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24 giugno 2010

Fine di un ciclo "mundial"

L'ennesimo ciclo calcistico della nostra Nazionale si è concluso oggi con la sconfitta contro la Slovacchia.
Immagino che si scateneranno i 60 milioni di commissari tecnici e critici di calcio che abbiamo in Italia, per gettare la croce addosso a Lippi su chi “ha lasciato a casa” (personalmente credo che siano stati convocati i migliori calciatori Italiani che, anche e soprattutto sotto il profilo comportamentale, meritavano la Nazionale) , sul modulo, sulle scelte dei singoli.
Rimando ad un successivo momento una valutazione più ampia sul calcio italian, già programmata per il periodo in cui sarò in montagna e mi affiderò a blogspot per mettere in rete ogni tanto un post.
Credo che il tono funereo dei telecronisti di Rai 1 fosse totalmente fuori luogo: in fondo si tratta di un gioco e dobbiamo prenderlo come tale, gioendo per le vittorie e, come diceva una antica pubblicità, consolandoci quando si perde.
Per me si trattava del 12° mondiale cui ho, emotivamente, partecipato.
Non ricordo nulla di Svezia 1958 e di Cile 1962, ma ricordo molto bene Inghilterra 1966 con la sconfitta contro la Corea del Nord e un C.T., come “Mondino” Edmondo Fabbri che puntava sul blocco del Bologna e rimase “fregato”, allora che non c'erano sostituzione, dalle condizioni di Bulgarelli che si “ruppe” e rimase in campo senza poter essere di aiuto.
Ma dopo il fondo della Corea nel 1966 ci fu l'esaltante Messico 1970, con quell'Italia-Germania 4 a 3 che rimane negli annali del calcio e nella nostra memoria di, allora, quattrodicenni alle prese con l'esame di terza media (anno di scioperi dei professori, esami rinviati e ridotti alle sole prove scritte di Italiano e Latino, più l'orale e Educazione Fisica … per la mia gioia che “sfangai” matematica, inglese e, soprattutto, disegno, la mia "bestia nera" …).
Nel 1970, però, finì il ciclo dei “messicani” con Germania 1974, eliminati, come oggi, al primo turno.
E poi il nuovo ciclo che portò al quarto posto del 1978 in Argentina e al mondiale spagnolo, 1982 e, di nuovo, il fondo del 1986, di nuovo in Messico.
Italia 1990 su (anche se ci aspettavamo moooolto di più ...) e su pure Stati Uniti 1994, giù, invece, Francia 1998 e giù pure il 2002 dove abbiamo trovato l'altra Corea, del Sud, organizzatrice del torneo.
Quindi il mondiale 2006 in Germania, vinto.
Il ciclo dei Cannavaro, degli Zambrotta, dei Gattuso, finisce qui.
Forse Pirlo sarà ancora della partita, ma Prandelli, il nuovo C.T., dovrà aprire un altro ciclo che porti l'Italia a nuovi successi, come accadrà.
Mi sembra doveroso, in chiusura, ringraziare i nostri calciatori che tante soddisfazioni ci hanno concesso negli anni.
Grazie, ragazzi !



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4 commenti:

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

HAHAHA i lippisauri? GIAMMAI!!! I nostri "campioni" hanno fatto pena anche nel 2006 ed il mondiale l'abbiamo vinto mediocremente, sempre arroccati in difesa!

GRAZIE RAGAZZI???
GRAZIE DI ESSERE ANDATI A CASA, CIALTRONI!!!

Massimo ha detto...

Nel 2006 abbiamo vinto alla faccia della Francia e di Blatter. E se abbiamo vinto è perchè siamo stati complessivamente i migliori nell'approccio ai mondiali.
Oggi torniamo a casa, dopo aver schierato il meglio tra i giocatori Italiani che offriva il Campionato, come è già accaduto in passato e come accadrà ancora in futuro.
Da ricordare, tanto per dimostrare che molti non sono mai contenti, che nel 1970 i nostri calciatori furono accolti con fischi e pomodori nonostante il secondo posto e il mitico Italia-Germania 4-3 !!!) .

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Io avrei portato,oltre Casseeeno, anche il negretto bresciano.
Tanto in nazionale gioca (ed è pure campione del mondo...)un Sinti.
Ed il bello che Wiki in Italiano non lo dice, bisogna andare in quello inglese, per trovare lo zingaro...

Massimo ha detto...

Contrinuo a ritenere che ci sia una enorme e insormontabile differenza tra "cittadinanza" e "nazionalità". Se vogliamo continuare a chiamarla "Nazionale" dovrà essere composta da calciatori che facciano manzonianamente parte di quella gente "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor". Se si vuole cedere al multietnicismo, allora non chiamatela più "Nazionale" ma "squadra statale". Poi una vera "Nazionale" deve avere dei Campioni che siano di esempio, non solo dei bravi calciatori (che, peraltro, quando furono chiamati fecero flop) e si è Campioni unendo la classe al comportamento dentro e fuori il campo.