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18 aprile 2008

Sono un extraparlamentare

Alla fine degli anni sessanta e nei settanta, “extraparlamentare” evocava l’immagine di un comunista, capelli lunghi e sporchi, jeans consunti, tascapane contenente cubetti di porfido, barba incolta.
Nel 2008 l’extraparlamentare che rappresento è in giacca e cravatta, quando non con il più classico dei “chiodi” neri e capelli … color carne, come disse una volta Celentano, curati giornalmente con il rasoio, in uno con la barba (stesso trattamento).
Ma sono ugualmente un extraparlamentare.
Di Destra
.
Le elezioni di domenica scorsa, infatti non hanno consentito alcuna rappresentanza al partito che ho votato e non mi riconosco in nessuno dei partiti che hanno eletto parlamentari.
Inizio così la mia carriera da extraparlamentare, anche della Rete.
Il commento sull’esito delle elezioni è già stato fatto e segue strettamente l’andamento della campagna elettorale con un occhio molto attento sulle mosse di Storace a Roma (non condividerei per niente, infatti, l’ appoggiare Alemanno, con o senza invito e apparentamento formale perché non è questo che fa la differenza) e non ho alcun motivo per apprezzare qualcuno dei partiti in parlamento.
Essendo extraparlamentare e di opposizione, conosco un solo modo per svolgere questo ruolo: esattamente come l’ho svolto contro Prodi, portando il mio giornaliero (o quasi ...) contributo al logorio dell’esecutivo.
Il prossimo governo di Berlusconi non mi rappresenterà più di quanto non mi rappresentasse Prodi.
Quindi mi diletterò nell’esercizio della critica, sperando che adottare lo stesso sistema sia di buon auspicio perché non duri più di Prodi.
Nelle prossime scadenze elettorali, già nel 2009 con europee e amministrative tra cui il comune di Bologna, spero ci potrà essere un partito di Destra che non si sia compromesso in connubi con il pdl.
Diversamente l’astensione o la scheda nulla saranno la scelta più coerente con la mia nuova qualità da extraparlamentare, mentre per il comune di Bologna c’è sempre la candidatura di Beppe Maniglia
Non ritengo infatti praticabile votare per il pdl o per un candidato che sia espressione del “partito moderato, di centro e liberale che penso sia destinato a disfarsi non appena perderà Berlusconi e questo potrebbe accadere per vari motivi, a cominciare dal possibile spalancarsi delle porte del Quirinale vista l’età di Napolitano.
Comunque sia, male che vada, il redde rationem vi sarà tra 5 anni, quando la Lega si svuoterà dal voto di protesta ottenuto eccezionalmente, come appare oggi in un servizio de Il Resto del Carlino di Bologna, anche da comunisti, quando scoppierà la “guerra di successione” a Berlusconi tra le legioni di pretendenti (ai quali tutti, probabilmente, Berlusconi ha promesso il trono) e quando ci sarà un nuovo riposizionamento degli elettori del sud che hanno consentito il risultato odierno.
E’, infatti, da notare che, al netto del successo della Lega, il pdl ha ottenuto gli stessi voti che erano la sommatoria 2006 dei partiti che lo compongono, con ben 800mila voti persi al Nord e altrettanti presi da un elettorato meridionale assai ... volubile.
Così come è da osservare che il 37,4% ottenuto dal pdl è meno della percentuale stabilmente ottenuta dalla dc prima del crollo del 1992 (era sempre sopra il 38 tranne alle europee del 1984) mentre il 33,17 % del pci/pds/ds/pd è molto più della percentuale abituale da prima repubblica del pci (tranne sempre le europee del 1984 quando superarono il 34% sull’onda emotiva della morte di Berlinguer).
Vediamo quanto dureranno e quanto faranno.
Sì, perché anche per il prossimo governo si apre il dilemma prodiano: durerà perché farà o farà perché durerà ?

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6 commenti:

Otimaster ha detto...

Beh una buona notizia me l'hai data, Beppe Maniglia è sempre sulla cresta dell'onda, ero un ragazzo quando lo ascoltavo in piazza maggiore.
Per il resto... nessuno potrà mai accusarti di essere incoerente.

Massimo ha detto...

Non è mai troppo tardi per fare nuove esperienze ... :-)

Anonimo ha detto...

Circa un terzo degli italiani lo è.

Nessie ha detto...

Tranquilizzati. Proprio stasera la Santanché per la quale ti sei stressato tanto, al TG4 di Fede ha dichiarato che sarà possibile un apparentamento per sostenere la candidatura di Alemanno. Se così dovesse accadere, è chiaro che chiederebbe un qui pro quo da Berlusconi nel suo governo. Magari un sottosegretariato. Sei troppo idealista, Massimo. Take it easy.

Massimo ha detto...

Nessie se La Destra sosterrà Alemanno avrà perso il mio voto. E senza Ideali la società non cresce.
Fu Paul de Gondy, Cardinale di retz, che disse che in certi periodi per essere coerenti con le proprie idee bisogna spesso cambiare partito ... :-)

CampaniArrabbiata ha detto...

Ieri Castellino, intervistato a Matrix, è stato chiaro nel dire che gli elettori della Destra non sono pecore e sapranno come comportarsi. Tuttavia a Roma l'apparentamento è necessario, visto che comunque in questi anni si è creato un bel circuito che va da casa d'italia Prati al foro753 e Rutelli non esiterebbe a spazzar via tutto subito. Quindi è comunque meglio un sindaco amico.

E poi voglio dire una cattiveria: una eventuale vittoria di Alemanno, secondo te, non potrebbe dare un dispiacere a Fini?
Sarebbe un ulteriore motivo per gioire!

N.B. Devo vedere assolutamente Beppe Maniglia!!!