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No alla deriva

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02 marzo 2010

A pensare male si fa peccato, ma ...

Il caso politico in primo piano è il caos nelle liste del Pdl in Lazio e Lombardia.
Personalmente sono convinto che il fatto “grosso” e presumibilmente non sanabile (la mancata presentazione della lista provinciale a Roma) abbia la “manina” di qualcuno che non voleva favorire l’elezione della Polverini.
Nel Lazio il Centro Destra aveva (ed ha) una netta maggioranza a favore che ha gettato al vento con l’intempestiva candidatura imposta da Fini.
Non a caso l’ultimo sondaggio dava la Polverini con un vantaggio di appena lo 0,1% sulla Bonino, mentre Roberto Fiore era accreditato dell’1,8% a fronte di uno 0,7% di Forza Nuova.
Non che farei salti di gioia se vincesse la Bonino, espressione di idee che mi ripugnano totalmente, ma, come ho sempre scritto, preferisco un presidente che sia nemico dichiarato di uno della cui “amicizia” debba dubitare e da cui debba guardarmi le spalle.
E se la Bonino con le sue idee approdasse alla presidenza del Lazio, magari sarebbe anche una salutare lezione per la Chiesa Cattolica che troppo spesso, a cominciare dalla questione immigrazione, straparla con la bocca di alcuni suoi logorroici esponenti, contro il sentimento della maggioranza di coloro che amerebbero seguirne gli insegnamenti morali.
Differente è, invece, la situazione in Lombardia dove è presumibile, visti i precedenti, che Formigoni non corra alcun rischio, ma solo l’astiosa insistenza dei radicali ha creato un motivo di pubblicità negativa, oltre a spese evitabili per le esauste casse pubbliche.
Del resto i radicali non sono nuovi a far spendere soldi di tutti, basti pensare all’orgia di inutili referendum (falliti) che ci hanno imposto nel corso degli anni.
Ma la valutazione politica (il “pensare male”) mi porta a elencare:
- il presunto scandalo delle tangenti e l’indagine contro Bertolaso, puntualmente apparso alla vigilia delle elezioni;
- il processo contro Berlusconi con udienza fissata alla vigilia del voto (26 marzo);
- la presunzione di chi ha negato il legittimo impedimento per una riunione del consiglio dei ministri, ritenendo più importante un processo destinato alla solita conclusione del nulla di fatto;
- il rifiuto di sospendere il processo Mills contro Berlusconi per attendere il deposito della sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritto il reato;
- adesso l’offensiva contro le liste del Pdl;
- la costante (ed apparentemente incomprensibile) dissociazione di Fini
.
E’ tanto un peccato pensare che sia in corso l’ultimo assalto contro Berlusconi per cercare di sottrarre a lui (e alla volontà Popolare) il Governo della Nazione ?
Mi auguro, ancora una volta, che Berlusconi sappia resistere e, dopo tante parole, passi finalmente ai fatti contro i suoi (e nostri) nemici che stanno ostacolando il processo riformatore dell’Italia.


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13 commenti:

Nessie ha detto...

Finalmente ci si sveglia eh? Benvenuto nel club dei "dietrologi", "complottisti" "
"cospirazionisti" nonché malpensanti:-). Aggiungo qualcosa in più al solito "a pensare male": non solo non si fa alcun peccato ma ci si azzecca.

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Ehhhhh secondo me nel Lazio i panini li fanno pesanti vista la chetichella che li ha portati fuori orario.

Comunque non c'é nulla da fare, la legge è legge. Fuori nel Lazio e fuori in Lombardia.

Complimenti, così sì che si perdono le elezioni.
P.S: non ho capito però, se eliminano Formigoni si può votare il candidato leghista oppure il anche candidato leghista era proprio Formigoni?

Che porcata.

Non ho mai amato la dietrologia e quindi non ci credo molto, secondo me sono solo dei deficienti e basta. Berlusconi dovrebbe iniziare un bel repulisti, finché non lo farà io voterò Lega.

sarcastycon ha detto...

Se a pensar male s'indovina allora vuol dire che si pensa bene....
ciao
Sarc

Massimo ha detto...

Più che dietrologia su questioni che non si conoscono, è applicare la logica. Non è per un timbro o la mancanza di una firma di un rappresentante di lista che può essere calpestata la volontà di un elettore. E non è una frase mia dire che per gli amici le leggi si interpretano e per i nemici si applicano, a buon intenditor ... :-). Io ho sempre pensato che tutti hanno il diritto a presentarsi, anche i radicali e senza formalità: basta depositare lista, simbolo, nome e candidati. Tanto li votano in pochi :-) e ci pensano gli elettori a fare pulizia. La materia elettorale è complessa anche perchè ci sono alcuni regioni che hanno approvato specifiche normative. Credo che se salta il "listino" saltino tutte le liste collegate che non hanno un candidato presidente che, normalmente, è il capolista del listino.

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Quindi anche la Lega?

Massimo ha detto...

Premesso che:
1) non credo esistano precedenti per liste rappresentative (al massimo ci sarà qualche ricorso di liste prive di importanza come quelle radicali ...)
2) quando si parla di leggi e di diritto un avvocato (bravo, scarso o mediocre che sia) potrebbe sostenere qualsiasi tesi (e quindi portare persino a nullità elezioni che si svolgessero sub iudice in pendenza di ricorsi)


a mio avviso se la legge della Lombardia (del Lazio non mi interesso più di tanto vista la candidata presidente che c'è) fosse uguale a quella dell'Emilia, dovrebbero essere dichiarate nulle tutte le liste provinciali collegate al listino di Formigoni, perchè ci sarebbe l'obbligo di tale riferimento.

Il che, ovviamente, rappresenterebbe un dato politico da colpo di stato, visto che la maggioranza consolidata dei lombardi non potrebbe godere di una amministrazione scelta dal loro voto.

johnny doe ha detto...

A questo punto,astenersi in massa,in due regioni,per dabbenaggine od altro,le elezioni non han senso.

Massimo ha detto...

Continuo a ritenere differenti le due situazioni. Nel Lazio, a parte il tentativo di eliminare proprio anche il "listino", cioè la candidatura, attuato forse per far tirare un sospiro di sollievo con la sua "riammissione" e ridurre la portata della eliminazione della lista Pdl a Roma, è il Pdl che, perdendo i voti dell'80% dell'elettorato laziale, dove ha la maggioranza, proietterà un dato nazionale che sarà percepito come una "sconfitta". In Lombardia invece abbiamo dei sofismi (chiamiamoli pure così ...) da legulei che, altrove, furono condannati con forza. E penso allo Zimbabwue di Mugabe e alla Turchia dei militari unici esempi che mi vengano in mente dove ad un concorrente politico sia stato impedito di partecipare al voto. In ogni caso confido sempre nel buon senso. Mi sembrerebbe infatti privo di buon senso chi - non per "mancanza firme", ma per aspetti burocratici come la forma di un timbro - volesse dar corso ad una elezione senza i due partiti che rappresentano, da 20 anni e ancora oggi nei sondaggi, il 55-60% dell'elettorato.

nico ha detto...

E' un momento difficile per il PdL, perchè questa volta l'hanno fatta grossa. E per rimediare dicono delle castronate degne del cestino, perchè se chi governa un paese dice che non conta se un timbro è tondo o quadrato, se una firma c’è o non c’è, se si arriva in tempo o in ritardo, chi glielo spiega poi ai cittadini che è loro dovere pagare le tasse nei tempi fissati, presentare le domande per le badanti entro la scadenza, conciliare la multa entro i 60 giorni previsti?
Quindi, per piacere, tacete.
Al limite è più conveniente dire: abbiamo sbagliato, è colpa nostra, ma dobbiamo porre rimedio perchè non si può negare il diritto al voto a milioni di cittadini.
E' sufficiente il Tar?, o ci vuole un decreto come fu fatto nel '95 e nel '94? Non lo so. Ma la battaglia per il diritto al voto dovrebbe essere combattuta da tutti, specie da quelli che si riempiono la bocca con: "Non la penso come te ma mi batterò perchè tu possa sempre esprimere il tuo pensiero" e che oggi invece si limitano a dire "le regole vanno rispettate".

Massimo ha detto...

Se vi sono sentenze pregresse che hanno bypassato i cavilli formali, allora è naturale che ci si concentri sulla sostanza, cioè sul contenuto della lista. Questa "esplosione" di formalismi ci dice che in Italia chi perde al voto popolare non accetta di aspettare il turno successivo e trasforma l'Italia in uno Zimbabwe o nella Turchia di quando era controllata dai militari.

Anonimo ha detto...

Se finisce male,grande manifestazione nazionale e bruciar le schede in piazza.Come faranno a governare in 2 regioni con meno della metà dei votanti.E' ora di svegliarsi,si impari da quel che dice il pd Adinolfi.Basta tafazzismi a questo punto!

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Stavolta penso che nico, pur essendo probabilmente mio avversario, abbia ragione. La castronata è nostra.

Massimo ha detto...

Stavrogin. Come dico spesso, finchè avremo l'acqua calda tornando a casa, un piatto di tortellini e la partita alla domenica, non faremo mai la rivoluzione, i nemici lo sanno benissimo e se ne approfittano.

Jet. Formigoni ha giustamente chiesto una revisione di tutte le liste (che non gli sarà mai concessa) e, comunque, sarà eseguita sempre dai soliti personaggi ostili a Berlusconi, soprattutto a Milano, perchè a voler cavillare, un difetto lo si trova ovunque. Per questo vi sono pronunce precedenti che non rendevano nulle quelle sottoscrizioni oggi annullate. Il punto è che c'è un attacco a Berlusconi tendente a sottrarre al Popolo la possibilità di votarlo e di continuare ad essere governati da lui. Un attacco che si manifesta con una sistematica ostilità ai suoi atti, un eccesso di aggressività e, in questi casi, una cavillosità degna di miglior causa. Del resto non è una mia frase quella che dice che "le leggi per gli amici si interpretano e per i nemici si applicano". Breve annotazione ulteriore, mentre scrivo ascolto una trasmissione radiofonica in cui c'è una tizia che, senza contraddittorio, parla, in pieno periodo di "garanzia", di "propaganda governativa" in merito alla ricostruzione in Abruzzo. E, poi, continuo a pensare male: chissà perchè ad essere riammessa è stato il listino della Polverini (seguace di Fini) e non la lista del Pdl o il listino di Formigoni ...