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04 settembre 2009

Vince Feltri.Perde la sinistra.Rischia la Chiesa

Le dimissioni del signor Boffo da direttore di Avvenire, rappresentano un primo atto di giustizia in questa calda estate dei pettegolezzi e delle veline.
Silvio Berlusconi ha subito, per mesi, una aggressione fondata su vicende esclusivamente personali e prive di qualsivoglia rilievo penale, ma è ancora al timone dell’Italia.
Il signor Boffo, che si era erto a moralista senza averne il pedigree per un passato decreto penale di condanna, è invece “a spasso”.
Vittorio Feltri che, con la grinta che lo contraddistingue, non ci sta a prendere schiaffoni o a vedere che la sua parte politica li prenda senza reagire, come già fece con la fotografia pubblicata su “Libero” di Silvio Sircana (portavoce di Prodi) che parlava con un trans nella notte romana, ha cercato ed ha trovato materiale per dimostrare che chi, farisaicamente, faceva la morale al Premier, non aveva titolo per tale ruolo.
Silvio Berlusconi, lungi dall’essere indebolito, ha potuto constatare che si sono stretti attorno a lui gli elettori del Centro Destra e anche quanti, come me, pur non apprezzando un partito che ancora tollera tra le sue fila il signor Gianfranco Fini, gli riconoscono la leadership dell’intera Area politica di Centro Destra.
La sinistra, priva di progetti e di idee, dilaniata da una lotta intestina più feroce di quanto non possa apparire all’esterno, ancora una volta si era aggrappata alla prima zattera di passaggio che, però, si è rivelata piena di falle.
Perde la sinistra perché sta mostrando i suoi limiti di leadership e di idee.
Per la prima si stringe attorno alle esternazioni del signor Gianfranco Fini, cui la stampa di sinistra (a cominciare da Corsera, Stampa e Repubblica) dedica titoli similari di prima pagina, per la seconda non trova nulla di meglio che appiattirsi sui pettegolezzi di Repubblica prima e poi sulle difese del signor Boffo di quella Cei cui tante volte aveva intimato di tacere quando interveniva sulle questioni sensibili.
La Chiesa, dunque.
Rischia, ha rischiato e rischia ancora.
Ha rischiato di uscire con le ossa rotte da uno scontro istituzionale con il governo italiano e persino con un quotidiano che aveva pubblicato una notizia e un documento evidentemente vero, vista la conclusione.
L’ostinato (e meritevole di ben altra causa) sostegno della Cei nei confronti del signor Boffo non può che nascondere un profondo disagio e incertezza nel rapporto con la società civile.
Gli esperti vaticanisti, però, avevano avvertito il silenzio del Vaticano e di quei vescovi e cardinali più conservatori e che non si fanno irretire dal populismo dei preti rossi, anche sui temi dell’immigrazione trattati ben diversamente anche dal Santo Padre rispetto alla faciloneria e approssimazione di certi vescovi “politicamente corretti”.
E i vaticanisti avevano colto nel segno.
La telefonata del Papa al cardinale Bagnasco, lungi dal rafforzare la posizione del signor Boffo, ha evidentemente costituito uno stop ad una pericolosa china che rischiava di alienare alla Chiesa – senza farle acquisire nulla dall’altra parte - il sostegno di quell’elettorato e di quei parlamentari fondamentali per la battaglie che desidera fare contro la deriva morale della nazione e che il Centro Destra pur condivide appartenendo al sentimento della sua base elettorale che, però, non accetterebbe una Chiesa che gioca su due tavoli.
Aspettando la prossima aggressione a Berlusconi, ora sarebbe opportuno approfittare del momento favorevole e accelerare nell’imprimere una vigorosa sterzata alla nazione e nell’affrontare temi come l’immigrazione, la sicurezza e l’ordine (anche quello mentale e morale ...) .

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3 commenti:

nessuno ha detto...

Bene sterziamo e, nel mentre, speriamo che la lucida intelligenza di Benedetto XVI imponga uno stop alle minchiate di una parte del clero. Potrebbe essere uno smacco ben più grave di quello di Porta Pia altrimenti. Nel frattempo a Napoli, nel mio sud, la legge, lo stato e l'umanità sembrano lontanissimi. E mi fa una rabbia inesprimibile.

Nessie ha detto...

"La Chiesa, dunque.
Rischia, ha rischiato e rischia ancora".
Sì, e anche oggi mons Crociata poteva riservare il suo sintomatico cognome a qualcosa di ben più importante che a tornare sull'argomento. Esempi:

- gli spazi della Curia (sagrati e oratori) spesso presi d'assalto dai musulmani per la loro preghiera verso la solita Mecca-

- L'imminente legge sul fine vita che dovrà essere ratificata alla Camera, con GianFuffa che vorrebbe modificarla in senso laicista.
Non credo che lA chiesa possa trovare un governo migliore di questo su molti dei punti già indicati sul mio blog.

Perciò dia il suo "ego te absolvo" alla faccenda Feltri e il Giornale e passi oltre. I privilegi concordatari con lo Stato ( esenzione ICI, 8 x mille, sussidi alle chiese cattoliche private) bisogna anche dimostrare di meritarseli. Sennò siamo sempre alla questione della mancanza di reciprocità: pretendere e non concedere.

Massimo ha detto...

In effetti, Nessie, la Chiesa meriterebbe di ricevere un segnale forte. Ovviamente non sulle questioni eticamente sensibili, perchè sennò faremmo come quel marito che, per fare dispetto alla moglie, si diede una martellata sui suoi gioielli privati e strettamente personali.
Pensavo ad una campagna sull'8 per mille ...