Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

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18 maggio 2007

Gioco di squadra

Una critica che viene mossa, anche dalla stampa amica, al Centro Destra riguarda l’incapacità di sfruttare lo stato comatoso in cui versa la sinistra e le profonde spaccature in seno ad essa.
Anzi, sembra che ci sia quasi un piacere perverso nel sottolineare reciprocamente le “impurità” della appartenenza alla grande famiglia del Centro Destra.
Ora, se escludiamo una esigua minoranza di radicali che non hanno nulla a che vedere con la tradizione di Destra, dobbiamo prendere atto di un fatto concreto: la Destra è … plurale.
Non esiste una Destra, ne esistono almeno sei: Liberale, Cattolica, Fascista, Sociale, Federalista, Nazionalista.
Tali sono i grandi filoni culturali della nostra Destra, con i loro percorsi, le loro esperienze, le loro connotazioni.
Alcuni di quei filoni possono essere poi ricondotti nel termine, desueto in Italia, di Conservatori e non escludo che si possa anche applicare per altri quello di Reazionari, avendo bene in mente che sono solo caselle, visto che in Italia c’è ben poco da conservare e che ci sarebbe invece molto contro cui reagire.
Il Sauro da tempo, e anche ieri, predica di non confondere i termini “liberale” e “conservatore”, in un frullato con quegli stessi termini che negli Stati Uniti e in Inghilterra, patrie delle democrazie più evolute e complete, indicano due fronti opposti.
Infatti quando si parla di “liberali” in Italia ci si riferisce a quel filone che aveva in Croce, Einaudi, Gaetano Martino, Malagodi, Sogno, Bignardi i suoi portabandiera, sicuramente non di sinistra come tanti “liberallibertari” di oggi.
Purtroppo una malattia che abbiamo in Italia è l’esterofilia.
Ci innamoriamo di un leader, sistematicamente straniero e sogniamo quanto sarebbe bello averlo da noi, arzigogolandoci sopra, senza tener conto che uno Sarkozy, piuttosto che un Reagan o una Thatcher, un Aznar o una Merkel, in Italia si troverebbero davanti alle stesse difficoltà che ha un Berlusconi e che si chiamano COMUNISTI.
Noi abbiamo l’handicap di aver avuto il principale partito comunista dell’Occidente e questo partito comunista, invece di morire come meritava, è stato salvato e tonificato dai “cattolici adulti” che hanno preferito allearsi con i suoi epigoni, facendo loro la respirazione “bocca a bocca” e portandoli al governo, al punto che sono proliferati e adesso di partiti comunisti ne abbiamo almeno 4: i DS, Rifondazione, il Partito comunista d’Italia e la nuova sinistra di Mussi, Angius e Salvi.
Per non parlare dei comunisti mascherati, che si annidano nei partitini come i verdi, o dei “comunisti combattenti” e delle frange border line come i no global e i pacifinti.
Questa è una situazione peculiare tutta italiana, alla quale bisogna dare una risposta tutta italiana.
E la risposta naturale, concreta, realistica è quella di un gioco di squadra tra le varie anime della Destra, grazie al quale si possano “occupare” quante più caselle possibile, in base alle proprie sensibilità, per caratterizzare un impegno e per operare in sinergia con le altre destre, dove gli eccessi di una, vengono temperati e contenuti dalle altre.
L’obiettivo di un gioco di squadra è quello di andare in rete, di fare goal, di segnare il punto grazie al contributo di tutti.
Ognuno è importante e tutti sono indispensabili per raggiungere il traguardo intermedio che è quello di vincere le elezioni per governare.
Traguardo intermedio, perché poi, una volta raggiunto, è necessario applicare un progetto condiviso da tutti e che sarà la risultante delle varie istanze, in base alla loro forza elettorale che può cambiare nel tempo.
Sarebbe sconsiderato e autolesionista per una sola Destra, in pieno delirio di autoreferenzialità e sopravvalutazione delle proprie forze, pretendere di piegare al proprio volere ed ai propri programmi le altre.
A ben guardare tutti i personaggi cari alla Destra esterofila, hanno saputo aggregare senza pretendere di imporre una visione assolutista e a senso unico di quella che dovrebbe essere una alleanza tra pari, sul piano della dignità, diversi solo dalla loro forza elettorale.
Mi sembra che in Italia si giochi invece all’autoreferenzialità, senza aver compreso che la politica è l’arte del possibile, una partita di calcio, piuttosto che una partita di tennis.
Quando le Destre impareranno a fare gioco di squadra senza retropensieri o riserve, allora la Grande Destra, quella che realizzerà in Italia ciò che i De Gaulle, le Thatcher, i Reagan hanno fatto nei loro paesi, sarà una realtà.

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14 commenti:

Otimaster ha detto...

Hai ragione, nel resto del mondo i liberali si contrappongono ai conservatori, alcuni di quelli italiani mi spiacerebbe vedere nell'altro schieramento, ma di alcuni liberarsene sarebbe un gran sollievo.

Abr ha detto...

Condivido lo spirito del tuo post, anche per il fatto che ogni Paese ha le sue peculiarità ( in Uk i liberali sono contrapposti ai conservatori ma anche ai laburisti, in Francia è diverso, in Germania contano poco come da noi, Usa fa storia a sè etc.etc.).

Il punto: è necessario uno sforzo di comprensione e coesione tra simili per vincere, non solo in Italia.
Nulla vieta agli idealisti di contarsi, o viceversa tentare aggregazioni elitarie nuove, per costruire il "partito dei migliori" (secondo loro), ma si sa già in partenza, in Italia tipicamente ciò produce lo zerovirgola - Partito d'Azione a sin., Elefante a dex. etc.etc..

Per quanto riguarda la "nettezza" degli schieramenti, in Italia i cattolici stessi sono distribuiti più o meno equamente, addirittura un personaggio oggettivamente di paleo-destra come DiPietro sta dillà ... figurarsi i liberali.
ciao, Abr

Anonimo ha detto...

Temo che la censura filosodomita abbia colpito ancora.
Il blog di Lontana risulta cancellato.
Non credo proprio che sia lei ad aver preso questa decisione

Metafisico ha detto...

ovviamente io sono per una destra cattolica, e nazionalista.
COn, perchè no, una cultura fascista che è stata la migliore del novecento .Papini, Marinetti. Enrico Fermi, Pirandello : i più grandi personaggi della cultura novecentesca italiana divennero fascisti.
Non a caso.

Massimo ha detto...

Dopo il consenso del MAster e di Abr ... chi mi ferma più ? :-)

Metafisico: il blog di Lontana - ho appena controllato - è in linea ... per fortuna :-)

Nessie ha detto...

Massimo, per fare una VERA destra occorre liberarsi innanzitutto dei cambiacasacca: un'anomalia tutta italiana. In GB se un parlamentare cambia schieramento durante una legislatura, vengono ostracizzati. Da noi se ne fanno quasi un vanto. Vedi Mastella che si sente assai furbo...

Metafisico ha detto...

GIà, ora è a posto ma nel tardo pomeriggio era scritto"il blog è stato cancellato..."
Strano.
Fortuna che è intatto.

Massimo ha detto...

Metafisico. Se è vero che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diciamo che potrebbe essere stato un problema tecnico :-)

Nessie. Anche Mastella e Follini sono una peculiarità italiana (non il cambio casacca, ma i ponti d'oro che si offrono loro). Per questo dobbiamo percorrere una via italiana al governo della cosa pubblica senza fughe in avanti pensando di importare modelli o leaders stranieri.

Anonimo ha detto...

Bello anche questo. Però ti prego, vuoi accostare il termine "liberali" alla sinistra. Fallo, è in effetti vero che qualche caxxone riesce a dirsi liberale e poi stare con i comunisti. Però non il termine libertario. Quello è stato scelto da coloro che adesso si riconoscono nei liberali di cui facevi i nomi tu, e ancor di più nei liberali della scuola economica Austriaca. E questi, me compreso, odiano in maniera viscerale lo Stato Sociale promulgato a SX. Fidati, siamo pochi libertari, ma non c'è nè nessuno che ci si definisce e vota a favore di una coalizione socialista. Il nome è stato variato apposta per non confondersi, visto che a SX amano appropriarsi di tutte le etichette.

Simo ha detto...

Bel post. Assolutamente condivisibile.
Purtroppo l'esterofilia è un male esteremamente pernicioso in Italia.
Cmq, a proposito di cambiacasacca, che dire Kouchner il nuovo ministro degli Esteri francese?
Anche in Francia si cambia casacca.
Ciao

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo che innanzitutto bisogna raggiungere l'obbiettivo che é quello di avere una sano governo di centro-destra, migliore del precedente e piu' determinato. Per arrivarci bisogna essere uniti e invece al momento, sono i campioni dell'ubiquità a condurre il gioco.
Comunque, in Italia é difficile costruire una destra che sia veramente alternativa alla sinistra.
P.S.
Anche io ho pensato che mi avessero cancellato..:-D

Massimo ha detto...

Lontana, sono lieto di rivederti sulla piazza :-)
Guardiamo alla situazione italiana e potremmo dire che se Atena piange, Sparta non ride. Se è difficle costruire una Destra, altrettanto (e forse più) lo è per la sinistra. Forse più perchè loro sono minoranza e, inoltre, non hanno quell'individualismo che da noi è limite, ma anche forza. Loro, venendo meno il gruppo, si squagliano. Ma guardiamo in casa nostra. Il percorso per costruire la Grande Destra sarà lungo. Ancora oggi leggo blogger che pongono barriere a Destra, prendendo poi ad esempio paesi come la Spagna dove il PP di Aznar altro non è che l'evoluzione della Destra Franchista, visto che Aznar è pupillo ed erede di Manuel Fraga Iribarne, ministro franchista. QUando capiranno che a Destra non devono essere posti sbarramenti, avremo fatto un grande passo in avanti.
Liberty. Ormai ti leggo e credo di capire quel che sostieni. Ma sei sicuro che i vari libertarian, neo lib etc. la pensino come te ?
O, piuttosto, tu non appartenga ad un filone della Destra che non può essere in Italia chiamato libertario ? :-)

Anonimo ha detto...

Massimo
siamo perfettamente in sintonia
i concetti che esprimi sono gli stessi del mio post
grz della visita

Ares ha detto...

Le Destre. Sì, può essere e può anche funzionare. Deve però esserci un personaggio che abbia la fiducia di tutti e che possa rappresentarne la sintesi. Credo che solo Berlusconi possa corrispondere a tale descrizione.