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20 aprile 2007

30 anni dopo si compie il compromesso storico

Enrico Berlinguer, dopo la conclusione della fallimentare esperienza marxista in Cile, teorizzò la necessità di un incontro tra i comunisti e i presunti cattolici “democratici” (cioè quelli di sinistra).
A metà degli anni settanta questo infame inciucio fu chiamato: compromesso storico.
In quegli anni DC e PCI rappresentavano il 65 % e più dell’elettorato.
La DC, divisa in correnti, prendeva voti a destra per spenderli a sinistra, dovendo scontare al proprio interno un 30% circa di sinistra, che ben poco aveva a che spartire con la "diga" al comunismo (come si presentava la DC) e che aveva in Aldo Moro il suo nume tutelare e nella sinistra di “Base” (Marcora, De Mita, Misasi, Granelli, Galloni) la truppa determinata ad imbarcare i comunisti al governo.
Il disegno fu sconfitto ad un passo dalla realizzazione.
Dopo le elezioni del 1976, si consumò una legislatura di appena 3 anni di durata, nella quale fu inventato il “governo della non sfiducia”, che per la prima vota, otteneva l’ufficiale astensione dei comunisti.
Scrivo “ufficiale”, perché nei fatti la DC e il PCI votavano già da tempo assieme oltre il 90% delle leggi.
Il compromesso storico era a portata di mano.
Fortunatamente all’interno della DC erano ancora rimaste persone degne (Piccoli, Forlani, Bisaglia, lo stesso Andreotti) che sabotarono il disegno compromissorio e che ottennero anche il sostanziale apporto di altri partiti, soprattutto il PSI (CAF), che pure si erano appiattiti nell' "arco costituzionale" (la più squallida delle invenzioni propagandistiche comuniste), mentre dall'esterno la Fiamma della Libertà era impugnata e tenuta viva dall'MSI di Giorgio Almirante("l'ultima speranza, l'unica certezza") .
A partire dalle elezioni del 1979, si invertì la rotta che rispedì i comunisti all’opposizione (finta: sempre a favore su oltre il 90% delle leggi).
La sinistra DC dovette far buon viso a cattivo gioco e tessere nuovamente la sua tela.
Oggi, in questo fine settimana, si consuma, con i congressi dei principali eredi di PCI e DC, il compromesso storico.
Una autentica unione contro natura vedrà comunisti e presunti “cattolici” (adulti !?!?!) fondersi in un unico partito.
Sono gli eredi da un lato dei Berlinguer e dall’altro dei Moro e dei “basisti”.
Entrambi i partiti si sono da tempo divisi in più fazioni, ma resta il nucleo comunista (DS) e quello di sinistra “cattolica” (Margherita).
Oggi “varranno” sì e no il 25%, a dimostrazione di come l'idea del compromesso storico fosse e sia rigettata dalla maggioranza degli italiani.
Entrambe le fazioni che si uniscono hanno perso ogni afflato ideale, per trasformarsi in un comitato politico-affaristico.
In un gigantesco conflitto di interesse (al cui confronto scompare quello che loro attribuiscono a Silvio Berlusconi) i due eredi del PCI e della sinistra DC convolano adesso ad un matrimonio con l’unico scopo di cercare di procastinare la loro permanenza nei posti di potere.
Prodi e D’alema, Fassino e Rutelli si apprestano a mettere la loro firma ad un partito che nulla ha da dire o da proporre agli italiani, perché rappresenta solo gli interessi di una casta di potere e non ha alcun progetto per il futuro perché tenacemente aggrappato al passato.
Realizzare oggi una idea di oltre 30 anni fa dimostra, ancora una volta, quanto siano obsoleti i personaggi che ne sono protagonisti e quanto sia necessaria una accelerazine verso una Destra vivace e combattiva che porti l'Italia a guardare al futuro e non al passato.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo. Condivido in toto

Anonimo ha detto...

anche a destra avete una bella varietà...ma vedo che andate avanti da un bel po' di anni!cosa sarà?attaccamento alle poltrone,forse?

Van der Blogger ha detto...

Anche io condivido... però se il leader dell'opposiozione legittima ed elogia il PD anziche usare i termini qui usati, qualche problema lo ha pure l'opposione caro Massimo...

Ciao

Anonimo ha detto...

Bravo Massimo, bell'articolo
anche io condivido tutto.......

antonio

Massimo ha detto...

PArlare di "attaccamento alla poltrona" riferito alla Destra che è stata ghettizzata fino al 1994 è un voler forzare la situazione e le clientele che si sono consolidate a livello locale e che continuano a portar voti alla sinistra dimostrano chi è che ha usato il potere per i propri scopi e non per l'interesse pubblico.

Sì, Van, Berlusconi ha onorato il congresso dei comunisti. Ma sappiamo anche che Silvio è un uomo buono e perdona facilmente (troppo, facilmente).
E poi lui ragiona da imprenditore, per il quale le fusioni sono un arricchimento. Peccato che in politica non vigano le regole delle società, nelle quali comanda chi ha il maggior numero di azioni. Non avremmo avuto tanti problemi dai "piccoli azionisti" della CdL ;-)

Otimaster ha detto...

Ineccepibile Massimo, solo che mi preoccupano un po' gli aprezzamenti un po' troppo entusiastici di molti leader del cdx nei confronti del PD.