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20 settembre 2009

Un Fort Alamo per Berlusconi ?

Non mi ricordo dove, tra i tanti articoli e post che ho letto a commento della attuale situazione politica, si sia fatto un paragone tra la battaglia che sta sostenendo Silvio Berlusconi e l’eroica resistenza, anzi, quella sì che merita la “R” maiuscola: Resistenza, dei Texani a Fort Alamo contro le soverchianti truppe del messicano Santa-Anna.
Il paragone è stuzzicante.
Berlusconi è praticamente isolato con, dalla sua parte la Lega e “solo” venti milioni di italiani.
Dall’altra parte ci stanno la stampa, la federazione dei giornalisti, la magistratura, i sindacati, i dipendenti pubblici a cominciare dagli insegnanti, i funzionari dei partiti vecchi e nuovi, i grandi industriali che vedono messa in pericolo la loro sperimentata teoria di “socializzare le perdite (scaricando sui contribuenti gli oneri degli anni di vacche magre) e privatizzare i guadagni (incassano in proprio i redditi degli anni di vacche grasse) e persino i vescovi di sinistra della Cei .
Sembra che Berlusconi non abbia scampo.
Somiglia sempre più al colonnello Travis che, con soli duecento valorosi, cercò di ostacolare ben tremila messicani.
La Storia ci racconta che i valorosi di Fort Alamo furono tutti uccisi, ma che la loro Resistenza consentì ai Texani di conquistare l’indipendenza e poi unirsi alla federazione americana.
Se anche la Storia si dovesse ripetere, non sarebbe comunque un fatto negativo: Berlusconi soccombe ma infligge tante e tali perdite ai suoi nemici da costringerli a battere in ritirata, spianando così la strada ad un governo clone di Berlusconi (magari con Pier Silvio o Marina Premier …).
Ma la Storia difficilmente si ripete, anche perché le elezioni dal 1994 ad oggi hanno confermato che gli elettori del Centro Destra sostengono Berlusconi indipendentemente dagli attacchi che gli vengono portati e dai suoi errori (come quello del 2008 di escludere La Destra per imbarcare l’infido Fini, scelta per cui, oggi, probabilmente si starà mangiando le mani).
Scegliamo Berlusconi perché è il migliore ?
Sì, sicuramente è il migliore del menù che ci viene propinato dalla politica italiana, anche se ragionevolmente pensiamo che, al di fuori del mondo politico, qualcuno meglio di lui ci possa anche essere.
Noi elettori di Destra gli siamo riconoscenti perché, pur con numerose oscillazioni, con tante incertezze e con qualche sbandata, ha comunque indirizzato il timone della nostra nazione verso la giusta rotta:
- lotta all’immigrazione selvaggia
- protagonismo in campo internazionale
- riduzione delle tasse o, comunque, non aumento e non introduzione di nuove
- difesa dei valori morali cui si ispira la nostra Civiltà.
Ma anche negli aspetti concreti, Berlusconi sta operando bene:
- Napoli non è più lo specchio dei mali italiani
- ha affrontato benissimo il terremoto in Abruzzo senza imporci tasse “straordinarie”
- l’Italia ha subito conseguenze meno pesanti dalla crisi economica grazie alla prudente politica del governo
.
Poteva e può fare di più ?
Certo.
Le ronde sono una barzelletta (disarmate e senza possibilità di usare metodi coercitivi).
L’Alitalia doveva fallire.
L’Ici è stata tolta solo in parte e non ha avuto il coraggio di ripristinare le sue vecchie aliquote del 2005.
Alcuni suoi ministri strizzano troppo l’occhio ai bla bla politicamente corretti (penso alla Prestigiacomo, alla Meloni e alla Carfagna).
Ma, come si dice, in un paese di ciechi, l’orbo è re.
Infatti dall’altra parte cosa c’è ?
Una pletora di funzionari di partito, ex magistrati, giornalisti in quiescenza, sindacalisti di professione, preti di sinistra, ognuno dei quali ha la presunzione di poter essere il nuovo Berlusconi che sconfigga il vero Berlusconi.
Per loro sfortuna e nostro immenso gaudio, per vincere contro Berlusconi e questo Centro Destra, dovrebbero mettersi tutti insieme, in una cacofonia di istanze, velleità e ambizioni personali che renderebbe ancor più evidente la differenza con l’attuale maggioranza.
Potrebbero anche riuscirci, a mettere insieme una lista, in odio a Berlusconi, che, come già è accaduto nel 1996 (nel 2006 continuo ad nutrire dubbi sul voto) possa riuscire a vincere, momentaneamente, una maggioranza parlamentare, tale solo sulla carta, ma inesistente per ogni vero provvedimento legislativo.
Il risultato sarebbe il ritorno di Berlusconi (Silvio, Pier Silvio o Marina …) a Palazzo Chigi.
Ecco dunque la differenza tra Berlusconi e il colonnello Travis di Fort Alamo.
Berlusconi, contro, non ha “un” nemico, ne ha almeno dieci, ognuno dei quali ha le sue esigenze, le sue ambizioni, le sue presunzioni e la loro sommatoria potrebbe anche realizzare una maggioranza matematica, ma al prezzo di riconsegnare, dopo un anno cinque, l’Italia ad un Centro Destra sempre più compatto e determinato.
Perché l’unico progetto per l’Italia è quello di Berlusconi e di Bossi, gli altri hanno solo progetti finalizzati alle ambizioni personali.

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