate del mondo, senza la scelta, epocale, che il Fascismo fece per trasformare una nazione rurale in un complesso industriale, anche qui con geniali invenzioni come l’IRI che, caduto il Fascismo, divenne solo un collettore di clientele e industrie decotte, mantenute a spese dei cittadini, stravolgendone le finalità.
Così come eredità del Fascismo sono le leggi sociali a tutela della salute nei posti di lavoro, della maternità, dei tempi del lavoro.
E quale eredità non possiamo disconoscere il fatto di aver posto fine ad una querelle con il Vaticano, grazie alla firma dei Patti Lateranensi l’11 febbraio 1929 ?
Ecco, la ricorrenza del 28 ottobre a me fa venire in mente tutto questo e altro ancora.
La scelta esiziale di allearsi con i tedeschi.
L’abbaglio circa la scarsa tempra degli Inglesi.
La soppressione delle libertà politiche.
Ma come tutti i fenomeni storici spetta a chi quegli anni non ha vissuto, cercare di inquadrarli non in base ad una visione ideologica, ma in base ai fatti realmente accaduti ed alle opere concretamente realizzate (che, nel caso del Fascismo, non sono poche !)..
Avviciniamoci quindi al 28 ottobre, ai suoi ricordi, con la mente sgombra da pregiudizi e diamogli il posto che merita nella Storia della nostra Patria.
Perché il 28 ottobre accadde qualcosa che ci cambiò per sempre.

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27 ottobre 2006

Droga e prostituzione. Omosessualità e pedofilia


Il tempo tiranno mi induce a riciclare per questo post una considerazione che avevo inserito in un inciso nell’ambito di una discussione all’interno del Castello .
Domandavo e domando, per quale ragione c’è tanta tolleranza verso i drogati, al punto da avere pene irrisorie se confrontate a quelle degli spacciatori, mentre, viceversa, quelli che potremmo considerare gli “spacciatori” nella prostituzione – le prostitute stesse – vengono quasi assolte, mentre è montante l’attacco nei confronti dei “drogati” cioè dei clienti delle prostitute ?
Forse c’è qualcosa che mi sfugge, ma se si vuole ridurre la prostituzione, dissuadendo i loro clienti (con multe, fotografie tramite i sistemi di controllo del traffico, etc.) perché alcuni, anzi quasi tutti, pensano di ridurre la droga rinunciando a colpire pesantemente con una dura repressione i drogati ?

E quando caspita diventa “solo” omosessuale un pedofilo ?
Un giorno ? Un mese ? Un anno ?
Cioè quel che passa, per la vittima di attenzioni omosessuali, tra l’essere maggiorenne o (poco) meno ?
E se invece si dovessero ribaltare tutti questi concetti in voga da alcuni anni, per ripristinare una seria coerenza morale, almeno nella proiezione sociale ?
Sì, perché credo che nella coscienza sociale di ciascuno di noi sia ben chiara la linea di demarcazione fra ciò che appartiene alla natura delle cose e ciò che, invece, è una forzatura derivante da una perversione.
L’Ordine, non è solo quello pubblico, ma è anche quello di carattere morale.
Se c’è chi ha una mente in disordine, non può che proiettare il suo personale caos nelle scelte e nella sua vita sociale.
Finchè il suo disordine mentale trova ricettacolo e comprensione, al punto da creare movimenti perché venga elevato al rango di norma meritevole di tutela giuridica, la società al cui interno si annidano siffatte stramberie (eufemismo) continuerà a scendere, gradino dopo gradino, la scala verso la decadenza e la dissoluzione.
Se invece si pone termine al gigantesco imbroglio che normalizza ciò che normale non è, si potranno risalire quei gradini che si è, con troppa facilità discesi in questi anni.

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26 ottobre 2006

Ai confini della realtà


E, ogni giorno che passa, anche ben oltre.
Credo che nessuno potesse immaginare quanto sarebbe stato devastante una (peraltro dubbia) maggioranza (comunque risicata) della sinistra.
Io stesso pensavo ad una politica di appesantimento dello stato, ma con l’occhio ben attento a continuare nella opera di mistificazione riuscita nei 5 anni di Governo Berlusconi.
Invece la dimensione lillipuziana della nomenklatura di sinistra ci dice che, arraffata una poltrona, ognuno suona per conto suo e i cittadini pagano per tutti.
Della politica estera abbiamo già detto, in ultimo ieri , ma è tutto l’orientamento della sinistra che assomiglia ai gorgoglii che emette il suo presidente.
Non paghi di aver già imposto un affrettato accordo sul tfr, adesso vogliono mettere mano nelle pensioni.
LORO che con il LORO statalismo hanno causato l’attuale sbilancio dell’INPS.
LORO che con i LORO scioperi provocarono nel 1994 la caduta del primo Governo Berlusconi e, quindi, la irreparabile perdita della opportunità di sistemare il carico e le scelte pensionistiche, senza le urgenze di questi anni.
Vedremo in dettaglio le proposte (lo stravolgimento che viene quotidianamente operato sulla finanziaria mi induce ad aspettare una qualche proposta coerente, anche se forse è chiedere troppo a questa sinistra), per ora è opportuno ricordare alcuni aspetti fondamentali delle pensioni.
Dopo una vita di lavoro ognuno ha una legittima aspettativa di conseguire un reddito che sia adeguato al tenore di vita sostenuto e che derivi dai suoi accantonamenti e versamenti.
Quindi non una artificiosa decurtazione che penalizza chi più ha versato perché più ha lavorato, ma un rapporto stretto tra versamento e prestazione.
La pensione non può essere scissa dalla sua congruità rispetto alle aspettative di vita.
Se in Italia abbiamo “guadagnato” ben 7 anni di vita media dal 1974, vuole dire che ogni pensionato percepisce in media 7 anni di pensione in più, la qual cosa è esiziale per le casse degli istituti pensionistici, soprattutto nei confronti di chi ha usufruito della pensione con il sistema retributivo.
Ognuno è artefice del suo proprio destino, per cui se ad ogni contribuzione corrisponde un rendimento parametrato al quantum versato, perché imporre un limite minimo ?
E se uno è, come sempre più spesso accade grazie alla maggiore longevità e migliore sanità, ancora in forze, perché imporre un limite massimo ?
In ogni caso è auspicabile che, vista l’insipienza dimostrata in questi pochi mesi e il pressappochismo manifestato in ogni provvedimento, il borbottio di Prodi tradotto con un “dopo la finanziaria penseremo alle pensioni” sia, in realtà, un “dopo la finanziaria penserò alla pensione”.
Sì, alla sua pensione che gli conviene incassare prima di essere ribaltato da cittadini legittimamente esasperati.
Con la convinzione che in prima fila a randellarlo saranno gli itaglioni pentiti, traditi due volte:
nelle speranze che avevano e
nella fiducia mal riposta in chi, con tutta evidenza, non la meritava.

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25 ottobre 2006

Una politica estera da terzo mondo


Vi ricordate i “non allineati”, paesi del terzo mondo (India) o dittature comuniste (Jugoslavia titina, Cuba) che con grande presunzione si autoreferenziavano come se fossero in mezzo ai due blocchi?
Per lo più bacchettavano gli Stati Uniti e il Mondo Libero, salvo poi rivolgere gli occhi imploranti proprio da quella parte quando accadeva un qualche disastro e avevano bisogno di aiuti.
A quella farsa dei “non allineati” mi fa pensare la politica estera di Prodi e D’alema, culminata in esibizioni grottesche come la passeggiata a braccetto dei terroristi di hetzbollah con il romantico sfondo delle rovine di Beirut, neanche fossero Scarlet e Rett a Tara dopo la Guerra di Secessione.
Oggi rileviamo un ulteriore passo verso il tradimento dei valori e dei principi occidentali, con la ripetuta, pilatesca astensione dell’itaglia per l’elezione dell’ultimo membro a rotazione del Consiglio di Sicurezza dell’onu.
Mentre tutti i paesi occidentali non facevano mancare il loro appoggio al Guatemala, D’alema e Prodi hanno disposto di non scegliere tra questo stato centroamericano e il Venezuela del dittatore filo castrista Chavez.
Ancora una volta vediamo come la malvagia influenza dell’estrema sinistra porti a conseguenze nefaste nel posizionamento sullo scacchiere internazionale.
A quando l’ ”aiuto fraterno” (anche perché comuni sono i problemi di menzogne propinate per vincere le elezioni e non mancano i personaggi già esperti in sostegno agli interventi militari comunisti in Ungheria …) al premier ungherese Ferenc Gyurcsany contro il quale i magiari stanno tentando una nuova rivoluzione ?

Sempre per gli esteri
Ma siete proprio sicuri che Putin abbia torto ?

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24 ottobre 2006

Rimandiamoli a casa prima che sia troppo tardi


L’argomento lo abbiamo ripetutamente toccato, ma repetita iuvant.
Questa volta l’occasione ci è offerta dall’on. Daniela Santanchè (nella foto mentre sbeffeggia un gruppo di balordi alcuni mesi fa, ma il gesto è idealmente dedicato a tutti i fondamentalisti) che è stata selvaggiamente insultata durante una trasmissione televisiva da un musulmano.
Siamo solo alla fine del 2006, la popolazione musulmana in Italia non arriva al 4%, eppure questi si sentono già padroni a casa nostra.
Gli episodi dell’estate scorsa come l’assassinio di una giovane pakistana che voleva vivere all’occidentale, confermano le parole (sante, è proprio il caso di dirlo) del Cardinale Giacomo Biffi che nel settembre del 2000 invitava a selezionare l’immigrazione in relazione alla disponibilità ad integrarsi nella nostra società, accettandone usi, costumi e leggi.
Così non è stato e la decisione di smantellare la Bossi-Fini a colpi di sentenze terzomondiste e di incaute dichiarazioni dei responsabili (?) politici di sinistra ha proiettato una immagine dell’Italia terra di nessuno, dove sbarcano centinaia di individui, senza controllo e ai quali alcuni folli suicidi vorrebbero anche consentire di restare a priori, magari con la scusa dell’ “asilo politico” agevolando persino l’accesso alla cittadinanza.
La sinistra non solo, con le sue odiose gabelle, vuole renderci tutti più poveri, ma sta svendendo anche la nostra terra, rendendola disponibile a chi ci è estraneo per cultura, religione, civiltà, storia, lingua.
E’ legittimo aspettarsi un intervento dello stato a difesa dell’integrità territoriale che, eventualmente anche coattivamente, rispedisca al mittente i musulmani che mostrano di non volersi integrare e che ci stanno invadendo.
Basta moschee !
Basta finanziamenti e concessioni agli islamici.
Basta tolleranza nei confronti di chi tolleranza non ha, neppure da ospite (figuriamoci da padrone !).

Trattiamo i musulmani come loro trattano i cristiani nei loro paesi.
Le quote – rigide – della Bossi-Fini siano rispettate dando la precedenza a chi può realmente integrarsi.
Riprendiamoci i nostri centri storici, le nostre strade, i nostri vicoli.
Riflettiamo sui quanto ha affermato l’imam che ha offeso l’on. Santanchè: non esistono musulmani moderati e musulmani estremisti. O si è musulmano o non lo si è.
Smettiamola di cullarci nel sogno del dialogo impossibile.
Tutti i fatti accaduti:
l’11 settembre
la strage di Madrid e quella di Londra
l’omicidio di Van Gogh
la canea musulmana per innocenti vignette e per una citazione del Papa
l’omicidio della giovane pakistana
.
Sono solo alcuni degli elementi che dovrebbero indurre tutti gli Italiani ad una attiva vigilanza per collaborare con le Forze dell’Ordine contro la deriva islamica e per esercitare adeguate pressioni sui responsabili politici perchè, almeno per una volta nella loro vita, facciano la cosa giusta: controlli e rimpatri immediati di tutti i musulmani non in regola o che, se in regola, violino una qualsiasi nostra legge, a cominciare dagli esagitati imam, pessimi maestri della comunità islamica.

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23 ottobre 2006

Ungheria 1956


Il 23 ottobre 1956 iniziava quello che si sarebbe rivelato un effimero tentativo di dare un volto umano a ciò che di umano non aveva e non poteva avere nulla: il comunismo.
Dopo 11 anni di oppressione gli ungheresi cercarono di allentare il giogo comunista e Imre Nagy, comunista per forza, rappresentò tale speranza, esattamente come, dodici anni dopo, la rappresentò in Cecoslovacchia Alexander Dubcek, con quasi lo stesso esito (Nagy fu tradito, venduto e assassinato, Dubcek scontò “solo” la morte civile).
Dal 23 ottobre 1956 al 10 novembre dello stesso si consumò quindi l’ennesimo crimine comunista, con migliaia di morti e con l’intervento dei carri armati sovietici quando apparve chiaro al Cremino del “liberaleKruschov (succeduto a Stalin) che i Magiari stavano per rimpossessarsi del diritto all’autodeterminazione, cosa che avrebbe provocato un effetto domino, 33 anni prima della caduta del muro di Berlino.
L’anelito alla libertà degli ungheresi fu represso nel sangue.
Nagy cercò scampo dal “dissidente” Tito che, però, lo vendette ai sovietici perché fosse assassinato.
L’Ungheria nel 1968 partecipò con sue truppe all’invasione della Cecoslovacchia che tentava ugualmente di allentare l’oppressione comunista.
I tempi non erano maturi.
Il comunismo doveva ancora mietere milioni di vittime prima di implodere ed evidenziare la sua perversa natura malvagia che diffonde terrore, miseria e morte.
Io nacqui nel 1956 (e dopo che tutto si era compiuto), quindi, a differenza dell’invasione della Cecoslovacchia del 1968, non ho alcun ricordo personale.
Nel 1990 feci un viaggio di tre settimane in Ungheria, fermandomi al Lago Balaton, per poi passare due settimane intere a Budapest e dintorni.
La curiosità dei ragazzi dell’Ungheria davanti ai turisti occidentali, era piena di curiosità e di speranza per quel mondo che si apriva appena allora alle loro esplorazioni.
Hanno dovuto pedalare in fretta.
Non hanno avuto la possibilità di un passaggio graduale dalla dittatura alla libertà.
Oggi hanno un governo che, come in Italia, ha mentito pur di vincere le elezioni e le piazze si riempiono della protesta.
Fa specie pensare che, con tutti gli esempi di miseria, terrore e morte che il comunismo ha portato nel mondo ci siano ancora persone e partiti che al comunismo si richiamano.
Fa specie pensare che ci siano ancora dei boccaloni (se non peggio)che, definendosi “cattolici adulti”, si prestino ad essere la foglia di fico per l’occupazione comunista del potere.
Fa specie pensare che grazie a costoro, i fatti di Ungheria 1956 siano stati commemorati da due comunisti.
L’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos della controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’Urss ma a salvare la pace nel mondo
Chi lo disse ?
Giorgio Napolitano, presidente della repubblica, eletto grazie ai voti degli itaglioni.
Gente così doveva avere il buon gusto di ritirarsi sin dal 9 novembre 1989, quando apparve chiara a tutti la natura perversa e malvagia di quel comunismo che avevano servito per tanti anni.
Come dar torto a Berlusconi quando dice che anche Napolitano è “dei loro” ?


Sui fatti di Ungheria segnalo i post de I morti dimenticati che forniscono un quadro storico completo ed ai quali rimando per l’approfondimento.

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22 ottobre 2006

Prima satira contro il regime della mortadella rancida


C’è voluto poco.
In assenza di nani e ballerini – tutti rigorosamente allineati con il regime … finchè non annuseranno la sua prossima caduta – ecco il “tam tam” in internet e, anche, un instant book.
Si sprecano le varie e divertenti costruzioni sul “cattolico adulto” a volte volgari (non più, però, della nomenklatura sinistra) ma azzeccatissime in formato .pps.
Il libro “Mortadella Show” (Aliberti editore, 160 pagine, euro 9,90) di Mario Precario, invece, è stato recensito ieri
ne Il Giornale che ne ha riportato anche alcuni piccoli gioielli.
Tra i quali, questo:

O Gesù dagli occhi tristi
Fai sparire i comunisti
Se risolvi 'sto problema
Fai scomparire anche D'Alema
Ma se poi non te ne fotti
Fai dileguare Bertinotti
Ti preghiam, se non ti rodi
Estingui pure Prodi
Tu col cuore sempre aperto
Fai tramontare Diliberto
E con gli angeli tuoi belli
Porta in cielo anche Rutelli.
O mio caro buon Gesù
Non rimandarceli mai più.

Per leggere politicamente scorretto: Stars&Stripesforever in Viva un sano maschilismo

Buona domenica.

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21 ottobre 2006

Dammi tre parole: Destra, Patria, Onore


Rubando (e parzialmente modificando) il titolo di un messaggio inviato in privato ai Castellani da Captainoconnell (che ha rinunciato ad utilizzarlo) voglio fare una puntata nella … filosofia del Valori.
Non scriverò di finanziaria, di Telecom, del pressappochismo felicemente manifesto anche per gli itaglioni che quella banda che si chiama “sinistra” ha evidenziato in pochi mesi: i sondaggi (anche quelli dei giornali “amici” di simili dilettanti) dicono chiaramente che l’Italia s’è Destra (troppo tardi, però !).
Voglio invece scrivere di un sogno, di quel che auspico nei miei prossimi 50 anni.
Le tre parole del titolo sono “ad hoc” per mantenere l’assonanza con la canzone tormentone di alcune estati fa, è però necessario integrarle, senza che cambi la sostanza del mio pensiero, con Libertà, Benessere, Giustizia, Sicurezza: sono altre 4, ma assieme a Destra, Patria e Onore, rappresentano non solo un programma compiuto di governo, ma anche un progetto politico di ampio respiro per il mondo che verrà.
Sette parole, come le note, che suonano in modo armonico nel cuore e nelle menti degli uomini.
Sette parole, come i Magnifici del film cult del western, che ci dicono poche, fondamentali cose e che danno risposte anche ad alcuni dilemmi del presente.
Libertà. Il più alto e prezioso dei beni.
Un diritto soggettivo di ogni essere umano.
Libertà di parlare, libertà di scrivere, libertà di pensare e di diffondere il proprio pensiero, libertà di comunicare, libertà di spostarsi, libertà di commerciare, libertà di spendere per i propri capricci i soldi che si sono guadagnati con il proprio lavoro.
E il riconoscimento di tutte quelle libertà, significa Giustizia, perché Libertà è Giustizia.
Giustizia per chi è vittima di soprusi e per chi subisce violenze.
Giustizia perché uno stato che sia serio non può lasciare libertà a chi commette crimini che defraudano i cittadini onesti della vita, dei loro cari, del loro patrimonio.
Giustizia perché per evitare che l’uomo sia homini lupus, è necessario dare poche, ma chiare regole e che siano fatte rispettare, non una valanga di precetti sistematicamente ignorati.
Giustizia, quindi, non è assumere provvedimenti da “tana libera tutti”.
Ed è la Giustizia che ci garantisce Sicurezza, perché la nostra Libertà viene violata se non siamo sicuri in casa, al lavoro, durante le vacanze, per strada.
Sicurezza perché ognuno possa, senza preoccupazioni, esprimere al meglio se stesso, le sue caratteristiche, le sue doti.
Sicurezza significa avere in primo piano l’interesse del cittadino, il suo Benessere.
Ed è il Benessere una caratteristica che appartiene ai giorni nostri e di cui dobbiamo ringraziare i nostri Padri che si sono sacrificati per consegnarci una nazione nella quale noi si potesse crescere avendo qualcosa in più di quello che hanno avuto loro, con l’unico onere di lasciare ai nostri figli una nazione nella quale credere e crescere avendo qualcosa in più di quello che abbiamo avuto noi.
Si chiama anche, se vogliamo, Progresso.
E qui occorre sottolineare il concetto di “nazione” che è strettamente connesso a quello di Patria.
Patria come “terra dei Padri” e “Nazione” come comunanza di nascita, di costumi, di lingua, di storia, di religione.
Una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor”.
Patria e Nazione quindi come concetti che non possono vivere l’uno senza l’altro.
La Nazione ha bisogno di una Patria e la nostra Patria è l’Italia, dove però la Nazione rischia di scomparire in un melting pot forzato e che non può portare altro che disgrazie, a tutti.
E’ quindi un dovere per gli Italiani (quelli veri e quelli che si stanno svegliando dal sonno della ragione che li aveva ottenebrati il 9 e 10 aprile 2006) difendere la propria Patria e conservare la propria Nazione.
L’Onore è questo: preservare e diffondere i Valori che appartengono alla nostra nazione.
L’Onore è non piegarsi alle mode, magari comode, come quella del “politically correct” che impedisce addirittura di chiamare le cose con il loro nome ed eleva al rango di diritti dei capricci che rappresentano invece la deriva morale di una Nazione, indebolendone il carattere e la voglia di combattere con perversioni e lassismi.
Libertà, Giustizia, Sicurezza, Benessere, Patria, Onore.
Valori e concetti che possono essere riassunti in una parola: Destra.
Sono Valori tipici della Destra in Italia e nel Mondo.
Sono Principi che camminano sulle gambe delle Donne e degli Uomini di Destra.
Se pensate bene a quello che accade nel mondo, vedrete che ovunque la Destra è al governo si aprono spazi di libertà.
Ovunque la Destra sia esclusa dal governo cresce il Moloch statale, l’invadenza della burocrazia, la gretta massificazione fondata su un distorto (perché non compreso) concetto di uguaglianza e vengono redatte leggi che legittimano le sordide abiezioni morali.
Dammi tre parole: Destra, Patria, Onore … e non solo quelle tre.

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20 ottobre 2006

Che la Forza sia con Bush


Il Presidente Americano George W. Bush ha, nel giro di pochi giorni, firmato due provvedimenti che indicano come, nonostante l’indebolimento causato dalla torbida e sordida vicenda omosessuale di Foley, continua ad essere seriamente determinato a perseguire i nemici della Libertà e della Sicurezza.
Processo militare contro i terroristi, per evitare le lungaggini e i sofismi di un procedimento che deve essere di garanzia per le persone civili, non certo per dei barbari assassini.
Spazio proibito per i nemici dell’America.
In realtà è solo un avvertimento a non mettere in pericolo il sistema difensivo spaziale degli Stati Uniti, quindi la possibilità di distruggere eventuali mezzi che interferissero con i satelliti in orbita attorno alla Terra e che garantiscono informazioni e, forse, anche possibilità offensive.
Ma fa più notizia scrivere che gli Stati Uniti pretendono che lo spazio sia “cosa loro”, tanto qualche ebete che ci crede si trova sempre, soprattutto nella patria degli itaglioni.
A me sembra che l’iniziativa del Presidente Bush rispecchi una rassicurante volontà di continuare la guerra contro il terrorismo e la garanzia che gli Stati Uniti non sono pronti a cedere al nemico, svendendo le comuni radici Romane e Cristiane dell’Occidente.
In questo modo il Presidente Bush legittima ancora una volta la sua leadership occidentale e il primato degli Stati Uniti sulla vecchia europa, tremebonda, che invece di scuotersi continua ad avviarsi a diventare quell’eurabia paventata da Oriana Fallaci.
Io non so cosa possa servire per svegliare la vecchia europa che preferisce tutelare il diritto delle islamiche di nascondersi dietro il velo (uomo o donna ? buono o cattivo ? terrorista o fedele ? boh !) e punisce chi porta il crocefisso al collo.
Spero solo che quella scintilla che servirà a innestare la reazione dell’anima profonda delle radici Romane e Cristiane anche in europa possa accendersi presto.

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19 ottobre 2006

Madonna, le adozioni e il fondamentalismo egalitario


La pop star Madonna ha adottato (o, meglio, ha iniziato il periodo di affidamento per arrivare all’adozione) di un bambino del Malawi.
Il Malawi è un paese dell’Africa orientale, salito tristemente alle cronache per avere una delle più devastanti povertà, tanto che si sono mobilitati in varie parti del mondo con “progetti” per il Malawi.
Madonna ha contribuito con 3 milioni di dollari per la costruzione di strutture ospedaliere e un ulteriore milione per incrementare le attività necessarie a fornire alla popolazione del Malawi di che vivere anche per il futuro.
Madonna, che ha due figli suoi, ha deciso di adottare un bambino del Malawi.
Alcune associazioni per le adozioni internazionali sono insorte, denunciando la pop star, addirittura gridando al rapimento del bambino ma, soprattutto, stracciandosi le vesti per una adozione che, a loro dire, è stata “comprata” con 3 milioni di dollari, avendo il governo del Malawi emanato un apposito decreto per consentire a un non residente l’adozione.
E se anche così fosse ?
Io mi domando: quelle associazioni, ricercano l’interesse del Malawi e dei bambini di quel paese o vogliono solo essere al centro di ogni iniziativa ?
Ben vengano queste azioni da parte di chi è stato baciato in fronte dalla Dea bendata (anche se spesso quella che noi chiamiamo “fortuna” deriva da anni di sacrifici, applicazioni e attività svolte con alta professionalità) che alleviano le sofferenze altrui.
Credo che 3 milioni di dollari siano una bella somma per il Malawi, mentre possiamo tutti immaginare l’enorme fortuna toccata al bambino adottato da Madonna.
Madonna ha bypassato le associazioni e, con la forza del denaro, ha ottenuto in poco tempo ciò che altri devono aspettare lungamente ?
E allora ?
I suoi soldi serviranno (si spera) a costruire qualcosa per tutti i malawiani e hanno fatto la probabile felicità futura di un bambino.
Il fondamentalismo egalitario ha sempre queste storture.
Lo vediamo ogniqualvolta si parla di “giustizia” (si tratti di politica, società, costumi) che interpreta esclusivamente nel senso del “tutti uguali” quando uguali, tutti, non siamo, anzi !
Pur di mettere tutti allo stesso livello (immancabilmente in basso!) arriva a danneggiare quelli stessi che a parole dice di voler aiutare.

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18 ottobre 2006

Prodi e Visco riesumano la tassa sui morti


Nonostante la levata di scudi, pressoché unanime, la sinistra ha deciso, con i suoi emendamenti, di confermare il tentativo di reintrodurre la tasse sui morti, con una imposta successoria, anche sulla prima casa, anche per gli eredi diretti, limando solo l’importo dal quale potrà essere applicata: 1 milione.
Questo significa che un appartamento “border line” tra il centro e la prima periferia, a 10000 euro al metro quadro, di 100 metri quadri, in una qualsiasi città di oltre 200000 abitanti, se cade in successione farà scattare l’aliquota.
Non sfugge a nessuno come la casa, bene primario e irrinunciabile, che ai nostri genitori è costata spesso una vita di lavoro, di mutuo infinito, di Ici, nel momento in cui viene trasmessa mortis causa al figlio, diventa un bene di lusso e viene tassata.
Se, poi, si aggiungessero anche altri beni che in una vita di lavoro produttivo si possono accumulare, l’erede avrà da indebitarsi a sua volta per pagare la tassa di successione, oppure sarà costretto a vendere (a prezzi fallimentari) la proprietà che i suoi genitori avevano con tanti sacrifici acquisito.
In questo modo chi è ricco resta ricco (perché può comunque pagare quegli importi) mentre chi aspira – legittimamente – a diventarlo viene nuovamente rispedito “nel gruppo” alla generazione successiva, impedendo quel ricambio necessario al progresso di ogni società.
E’ una massificazione che colpisce l’area produttiva ed emergente di una nazione, per salvaguardare il potere delle elite alleate con gli arrampicatori sociali della politica: produttività zero, ma tanta voglia di sfruttare il lavoro altrui.
Così, per un singolare contrappasso, se il Governo Berlusconi, abolendo la tassa sulla morte, aiutava le famiglie ad emergere, la sinistra, per puro spirito di rivalsa e per rappattumare quattro soldi per le sue clientele, compie l’operazione contraria, favorendo i vecchi ricchi a scapito di chi potrebbe diventarlo.
Il paradosso è che quando il Centro Destra tornerà al governo (a furor di popolo, penso) la tassa sui morti tornerà ad essere cancellata.
E non sarebbe male se Silvio Berlusconi, sin da ora, garantisse la restituzione degli importi rastrellati con la nuova imposta di Prodi e Visco che fanno di tutto per dimostrarci la loro intima essenza di gabellieri.

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17 ottobre 2006

Persino Casini a volte ha ragione


E questo dimostra che il peggiore dei nostri è comunque migliore del migliore dei loro.
Sulla Rai il leader carismatico (!) dell’Udc ha proposto la privatizzazione di Rai1.
Non posso che concordare e rilanciare.
Privatizzare anche Rai2 e rendere Rai3 un autentico servizio pubblico, senza trasmissioni politicamente orientate, ma pura e vera informazione con solo notiziari tecnici e di cronaca.
Con la privatizzazione delle due principali reti pubbliche, si finirebbe con gli assalti al tesoro pubblico, con i nani e le ballerine, con i pennivendoli che cambiano bandiera in base ai risultati e a volte anche solo ai sondaggi elettorali.
Privatizzando il giornalista vero sarebbe pagato per ciò che merita, il pennivendolo sarebbe disoccupato e tornerebbe a raccogliere i pomodori.
Privatizzando sarebbe il ... pubblico (inteso come spettatori) a decidere “chi e quanto”.
E in un libero mercato l’unica legge è quella del successo presso la clientela.
Che De Benedetti, Illy, Soru si comprino pure le reti che desiderano: vedremo se saranno in grado di creare ricchezza come ha fatto Berlusconi con Mediaset.
Chissà perché, poi, nel decreto Bersani, impropriamente pubblicizzato come “liberalizzazione”, non sono stati toccati i privilegi e le nicchie dei giornalisti, della rai (oltre che della magistratura, ma questo è un altro discorso).
La sinistra vuol dimostrare di essere campione di liberalizzazioni ?
Privatizzi la Rai (smantellando le sue clientele e senza l’imbroglio delle golden share) e lasci fallire l’Alitalia.
Se lo farà prometto di tacere per un mese di seguito !

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16 ottobre 2006

La sinistra è solo odio ideologico


Eccomi di ritorno alla quotidianità.
Eravamo rimasti a tre temi politicamente scorretti e sono, ognuno nel suo ambito, rimasti in evidenza e ci torneremo sopra.
Ma eravamo rimasti anche alla finanziaria che la nostra Monica sta esaminando punto per punto con le sue “pillole”, anche se ho l’impressione che sarà necessario rivedere il tutto alla luce delle copiose modifiche (e non tutte in meglio!) che si stanno delineando, segno evidente di una finanziaria scritta con i piedi e la cui approssimazione emerge dalle dichiarazioni di Visco che ha ammesso che i suoi tecnici hanno sbagliato i conti.
Ed è Hermes che da giorni sta facendo a pezzi, una finanziaria priva di logica e imbevuta solo di ideologia e di odio verso chi produce e guadagna.
Una finanziaria che, per quanto possa essere modificata, delinea una linea politica assolutamente da respingere e rifiutare: la penalizzazione di chi produce e guadagna e l’emergere di un nuovo assistenzialismo, dichiaratamente comunista con la pretesa di togliere a chi fa e sa per dare a chi non fa e non sa.
L’altro grande tema di politica interna dei giorni scorsi è stato il disegno di legge entusiasticamente approvato all’unanimità dalla banda Prodi sulle telecomunicazioni.
In sostanza un provvedimento contra personam, contro Silvio Berlusconi, che sa tanto di pizzino di avvertimento: se continui a stare in politica ti distruggiamo l’azienda.
E questo dimostra non solo la (peraltro nota) meschinità della sinistra, ma soprattutto l’ottusità di chi si propone di affossare un’azienda, tutta italiana, che non va bene, ma benissimo, che guadagna, crea posti lavoro, produce, esporta, crea ricchezza, per meri fini politici.
In compenso la sinistra si prepara all’ennesimo salvataggio dell’Alitalia, società che doveva fallire già da anni.
Anche in questo caso ottimi gli interventi di Monica
In politica estera, a pochi giorni dall’insediamento di Ban Ki Moon, torna ad emergere l’assoluta inutilità dell’onu che non riesce neppure a trovare l’accordo per una risoluzione che sanzioni (seriamente !) la Corea del Nord.
Non ci rimane che sperare nell’azione unilaterale degli Stati Uniti anche se temiamo che per colpa di un omosessuale Bush divenga, in questi ultimi due anni di mandato, un’anatra zoppa, con un Congresso a maggioranza democratica che ostacolerebbe la (giusta) azione contro la Corea del Nord e l’Iran: nulla di particolare, solo la distruzione dei siti nucleari con uno (o più) bombardamenti mirati.
In tale prospettiva non posso che concordare con Jetset sull’azione contro la Corea e, aggiungo, l’Iran.
Infine c’è da segnalare con soddisfazione il successo delle manifestazioni di Bologna contro il sindaco forestiero e di Roma dei professionisti contro le sovietizzazioni di Bersani.
Manifestazioni che forniscono motivo di fiducia per la ormai improcastinabile resistenza fiscale contro la finanziaria, che potrà tramutarsi anche in una pacifica occupazione delle piazze, fermando anche per mesi, la produzione e, quindi, scardinando tutti i conti di Prodi e dei suoi sodali nella consapevolezza che le tasse della sinistra sono un furto ai danni di chi lavora e del futuro della nostra nazione.

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11 ottobre 2006

La riscossa del politicamente scorretto


Nei prossimi quattro giorni avrò scarse possibilità di aggiornare il blog e così avevo pensato di lasciare un post centrato sui Valori.
Ma la quotidineità mi offre ben tre, succose, occasioni per manifestare il mio essere politicamente scorretto che, tra l'altro, vedo con piacere sta prendendo piede.
Questo post, quindi, poteva anche essere intitolato:

Culi, droga e velo islamico.

Marc Foley: chi era costui ?
Ne hanno già ben scritto Stars&Stripesforever e Lontana .
Un deputato della Camera dei Rappresentanti Americana che, nonostante i tentativi di coprire lo scandalo, si è rivelato un omosessuale con, forse, qualche tendenza pedofila.
I Repubblicani sono entrati in crisi.
Sembra ci sia una lista di omo repubblicani.
La Destra non può e non deve farsi beccare così stupidamente in contrasto con i suoi principi.
So benissimo che è impossibile acquisire preventivamente conoscenza delle tendenze omo di qualcuno che si vuole candidare, ma almeno - e qui è l'errore dei repubblicani - non si cerchi di coprire la colpa e il colpevole.
I dirigenti repubblicani, oltre a far dimettere Foley, si sarebbero dovuti presentare in televisione e chiedere scusa agli elettori che sono stati così ingannati, eleggendo uno che doveva salvaguardare i Valori e Principi etici che appartengono alla Destra e, invece, si sono trovati un vizioso e sui giornali anche le sue perversioni epistolari.
A buon intenditor ...

Doping parlamentare
Una trasmissione televisiva, prontamente bloccata dalla Authority sulla privacy, ha, sia pur con l'inganno e con l'uso di uno strumento tutt'altro che sicuro, trovato che ben 16 parlamentari su 50 assumono droghe.
Peccato non poter sapere (per ora) i nomi dei parlamentari che "si fanno" perchè sarebbe "completezza dell'informazione", sicuramente più della pubblicazione degli sms di Anna Falchi che ci hanno "allietato" l'estate 2005.
Perchè poi non fare l'antidoping a tutti i parlamentari e, prima delle elezioni, a tutti i candidati ?
Credo che, come elettore, io abbia il diritto di conoscere chi andrò a votare ed è evidente che se il Centro Destra (della sinistra, come al solito, me ne frego: la considero già "persa") mi candida degli omosessuali o dei drogati io cercherei una alternativa (se ci fosse) oppure non voterei.

Jack Straw strappa il velo dell'ipocrisia
L'ex ministro degli esteri britannico, ora Speaker della Camera dei Comuni, ha messo in fibrillazione i musulmani d'Inghilterra chiedendo che le donne islamiche non portino il velo.
Guardate la fotografia che correda il post: sareste in grado di identificare qualcuno così conciato ?
Si dice che uno dei terroristi musulmani più ricercati girasse liberamente in Iraq all'interno di un burka: vi pare cosa sensata concedere simili assist al nemico ?
Certo, per la maggior parte sono persone che sono solo sottomesse ad una tradizione, ma non possiamo rischiare.
E, poi, sono loro a venire da noi, quindi che si adattino ai nostri usi e consumi, diversamente possono riprendere la strada di casa.
Straw ha perfettamente ragione e le reazioni islamiche in Inghilterra e in europa sono la dimostrazione che quelli si ritengono ormai uno stato nello stato, con loro leggi e loro costumi.
Siamo ancora in tempo a reagire e a riprendere il controllo pieno del nostro territorio, ma non perdiamoci in chiacchiere: si agisca e si imponga ai musulmani di vestirsi all'occidentale per essere riconosciuti e per potersi integrare nella nostra società.

Tre argomenti politicamente scorretti, sicuramente sgraditi a qualcuno, per rilanciare la questione morale e quella nazionale.
Tre questioni sulle quali vale la pena soffermarsi anche per delineare i confini di una Destra che deve avere rappresentanti adeguati alle idee che professa.

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10 ottobre 2006

All'onu inizia l'era di Ban Ki Moon


Ieri è stato designato il nuovo segretario generale dell’onu, l’inutile e costosa organizzazione per chiacchieroni mondiali ben remunerati.
Kofi Annan lascia senza suscitare rimpianti e al suo posto andrà un sud coreano, Ban Ki-Moon.
Ancora una volta è un cambio tra due personaggi di secondo piano della politica internazionale, appartenenti a due nazioni ugualmente di secondo piano.
L’onu, presumibilmente, continuerà ad essere un palcoscenico per la propaganda delle dittature e senza alcuna efficacia concreta, che, ancora una volta, dovrà essere rimessa alla volontà degli Stati Uniti e della Gran Bretagna (con i loro alleati che, di volta in volta cambiano a seconda dei loro governi).
Credo nessuno si ricordi di una sola operazione onu condotta in autonomia da Stati Uniti e Gran Bretagna, nell’interesse della sicurezza e della libertà.
Eppure ci sarebbe voluto poco per cercare, con un ultimo tentativo, di dare all’onu quello spessore che gli è sempre mancato.
Gli Stati Uniti hanno almeno due ex presidenti ancora sufficientemente in forze per ricoprire quel ruolo in modo degno e avendo alle spalle anche la maggiore potenza mondiale: George Bush padre e Bill Clinton.
La Gran Bretagna sta per pensionare Tony Blair.
Sarebbero state scelte di grande qualità e con la prospettiva di aumentare (e di molto) influenza e prestigio dell’onu.
Si è però preferito scegliere la strada vecchia, quella del personaggio scolorito, di mediazione, anche se è ragionevole sperare che da un sud coreano – considerato quello che ha subito la Sud Corea dal comunismo – ci possa essere maggiore sintonia con gli Stati Uniti e l’Occidente, di quanto non ne abbia avuta la fallimentare gestione Annan, di cui rimarrà negli annali solo lo scandalo “oil for food e l’incosistenza dell’onu in Iraq, Afghanistan, Iran, Corea del Nord e in tutte le circostanze critiche.
Per le questioni concrete, dovremo ancora affidarci allo Zio Sam e si ripropone la domanda: ma perché dobbiamo ancora lautamente foraggiare quelle organizzazioni inutili e inadatte strutturalmente per il compito che dovrebbero svolgere ?

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09 ottobre 2006

Abu Omar: tutti al processo


La magistratura italiana ha rinviato a giudizio 26 Agenti della C.I.A., 6 del nostro SISMI e due giornalisti (tra i quali il Vidirettore di Libero Renato Farina in relazione al quale condividiamo l’opinione di Stars&Stripesforever ) imputando loro responsabilità per la cattura di Abu Omar.
E’ la stessa magistratura (poco importa chi sia personalmente a decidere) che manda liberi dei musulmani accusati di terrorismo internazionale, motivando la decisione con sofismi e distinzioni tra “guerrigliero” e “terrorista”.
Poiché io sono per la chiarezza, tradotto il tutto significa che:
- chi agisce per difendere la nostra libertà, salvare le nostre vite, deve essere perseguito (Agenti CIA, SISMI e loro collaboratori);
- chi agisce per reclutare e organizzare terroristi (ancorché poi spediti in Iraq) viene assolto
.
Siamo al ribaltamento più completo dei Valori che porta ad un vulnus, forse irreparabile, alla credibilità di una magistratura la cui considerazione per almeno il 50% dei cittadini era già fortemente scossa per quanto operato dal 1990 ad oggi.
Tutti conoscono la vicenda Abu Omar ed è inutile farne il pedante riassuntino.
L’imputazione nei confronti degli Agenti CIA e SISMI è di non aver seguito le lunghezze burocratiche per catturare l’imam musulmano e rispedirlo a casa sua (magari – e giustamente – dopo aver ricavato anche informazioni che potrebbero aver salvato vite di Italiani).
I fatti relativi ai “guerriglieri” ci dicono che le lentezze burocratiche avrebbero potuto vanificare mesi di lavoro della intelligence e metterne a rischio i risultati.
A me sembra folle arzigogolare su dei sofismi giuridici in merito alla cattura di uno straniero, ostile, tra l’altro, al nostro modello di sviluppo e alla Civiltà, quindi pericoloso per la Libertà, il Benessere e la Sicurezza di tutti noi, colpendo chi, la nostra Libertà, Benessere e Sicurezza, tutela giorno dopo giorno.
E tutto questo mentre abbiamo il nemico che preme alle porte, grazie anche agli atti inconsulti di una sinistra che, scardinando anche quel poco di barriera frapposta tra noi e l’invasione che è la Bossi-Fini, ha legalizzato la presenza sul nostro territorio di ulteriori 350000 extracomunitari, creando così la percezione che si possa arrivare in Italia per starci e starci, in prospettiva, da padroni.
Come potete vedere ignoro anche l’aspetto, che però i magistrati dovrebbero tener presente, delle dichiarazioni del SISMI sul fatto che il nostro servizio segreto fosse all’oscuro dell’operazione della CIA, perché, come ho già avuto modo di sostenere aiutare la CIA è un merito non una colpa .
A questo punto verrà celebrato il processo, presumibilmente a Milano.
Credo che tutti i bloggers di Centro Destra dovrebbero mobilitarsi a sostegno degli Agenti CIA e SISMI imputati nel processo, sia con propri scritti di solidarietà, raccogliendo firme di solidarietà (come già si sta facendo per il Giornalista Farina) ma anche promuovendo una simbolica manifestazione il giorno di apertura del processo, organizzando una presenza massiccia in aula a sostegno dei nostri Agenti (CIA, SISMI e Collaboratori), Combattenti per la Libertà.
Facciamo sentire ai nostri Agenti la solidarietà dei milioni di Italiani che sono loro grati per lo scudo che, con le loro azioni, alzano contro le aggressioni dei terroristi musulmani.

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07 ottobre 2006

La libertà d'opinione è un reato ?


La situazione internazionale ha reso ancor più dura la polemica sull’ingresso della Turchia in europa.
Recenti fatti luttuosi hanno inasprito un contrasto sulla possibilità della Turchia di far parte dell’europa.
Alla Turchia si imputano vari ritardi nello sviluppo civile, tranne, forse, il più grave: l’essere una nazione in cui l’islam è ancora la religione assoluta, senza alcun rispetto per quella che è una delle libertà fondamentali: quella religiosa.
Si preferisce, invece, richiedere alla Turchia l’abolizione della pena di morte o il riconoscimento di genocidi del passato.
Chiedere è lecito, per carità, ma quel che sta accadendo in Francia dove l’Assemblea Nazionale sta per votare una legge che trasforma in reato penale negare che un genocidio sia avvenuto, mi sembra francamente eccessivo e, in questo caso, per me avrebbe ragione la Turchia nel minacciare ritorsioni se lo facesse nel nome della libertà di opinione.
Che altro è, infatti, dire che non è mai esistito alcun genocidio in Armenia, se non l’esprimere una opinione che ha pari dignità di quella contraria ?
Perché chi è che decide che una opinione si può esprimere ed un’altra opinione invece no ?
Purtroppo vediamo che troppo spesso si confonde la repressione della violenza con la repressione della libertà di esprimere una opinione.
In Austria lo storico David Irving credo sia tuttora in carcere per aver sostenuto tesi negazioniste sull’olocausto (e poi aver ritrattato): non vi ricorda tutto quel che viene imputato, con alluvione di accenti sdegnati, sulla Inquisizione medioevale ?
In Italia due leggi (Scelba e Mancino) vietano determinate espressioni e manifestazioni di idee che si ricollegano al Fascismo.
In Germania sono vietati simboli nazionalsocialisti.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, invece, possono esistere addirittura partiti nazionalsocialisti.
Eppure Stati Uniti e Gran Bretagna sono stati gli artefici imprescindibili della sconfitta bellica del nazionalsocialismo.
Dove c’è più libertà ?
Nella vecchia europa dove si ha paura delle idee e delle opinioni non conformi al pensiero dominante o in Gran Bretagna e negli Stati Uniti dove non c’è tale fobia ?
La risposta è evidente e sarebbe fare un torto all’intelligenza del lettore soffermarvisi.
La Francia punirà il negare il genocidio degli armeni, ma onora (eccome !) Napoleone che, quanto a genocidi, non può certo essere candido !
Non era Voltaire che affermava “ non condivido ciò che dici ma mi batterò perché tu possa continuare a dirlo” ?
Quello è il principio che sta alla base della libertà di opinione, anche di quelle che non ci piacciono.
Siamo liberi di ascoltarle, leggerle o di non farlo.
Siamo liberi di controbatterle o di ironizzarci sopra, cercando di isolare politicamente e culturalmente chi le espone.
Ma tutti noi dobbiamo essere liberi di poter esprimere senza censure le nostre idee, anche quelle che possono essere maggiormente irritanti per il loro contenuto provocatorio o ideologico.
Il diritto di libertà dei cittadini non deve conoscere il reato d’opinione.
O la libertà di opinione (che non è impunità dalla diffamazione !) esiste o meno in base all’opinione che si esprime ?

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06 ottobre 2006

Il sesso di Dio


Sulla rapina fiscale che la sinistra sta cercando di perpetrare ai danni degli Italiani (e anche degli itaglioni) si potrebbe scrivere a lungo.
Dopo la parte generale, quella sulle aliquote, la resistenza fiscale , potremmo continuare trattando
della casa,
della differenza tra le detrazioni e le deduzioni,
delle addizionali,
della tassa sulla morte,
dei bolli,
della sanità,
del pubblico impiego.
E lo si farà, perché la sinistra ci fornisce argomenti a iosa per stigmatizzare un comportamento che ha del folle.
Oggi, però, mi prendo una pausa per commentare una notiziola passata quasi inosservata e nelle pagine interne dei quotidiani.
La Chiesa Anglicana ha deciso che non ci si deve più rivolgere a Dio parlando al maschile.
Non più "Signore", non più "Lui".
Non ho però ben capito in quale modo lo (ecco che ho già commesso una infrazione !) si dovrebbe chiamare.
Non ha importanza.
Quello che mi interessa sottolineare è l'incredibile crescendo di cretinate che il "politically correct" vorrebbe imporre e impone a chi lo segue.
In sostanza quote rosa su Dio o, il che è ancora peggio, una visione ibrida della divinità che può far piacere esclusivamente alle lobbies omo che allignano ormai dovunque in Occidente.
Non so neppure come intenderebbero modificare una delle preghiere che tutti abbiamo imparato da bambini "Padre Nostro" .
Forse "Signore/a nostro/a" come in un modulo della italica burocrazia ?
Non credo che questa nuovo passo verso il disgregamento della Tradizione Occidentale potrà avere successo.
Mi ricorda molto, negli anni settanta, la pretesa di rappresentare Gesù Cristo come un negro, violentando, in bovino ossequio di quello che ancora non si chiamava il politicamente corretto, persino il buon senso.
Purtroppo questa discussione mi ricorda anche quella sul "sesso degli angeli" inutile discussione che coinvolse Costantinopoli mentre il nemico era alle porte, contribuendo così alla sconfitta e alla perdita della libertà e della vita.
E questo aspetto è di gran lunga più preoccupante perché si va ad innestare in una situazione sociale e politica in cui il cedimento verso i musulmani e la deriva morale in Occidente è sotto gli occhi di tutti.
Il pronunciamento della Chiesa Anglicana, se non fosse per tale motivo, sarebbe destinato ad essere poco più che un divertente aneddoto da raccontare fra qualche anno per sottolineare come in certi periodi si perda facilmente il senso della misura.
Quasi quasi rivaluto la religione degli Antichi, dove le caratteristiche sessuali degli Dei erano chiare e definite.
Zeus era il Padre degli Dei (maschio come ha ampiamente dimostrato nelle sue avventure galanti) ed Era la Madre, donna tra le donne e se c'era qualche dio ibrido, in questo momento non mi viene in mente e, comunque, era relegato in secondo piano (quando non negli scantinati ... dalla vergogna !) e senza alcun problema sulla correttezza politica di tale scelta


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05 ottobre 2006

Più la finanziaria è complessa, più sicura è la fregatura


Continuiamo a parlare delle rapine fiscali che la sinistra vorrebbe perpetrare ai danni di chi produce per foraggiare clientele e nicchie di privilegiati.
Avete osservato che non ci sono due tabelle riassuntive uguali tra loro ?
E che ogni tabella differisce sensibilmente dal "conto della serva" che ognuno di noi, responsabilmente, ha fatto, partendo dal suo unico/730 del 2006 per vedere quanto gli verrà a costare la stoltezza di metà Italia ?
Avete notato come ogni commento, ogni valutazione, ponga costantemente delle riserve e delle eccezioni basate su una serie, pressoché infinita, di variabili ?
In questo mare magnum di norme e codicilli si perde la chiarezza e la linearità.
E quando ciò accade si lascia un ampio spazio a chi, scientemente o ingenuamente, si fa portatore di interessi particolari tesi a dimostrare una tesi o l'altra.
Pensate solo alla distinzione e all'inversione che la sinistra vorrebbe portare tra deduzione e detrazione.
Non è indifferente l'uso della prima formula o della seconda, perché incide sul reddito imponibile, sul quale vengono calcolate anche le addizionali comunali e regionali.
E' molto più di un sospetto pensare che la farraginosità, la confusione, le miriadi di eccezioni, commi, rimandi, di un testo già di suo complesso come quello di una finanziaria, sia solo un modo per creare una cortina fumogena e coprire il reale, sanguinoso impatto di una manovra che porta solo ed esclusivamente all'impoverimento dei cittadini, perché è centrata sul prelievo di risorse dai privati ad un pubblico vorace e senza fondo.
Il fatto che, come indicato in premessa, non vi sia una tabella uguale all'altra, dimostra come, cambiando o interpretando in modo diverso i vari codici e codicilli, si realizzino fattispecie diverse, anche sensibilmente.
Questa è una delle storture che derivano dall'applicazione di un sistema (progressivo) idolatrato dai classisti e che, nella realtà, produce confusione, perché affiancato da tutta una serie di ipotesi e di variabili in base alle tante diverse ipotesi personali e, come il codice prussiano che ricorderanno tutti coloro che hanno studiato giurisprudenza, volendo regolare tutto, si lasciano sempre buchi drammatici.
Al punto che ognuno produce la tabella che maggiormente gli serve per dimostrare la sua tesi, dichiarandola una "media" rappresentativa, una sorta di pollo di Trilussa.
Questo è anche dimostrato dall'ampliamento degli scaglioni.
Il Governo Berlusconi aveva promosso una semplificazione, riducendo gli scaglioni, che favoriva anche una maggiore chiarezza nel capire dove portava quella finanziaria.
La sinistra, invece, dovendo calibrare con il bilancino del farmacista le esigenze di parte - a volte tra loro in conflitto - di ben 9 formazioni politiche, ha nuovamente aumentato gli scaglioni, creando i presupposti per aumentare la confusione di cui le tabelle giornalistiche sono chiaro esempio.
Una soluzione c'è.
Abbandonare i criteri progressivi.
Abbandonare la moltiplicazione delle imposte.
Promuovere una flat tax nazionale per le spese necessarie (non superflue!) al funzionamento della macchina statale: parlamento, esteri, Polizia Nazionale, Forze Armate, giustizia.
Quindi una percentuale fissa, uguale per tutti, che da sola garantisce chiarezza e proporzionalità.
Si risparmia in burocrazia, si risparmia lo stillicidio di scadenze.
E si fanno pagare i servizi, anche solo al prezzo di costo, a quanti effettivamente li utilizzano.
Il presupposto è anche una forte cura dimagrante dell'apparato pubblico, tanto ipertrofico, quanto inefficiente.
Ogni finanziaria sarebbe più chiara e, da subito, ognuno di noi potrebbe vedere se da quel governo abbiamo un beneficio o se, invece, tenta di appropriarsi del nostro reddito.
Ma una tale chiarezza trova forti avversioni a sinistra e in tutto l'ambiente statalassistenzialista e il perché è molto chiaro: solo nella confusione possono far credere a quelli cui stano mettendo le mani nelle tasche di farlo per il loro bene.

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