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18 gennaio 2010

Craxi non sia riabilitato

Nel decimo anniversario del decesso è un fiorire di celebrazioni nei confronti di Craxi Benedetto, detto Bettino.
Si propongono strade e piazze da intitolargli, si rilegge la storia di quegli anni in termini per lui apologetici, persino Il Giornale di Feltri si fa portatore di accompagnare – alla “modica” cifra di 9,99 euro – alcune pubblicazioni della “Fondazione Craxi” sulla cui obiettività, ovviamente, è tutto da discutere.
Si propone, in sostanza, la “riabilitazione” del defunto segretario socialista.
Craxi venne eletto segretario del psi quando avevo 20 anni e morì da latitante quando ne avevo 43.
Il mio ricordo di Craxi è negativo.
Non tanto per le accuse che gli sono piovute addosso, anche se fu per quelle che è scappato e che subì la “damnatio memoriae”, ma per la sua attività politica.
Craxi fu il tipico socialista che non modificò di una virgola la abituale posizione del psi di Nenni, De Martino, Mancini, Lombardi.
La “politica dei due forni” ancorché teorizzata da Andreotti, fu praticata dai socialisti che, anche con Craxi, stavano al governo a Roma con la Dc e in periferia con il Pci, favorendo la schizofrenia della politica italiana e praticavano l'assalto alle finanze pubbliche con i finanziamenti a lobbies e conventicole varie.
Il ricatto che i socialisti, sin dall’infausto loro ingresso al governo nel 1963, preceduto dai primi approcci del 1961-1962, fu continuato da Craxi che ottenne prima per Pertini il Quirinale e poi per se stesso la presidenza del consiglio, per non parlare della presidenza di Enel, Eni, Rai e tante altre piccole aziende pubbliche.
Tanto dai democristiani, tanto dai comunisti, ugualmente colpevoli di aver ceduto al ricatto socialista.
Eppure, nonostante tutto ciò, gli Italiani non diedero mai il loro consenso ai socialisti di Craxi come lui si sarebbe aspettato.
Il psi di Craxi non riuscì mai ad arrivare al 15% del consenso popolare: ci sarà un perché …
La politica socialista, continuata pari pari da Craxi, fu la principale responsabile dello spreco statalista ed assistenzialista, nonché della ingovernabilità di governi soggetti al capriccio di umbratili segretari di partito.
L’amicizia di Craxi per i palestinesi trovò il suo apice nell’infame episodio di Sigonella quando consentì ai terroristi assassini dell’Achille Lauro di involarsi liberi, impedendo la loro cattura da parte dei marines.
I suoi scontri con De Mita fornirono assists ripetuti ai comunisti per picconare quella minima stabilità governativa.
La sua “statura” di statista, per me inesistente, è misurata dalla rottura operata durante il rapimento Moro, quando tutte le forze politiche, in un soprassalto di dignità, si rifiutarono di trattare – come si deve sempre rifiutare di trattare – con i terroristi delle brigate rosse, mentre lui cercò di indurre ad aprire un dialogo addirittura proponendo la liberazione di una terrorista.
Certo, Craxi assunse anche delle iniziative positive, come l’abolizione della scala mobile e l’installazione dei missili Pershing e Cruise, ma furno episodi, spesso determinati dalle convenienze e obblighi internazionali e il più delle volte condizionati dagli alleati di governo.
Quanto alla vicenda delle tangenti e dei finanziamenti, il fatto che tutti i partiti, escluso l’Msi e la nascente Lega, ne fossero coinvolti perché la politica costava e costa, non è una scusante, semmai è una aggravante nei confronti di Craxi essere stato l’unico che, pescato con le mani nella marmellata, invece di combattere e cercare di affermare le proprie ragioni, rischiando la galera o i servizi sociali come capitò a molti suoi colleghi, lasciò campo libero ai magistrati giustizialisti, scappando dagli amici tunisini, e regalandoci una presenza delle toghe in politica che stiamo ancora subendo.
Per questi motivi il mio giudizio su Craxi non è cambiato rispetto agli anni della sua ascesa, decadenza e latitanza e non ritengo che, finchè avremo memoria, finchè ci sarà ancora qualcuno che in quegli anni ha vissuto, si possa pensare ad una riabilitazione di Craxi.
E tanto meno intitolargli strade, piazze e neppure un vicolo cieco.


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15 commenti:

unedame ha detto...

Eh, non posso veramente darti torto. Anche io sono molto scettica su queste celebrazioni e le giustifico solo pensando di fare un dispetto ai dipietristi e ai sinistri.

Nessie ha detto...

E' un post che non quoto, perché dai una lettura SOLO ideologica. E le fissità ideologiche non mi piacciono né se sono di sinistra né se sono di destra. Anche se le prime mi piacciono un po' meno.
Craxi è stato l'unico capro espiatorio di una stagione angosciosa: "i tribunali speciali" che avvenivano innanzitutto sotto i riflettori mediatici e sui mostri sbattuti in prima pagina. Stagione da cui non siamo ancora fuori, purtroppo. Perciò per me resta un ESULE e non un LATITANTE. Ferma restante l'agiografia che può dar fastidio, le luci e ombre del personaggio, ti piaccia o meno da quel partito sono venuti fuori politici brillanti come Brunetta, Tremonti e anche Sacconi.

Il PdL, da parte sua, fa bene a fare questa celebrazione perchè dà un messaggio forte a chi di dovere: il male che è stato fatto è quel che può ancora accadere e che continua ad accadere a Berlusconi. Che tra le sue molte grandezze, ha quella di non essersi mai comportato con Craxi come il classico topo che fugge quando la nave fa acqua.
Furono inoltre proprio i socialisti che a Venezia sdoganarono il cinema del dissenso sovietico, Biennale cinematografica (B77) a cui assistetti e che guardai con interesse, perché grazie a questa mostra cinematografica, si poterono capire tante vite sofferenti nell'Urss. Fu una Biennale, assai boicottata dall'allora PCI, guarda caso, che esercitò quasi una feroce censura.
Il MSI non poteva essere coinvolto in nessuna tangente ed illecito, dal momento che era fuori dall'arco costituzionale e si servivono dei voti missini esattamente come disse Enrico Mattei: "si paga la corsa del taxi e si scende".
La Lega era una forza nascente con pochi mesi di vita, quindi non fa testo.

Massimo ha detto...

Lontana. Non vorrei che per fare un dispetto a sinistra e dipietristi ci si comportasse come quel marito che voleva fare un dispetto alla moglie ... ;-)

Nessie. Per forza di cosa qualche episodio positivo lo si trova anche in Craxi e nel psi. Se è per questo Craxi fu il primo a "sdoganare" l'Msi ricevendo ufficialmente nei suoi colloqui Giorgio Almirante. Il fatto è che, complessivamente, Craxi adottò la stessa politica di sempre del psi, governando con la dc a Roma e con il pci in periferia e cercando, ovunque, non di amministrare bene, bensì di accapparrarsi quanti più "posti" possibile usando l'arma del ricatto. Per non parlare dell'atteggiamento che nelle scuole aveva assunto la Fgsi, ben più spostata a sinistra della Fgci visto che dava rifugio alla gran parte degli estremisti dei collettivi che volevano mettersi al riparo dalle conseguenze di una deriva violenta dei Cps. Il psi fu il grande partito della spesa e, lettura ideologica certo: ma ben tornino le ideologie e le battaglie ideali che ne sono la traduzione politica, sin dalla sua formazione è stato il partito del disfattismo, del contrasto di ogni progresso e delle limitazioni alla libertà personale.
Quindi c'è il peccato originale, essere stato socialista, aggravato dalla politica adottata che porta a dire che Craxi non fu quel grande statista da affiancare ai Cavour, agli Einaudi, ai Mussolini, ai De Gasperi e, oggi, ai Berlusconi.
In più scelse la latitanza, mentre Berlusconi sta dimostrando che si può dare battaglia contro il giustizialismo restando in Italia.

nicknamemadero ha detto...

Il punto è un altro: non si tratta di 'santificare' Bettino Craxi, semmai di riconoscere finalmente che di lui è stato fatto un comodo capro espiatorio delle colpe (tante) di tutta una stagione politica. Il che, oltre che non corretto, soprattutto serve a coprire una parte di verità importante e che si cerca di continuare a nascondere: il problema del coinvolgimento di pressocché tutti i partiti politici della prima repubblica nel reato di finanziamento illecito. Nessuna santificazione, dunque, ma solo giustizia.

Nessie ha detto...

Craxi non era un uomo ricco. E non poteva certamente pagarsi i collegi di avvocati che si pagò il Berlusca. E che si paga, per sua fortuna.Il famoso "tesoro" di Craxi è una delle ennesime bufale come quella di Mussolini. Inoltre nella biografia di Massimo Pini (ex dirigente dell'IRI e ora dirigente della SAI, pubblicata per Rizzoli) si scrive che temeva che venire in galera in Italia, il minimo che potesse capitargli era di prendersi un bel caffé... avvelenato e di venir "suicidato". Tutto può essere con quel che sta saltando fuori su Tonino o' Zappatore. I links che parlano di una connessione fra il somaro laureato da genio in soli 31 mesi e i servizi segreti, sono sempre più numerosi. Chi si è laureato in giurisprudenza sa che non ci vogliono 31 mesi. Non credo che queste rivelazioni siano tutte bufale.
Tempo al tempo, ne sapremo di più.
Anche se, purtoppo, questo è un paese dove la verità arriva quando non interessa più a nessuno.

Massimo ha detto...

Madero. E' stata fatto solo una giustizia parziale,avendo colpito solo una parte. Ma che Craxi fosse colpevole dei finanziamenti illeciti lo ammise lui stesso. E poi la mia condanna è principalmente politica.

Nessie. Pini me lo ricordo come uno della corte craxiana e, quindi, non mi sembra citabile. La dietrologia, poi, non mi appartiene, i fatti sono incontrovertibili: CRaxi scelse la latitanza. Poi, ripeto, la mia condanna è politica, per il complesso della sua attività.

Nessie ha detto...

E allora non ti interessa lo svolgimento dei fatti tout court, e il loro ripensamento a distanza di tempo, dato che la storia è fatta in buona parte di quella che tu liquidi col termine qualunquista di "dietrologia". I comunisti lo chiamano "revisionismo" che guarda caso, è un termine inventato da Lenin.
Come gli storici possano impossessarsi di un termine "marxista-leninista" ancor oggi, è un vero mistero. Quoto l'intervento di Nicknamemadero quando dice: " Il punto è un altro: non si tratta di 'santificare' Bettino Craxi, semmai di riconoscere finalmente che di lui è stato fatto un comodo capro espiatorio delle colpe (tante) di tutta una stagione politica".
Io non ho mai votato per il PSI, ma questa stagione è stata una vera e propria ghigliottineria con tanto di tricoteuses in piazza a sferruzzare.

Massimo ha detto...

Cara Nessie, proprio perchè mi interessano i fatti - che ho vissuto nella mia piena "maturità" politica, quindi ricordo assai bene ed ho in parte elencato nel post - la mia condanna di Craxi, del craxismo e soprattutto del socialismo è totale e senza appello. A volte per estirpare il male occorre anche il bisturi ... o la ghigliottina :-)

Nessie ha detto...

Ricordati che i Puri sono destinati a essere "epurati" da altri ancor più Puri. E che questo è un importante insegnamento storico. E oggi toccherà e tocca a Berlusconi, dover subire quella "ghigliottina" a cui tu plaudi da novella tricoteuse.
Per quanto concerne le strade, io al posto tuo, mi attiverei per far togliere la Via Stalingrado a Bologna e le tante vie bolognesi intitolate agli assassini comunisti. C'è di peggio, credimi.

Massimo ha detto...

Non è che, per combattere un tumore, io debba per forza giustificarne un altro :-) La battaglia per cancellare dalal toponomastica bolognese le strade apologetiche dei criminali comunisti non è alternativa a quella per la condanna storica di chi ha rappresentato una politica dannosa per l'Italia e gli Italiani. Del resto Craxi e i socialisti, come ho scritto nel post, rimasero al governo con i comunisti in tantissime piazze locali e la toponomastica bolognese è anche figlia loro. E sta passando sotto silenzio anche il comportamento di Craxi durante i giorni del rapimento Moro, quando persino i comunisti mostrarono un senso dello stato superiore a quello del "cinghialone" ... :-)

Nessie ha detto...

Ma per l'amor del Cielo! Fui d'accordo con Craxi anche allora. Specie dopo quanto sta emergendo sulle BR, i loro covi e chi le infiltrava:-(

Massimo ha detto...

L'idea di aprire una trattativa per la liberazione di ostaggi, con dei terroristi assassini (fossero delle brigate rosse o siano di al quaeda) è indifendibile, moralmente e politicamente. Tanto più se l'ostaggio è stato sequestrato dopo aver trucidato la scorta.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Vorrei aggiungere 2 cose. Ci si dimentica gli anni 60 e 70 e della FGSI, la Federazione Giovanile Socialista, più a sinistra della FGCI.Craxi fu inoltre negli anni '60 vicepresidente dell' UNURI, la Federazione Universitaria pre'68 . Nell' UNURI sviluppò diverse amicizie con i futuri capobanda del Movimento Studentesco. Successivamente molti occhi di riguardo craxisti furono rivolti agli Autonomi del 1977. Ed in un italasia dove passa in secondo piano il fatto che Antonio Belpiede, condannato per l' omicidio di Sergio Ramelli sia diventato, in via temporanea, primario di Ostetricia e Ginecologia all' Ospedale di Canosa, la dice lunga su quanto le riabilitazioni siano pericolose.

Dimenticavo: Craxi era amico personale del golpista filocubano Salvador Allende: ce n' è abbastanza per lasciarlo ad Hammamet !

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

http://www.ilgiornale.it/interni/lassassino_ramelli_fa_carriera_e_diventato_primario_puglia/17-01-2010/articolo-id=414406-page=0-comments=1

Massimo ha detto...

Sulla Fgsi avevo commentato da qualcun altro, tra gli "insospettabili" che, presumibilmente in spregio a certa magistratura, oggi sostengono la riabilitazione del "cinghialone".

L'articolo del Giornale lo avevo letto ed è veramente disgustoso che a quell'individuo sia concesso anche di fare carriera e in quel settore.