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No alla deriva

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07 ottobre 2007

Montezemolo è il passato, Brambilla il futuro

Il signor Luca Cordero di Montezemolo, multipresidente di mestiere , cerca di cavalcare l’onda dell’antipolitica con critiche al governo (dopo aver aiutato i partiti di sinistra a vincere – se mai le hanno vinte realmente – le elezioni) e alla sua politica fiscale e sociale (di cui, però, come presidente di Confindustria condivide le scelte con la firma apposta in calce all’accordo su welfare e pensioni).
A Capri, all’annuale convegno della sua organizzazione, Lcdm, mentre il Presidente Silvio Berlusconi al primo meeting – di successo – del Circolo della Libertà dichiarava che a primavera si andrà a votare con la vigente legge elettorale, chiede anche lui elezioni … ma con una nuova legge elettorale, dichiarando che votare con quella attuale sarebbe una offesa agli Italiani.
Credo che gli Italiani abbiano già fin troppo ascoltato Lcdm e le sue prediche, sempre ritardatarie (negli ambienti popolari si direbbe che Lcdm “arriva sempre dopo la puzza” … ) e sanno benissimo che Lcdm è uno dei responsabili dell’attuale situazione, quindi non ha quella “verginità” necessaria ad impartire lezioni.
Tanto più se ci si sofferma sul quel “ma”, su quel cambio di legge elettorale che è tanto uguale alla tattica dilatoria messa in atto da Napolitano e da Veltroni, con l’unico risultato – se non scopo – di allungare il brodo prodiano di qualche mese/anno, utile solo alla sinistra nella speranza che la situazione generale migliori al punto da rimorchiare l’Italia verso un benessere che la sinistra non è in grado di conseguire, ma (questa volta lo metto io) comportamento dannoso per gli interessi nazionali.
Quella di Lcdm è la solita posizione dei “poteri forti che, dopo aver creato il mostro, cercano di dissociarsene … ma solo un pochino, quel tanto da non essere coinvolti nel crollo prossimo venturo, senza peraltro chiudersi la porta davanti ad una (improbabile) riscossa del medesimo.
E mentre i “poteri forti” cincischiano, fanno “ammuina” (e anche Paolo Mieli del Corriere della Sera invece di ritirarsi in convento dopo l’endorsement alla sinistra cerca di ammantare il suo errore con nobili intenzioni che, si sa, lastricano la via per l’inferno), il Popolo, quello verace, la ex (come ha ben detto Michela Vittoria Brambilla) maggioranza silenziosa, si ritrova a Roma nel primo meeting del Circolo della Libertà.
Un successo che consacra i circoli come luogo e strumenti della buona politica (non dell’antipolitica che si lascia ai distruttori di professione) che per produrre risultati ha bisogno di nuove elezioni, subito, con questa legge elettorale che garantisce il premio di Coalizione, quindi la preventiva alleanza tra partiti vicini, ma anche la possibilità di esprimere un voto identitario all’interno della propria Coalizione, senza che divenga un “voto perso” o un voto che, sottratto alla propria area, favorisca quella opposta.
E ancora una volta, con il secco “no” agli inciuci con la sinistra, con l’imprimatur al Circolo della Libertà, con l’indicazione dell’unica strada - elezioni subito - possibile per far rialzare l’Italia dall’abisso in cui la sinistra l’ha precipitata, è il Presidente Silvio Berlusconi, più di tanti improvvisati fustigatori dei costumi e dei governi, ad incarnare il rinnovamento, la buona politica, la voglia di fare, il futuro della nostra Patria.

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1 commento:

marshall ha detto...

Ho sempre più dubbi che le abbiano vinte veramente; o quantomeno che le abbiano vinte in modo pulito.
Un mio amico è tornato dalle vacanze fatte al suo paese, in Calabria. Non c'è sindaco, essendo decaduto per la scoperta di brogli elettorali che forse si riferiscono alla tornata politica.

Nel mio piccolo ho già trovato due comuni dove hanno scoperto brogli. Non so fatti da chi.

Alle prossime elezioni bisognerà promuovere una mobilitazione generale nei seggi.