Silvio Berlusconi questa volta non mi trova d’accordo.
Leggo che il nostro Capo propone le primarie per la designazione del leader del Centro Destra, dicendo che “è l’unica cosa che copiamo dalla sinistra”.
Ecco, io dalla sinistra ugualmente copierei una unica cosa: l’aggressività contro gli avversari politici, tanto da considerarli autentici nemici.
Ma non le primarie.
Non senza una legge dello stato che le inquadri con regole certe, scrutatori certificati e, soprattutto, con un comportamento impegnativo nei confronti della Coalizione all’interno della quale si vuole esprimere il proprio voto per la scelta del Leader.
Negli Stati Uniti questo è garantito da decenni di serietà politica, quella stessa serietà che i dubbi sull’esito delle votazioni del 9 e 10 aprile 2006 e le certezze sulla pagliacciata del reincarico a Prodi oggi, in Italia è esclusa.
Per evitare, quindi, che votino per il candidato della Coalizione sostenitori di quella opposta, è necessario che le regole siano chiare e impegnative.
E dove possiamo colpire maggiormente gli italiani ?
Leggo che il nostro Capo propone le primarie per la designazione del leader del Centro Destra, dicendo che “è l’unica cosa che copiamo dalla sinistra”.
Ecco, io dalla sinistra ugualmente copierei una unica cosa: l’aggressività contro gli avversari politici, tanto da considerarli autentici nemici.
Ma non le primarie.
Non senza una legge dello stato che le inquadri con regole certe, scrutatori certificati e, soprattutto, con un comportamento impegnativo nei confronti della Coalizione all’interno della quale si vuole esprimere il proprio voto per la scelta del Leader.
Negli Stati Uniti questo è garantito da decenni di serietà politica, quella stessa serietà che i dubbi sull’esito delle votazioni del 9 e 10 aprile 2006 e le certezze sulla pagliacciata del reincarico a Prodi oggi, in Italia è esclusa.
Per evitare, quindi, che votino per il candidato della Coalizione sostenitori di quella opposta, è necessario che le regole siano chiare e impegnative.
E dove possiamo colpire maggiormente gli italiani ?
Non certo nella sottoscrizione di un impegno ideale: la vicenda di Follini dimostra che i patti, anche elettorali, non sono altro che carta straccia per la politica italiana.
Quindi non possiamo che agire sulla leva economica, rendendo particolarmente oneroso l’espletamente del voto alle primarie.
Prevedere quindi, obbligatoriamente, per ambedue le Coalizioni – e questo lo si può ottenere solo con una legge che abbia valore generale – il versamento di una quota molto alta (direi superiore ai 1.000 euro) che renda gli “scherzi” – soprattutto quelli condotti da una pluralità di persone organizzate che potrebbero cambiare l’esito di una votazione – eccessivamente onerosi e che, d’altro canto, impegni economicamente nel sostegno ad una Coalizione, magari anche contemplando la pubblicizzazione dei nomi degli aderenti.
Praticamente una legge impossibile da ottenere e da applicare.
Quindi rimane il mio “no” alle primarie, istituto che in Italia si presta a taroccamenti, ancor più di quanto non vi si possano prestare i verbali degli scrutini elettorali.
Regole blande, praticamente solo un impegno morale di appartenenza alla Coalizione mediante la sottoscrizione su un pezzo di carta, consentirebbero a gruppi organizzati e inquadrati – magari di quelli che “non capisco ma mi adeguo” – di alterare i risultati delle primarie a favore del candidato più gradito alla controparte.
Per parlare fuori dai denti.
Cosa impedirebbe ad un sindacato o ad un partito ben organizzato di mandare i propri militanti a votare Casini anziché Berlusconi ?
Assolutamente nulla.
Così ci ritroveremmo come leader (piccolo, piccolo) il personaggio più gradito alla sinistra.
No, le primarie in Italia sarebbero solo tempo perso.
A meno che non le si voglia fare utilizzando, come corpo elettorale, gli eletti – dalle circoscrizioni al parlamento – dei partiti che compongono la Casa delle Libertà.
Ma invece di pensare alle primarie ed a come organizzarle, non sarebbe meglio programmare una serie di manifestazioni, in almeno tutti i capoluoghi di provincia, su singoli temi, come l’immigrazione, le tasse, la giustizia, le opere pubbliche, la sanità … per illustrare e illustrare ancora e continuare a battere sulle gravissime colpe che la sinistra si è assunta con una politica in conflitto di interessi –coop – con un terzomondismo da operetta che apre l’Italia ad ogni genere di invasione e con una finanziaria da gabellieri medievali ?
E, poi, che bisogno c’è di primarie ?
Quindi non possiamo che agire sulla leva economica, rendendo particolarmente oneroso l’espletamente del voto alle primarie.
Prevedere quindi, obbligatoriamente, per ambedue le Coalizioni – e questo lo si può ottenere solo con una legge che abbia valore generale – il versamento di una quota molto alta (direi superiore ai 1.000 euro) che renda gli “scherzi” – soprattutto quelli condotti da una pluralità di persone organizzate che potrebbero cambiare l’esito di una votazione – eccessivamente onerosi e che, d’altro canto, impegni economicamente nel sostegno ad una Coalizione, magari anche contemplando la pubblicizzazione dei nomi degli aderenti.
Praticamente una legge impossibile da ottenere e da applicare.
Quindi rimane il mio “no” alle primarie, istituto che in Italia si presta a taroccamenti, ancor più di quanto non vi si possano prestare i verbali degli scrutini elettorali.
Regole blande, praticamente solo un impegno morale di appartenenza alla Coalizione mediante la sottoscrizione su un pezzo di carta, consentirebbero a gruppi organizzati e inquadrati – magari di quelli che “non capisco ma mi adeguo” – di alterare i risultati delle primarie a favore del candidato più gradito alla controparte.
Per parlare fuori dai denti.
Cosa impedirebbe ad un sindacato o ad un partito ben organizzato di mandare i propri militanti a votare Casini anziché Berlusconi ?
Assolutamente nulla.
Così ci ritroveremmo come leader (piccolo, piccolo) il personaggio più gradito alla sinistra.
No, le primarie in Italia sarebbero solo tempo perso.
A meno che non le si voglia fare utilizzando, come corpo elettorale, gli eletti – dalle circoscrizioni al parlamento – dei partiti che compongono la Casa delle Libertà.
Ma invece di pensare alle primarie ed a come organizzarle, non sarebbe meglio programmare una serie di manifestazioni, in almeno tutti i capoluoghi di provincia, su singoli temi, come l’immigrazione, le tasse, la giustizia, le opere pubbliche, la sanità … per illustrare e illustrare ancora e continuare a battere sulle gravissime colpe che la sinistra si è assunta con una politica in conflitto di interessi –coop – con un terzomondismo da operetta che apre l’Italia ad ogni genere di invasione e con una finanziaria da gabellieri medievali ?
E, poi, che bisogno c’è di primarie ?