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No alla deriva

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22 febbraio 2009

Il nono nano

Così il pci/pds/ds/pd si mette nelle mani di Franceschini: non sottovalutare uno cresciuto nei corridoi della vecchia dc.
L’occasione poteva comunque essere quella di rendere l’onore delle armi a Veltroni che, tristemente, da perdente, torna nell’ombra, cercando di ripristinare un confronto politico che non si basasse sulla demonizzazione e demolizione della persona che rappresenta la parte politica avversa.
Purtroppo Veltroni è uscito malamente, con le solite banalità su Berlusconi e del “male”di cui sarebbe portatore nella vita politica, sociale e culturale italiana.
Bene ha fatto quindi Berlusconi a liquidarlo dicendo “pensavo di telefonargli, ma dopo quello che ha detto me ne è passata la voglia”.
Comunque Veltroni è un funzionario della politica: tornerà.
Purtroppo il medesimo filo conduttore dell’antiberlusconismo è stato ripreso da Franceschini che vede in Berlusconi un moderno autoritarismo: magari così fosse, forse qualcuno che comandasse veramente avrebbe qualche possibilità di rimettere in sesto l’Italia !
Il Duce disse che governare gli italiani non è difficile, è inutile.
Forse anche i nostri Avi la pensavano allo stesso modo, visto che, in periodi difficili, nominavano un “dictator con pieni poteri e sospensione delle funzioni delle altre magistrature.
Fu noto, per ricoprire tale magistratura straordinaria, Quinto Fabio Massimo, il Temporeggiatore, che riuscì a ridare fiato a Roma durante l’invasione di Annibale.
Guarda caso, Cartagine era collocata nell’odierna Tunisia, quindi da quella fascia africana da cui, di nuovo oggi, torniamo a subire una prepotente invasione.
Allora quel che per Franceschini sembra essere un “male”, diviene necessariamente un bene.
E’ opportuna, oggi, una guida certa, sicura, decisionista, che possa assumere i provvedimenti di volta in volta in volta necessari.
Una guida che unisca al pragmatismo, che è concretezza, anche Valori ideali di fondo che impediscano una deriva anarchica e moralmente discutibile della nazione.
Berlusconi, per la sua storia, per la sua formazione, per la sua mentalità, è colui che meglio può rappresentare questo moderno “dictator, visto che la democrazia non è, non può essere, una forma di governo statica e immutabile nel tempo e nel mutare dei tempi.
Oggi, più che mai, c’è bisogno di decisioni rapide e adeguate all’evoluzione delle situazioni.
Se dobbiamo aspettare che sia discussa e votata una legge, che vi sia il ponzamento prima della firma di un presidente della repubblica (spesso antico nell’età e nei ragionamenti), che magari il provvedimento, già così in enorme ritardo, debba essere annacquato dai compromessi parlamentari e dalle varie lobbies, allora dobbiamo aspettarci leggi vecchie, farraginose (sono 29000 quelle che ci si appresta a cancellare perché inutili !!!) e, fondamentalmente, dannose, perché non affrontano l’emergenza quando questa si manifesta, ma solo, come si suol dire “a babbo morto”.
Franceschini, nel brandire l’unico argomento che può unire l’armata Brancaleone (con tutto il rispetto per Brancaleone) del pci/pds/ds/pd ha quindi manifestato una idea contraria agli interessi della nazione.
Del resto, non si è lui stesso autoinvestito della funzione di “dictator” del suo partito, quando ha proclamato che le nomine le farà lui senza padri o padrini ?
E il suo alleato Di Pietro, non gestisce il “suo” partito in modo autocratico come un “dictator” ?
Dicano la verità.
Berlusconi ha ragione nel reclamare il diritto a governare e ad emanare provvedimenti rapidi che possano fronteggiare l’emergenza.
Ai Franceschini di turno (il nono che ha la presunzione di confrontarsi con Berlusconi) disturba solo non essere loro nelle condizioni di poter esercitare una simile magistratura.

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2 commenti:

Eleonora ha detto...

Quando smetteranno con l'antiberlusconismo, allora avranno anche fatto un passo avanti, poi dovranno anche trovare una identità e se continueranno a fregarsene del paese, allora non ci siamo proprio. Cambiano i "vertici" ma la musica resta quella.

sinedie ha detto...

Concordo pienamente: governare e prendere decisioni questa è l'unica via. Tanto qualcuno lo si scontenta sempre ed allora prefeisco che s'incazzino i rumeni invece degli italiani onesti. Ma è così difficile da capire?
ELEONORA. la musica non cambierà ma va bene così visto i risultati ottenuti; d'altronde per fare un'opposizione corretta bisogna avere almeno qualche idea reale e, non sarebbe male, avere a cuore gli interessi dei PROPRI (PROPRI CAPITO) cittadini. Utopie.