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26 aprile 2007

Bayrou eviterà l'errore di Tomic?

Correva l’anno 1970, 5 settembre.
Era l’anno di Italia-Germania 4 a 3.
Era l’anno in cui avrei iniziato ad ottobre il ginnasio liceo classico.
Il Repubblicano Richard Nixon era Presidente degli Stati Uniti.
Il Conservatore Edward Heath era da poco Primo Ministro del Regno Unito.
Il democristiano Emilio Colombo era il presidente del consiglio italiano, con Giuseppe Saragat, socialdemocratico, presidente della repubblica.
Alle elezioni presidenziali in Cile il candidato della sinistra, Salvador Allende, ottiene il 36,2% dei voti contro il 34,9 del candidato di Destra Jorge Alessandri.
Ago della bilancia il democristiano di sinistra Rodomiro Tomic, con il 28,5.
Invece di scegliere il già sperimentato Alessandri, la dc dominata dalla sinistra opta per far convergere i voti, in sede parlamentare, su Allende.

Il resto è storia ben nota .
Il centrista, sia pur pendente a sinistra, Tomic con la sua incauta scelta innescò una reazione a catena di eventi che portarono alla destituzione di Allende non appena la DC si riprese dalla sbornia mancina e tornò a votare (22 agosto 1973) con la Destra, chiedendo l’intervento delle Forze Armate per bloccare la deriva marxista di Allende.
Mi è tornato in mente questo episodio del passato, alla vigilia di un’altra decisione che un centrista, arrivato terzo alle elezioni presidenziali questa volta in Francia, deve assumere per rendere utili i suoi voti.
Anche se, non essendoci il voto parlamentare, è molto più difficile spostare l’intero pacchetto con una dichiarazione o una investitura e forse è per questo che si adotta la strategia del “lasciar liberi di scegliere” elettori che liberi lo sarebbero stati comunque.
Ma sarà nei fatti che si vedrà dove pende Bayrou che non può non avere la consapevolezza che chi sarà eletto avrà un effetto trainante alle politiche di giugno, con ulteriore penalizzazione per i partiti minori che non abbiano un saldo accordo preventivo con una delle due maggiori formazioni politiche francesi.
Non vorrei essere nei panni di Francoise Bayrou che sta camminando su un tappeto di uova.
Coetaneo della Royale e di Sarkozy, non può certo sperare di essere il loro erede quando decideranno (presumibilmente dopo il secondo mandato) di lasciare.
Deve giocare bene le sue carte per conquistare almeno la poltroncina di Primo Ministro che, in Francia, conta assai poco, ma che almeno gli assicurerà una gestione del potere per coltivare la “sua” creatura, quell’Udf fondata da Giscard d’Estaing e ridotta al lumicino dopo il 2002.
Deve stringere un accordo di ferro per far eleggere, con il penalizzante – per i “terzi” partiti - sistema elettorale francese a doppio turno, una consistente pattuglia parlamentare, sufficiente ad impedire che l’eletto, magari da lui investito, lo scarichi una volta raggiunto l’Eliseo.
Ma, soprattutto, deve azzeccare il cavallo vincente, senza poter avere la certezza che i suoi elettori seguano bovinamente le sue indicazioni.
Se sbaglia, diranno che ha buttato al vento un’occasione unica.
Ma lo sbaglio più grosso che potrebbe commettere è quello di favorire la sinistra, come fece Tomic nel 1970 in Cile, pensando poi di raccogliere l’eredità della Destra in un “grande centro”.
Si ricorderà Bayrou dell’errore di Tomic ?
O, essendosene dimenticato o pensando di poter essere determinante anche dopo il voto (che era ciò che presumeva Tomic) ne seguirà l’errore ?

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Azzardo la previsione (che è in linea da ciò che trapela da tuo post): ne seguirà l'errore.

Il mio sostegno va a Sarkozy.
Ma il Follini d'oltralpe fa temere un suo appoggio a Madame.

Sono curiosa.

Baci

Massimo ha detto...

Anch'io penso che farà l'errore di fidarsi della sinistra. In ogni caso è in un vicolo cieco. Il terzo posto, al di là del "pompaggio" della stampa è una sconfitta. La sua unica possibilità è giocare all'accordo. Senza accordo porterà in parlamento una pattuglia inconsistente e ininfluente.

Simo ha detto...

3/4 dell'elettorato di Bayrou pende a sx. Non schierandosi apertamente né per Sarkozy né la Royal con chi di fatto si è schierato il Mastellone d'Oltralpe?

Bobo ha detto...

tutto dipende dal 6 aprile. Se Sarko vince, spero nettamente, allora bayrou può fare quel che gli pare: se si allea con la destra, meglio per lui, in caso contrario Sarkozy gli tirerà via da sotto il sedere metà partito. Per ogni Follini, Dio ha creato un Giovanardi che lo compensi... ;-) e il Giovanardi di Francia dovrebbe chiamarsi, il condizionale è d'obbligo, Giscard D'Estaing. Comunque, fino al secondo turno Bayrou ha le mani legate. Ho anzi l'idea che sia Le Pen quello con i mezzi più idonei per danneggiare il povero Nicolas...

Massimo ha detto...

Anche ammettendo che 3/4 dell'elettorato del Prodi gallico penda a sinistra, è pur sempre il 14% che, aggiunto al 25 della Royal e al 6% di tutto il resto della sinistra, raggiunge il 45%.
Se la Destra arrivasse al ballottaggio unita vincerebbe comunque.
Sono d'accordo con Bobo: è Le Pen che potrebbe fare lo sgambetto a Sarkozy, ma per non farsi sgambettare, Sarko deve aprire ufficialmente a Le Pen e al Fronte Nazionale, sennò capirei che chi si sente escluso non voti chi lo esclude, anche se è quello a lui più vicino.

Simo ha detto...

C'è un cordone sanitario intorno a Le Pen da parte dei politici d'Oltralpe. Inoltre Sarko rischierebbe di perdere qualcuno che lo ha votato al primo turno.