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13 marzo 2009

Meglio clericofascista che cattocomunista

Nella lotta tra Berlusconi e il suo nono sfidante, sono entrate vecchie categorie politiche: il clericofascista e il cattocomunista.
Peccato che la prima sia solo una invenzione lessicale della sinistra (quella che berciava: Vaticano, Cia, Dc il Fascismo è tutto lì) ora mutuata dall’ex democristiano di sinistra che ha rimpiazzato Veltroni.
Il cattocomunista, invece, esiste, eccome.
Sono quei cattolici che non perdono occasione per bacchettare il Papa, facendosi belli verso chi vorrebbe distruggere la Chiesa.
Sono quei cattolici che all’epoca del referendum sul divorzio si schierarono per il “sì” contro quelle Gerarchie cui avrebbero dovuto inchinarsi.
Sono quei cattolici che si facevano eleggere senatori nel Pci, che allora non era neppure pds/ds/pd.
Sono quei cattolici che, da ultimo, il predecessore di Berlusconi definendo se stesso, chiamò “cattolici adulti”, non capendo di fare la stessa figura barbina che 4 secoli prima avevano fatto i nobili che tentarono la Fronda contro il Cardinale Mazzarino e si definirono “gli Importanti”.
Ma ormai abbiamo tutti compreso qual è la strategia del sostituto di Veltroni.
Ha dato per perso ogni recupero sul fronte dell’elettorato di Centro Destra e, allora, cerca di fermare e recuperare l’emorragia dei voti andati verso Di Pietro o verso l’astensione.
Così lancia l’amo alla parte più retriva e becera, autenticamente trinariciuta, dell’elettorato di sinistra, quella che, in ogni caso, odia Berlusconi e si riempie la bocca di antifascismo, antirazzismo e di tutta la liturgia che parte dalla “costituzione nata dalla resistenza antifascista …bla … bla …bla … e finisce con l’incondizionato appoggio ad ogni proposta che possa devastare il tessuto sociale, civile, morale della nazione, indebolendola e rendendola facile preda di elementi estranei alla nostra Tradizione e Civiltà.
Ed ecco che, pur di attaccare Berlusconi, la riserva di Veltroni, sfruttando quella ridicola menata della par condicio che ci costringe ad ogni Tg e Gr ad ascoltare quel che hanno da dire gli uni e gli altri, anche se spesso, pur di aprire bocca, dicono corbellerie assolute, propone a raffica iniziative impossibili, devastanti e che ammazzerebbero il bilancio dello stato.
Il classico caso in cui la quantità fa aggio sulla qualità.
Da notare che chi ha un progetto appena più serio (cioè tornare al governo) se ne sta ben zitto rispetto alle esternazioni del rimpiazzo di Veltroni che, partito da un assegno per i disoccupati dopo aver votato contro all’incremento degli ammortizzatori sociali promosso da Berlusconi, in un crescendo che, sarebbe offensivo per il Maestro, chiamare “rossiniano”, è arrivato alla banale ma tipica idea della sinistra: tassare.
No ! No ! No !
Le tasse vanno diminuite
, a tutti, non aumentate !
Vanno diminuite e possibilmente si deve passare ad una flat tax al minor livello possibile.
Vanno diminuite perchè i problemi non si risolvono con la lotta di classe o scaricando su altri gli oneri.
Vanno diminuite a chi ha redditi bassi perchè possa avere più soldi in tasca per le sue esigenze e le sue spese private.
Vanno diminuite a chi ha redditi alti perchè così lo si incentiva a dichiarare tutto, rendendo più rischioso e oneroso cercare elusione ed evasione, ma soprattutto perchè così lo si mette nelle condizioni di far ripartire il volano dell'economia incentivandolo a spendere ed a spendere in Italia.
Vanno diminuite perchè così si costringe lo stato dalle mani bucate a rinunciare a spese spesso inutili e clientelari, dovendo fare i conti con entrate inferiori a quelle necessarie per tutte le elargizioni che si propone di fare.
La proposta del vicario di Veltroni è da rigettare in toto anche perchè si parte dai redditi superiori ai centomila euro e poi, viste le necessità di cassa, si scende ... si scende ... si scende ...
E la sinistra ha solo una politica: proibire e tassare.
Ecco come emerge la verità su una figura esemplare da cattocomunista e come l’attributo – peraltro per nulla ingiurioso – di “clericofascista” non può essere attribuito a Berlusconi che deve ancora farsi perdonare l’ennesima esternazione filo Gheddafi e le corbellerie pronunciate contro l’esperienza Coloniale dell’Italia.
E allora mi viene da pensare: magari Berlusconi fosse così, come lo dipingono a sinistra !

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3 commenti:

sinedie ha detto...

Concordo su tutto...quindi mi chiedo a volte perchè dovrei commentare se non per ripeteere le tue parole (perfette) punto per punto. Però sono qui non fosse altro che per prendere una boccata d'aria buona ogni tanto. L'idea assolutamente "fiscale" della società e dello Stato è mutuata da Prodi e Visco: quanto di peggio si è visto in Italia negli ultimi 20 anni. che Dio ci salvi da questi due, qualunque cosa ma loro no, per favore. Mi fa piacere che poni l'attenzione sul rapporto con la Libia. Sembra anche a me che anche Berlusconi si stia facendo prendere per il culo; e non è la prima volta. Se ne parla poco e quindi gatta ci cova! Tu hai idea di quanti soldi stiamo regalando a questi signori, e a quali condizioni? Berlusca intanto sen'è uscito con una frase sui nostri nonni in Libia che grida vendetta al cospetto di Dio. Tu l'hai sentita? Ciao

Massimo ha detto...

Proprio a quella indegna frase mi riferivo, definendo "corbellerie" (eufemismo ad uso di un blog pubblico) le ultime esternazioni di Berlusconi in materia di Colonialismo e di rapporti con la Libia. :-)

Nessie ha detto...

Ovviamente sono anch'io contraria al perdonismo nei confronti della Libia. Anche perché ho conosciuto Italiani che vivevano e lavoravano là, tornare in Italia con una scarpa e una ciabatta. Che dalle nostre parti significa non avere nemmeno un paio di scarpe adeguate. E cioè, espropriati di tutto.