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No alla deriva

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09 aprile 2010

La strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni

Voglio essere generoso e in questa sede diciamo pure che riconosco la buona fede dei vari signori della Caritas, dell’ufficio immigrazione del Vaticano e di tutto quell'esercito che ruota attorno a tale problema, sia in casa laica che in quella cattolica (quindi onlus, associazioni, trasmissioni radiotelevisive, partiti, sindacati, associazioni consumatori, singoli parlamentari, sindaci, assessori, etc. ...).
Fatta una premessa doverosa, devo però rilevare come, ancora una volta, la saggezza popolare dovrebbe far suonare dei campanelli di allarme nei confronti di tutta la “bontà” che costoro diffondono nel mondo.
I figli degli illegali devono essere ammessi negli asili nido finanziati con i soldi dei contribuenti italiani ) ?
I figli degli immigrati che non pagano le rette mensa devono essere mantenuti nelle mense con i soldi dei genitori che le pagano e, ancora una volta, con i soldi degli Italiani ?
Gli illegali che arrivano sui barconi devono essere accolti, rifocillati, ospitati, protetti ?

I “buoni” rispondono: certo.
Io, che non appartengo a quella categoria, dico: vediamo.
Allora, se vediamo, scopriamo che l’Italia non ha risorse sufficienti per i suoi abitanti ed è costretta ad importare beni di prima necessità, mantenendosi con l’ingegno e la trasformazione dei prodotti.
Perchè un simile delicato equilibrio possa consentirci di conservare il nostro Benessere, è necessario evitare di impegnarsi in ciò che non possiamo sostenere, come fanno tutte le famiglie.
Ma abbiamo anche una Storia, nobile e gloriosa, che affonda le sue radici nella Romanità e nel Cristianesimo: è la nostra Identità.
Una Identità che ci ha consentito di creare una Nazione progredita e con legittime aspirazioni di ulteriori progressi.
E siamo una nazione ad alta densità di popolazione, dove gli spazi “liberi” non esistono e dove ogni nuovo arrivo aumenta una sovrappopolazione che ormai insiste sul nostro territorio.
Abbiamo bisogno della immissione di milioni di persone che non hanno la nostra storia, le nostre radici, la nostra identità, la nostra cultura, le nostre capacità e conoscenze ?
Accettare queste persone in quantità massiccia, significa creare degli spostati, fomentare odi, instillare in costoro desideri di rivalsa.
Non è un caso che in Inghilterra e in Francia i responsabili degli attentati del luglio 2005 e della c.d. rivolta delle banlieu fossero immigrati (regolari, regolarizzati e con la cittadinanza) di seconda e terza generazione.
Allora non è meglio che gli irregolari (e loro prole) siano identificati e rispediti a casa loro ?
Non è meglio che anche chi è regolare sappia che in Italia i servizi si pagano (o non se ne usufruisce) ?
Non è meglio che i clandestini che cercano di sbarcare sulla nostra terra siano immediatamente fermati ?

Perchè illudere delle persone, quando la realtà è ben diversa e il Bengodi che si aspettano diventerebbe un inferno per loro e per noi, togliendo a noi la sicurezza e il benessere di cui godiamo, senza migliorare affatto le loro condizioni ?
Le strade per l’inferno sono lastricate di buone intenzioni e sicuramente le intenzioni dei “buonisti” sono buone (come nell’orazione shakespeariana di Antonio in morte di Cesare, Bruto era un uomo d’onore ...) , ma i risultati sono pessimi per il loro protetti e per la nazione italiana.
Così, approfondendo, non sono poi così convinto che i “buoni” siano proprio quelli che si credono tali e che i “cattivi” siamo noi con i piedi ben saldamente piantati per terra (la nostra).




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1 commento:

Nessie ha detto...

Ovviamente la bontà apriori basata sull'impossibilità di mantenere promesse impossibili si chiama ipocrisia e buonismo, parola quest'ultima che è una degenerazione della VERA bontà. Curiosamente ho fatto anch'io un post che è un po' la sintesi dei tuoi ultimi due.