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09 marzo 2010

In Italia il problema vero è la magistratura

E così i magistrati del TAR del Lazio hanno ignorato il decreto governativo ed hanno respinto il ricorso del Pdl, mantenendo l’esclusione della lista: un assurdo (eufemismo), in democrazia, l’eliminazione per via burocratica del partito di maggioranza relativa.
Oggi ne Il Giornale sono stati pubblicati i documenti fotografici che comprovano come, con le stesse problematiche (abbreviazioni, timbri tondi invece che quadrati, mancanza di sottoscrizione) in Lombardia fossero state annullate le firme per Formigoni, ma non quelle per il candidato della sinistra.
Sempre oggi, sempre Il Giornale pubblica una fotografia che indica come rappresenti l’ufficio del magistrato che ha deciso l’esclusione iniziale di Formigoni, dove si nota chiaramente una immagine incorniciata del terrorista comunista Ernesto Guevara.
Magistrati si dimettono pur di candidarsi alle elezioni (politiche, regionali, europee) naturalmente in liste di sinistra.
L’Anm e il Csm non perdono occasione per accusare di “lesa maestà” (la loro …) il Premier Berlusconi.
E poi qualcuno pensa che esageriamo noi di Centro Destra se non ci sentiamo garantiti da questa magistratura ?
La funzione giudicante dovrebbe essere terza rispetto a tutte le passioni e le pulsioni che animano una società, perché solo così può garantire le regole del gioco e le parti in conflitto, applicando le leggi, ma anche usando quel buon senso che stempera anche i momenti di scontro più acceso.
Quello stesso buon senso che persino un comunista come Napolitano ha mostrato al suo terzo anno di Quirinale, firmando il decreto interpretativo del Governo.
Ma, purtroppo, come il coraggio per Don Abbondio, così è per il buon senso: se uno non ce l’ha non se lo può inventare.
Così in una Italia in cui siamo divisi in modo forse irreversibile, perché mancano Valori condivisi e mancano, quindi, le fondamenta comuni per una società unita negli aspetti portanti del vivere assieme, manca anche un giudice che sia riconosciuto terzo, affidabile e credibile da entrambe le parti.
E se qualcuno volesse contestare questa mia interpretazione, provi a riflettere come si sentirebbero, cosa penserebbero, come reagirebbero a sinistra se un’altra delle Istituzioni della Nazione, le Forze Armate, assumesse gli stessi atteggiamenti della magistratura.
Quale sarebbe il sentimento a sinistra se generali e ammiragli si mettessero in aspettativa per candidarsi con Berlusconi ?
Quale sarebbe il sentimento a sinistra se il Cocer e gli Stati Maggiori inondassero le redazioni dei giornali di comunicati contro Bersani e Di Pietro ?
Quale sarebbe il sentimento a sinistra se il Comandante della Piazza di Milano tenesse nel suo ufficio una fotografia gigante del Generale Pinochet ?

Ho motivo di credere che, visto che andranno persino in piazza per protestare contro la possibilità che il maggior partito italiano partecipi alle elezioni, la loro reazione sarebbe molto più emotiva e sanguigna di quella che noi abbiamo finora messo in campo.
Il problema è ristabilire in Italia un giudice che sia terzo e riconosciuto credibile e affidabile da entrambi i contendenti.
Finchè ciò non avverrà resteremo sull’orlo del baratro politico e istituzionale, dal quale ci separa soltanto il benessere di cui continuiamo a godere.
Ma in queste condizioni: fino a quando ?


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3 commenti:

Nessie ha detto...

Che ti dicevo? E il bello che si passa pure per dietrologi, fissati e paranoici a voler pensar male. Non ho avuto fin dal primo istante, il minimo dubbio che fossero avvenuti brogli, doppiopesismi, fregature d'ogni tipo come descritto dal Giornale, dovendo lottare non poco coi minchioni stessi di centrodestra alla TCQV che hanno subito sposato la tesi del "pasticcio" e dell'incompetenza. Mi sbaglierò ma sento odore di scontri duri. Berlusconi avrebbe dovuto da subito allertare le piazze e non lasciarle alla mercé dei golpisti "colorati".

Reineke ha detto...

Si, vabbeh, ciao, scusa Massimo ma questa la classica strategia di Berlusconi: non risolverele le cose, ma trovare qualcuno a cui dare la colpa.

Il decreto alla fine si è dimostrato inapplicabile perché a fare le cose in fretta si fanno male.

Ti spiego meglio. Questa maggioranza ha voluto il federalismo? Sì, evviva. Conseguenza di questo, però, è che competenza in materia elettorale regionale ce l'hanno le regioni. E solo loro. E dunque un decreto governativo è inapplicabile. Si, vabbeh, lo so che a me non credi. Guarda, lo puoi leggere anche sul blog di questo tuo collega di Tocqueville (non certo un bolscevico dunque):
http://phastidio.net/2010/03/09/affari-loro/

E guarda che è una critica da destra. Perché il rispetto delle regole è un caposaldo della destra, più che della sinistra.

O dimmi, Massimo, saresti forse d'accordo invece su un decreto interpretativo per sanare la situazione di tutti quegli immigrati che oggi sono clandestini perché nella loro richiesta di permesso di soggiorno mancava un timbro, una firma o il loro nome era stato scritto male negli uffici della questura (succede anche questo)? Sei disposto alla stessa tolleranza legislativa?

Se generali, ammiragli o stati maggiori si mettessero in aspettativa per farsi eleggere (cosa che tra l'altro è anche successa http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Ramponi oppure http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Pappalardo) a sinistra nessuno avrebbe da ridire, come nessuno ha ridetto. I partiti di sinistra, forse a torto o ha ragione, tendono a pensare che i pubblici ufficiali, che siano soldati o magistrati, servono lo stato e vanno rispettati per quello che fanno.

Ma, ma, fammi pensare. Non era anche questo un valore di destra una volta? Che valori ti sono rimasti Massimo? Fottersene delle regole, vale la legge del più forte, fare quel cazzo che ti pare?

Massimo ha detto...

1) Tocqueville non è di Destra e su quei blogger liberali ti rimando ai commenti di Nessie, che condivido.
2) Non spetta ai magistrati decidere se è applicabile o meno una legge, bensì alla corte costituzionale cui avrebbero dovuto demandare la questione sospendendo il giudizio e garantendo il rispetto del principio democratico di ammettere la lista del partito di maggioranza relativa.
3) Purtroppo sanatorie per gli illegali se ne sono fatte a iosa (ultima dalla sinistra che ha ammesso 700mila stranieri sulla nostra terra nel 2006) e comunque il paragone non tiene: limitare gli immigrati è garantire sicurezza, consentire la partecipazione al voto del maggior partito italiano è garantire la democrazia.
4) Un generale a fronte di decine di magistrati, senza contare che Cocer e Stati Maggiori mai sono intervenuti nella formazione delle leggi e per criticare parlamentari e ministri. E non mi risulta che generali e colonnelli abbiano la gigantografia in ufficio di personaggi invisi alla sinistra come il criminale Guevara è inviso a noi di Centro Destra.
5) Valori. In questo blog, sono stati ripetutamente elencati i Valori e i Principi di riferimento da salvaguardare. Che non ti siano graditi conferma solo la fondatezza della mia posizione.

La società che tu ed io differentemente auspichiamo non ha fondamenta comuni e proseguire ogni conversazione in merito è solo tempo perso.