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26 giugno 2008

Impronte digitali: perchè no ?

Il ministro Maroni ha proposto l’obbligo di prelevare le impronte digitali ai rom, anche ai bambini.
Sono subito insorte le anime belle del buonismo, che hanno straparlato di razzismo, di discriminazione e persino di violenza sui bambini.
Un ex ministro di Prodi si è dichiarato disposto a mettersi in fila per farsi prelevare le impronte digitali: prego si accomodi, perché no ?
Queste animucce sante credono ancora a Babbo Natale.
Credono che i bambini rom, educati sin dalla nascita a cercare di ottenere il massimo con la carità, siano innocui come angioletti, mentre sono ripetuti i casi di aggressioni, anche di minorenni, soprattutto nei confronti dei cittadini anziani, di raggiri, di furti con destrezza anche negli appartamenti nei quali proprio i più piccoli riescono ad entrare con troppa facilità per essere considerati semplici “ragazzate”.
Altri, invece, puntano l’indice accusatore sul fatto che queste impronte siano prese solo ad una determinata categoria di persone.
E qui chiamano: razzismo e discriminazione.
Non sanno che il peggior razzismo, la discriminazione più violenta è quella di voler imporre una regola comune a situazioni differenti.
Costoro, infatti, chiederebbero che si prendessero le impronte a tutti i cittadini.
Peccato, però, che è là dove insiste la maggior percentuale di reati che si debba agire per tutelare i cittadini onesti che non devono essere scomodati o disturbati da una attività obbligatoria dello stato.
Perché poi spendere miliardi aggiuntivi per prendere le impronte anche a chi non delinquerà mai ?
Anzi, i rom onesti dovrebbero essere ben contenti che sia subito possibile escluderli da ogni responsabilità negli eventi criminosi, dovrebbero essere loro a chiedere di più, una banca del dna, che possa definire con assoluta sicurezza chi sia il responsabile di un crimine, escludendo evidentemente con altrettanta sicurezza chi è innocente.
Perché, no ?


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3 commenti:

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Vedi che ogni tanto le cose giuste le facciamo anche noi? HEHEHEHE

Massimo ha detto...

Ma senza Destra queste iniziative hanno meno forza, per tutti quelli del "partito di centro, moderato e liberale" disponibili al "dialogo" cioè il compromesso :-)

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Dunque, Massimo, lo sai che io ho lavorato in Camerun per molti anni e conosco bene le realtà del terzo mondo.

Ebbene, appena arrivi all'aeroporto ti schedano subito, poi ti fanno sparire il passaporto (e devi pagare un obolo per riaverlo), poi ritirano un foglio nel quale dichiari 1) Il motivo per cui sei lì 2) Dove alloggi. 3) I numeri telefonici in caso di contatto.

Ebbene, all'aeroporto ti prendono le impronte digitali e ti fanno una foto in B/N orribile in cui sembri un fantasma. Quando dovrai fare il permesso di soggiorno, poi, dovrai avere una società che lavora in loco con tanto di socio camerunese, altrimenti ti scordi di aprire qualunque tipo di società.

Per ogni documento che fai sono code infinite (mica c'é la coda riservata agli stranieri come da noi) e continue schedature delle impronte digitali, oltre che alla consueta sparizione del passaporto per ritrovare il quale devi sganciare la mancia a tutti gli addetti delle forze dell'ordine locali possibili ed immaginabili.

Non parliamo poi di quando devi muoverti, ogni 30km c'é un posto di blocco in cui ti fermano, ti perquisiscono fino alle mutande e con futili motivi (timbro non valido quando invece è validissimo) ti tengono bloccato lì ore, sempre che non sganci il miracoloso obolo. Anche in quel caso il passaporto riappare in seguito a questo magico gesto di elargire denaro.

Ora, io come cittadino europeo mi sarei dovuto indignare (a parte che non serve un accidente) ma essendo ospite di un'altra nazione e ben sapendo che la corruzione è d'obbligo mi sono adeguato alle loro richieste, pur se illegali - infatti le leggi camerunesi non...ammetterebbero tali comportamenti da parte delle autorità - una comica!

Bene, le impronte digitali cinque volte al giorno fino a dovermi strappare i polpastrelli per lavar via l'inchiostro non mi hanno fatto gridare ad alcun episodio di razzismo anche se di scocciatura si trattava. Insomma, ho accettato di buon grado quest'uso nei confronti degli stranieri perché ero in casa loro ed anche se spesso ho dovuto accondiscendere a piccoli soprusi l'ho fatto perché nel loro paese loro comandano come meglio credono.

Pertanto non vedo cosa ci possa essere di tanto scandaloso nel prendere le impronte digitali agli immigrati, tantopiù che lo si fa una volta sola.

In questo caso i soliti latrati della sinistra sono come quelli che proteggono l'automobilista dal soffiare dentro l'alcooltest "perché la privacy non dev'essere violata" salvo poi consentire a che si falcino dieci bambini alla volta sul marciapiede a causa di bastardi che corrono ebbri o drogati.

L'ipergarantismo italico è una vergogna, dovremmo prendere spunto dalla Svizzera, un paese civile in cui vieni trattato in maniera educata - sempre che tu sia gentile e rispettoso delle loro leggi - ma nel quale straniero sei e straniero resti. Giustamente, aggiungo.