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24 marzo 2007

Casini da giovane

Anche se ci siamo persi di vista da anni, vi è stato un periodo – a cavallo tra il liceo e l’università – in cui frequentavo Casini, con anche un percorso (politico) comune.
L’episodio che vorrei ricordare risale al Natale del 1972.
Erano in corso i bombardamenti ordinati dal Presidente Nixon sul Vietnam del Nord ed era in corso la solita menata antiamericana della sinistra.
Casini era, nel nostro liceo, il leader … dei giovani democristiani, direte voi.
No.
I giovani DC all’epoca erano in mano alla sinistra e Casini fondò un gruppo che, con gli occhi di oggi, mi piace considerare un antesignano della Casa delle Libertà.
Un gruppo nel quale c’erano studenti dichiaratamente di destra, liberali, repubblicani, democristiani, anche se ognuno di questi avrebbe avuto la sua specifica casella.
Il grande merito di Casini fu di aggregare tutte queste persone, certamente con l’occhio lungo di chi aveva già in testa la carriera politica, ma con grande coraggio e determinazione.
Casini, personalmente era (e dalle battute che fa in televisione ritengo lo sia ancora) una persona di piacevolissima compagnia.
Un aggregatore, un catalizzatore.
Il suo più grande difetto era (e dai suoi comportamenti ritengo lo sia ancora) la spasmodica ricerca di visibilità per il politico Casini.
Ma torniamo a quella vigilia di Natale del 1972.
L’argomento clou della politica studentesca era (non ridete: in quegli anni della scuola non importava niente a nessuno, tutti ci sentivamo dei politici consumati) la decisione del Presidente Nixon di bombardare i comunisti, per costringerli alla trattativa di pace (politica che ottenne il risultato voluto: la pace del 27 gennaio 1973, a dimostrazione che l’uso della Forza è utile e, a dimostrazione che la viltà è inutile, il Vietnam del Sud fu, infatti, occupato dai comunisti dopo la caduta di Nixon e l’indebolimento della volontà Americana seguita al Watergate).
Casini era dubbioso, io, come potete ben immaginare, favorevolissimo.
Direi che iniziammo le vacanze di Natale con un Casini più orientato a schierare il gruppo contro i bombardamenti che a favore.
Al termine delle vacanze, prima di tornare a scuola, mi telefona e mi dice (non posso ricordare le parole esatte, ma il senso era questo) che in montagna aveva visto molti nostri compagni di scuola, la gran parte favorevole agli Americani e che, poiché quella era la nostra base, avrebbe schierato il gruppo su quelle posizioni.
Ne fui contento.
Se Casini si prendesse un paio di giorni tra la “sua” gente, prima del voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, penso che a distanza di 35 anni potrebbe nuovamente farmi dire "grazie" facendo anche contenti milioni di Italiani.

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13 commenti:

Otimaster ha detto...

Mi piaciono sempre i post in cui ricordi i tuoi anni 70, speriamo che dopo Pasqua per noi sia Natale :)

Paolo ha detto...

Bel racconto, grazie.

gabbianourlante ha detto...

Vergona Mons! da giovane frequentavi i casini????????????? :-)

spero che gli resusciti un po' di spirito di quei tempi allora (anche se non ci credo troppo)
un caro saluto

Anonimo ha detto...

non mi farei illusioni su Casini

Bobo ha detto...

Bello bello questo post! mi dai qualche speranza! :-) certo, se il rifinanziamento dovesse passare con il solo ausilio dell'udc, scoppierebbe una grana di quelle epiche!

Le Barricate ha detto...

Casini si è guastato frequentando Giuda Iscariota...
Non sapevo che avessi avuto certe frequentazioni ;P

Abr ha detto...

Bel ricordo. Mi sa che poi, lontano da te, è passato al Lato Oscuro della Forza ...
ciao, Abr

marshall ha detto...

Se non altro lui è stato un buon presidente della Camera.
Lui non si è mai circondato di ex brigatisti, ex terroristi,ex devastatori, ex espropriatori, ex..., ex..., attuali....
Lui non ha mai provocato gli italiani, contornandosi di figure come quelle. Lui le rispetta, ma le lascia al loro posto!

Anonimo ha detto...

Buona l'idea della visita guidata fra le piazze d'Italia...

Ma sarebbe come far alloggiare Occhetto al Pensione Maria dopo che egli, per la svolta della Bolognina, ha soggiornato al Grand Hotel Baglioni (è vera!).

Ciao

Anonimo ha detto...

C'è una differenza sostanziale:
oggi crede di avere la possibilità di governare in eterno rifondando un partito democristiano aperto davanti e non chiuso di dietro.
E poi allora c'erano i banchi di scuola ma oggi può disporre di poltrone !

marshall ha detto...

Ritorno sulla questione del voto,
e quindi voterei NO.
Perchè.
Se votassi si, aiuterei questo governo di imbelli a togliersi le castagne dal fuoco. E in più, se malauguratamente nel proseguio della guerra dovesse succedere qualcosa di veramente tragico, quelli del governo che adesso voteranno no, ne addosserebbero le colpe alla destra che ha dato manforte al rifinanziamento. E se invece dovesse filare tutto liscio, come tutti ci si augura, nessun riconoscimento verrebbe da loro: questo è poco ma sicuro!
Votando no, si aiuta anche a dare una spallata a questo governicchio.

Quindi: perchè mai votare si?

CampaniArrabbiata ha detto...

Già a 18 anni era, quindi, un calcolatore:-)

Massimo ha detto...

Anch'io non mi faccio illusioni su Casini, ma volevo solo ricordare che il "nostro" è sensibile alla sua base. A meno che non abbia una ragionevole certezza per realizzare il sogno che persegue da tempo: entrare al governo estromettendo gli estremisti di sinistra e, ricostituendo una DC, allearsi, in un compromesso strorico, con i comunisti di osservanza dalemiana e fassiniana.
Non credo che, per la sua storia, accetterebbe di stare a sinistra come un Follini o un Mastella qualsiasi assieme agli estremisti di Diliberto e Bertinotti.
Il pericolo viene proprio da un governo "di centro" che sommi quello che sarà il futuro partito democratico e i residuati democristiani.
Allora ce lo dovremmo tenere a lungo.