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16 maggio 2010

Dalla parte dei vinti


Quando entriamo in una libreria veniamo accolti da centinaia di titoli bene esposti.
Potrebbe sembrare strano in una nazione in cui solo il 10% della popolazione dichiara di leggere più di 12 libri all'anno, ma è bene anche sapere che la maggior parte di quei titoli non vendono che poche decine di copie e la loro stampa è permessa solo grazie agli introiti di quei pochi titoli che diventano best sellers.
Se questo è vero per la categoria dei romanzi, in quella dei saggi la situazione è, se possibile, anche peggiore.
Per scelta ideologica non compro nulla da Feltrinelli o dalle librerie coop (non ho alcuna intenzione di finanzarle) e quindi mi reco settimanalmente da Mondadori.
Alla faccia di chi considera il Premier un “eversore”, un “tiranno”, un nuovo Hitler o Nerone, la casa editrice di Berlusconi offre una ampia scelta di saggi e, in gran parte, sono scritti dai nemici di Berlusconi.
In bella mostra ci sono persino i libri con la fotografia a tutta copertina di quel signor Roberto Saviano che ha fatto fortuna scrivendo sulla camorra e, per tale solo fatto che non mi sembra particolarmente meritorio, è assurto al rango di guru nazionale.
Così vediamo che il “dittatore” Berlusconi pubblica e vende i libri dei suoi giurati nemici (che applicano il vecchio detto “pecunia non olet”) mentre i democraticissimi sinistri pretendono di censurare la prefazione di Berlusconi in un libro destinato alla beneficenza .
Ma in libreria, ogni tanto, capita di trovare saggi “politicamente scorretti” ed allora ci si riconcilia con il mondo della editoria.
Soprattutto se sono scritti da un sopraffino Uomo di Cultura (da non confondersi con gli “intellettuali” di sinistrorsa appartenenza) come è il professor Piero Buscaroli.
Ecco allora le cinquecento pagine di "Dalla parte dei vinti – Memorie e verità del mio Novecento”, edito da Mondadori, euro 24,00.
Buscaroli, con l'arguzia, il sarcasmo, la competenza che gli è propria narra di quel periodo storico d'Italia che accompagna la sua esistenza con il fulcro negli anni che vanno dal 1943 al 1945, numerose digressioni familiari e personali in anni antecedenti e successivi e un intreccio di vita politica e personale.
Racconta da par suo quello che alcuni di noi avevano già udito dai propri genitori e che anche un giornalista di sinistra come Giampaolo Pansa ha cercato in questi anni di far conoscere, ribaltando la retorica comunista e la manipolazione che è stata fatta di quel periodo.
La sola lettura dei titoli dei vari capitoli consente di comprendere come questo saggio non possa che diventare una preziosa guida per chi vuole conoscere la storia di quegli anni, depurata dalle manipolazioni ideologiche e, anzi, revisionata, perchè la storia non può che essere revisionista.
In ogni capitolo si trovano riferimenti documentali e bibliografici e sottolineerei l'impatto emotivo dei capitoli sui crimini dei vincitori e l'olocausto dall'aria, dove si argomenta in maniera assolutamente solida come quelle stesse accuse che portarono ai tribunali di guerra e alla condanna dei tedeschi sconfitti, avrebbero potuto essere rivolte contro i gestori della guerra in Inghilterra e Stati Uniti e, soprattutto, Unione Sovietica.
Ma, come in tutte le guerre, prevale il principio del vae victis, guai ai vinti !
Vinti ieri, ma che domani potranno sedere sulle poltrone dei vincitori, perchè la Storia non si ripete mai uguale ed è un continuo divenire che accompagna il cammino della Umanità.
Il saggio di Buscaroli è scritto con la mente e con il cuore, per i posteri, per coloro che, nati e vissuti senza aver conosciuto i fatti, ma solo letto di come sono stati interpretati dai vincitori o dai loro caudatari che da soli non avrebbero e non hanno vinto nulla, ma si sono arrogati la vittoria altrui, vogliono realmente conoscere le nostre radici, da dove veniamo, per meglio comprendere chi siamo e dove possiamo andare.
E' un saggio dove noi, nati ugualmente dopo la sconfitta del 25 aprile 1945, possiamo ritrovare considerazioni, valutazioni, racconti di una Italia che abbiamo conosciuto attraverso i racconti dei nostri genitori.
Il saggio di Buscaroli, di diritto, trova posto tra quei libri che non possono mancare nella biblioteca privata di chi vuole sapere.


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2 commenti:

Nessie ha detto...

Piena stima per Piero Buscaroli, ma il Gianfuffa onnipresente che c'azzecca? Ormai ne hai fatto un "testimonial" inamovibile per tutti i tipi di post... forse nella speranza che qualcuno ce lo tolga di torno:-)

Massimo ha detto...

Nessie, l'immagine di Fini la tengo finchè non mi verrà a noia, probabilmente finchè non scinderà le sue sorti personali dal Centro Destra ... come ho spiegato nel post "Delenda Carthago" ... :-)