Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

23 ottobre 2007

La giustizia che non c'è

A scoppio ritardato – “dopo la puzza” si diceva quando ero adolescente di chi arrivava a capire le cose sistematicamente in ritardo – il temporaneo ministro degli interni, Giuliano Amato (quello, per intenderci, del 6 per mille sottratto nottetempo dai conti degli italiani ) presenta un “pacchetto sicurezza” che, stando alle anticipazioni dei media, propone pene draconiane (persino il carcere !!!) per chi ... abusa del clacson !!!
Spero che una simile baggianata sia solo una invenzione giornalistica e non corrisponda, in nessun paragrafo, al testo che sarà licenziato dal consiglio dei ministri che, presumibilmente, si troverà ad affrontare una brutta gatta da pelare: la “lite tra i comari” Mastella e Di Pietro.
Ma torniamo al nostro argomento: la sicurezza.
Sì, certo, ci sono anche inasprimenti che vanno nella direzione di tentare di ripristinare una legalità che, negli ultimi due anni, si è persa di vista, ma che senso ha chiudere la stalla dopo che i buoi – con l’indulto – sono scappati ?
E cosa pensare di un esecutivo che sembra procedere come un ubriaco (e cadrebbe sotto la mannaia delle sue stesse nuove norme) dal momento che prima mette in libertà i “piccoli” delinquenti e poi inasprisce le pene per quei reati ?
E quale cultura giuridica mostrano gli estensori del provvedimento, se equiparano il ladro di polli, l’ubriaco al volante, lo scippatore ai reati di mafia e terrorismo ?
Ma, soprattutto, perchè dobbiamo sempre intervenire dopo e mai che si provveda prima nonostante le ripetute avvisaglie ?
Va bene l’espulsione degli stranieri dopo che hanno commesso un reato, ma è da anni che l’allarme sociale sull’immigrazione è lanciato dalle persone più responsabili (ricordiamoci il discorso del Cardinale Biffi nel settembre 2000 ).
Per non parlare dello stravolgimento che la sinistra ha fatto, senza passare dal parlamento, della Bossi-Fini, unica legge che in tutti questi anni avesse impostato una inversione di tendenza.
E un ministro che invita gli immigrati a manifestare in piazza come si può conciliare con una seria politica di sicurezza ?
E la proposta di ridurre i tempi per la concessione della cittadinanza ?
E il proliferare della costruzione di moschee ?
Le statistiche dicono che il 40% dei detenuti è extracomunitario.
Senza preoccuparsi di costruire nuove carceri (che pure è opportuno realizzare) basterebbe l’espulsione immediata di tutti gli stranieri che fossero condannati in primo grado per rendere le galere attualmente disponibili sufficienti per la criminalità autoctona.
Solo così si può garantire la sicurezza dei cittadini, non riempiendo le carceri di automobilisti con la mano pesante sul clacson.
Ma per fare ciò occorre un Governo, non una corte dei miracoli, in perenne lite interna, che naviga a vista e senza un progetto per l’Italia del futuro.
Per realizzare una autentica politica di sicurezza occorre tornare al voto e rimandare la sinistra all’opposizione, adesso, non fra un anno.


Entra ne

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Hanno deciso di non decidere. Ieri erano così contenti dell'assoluzione reciproca tra Mastella e Di Pietro che consente loro di tenersi la poltrona incollata al deretano ancora per un po' che hanno messo in secondo piano la sicurezza degli italiani. La legalità può aspettare. Giulio.

Anonimo ha detto...

Tanto non e' passato....
Comunque, io sono sempre piu' per proporre l'abolizione delle sanzioni pecuniarie. Oppure l'estensione delle stesse per reati come omicidi furti e rapine. Almeno conoscendo la bramosia di denaro dei nostri politici, gli assassini pagherebbero qualcosa.
Invece quando si tratta di carcerarli non succede mai nulla.
Immagina. Hai ucciso tua moglie? Multa di 120 mila euro.
Il governo ladro, assetato di soldi cartolarizza la multa alla solita societa' di riscossione debiti che spacca le gambe al tipo e gli sequestra anche il culo.
Almeno il tipo ha pagato qualcosa.
Se invece lo condanni al carcere, questo esce dopo due giorni perche' nessuno del governo ci guadagna a tenerlo dentro.

Old Whig ha detto...

Caro Massimo, condivido tutta la tua rabbia e la tua preoccupazione. Il pacchetto riscritto per l'ennesima volta da Amato è stato bocciato la Consiglio dei Ministri! Ancora una volta il Governo non tutela il cittadino e non dà le risposte che aveva promesso!
Se poi risultasse vera la storia del carcere per chi suona il clacson...non saprei se ridere o piangere...

Saluti occidentali

Nessie ha detto...

La madre di tutti i pacchetti sicurezza è quella che dice una parola tabù: non facciamone entrare più. Tutto il resto è noia. O al massimo un belletto di superficie. Amato si condanna, col suo pacchetto che molto probabilmente non verrà nemmeno approvato da suoi, a svuotare il mare con un cucchiaino da caffé.

Anonimo ha detto...

Voi che siete così esperti, perchè non mi spiegate cosa bisogna fare? E' troppo facile criticare.

Massimo ha detto...

E' vero, Flores, beccare in fallo la sinistra è come sparare sulal Croce Rossa, ma il Governo Berlusconi, pur tutte le difficoltà che ha incontrato, una svolta legalitaria l'aveva impostata. Con i poliziotti di quartiere e con la Bossi Fini.
Poi si poteva fare di più, come sempre, come in ogni circostanza.
Ma questi qua stanno facendo di meno, molto di meno e quando intervengono è peggio la toppa del buco.
E' vero, ad esempio, che l'indulto è stato (purtroppo) votato anche da settori del Centro Destra. Ma è altrettanto vero che durante i cinque anni di Governo Berlusconi il ministro della Giustizia Roberto Castelli non lo ha mai proposto nè sollecitato come ha fatto Mastella.
Ecco si vorrebbe che si tornasse alla situazione antecedente quella oscura notte tra il 9 e il 10 aprile 2006. E da lì si riprendesse il cammino visrtuoso, ovviamente affidanto il timone a mani capaci, che non sono quelle di chi ora se lo sta rigirando inutilmente, anzoi dannosamente, tra le proprie.