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06 gennaio 2009

Sarkozy si monta la testa e l’europa si copre di ridicolo

I fautori (ma ce ne sono realmente al di fuori della cerchia dei beneficiati dalla burocrazia di Bruxelles ?) dell’europa non avranno certo apprezzato la piece comica messa in scena dalla loro creatura a cavallo del nuovo anno.
Il 19 dicembre i terroristi palestinesi di Hamas rompono la tregua e ricominciano ad aggredire con i missili Israele: l’europa a presidenza francese, tace.
Il 26 dicembre Israele reagisce e pone in atto azioni di rappresaglia, organizzando anche una azione di terra per neutralizzare Hamas, anche – come dichiara giustamente l’ex ministro degli esteri e della difesa nel primo e nel secondo/terzo governo Berlusconi, Antonio Martino – nell’interesse di tutto l’Occidente.
Sarkozy comincia ad agitarsi: troppo tardi.
Il 2008 finisce e la presidenza dell’europa passa nelle mani della Repubblica Ceca che ha una visione più consona agli interessi occidentali.
Sarkozy, però, non vuole cedere lo scettro e comincia una sua diplomazia personale che lo porta ad incontrare la Livni e poi anche Peres e i palestinesi.
L’apice del ridicolo si raggiunge con l’incontro a tre tra Sarkozy, i rappresentanti dell’europa e gli israeliani.
Per merito di Sarkozy si evidenzia come l’europa sia solo una espressione geografica dove convivono l’eurabia rappresentata dalla Francia e l’europa ancorata alla Civiltà Occidentale rappresentata, in questo caso, dalla Repubblica Ceca cui va tutta la mia personale gratitudine per aver scoperto il gioco francese.
Gran Bretagna, Germania e Italia, le altre Grandi dell’europa, tacciono in applicazione al principio: un bel tacer non fu mai scritto, lasciando che Sarkozy e la burocrazia europea si scornino tra loro.
Intanto Israele si accolla anche i compiti che dovremmo eseguire noi europei.
La vicenda si presta ad alcune considerazioni.
1) Già l’ho scritto: l’europa è solo una espressione geografica e, al più, monetaria, dove convivono – per ora pacificamentei veri europei e l’eurabia che ha nella Francia il suo cuore. Quanto a lungo si potrà parlare di convivenza pacifica ? L’occupazione delle piazze nelle principali città europee da parte degli esagitati musulmani non dovrebbe suonare come un secondo campanello di allarme dopo la rivolta delle banlieu francesi, anzi come una terza sirena di allarme se ci aggiungiamo anche l’invasione degli illegali che sbarcano a migliaia sulle coste italiane senza essere respinti ?
2) L’atteggiamento di Sarkozy – ricordiamo che è colui che ha messo in libertà una assassina, terrorista rossa già condannata in Italia con sentenza passata in giudicato, concedendole asilo ! – rispecchia evidentemente una mai sopita ambizione francese di porre l’europa ai suoi piedi, cioè di usare l’europa per rafforzare il ruolo della Francia e non per un gioco di squadra. Se così non fosse, allo scadere della mezzanotte Sarkozy si sarebbe fatto da parte e, nel rispetto delle regole che l’europa stessa si è data, avrebbe lasciato il campo libero alla Repubblica Ceca.
3) L’anomala presenza di musulmani all’interno dei nostri confini rappresenta un pericolo per l’interesse della nostra Civiltà e sbilancia totalmente la politica estera, facendole perdere di vista l’interesse dell’Occidente, per sposare solo quello arabo. Questo pericolo si vede maggiormente là dove, come in Francia, si è adottata una politica di “naturalizzazione” con la concessione della cittadinanza a milioni di musulmani che, ora, esercitano anche una pressione politica.
4) Le altre tre Grandi Nazioni europee sono fortunatamente rette da governanti più responsabili e non si sono unite al pollaio francese, appoggiando la missione della Repubblica Ceca, presidente di turno, e mantenendo una condivisibile posizione che evidenzia come Hamas sia una organizzazione terrorista e sia responsabile della recrudescenza degli scontri. Manca solo un ultimo passo: l’appoggio, senza se e senza ma, all’azione israeliana finalizzata a neutralizzare definitivamente Hamas.
5) Si pone, di nuovo, il problema di cosa ci stiamo a fare in europa se una nazione non sa, per suo interesse interno e per appagare le ambizioni personali del suo presidente, rispettare neppure la regola dell’alternanza alla guida della comunità. Non siamo in europa per fare da sgabello ai francesi.
6) Ne scriverò un post a parte, ma è opportuno, in un momento in cui continua l’invasione degli illegali in Italia e riprendono fiato le voci che chiedono cittadinanze accelerate e concessione del diritto di voto, tenere bene a mente la differenza che esiste tra “concittadino” e “connazionale”, anche per le implicazioni che una cittadinanza o un diritto di voto concessi a cani e porci possa influire pesantemente non solo sulle scelte di campo in politica estera, ma anche sulla nostra stessa realtà sociale, economica e culturale.

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2 commenti:

Nessie ha detto...

L'Europa è soprattutto la trojka Francia-Germania-Inghilterra. Quest'ultima è addirittura azionista della BCE, perciò può ricavare gli utili dall'essere dentro la Ue, senza rimetterci direttamente le penne a livello monetario.
La politica francese è sempre stata (e sempre sarà) più sbilanciata a favore dell'arabismo, perché ha grandi interessi in quell'area, praticamente da sempre. E del resto l'Union des Peuples Méditerannéens propugnata prima da Chirac eppoi da Sarko, non è altro che una vasta area mercantile che comprende il Magreb e l'Africa Subsahariana.
Perciò nihil sub sole novi.

Freeman ha detto...

aggiungo solo questo:
- dicono che il blocco di Gaza ha portato alla fame la popolazione, allora invece di contrabbandare 5.000 razzi potevano far passare pagnotte sotto i tunnel
- fino a 4 anni fa in tv c'erano settimanalmente le immagini di Gaza occupata, sembrava che tutti i guai venissero dall'occupazione, poi a sorpresa gli israeliani se ne sono andati, beh i problemi ci sono ancora
- chissà cosa direbbe Sarko se qualche pronipote di Garibaldi si mettesse a lanciare razzi su Nizza...