La riunione NATO di Riga è caratterizzata dalla questione Afghanistan.
L’impegno dell’Alleanza Atlantica subito dopo l’aggressione dell’11 settembre era indirizzato a liberare quel paese dalla presenza dei fondamentalisti musulmani, per togliere loro un comodo santuario dal quale progettare e realizzare ulteriori aggressioni all’Occidente e alla Civiltà.
L’obiettivo è stato in parte raggiunto.
I terroristi islamici non hanno una base sicura, sono comunque soggetti ai bombardamenti ed alle azioni di bonifica da parte delle truppe Occidentali, sono in fuga perenne e difficilmente, in tali condizioni, riescono ad organizzare qualcosa che vada oltre una autobomba o qualche attentato tramite uno o più folli kamikaze.
Ma per conseguire pienamente l’obiettivo e bonificare l’Afghanistan occorre l’impiego di un numero ben superiore di truppe.
Questo apporto deve venire dai paesi NATO e, soprattutto, da quelle nazioni che si sono sfilate dall’impegno in Iraq o non l’hanno mai iniziato.
Se l’Italia è fuggita dall’Iraq, sia pure con una qualche dignità in più degli spagnoli, ciononostante ha liberato per l’impiego sul campo truppe già addestrate e altre potrebbe recuperarne dall’inutile missione in Libano.
Il Presidente George W. Bush, Leader del Mondo Civile, ha chiesto un maggiore impegno alle altre nazioni, soprattutto a quei paesi europei che non si impegnano nell'analoga missione in Iraq.
La risposta della sinistra italiana è stata: siamo per l’opzione del dialogo.
Dialogo, ma con chi ?
Con i terroristi non si dialoga, li si combatte fino a che non sarà seppellito l’ultimo terrorista.
Le idee balzane di conferenze, di trattative, di chiacchiere in sostanza, nascondono solo una vile resa alla violenza, al terrorismo.
Se non peggio: collusione ideologica con siffatti rifiuti del genere umano.
Ma, soprattutto, segna un ulteriore arretramento della “linea del Piave” che trova
L’impegno dell’Alleanza Atlantica subito dopo l’aggressione dell’11 settembre era indirizzato a liberare quel paese dalla presenza dei fondamentalisti musulmani, per togliere loro un comodo santuario dal quale progettare e realizzare ulteriori aggressioni all’Occidente e alla Civiltà.
L’obiettivo è stato in parte raggiunto.
I terroristi islamici non hanno una base sicura, sono comunque soggetti ai bombardamenti ed alle azioni di bonifica da parte delle truppe Occidentali, sono in fuga perenne e difficilmente, in tali condizioni, riescono ad organizzare qualcosa che vada oltre una autobomba o qualche attentato tramite uno o più folli kamikaze.
Ma per conseguire pienamente l’obiettivo e bonificare l’Afghanistan occorre l’impiego di un numero ben superiore di truppe.
Questo apporto deve venire dai paesi NATO e, soprattutto, da quelle nazioni che si sono sfilate dall’impegno in Iraq o non l’hanno mai iniziato.
Se l’Italia è fuggita dall’Iraq, sia pure con una qualche dignità in più degli spagnoli, ciononostante ha liberato per l’impiego sul campo truppe già addestrate e altre potrebbe recuperarne dall’inutile missione in Libano.
Il Presidente George W. Bush, Leader del Mondo Civile, ha chiesto un maggiore impegno alle altre nazioni, soprattutto a quei paesi europei che non si impegnano nell'analoga missione in Iraq.
La risposta della sinistra italiana è stata: siamo per l’opzione del dialogo.
Dialogo, ma con chi ?
Con i terroristi non si dialoga, li si combatte fino a che non sarà seppellito l’ultimo terrorista.
Le idee balzane di conferenze, di trattative, di chiacchiere in sostanza, nascondono solo una vile resa alla violenza, al terrorismo.
Se non peggio: collusione ideologica con siffatti rifiuti del genere umano.
Ma, soprattutto, segna un ulteriore arretramento della “linea del Piave” che trova
nella ventilata sanatoria per gli immigrati,
nella ventilata proposta di legge che ammette la poligamia,
nella legalizzazione effettuata di 350000 extracomunitari oltre le quote stabilite,
nella riduzione dei tempi per l’acquisizione della cittadinanza italiana,
altri esempi di un indirizzo che porta alla rottamazione la nostra Civiltà.
L’amico Ineffabile ha ideato una frase che a me piace citare (magari un po’ modificata): non si può vincere contro i barbari violenti, assassini e armati, limitandosi a leggere il Vangelo.
Ecco, quanti blaterano su conferenze e su “alternative” all’azione militare, mostrano
L’amico Ineffabile ha ideato una frase che a me piace citare (magari un po’ modificata): non si può vincere contro i barbari violenti, assassini e armati, limitandosi a leggere il Vangelo.
Ecco, quanti blaterano su conferenze e su “alternative” all’azione militare, mostrano
o assoluta ignoranza,
o collusione con il nemico
o pericolosa (per tutti noi) ingenuità
che ci costringe a combattere ad armi impari:.
Il nemico, senza alcun tipo di limitazione autoimposta.
Noi con tutte le limitazioni imposte da un bon ton bellico che non ha alcuna ragione d’essere quando in palio c’è l’alternativa
Noi con tutte le limitazioni imposte da un bon ton bellico che non ha alcuna ragione d’essere quando in palio c’è l’alternativa
tra Libertà e schiavitù,
tra Civiltà e barbarie,
tra la Vita e la morte.