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24 gennaio 2009

Uomini e donne, sesso e potere

Nessie è intervenuta sulle recenti aggressioni poste in atto contro le donne, post che ho commentato in modo che ritenevo pertinente e senza calcare la mano.
Ciononostante ho subito le simpatiche reprimende tanto di Nessie quanto di Elly .
Ora, so perfettamente che l’argomento è uno di quelli “sensibili” per tutte le donne e che ad affrontarlo rischio di irritare amiche reali e virtuali, pur tuttavia non credo che sia un bene l’ipocrita appiattirsi sui luoghi comuni e anche se le mie possono apparire idee retrò (ma da uno orgogliosamente reazionario non potete aspettarvi altro !), pur tuttavia essendo le mie idee ritengo giusto esporle e un diritto farlo liberamente (almeno finchè i “politicamente corretti” non imporranno – con la minaccia della galera - il pensiero unico anche in questo campo).
Nessie sostiene che abbiamo aperto le porte dell’Italia all’annientamento della nostra gente e prende ad esempio le violenze sulle donne che al 40% sono opera di stranieri (dato apparso questa mattina ne Il Resto del Carlino) che, pure, non sono altro che meno del 5% della popolazione residente in Italia.
Nel mio commento aggiungevo che questi stranieri arrivavano in Italia senza essere abituati ai costumi, liberi, delle donne italiane.
Nessie ed Elly, nel rivendicare il diritto a vestirsi e comportarsi come vogliono, ricordano come alcune vittime non fossero particolarmente provocanti o attraenti.
Ora, il discorso che voglio oggi iniziare è più ampio e parte dal concetto di “parità” che nessuno rifiuta.
Ma “parità” non significa uguaglianza.
Ed questo il primo errore compiuto dalle femministe: credere che per essere “pari”, si debbano comportare come gli uomini e fare le stesse cose che fanno gli uomini, usare il medesimo linguaggio, svolgere gli stessi compiti.
Ma l’Uomo e la Donna sono stati creati diversi, con funzioni diverse, con caratteristiche differenti.
Una partita di tennis, ad esempio, tra due donne è generalmente di una noia mortale, mentre analogo incontro tra due uomini è generalmente interessante.
Viceversa una esibizione di pattinaggio artistico di una donna è altamente gradevole (anche se ha i denti da roditore come la Kostner), mentre vedere un uomo volteggiare come una libellula (sic!) fa alquanto pena (o peggio).
E’ giusto che una donna possa vestirsi come vuole, ma è naturale che chi non ha l’abitudine a vedere certi costumi si senta stimolato nei suoi istinti animali.
Questo non ne giustifica le azioni, ma condanna chi ha ammesso l’immigrazione selvaggia, perché queste persone se arrivano in poche unità, possono essere controllate, educate e integrate.
Se arrivano in massa, fanno gruppo e mantengono le loro abitudini d’origine, senza maturare civilmente.
Ma qui andiamo a parlare d’altro.
Per tornare al tema del post, uomini e donne non sono uguali, ma hanno gli stessi diritti e responsabilità.
I risultati migliori si hanno quando ognuno dei due svolge le attività che gli sono congeniali, dando così il massimo contributo allo sviluppo ed al progresso dell’Umanità.
Anche caratterialmente uomini e donne sono diversi (naturalmente sempre per categorie generali, le eccezioni esistono in ogni dove).
Mi ricordo che negli anni settanta, all’apice degli scontri politici tra destra e sinistra, mentre le ragazze erano fortemente divise, nel vestire, negli interessi, nelle compagnie, noi ragazzi pur arrivando anche a qualche scaramuccia fisica quando si parlava di politica a scuola, poi ci ritrovavamo tutti assieme quando si trattava di fare squadra (a calcio o in qualche sport) o quando si organizzava una serata o una visione comune, ad esempio, di un mondiale di calcio.
E nel mondo del lavoro se c’è una donna “capo” potete anche ascoltare commenti al vetriolo di altre donne, a livelli che noi uomini neanche ci verrebbero in mente, quand’anche ritenessimo del tutto inadatta la persona di sesso femminile in quel ruolo.
Per non parlare poi del malinteso senso della “libertà” nel vestire, che spesso, soprattutto d’estate, scade nella sciatteria, inammissibile in noi uomini (ho visto colleghe con le infradito in ufficio, mentre – per fortuna – non mi è mai capitato altrettanto per i colleghi).
Ma anche gli atteggiamenti delle più giovani dovrebbero far pensare quanto danno abbia portato l’errato concetto di “parità”.
Vedo, per strada, bambine ipertruccate, che fumano, con quelle espressioni che vediamo al cinema o in televisione nelle attrici che interpretano (è bene sottolineare: interpretano) parti di “donne perdute” o sin troppo “vissute” .
Per finire questo primo post sul tema, vorrei puntare l’indice, tornando alla questione delle violenze, alle dichiarazioni che certi personaggi rilasciano con troppa leggerezza.
Stamattina per radio (Gr1 delle ore 8) ho ascoltato Dacia Maraini, che negava la responsabilità degli immigrati e, senza citare alcun dato, affermava che il maggior numero di violenze erano in ambito domestico.
Il Resto del Carlino di oggi porta le statistiche del 40% (con il 5% di popolazione) di violenze fatte da immigrati e una riduzione delle violenze domestiche, smentendo l’ideologica affermazione della scrittrice.
Se sommiamo il malinteso concetto di “parità”, retaggio del veterofemminismo anni settanta, con la chiusura totale alla realtà in omaggio ai pregiudizi ideologici del “politicamente corretto, ecco che siamo ancora molto lontani dal poter risolvere il problema delle violenze sulle donne.

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3 commenti:

Nessie ha detto...

Caro Massimo,
il motivo della mia palese irritazione circa il tuo intervento, è diverso da quello di Elly, che poi risponderà con altre sue argomentazioni se lo riterrà opportuno (giuste o sbagliate che siano). Io, come è mia abitudine, parlo per me. E già il fatto che tu abbia fatto un post per le due "amiche virtuali" la dice lunga su come neghi l'individualità a ciascuna delle due. Ricorda che l'individualità fa parte di una cultura cristiana e che "individuo" vuole dire "indivisus" (cioè indivisibile). Perciò uno è diverso da un altro, una è diversa da un'altra.
Io sono diversa per età ed esperienza da Elly così come lei lo è da me (per generazione ed eseprienza) da me.
Il mio post è "cumulativo" dove i temi di discussione sono vari e te li riassumo:

1) sicurezza.
2)impotenza del governo dei destra e di sinistra.
3) globalizzazione, multietnicismo e immigrazionismo conseguente.
4) associazioni benefiche (chiesa, ass. ebraiche, ONU) di tipo repressivo per ciò che concerne la nostra difesa.
5) provvedimenti repressivi da parte della Ue, alle ns. politiche di sicurezza nazionale.

A me, sinceramente è parso che tu abbia preso un "neo" irrilevante e che l'abbia ingigantito, nei confronti dei temi trattati nel mio post. Nel tuo commento, l'abbigliamento della donna moderna. Sinceramente, non mi pare questo l'elemento scatenante di quanto stiamo vivendo e il tutto mi pare banalmente riduttivo.
Poi mescoli "ideologicamente" le istanze femministe col mio pensiero che, invece è antifemminista.
E se vuoi averne un'ulteriore riprova leggi per intero "Lettera aperta a Dacia Maraini". Ti prego di leggerla attentamente. O se l'avevi letta, di rileggerla:

http://sauraplesio.blogspot.com/2007/11/lettera-aperta-dacia-maraini.html

E' una lettera che mi ha attirato non poche reprimende da parte femminista. Specie nei loro blog. E la pubblicazione in un post di "maschi identitari".
Mi vado, purtroppo facendo sempre più l'idea che il "sinistrismo" e il "destrismo" italiani, pecchino dello stesso malessere e male: l'ideologismo, il dogma e il paraocchi. Spero che dopo attenta disamina dei miei scritti tu te ne renda conto da te e che vorrai riesaminare la cosa senza pregiudizi. Ciao, amica..."virtuale" come prima.

Massimo ha detto...

Probabilmente il destino non vuole che ci si intenda :-)
Io ho solo preso spunto dal tuo post per allargare il discorso in cui, a differenza della tua impostazione, io metto la questione dell'immigrazione in secondo o anche terzo piano, per puntare più l'indice contro una certa mentalità acquisita e che rilevo come un decadimento dei costumi.
So benissimo che nè tu, nè Elly, nè altre amiche "virtuali" che stimo (come Lontana, ad esempio), nè due amiche "reali" che so che leggono questo blog, siete femministe e, anzi, avete avuto modo di criticare aspramente quel movimento che ha portato più danni alle donne che vantaggi.
So anche che, comunque, l'argomento sulla "parità" è, come ho scritto, sensibile per tutte voi, per cui cerco, evidentemente senza riuscirvi, evitare equivoci. :-)

Nessie ha detto...

ARRIDAJE! :-) Io non mi sono sognata nemmeno lontanamente di affrontare il tema "parità" nel mio post. La digressione è ammessa, per carità, visto che ammetti tu stesso che il tema 'immigrazione' era posto da te in secondo e terzo piano. E se per "associazione di idee" il mio post ti ha condotto in tuttaltro terreno, è un tuo diritto specularvi sopra, ci mancherebbe!
La decadenza dei costumi purtroppo accelera lo sfacelo che stiamo vivendo. In particolare, ci rende 'smidollati' nei confronti degli anticorpi che dovremmo avere per respingere gli assalti. Ma questo è un "effetto". Le cause risiedono altrove.
Facciamo anche solo un esempio concreto.

Chi ha voluto la scristianizzazione della nostra società?
Beh, quelle stesse forze che oggi si oppongono a che i cristiani si riuniscono. Vedrai quanti nemici si farà papa Ratzinger da quando ha tolto la scomunica ai vescovi lefevbriani. Basta che tu vada sul Corriere online, ti legga i commenti, e ti farai un'idea da te. Eccoti il link: http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_24/papa_scomunica_lefebvriani_c7bcd1d4-ea06-11dd-a42c-00144f02aabc.shtml