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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

11 aprile 2010

Il tempo per discutere è finito

Negli anni di lavoro in campo legale, in politica e nel sindacato, ho imparato che quando una parte non ha idee, argomenti o forza per sostenerli, tenta disperatamente di guadagnare tempo, proponendo, con sorriso accattivante e toni concilianti: “discutiamone”.
L'obiettivo, però, non è arrivare ad una definizione condivisa dell'insorgenza, bensì di bloccare o, quanto meno, rallentare, le decisioni che l'altra parte ha assunto in base alle sue idee, a solidi argomenti e la forza per sostenerli.
Le reiterate querimonie di Bersani che si concludono immancabilmente con un “confrontiamoci” o un “discutiamone”, rinviando peraltro a quell'autentico porto delle nebbie di ogni riforma che sono le commissioni parlamentari, non sono diverse dagli atteggiamenti di debitori, oppositori o controparti lavorative colte in flagranza di torto.
E' purtroppo da registrare che, in soccorso di un Bersani suonato dalle elezioni come il suo partito, accorre prontamente Fini che tenta di smentire persino Berlusconi, reclamando una nuova legge elettorale con la scusa che il semipresidenzialismo alla francese può reggersi solo con il sistema a doppio turno.
Sistema che, guarda caso, è il più favorevole alla sinistra, ma anche il più pernicioso per la Nazione Italiana, che ha bisogno di guide sicure e di ridurre al minimo le turbolenze delle campagne elettorali.
Senza considerare che il doppio turno è foriero di intrallazzi e inciuci sulla testa (e sulle tasche) dei cittadini, come si può ben comprendere quando al ballottaggio si presentano solo i due candidati più votati al primo turno e cercano di accaparrarsi – con promesse, compromessi, accordi sopra e sottobanco – i voti dei candidati sconfitti al primo turno.
Un autentico suk arabo, dove ogni offerta ha un prezzo, alla faccia dei Valori che dovrebbero essere protagonisti dell'agone politico.
Il tempo delle discussioni, dunque, è finito.
Colpa della sinistra che, invece di preoccuparsi di definire un progetto di società, per 16 anni ha puntato ai ribaltoni contro Berlusconi in groppa alla tigre giustizialista e al seguito delle truppe togate.
Berlusconi ha parlato: semipresidenzialismo con turno unico.
La Lega è d'accordo.
Berlusconi e Bossi sono i vincitori delle elezioni regionali proprio su quei temi e Fini non ha portato alcun valore aggiunto al Centro Destra, anzi ne è stato una autentica palla al piede, mentre Bersani & compagni hanno fatto la figura dei pifferi di montagna: vennero per suonare e furono suonati.
A questo punto non vedo perchè si debba perdere ancora tempo per discussioni, commissioni, bozze , controbozze, proposte e minuetti vari.
Si voti una legge che porti al semipresidenzialismo alla francese, con elezione diretta e contemporanea, in un turno unico, del Presidente e del parlamento.
Si agisca per la riforma istituzionale così come, giustamente, ha agito il Governo per il ritorno dell'Italia al nucleare: poche chiacchiere e tanti accordi, nero su bianco.
Bersani e Fini non vogliono che il Popolo Sovrano possa concedere a Berlusconi una investitura presidenziale ?
Problemi loro, perchè non sono capaci di essere in sintonia con il sentimento della Nazione.


* L'immagine che illustra questo post è "rubata" dal blog dell'amico Sarcastycon , da cui potrete vederne molte altre e tutte centrate sugli argomenti all'ordine del giorno.

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