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12 ottobre 2008

Marina Petrella resta libera: Sarkozy, vergognati !

Oggi volevo scrivere sulla crisi finanziaria.
Per la verità il post lo avevo già scritto nei giorni scorsi … lo pubblicherò domani o in futuro (tanto non va certo a male e la crisi non finirà presto ...) perché c’è un fatto che credo debba scuotere nel profondo tutti gli Italiani onesti.
Sarkozy è come Chirac, come Mitterand: ha negato l’estradizione di Marina Petrella accampando motivazioni “umanitarie” in relazioni alle presunte condizioni di salute della terrorista rossa che, pare, sia ricoverata in un ospedale psichiatrico per “depressione”.
Scommettiamo che adesso che sa che non dovrà pagare per le sue colpe si ristabilirà completamente e la depressione, forse indotta – se mai fosse vera – dal pensiero di dover andare in galera, svanirà come per incanto ?
Sì, perché gli estremisti di sinistra non sono nuovi a queste repentine guarigioni e, quasi quasi, più che a Parigi sembra che abbiano soggiornato a Lourdes, visto che i vari Sofri, Scalzone, Baraldini, tutti dati per moribondi, sono ancora vivi e vegeti e “lottano insieme a” … loro (mi sembra che Scalzone si sia anche fatto rivedere in qualche corteo della sinistra).
Non credo che Berlusconi abbia avuto il coraggio di dirne quattro a Sarkozy che non ha applicato quello stesso provvedimento che abbiamo già commentato in occasione della estradizione di un giovane romagnolo, sotto processo in Grecia per il possesso di droga.
Avevamo scritto che chi sbaglia deve pagare e possedere droga è da punire.
Avevamo scritto che uno stato deve tutelare i propri cittadini e, quindi, quel ragazzo non doveva scontare la pena in un carcere straniero, ma in Italia, fino all’ultimo giorno della eventuale condanna.
Con la Petrella c’è una gravità di gran lunga superiore.
E’ cittadina italiana e non francese, per cui la Francia non ha l’obbligo morale di tutelarla.
E’ stata condannata, con sentenza passata in giudicato, per un omicidio, un sequestro di persona, un tentato omicidio: reati ben più gravi del semplice possesso di droga.
Infine l’aspetto più grave: il ragazzo romano è già in carcere in Grecia, in attesa del processo, mentre la Petrella, condannata con sentenza definitiva, è vergognosamente libera e tale resterà dopo la decisione di Sarkozy.
Cosa dobbiamo pensare ?
La Petrella è l’esempio classico di come non ci sia giustizia e di come, forse, in assenza di una volontà politica di rendere giustizia, si debba tornare ad una attività, anche all’estero, da parte delle Autorità italiane per assicurare ai colpevoli la meritata pena.
C’è chi ha scritto che dovremmo fare come fece Israele nel dopoguerra: catturare, ovunque si trovino, i criminali condannati e far loro scontare la meritata pena (e se è stato consentito e considerato lecito per Israele lo deve essere anche per noi !).
Tutto sommato potrebbe essere una soluzione e uno schiaffo del genere lo meriterebbe anche il signor Sarkozy.

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4 commenti:

Nessie ha detto...

Massimo, mi rendo conto che è uno schifo. Ma piuttosto che dover "far finta" di schiaffarla in galera da noi, per poi liberarla uno o due anni dopo, come per Bompressi e Sofri (pe rmotivi di salute) è meglio che se la tengano loro. Qui avremmo dovuto mantenercela in galera (e anche i prigionieri costano), poi avremmo assistito ai sit-in quotidiani dei suoi compagnucci del Soccorso Rosso, a qualche Pannellaccio che digiuna per lei e a teatrini e buffonate a non finire.Se Berlusconi ha girato il cambialone a Sarkò ha fatto bene: un problema in meno. Cinicamente ragionando: chi ti dice che sia una disgrazia?

Massimo ha detto...

Invece oltre ad essere uno schifo è pericoloso, perchè il messaggio che viene dai casi dei vari Sofri, Baraldini e ora Petrella è: se uccidete da sinistra la scampate e, se vi va propria bene, potete anche vivere da signori senza lavorare per tutta la vita.
Prima o poi, però, la pacchia finirà per ... quelli là.

Nessie ha detto...

Massimo, sono d'accordo. Ma sarei ancora più d'accordo se avessimo una magistratura "non ideologizzata" che fa scontare senza riduzioni né sconti né benefici la pena a chi delinque e uccide e fa parte di bande armate. Quanti terroristi da noi l'hanno già fatta franca senza bisogno di riparare in Francia? eccoti solo qualche nome: Curcio, Franceschini, Moretti, Faranda, Baraldini, D'Elia, Susanna Roncoroni, Cinzia Banelli, Marco Barbone, Caterina Rosenzweig e via di seguito. E mi fermo qui, per non aggiungere che ora vanno nelle università a tenere conferenze, concedono interviste, hanno lavorato pure per la Camera dei Deputati (vedi il D'Elia) e sono sotto i riflettori come delle star. L'ESTRADIZIONE la vorrei eccome. Ma se avessimo uno stato, una vera Magistratura e delle vere galere.

unedame ha detto...

In questo modo, a poco prezzo, Sarkozy si tiene buona la sua scomoda sinistra, ma per le famiglie delle vittime é un altro schiaffo in piena faccia.
Per le sinistre le vittime non contano nulla.
Sarkozy deve venire in Québec alla fine di ottobre, sarebbe bello che qualche giornalista gli chiedesse perché diavolo l'ha fatto.
Alla malattia non ci crede nessuno..
Lontana