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05 aprile 2009

Socialismo globale

Quanti contestano le varie riunioni G20, G8, Nato, si rendono conto che stanno contestando proprio quello per il quale dicono di battersi ?
Sì, perché le decisioni prese al g20 di Londra sono la formalizzazione di un gigantesco grande fratello, un socialismo globale che renderà tutto il mondo più povero, arricchendo solo burocrati e parrucconi vari.
La volontà di punire chi – giustamente ! – vuole garantire la riservatezza dei dati bancari è un comportamento da soviet.
Le spese folli che sono state programmate a Londra significano un peso che probabilmente ipotecherà il futuro di tutte le nazioni e i popoli del mondo, caricandoli di debiti senza fine.
Il dirigismo burocratico delle iniziative che vorrebbero assumere, significa mortificare e comprimere lo spirito libero che appartiene alla natura dell’Uomo e che ci ha consentito di progredire e giungere agli attuali livelli di benessere.
I 20 “grandi” hanno deciso di metter mano al portafoglio, sì, peccato che sia il portafoglio dei cittadini che pagherà il salatissimo conto degli “stanziamenti” che hanno allegramente disposto, come una volta facevano i sovrani assoluti.
Come è possibile trovare quella massa spropositata di denaro se non stampando carta moneta, facendo salire alle stelle debito pubblico e inflazione ?
E chi pagherà tutto questo ?
Lo pagheremo noi nel prossimo futuro, lo pagheremo con pensioni da fame e con tasse vampiresche.
Lo pagheranno i nostri figli che si troveranno ad ereditare debiti colossali e, quindi, vedranno ridursi le loro garanzie e i servizi a loro favore.
Lo pagherà l’Umanità intera che sarà coinvolta da guerre grandi e piccole promosse da chi, non avendo altra soluzione al proprio debito, cercherà l’avventura, il colpo di dadi, per riparare ai danni fatti.
Tutto questo perché quei venti soggetti che si sono riuniti a Londra, per tamponare una crisi economica dalla quale si può uscire liberando le energie individuali e non comprimendole, dando spazio alla libera iniziativa di mercato e non imponendo rigidità, dirigismo e controlli, hanno guardato all’oggi – anche per puntellare la loro poltrona – e non al domani.
Con lo stesso spirito dei peggiori amministratori di società che puntano al risultato immediato per lustrare la propria targa, così i 20 “grandi” si sono dimostrati piccolissimi, lasciando ai loro successori il problema di convivere con colossali debiti pubblici e inflazioni galoppanti.
La fine del sogno americano coincide con l’inizio di un periodo di anarchia globale, che ha riesumato uno zombi: il socialismo, un sistema sconfitto e condannato dalla Storia.


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5 commenti:

Nessie ha detto...

Francamente non mi convince la definizione ossimorica di "socialismo globale". Non ha nulla a che fare col marxismo, ma proviene dalla finanza speculativa e dedita all'usura su scala mondiale. Lo ha detto bene Scarthorse sul mio blog: questa è socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti ad usuram. Le dinastie ben note le ha nominate il Sauro: sempre le stesse da almeno 200 anni a questa parte: Rockfeller, Rothschild & derivati. Con appunto i loro "derivati" e gli hedge funds. Il risultato di tutto ciò sarà l'accelerazione del "governo mondiale", quello sì totalitario e ancor più dispotico dello stesso socialismo. Che almeno era nato per stare in "un paese solo". (Stalin, Mao, Castro, Tito & brutta compagnia).
Cmq chiamalo come vuoi, ma saranno anni infelici. Questo è certo.

Massimo ha detto...

Il socialismo è internazionalismo ed è stato il primo movimento "globale".
Ma non era tanto a questo che mi riferivo, quanto al mostruoso intervento pubblico che viene promosso dal g20. Soldi di tutti noi, per alimentare burocrazia, regole, rigidità, dirigismo e per soffocare ogni anelito di libertà individuale.
In una parola: socialismo.

Nessie ha detto...

Prima del socialismo allora c'è stato il Cristianesimo che è ecumenico ed "universale", se è per questo. Eppoi c'è stata la dottrina dell'"Esportazione della democrazia". Cioè dal dopoguerra (della I e della IIa GM) in poi.

Massimo ha detto...

Il Cristianesimo è un insegnamento morale. Uno può applicarne i principi o meno, ma, di base, nessuno espropria le mie proprietà nel suo nome. Insomma lascia liberi gli individui. Quella che chiami "esportazione" della democrazia è un modo per rendere libero chi non lo era e, quindi, porci tutti sullo stesso piano. Lasciando le cose come erano noi avremmo dovuto svenarci per sovvenzionare in eterno il terzo mondo. Così possiamo sperare che, prima o poi, portino anche loro un contributo al benessere ed al progresso generale. Certo non potrà accadere se tornerà in auge il dirigismo e l'assistenzialismo statalista, cioè socialista, fondato sull'esproprio dei beni privati e della libertà individuale. Sotto forma di tasse e di ogni genere di leggi, regole e direttive.

Nessie ha detto...

Vedi Massimo, le dottrine (religiose o secolari che siano) partono sempre con ideali "alti e nobili", ma poi si perdono per strada. Il Cristianesimo ha emancipato gli schiavi dalla tirannide dei patrizi romani e ha avuto una sua funzione che oltre che salvifica spirituale anche riviluzionaria. Ma poi purtroppo molti dei conquistadores spagnoli (Pissarro, Cortez e altri) andarono nelle Americhe e massacrarono barbaramente i nativi delle civiltà precolombiane, nel nome di Cristo. Con ciò non voglio affatto metterlo alla stregua del comunismo. Ma le basi utopiche ci sono un po' in tutte le dottrine religiose e/o laiche che siano.
In ogni caso, una riflessione sui vari tipi di "universalismi" (onu, Ong cattoliche comprese, esportazione dei diritti universali, esportazione della democrazia ecc. ) andrebbe fatta. Magari per dopo Pasqua. Ancora auguri.