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No alla deriva

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11 aprile 2008

Oracoli e sondaggi

Nella storia dell’Umanità si è sempre tentato di prevedere il futuro, sin dalla più remota antichità quando sacerdoti che si ritenevano esperti guardavano le viscere degli animali uccisi, o il volo degli uccelli.
E questo accadde in tutte le civiltà.
Oggi, i moderni auguri sono i sondaggisti.
Davanti a loro , potenti e aspiranti tali si inginocchiano, “come aspettando il Fato” e i sondaggisti, come gli auguri di una volta, esprimono le loro sentenze con quella prudenza che rese nota anche la Sibilla Cumana: ibis … redibis … non … morieris … in bello.
Andrai … ritornerai … non … morirai … in guerra.
A seconda di dove si poneva la pausa, poteva essere un “ritornerai non” oppure un “non morirai”.
La Sibilla scriveva i suoi responsi una parola per ogni foglia di palma.
Si può ben capire quanto potesse essere chiara.
E non poteva essere altrimenti, perché in tal modo i suoi responsi erano sempre corretti.
Oggi esiste la forbice, la percentuale di indecisi e, soprattutto, il mai sopito desiderio di compiacere “chi paga” che si aspetta, dai moderni auguri, ricevere conferma dei propri voleri.
Così, spesso, i sondaggi fanno cilecca.
Dal 29 marzo, è vietato pubblicare sondaggi.
E’ il frutto avvelenato della “par condicio”, una norma che rispecchia perfettamente l'intelligenza di chi la volle.
Nonostante il divieto, alcuni siti – anche in modo simpatico - cercano di fornire qualche indicazione, ma senza la possibilità di sapere da dove traggono i loro numeri, sono sempre più simili ad oracoli … ad usum delphini.
I numeri, quelli veri, li avremo solo a tarda notte di lunedì 14.
Quindi non ci rimane che giocare con le previsioni, che girano tutte attorno all’incognita del senato, posto che alla camera i giochi sembrano fatti (e questo dovrebbe indurre tutti gli elettori di Destra a votare senza “se” e senza “ma” La Destra/Fiamma Tricolore).
Al senato o pareggio o vittoria di misura di Berlusconi, questo dicono tutti gli addetti ai lavori.
Se Berlusconi avrà anche un solo voto in più della maggioranza, avrà l’obbligo di governare senza accampare scuse, realizzando quello che ha promesso e per il quale ha spaccato il Centro Destra con la scusa di avere una maggioranza compatta.
Se avrà questa maggioranza non avrà scuse.
Ma se non l’avrà, non potrà salvarsi con le larghe intese, solo se anche in senato ci sarà una pattuglia di rappresentanti de La Destra/Fiamma Tricolore.
Anzi, il voto, anche al senato, per La Destra/Fiamma Tricolore potrà ridurre la rappresentanza parlamentare della sinistra, in modo tale da poter se non ricostituire (personalmente ritengo chiusa la stagione dell’alleanza con i liberali) il vecchio Centro Destra, almeno trovare maggioranze ad hoc per quei provvedimenti che salvaguardino l’interesse e l’Identità nazionale, mentre si organizzano nuove elezioni, unica strada percorribile se venisse meno una maggioranza.
Io non ho sondaggi da esibire, né ho in tasca fogliettini con numeretti vari, ma vedo con piacere che la Destra, quella vera, quella che non è in vendita, quella che pone al centro della sua azione politica Identità, Ideali, Valori, c’è e ci sarà sempre più in futuro.
Come dimostra anche la scelta di Lino Guaglianone ,di cui ha scritto oggi il mio amico Starsandbars , con la decisione, assieme praticamente a gran parte della classe dirigente del partito di Alessandra Mussolini, di votare per La Destra/Fiamma Tricolore per poi attivarsi per una costituente di tutta la Destra Italiana che riunisca i vari segmenti sorti dopo lo scioglimento dell’Msi.

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