Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

08 luglio 2010

La solita ricetta di sinistra: tasse !

Ieri si è svolta una manifestazione di alcuni terremotati aquilani, con annessi scontri.
Mi auguro che i manifestanti rappresentino una minoranza degli aquilani cui va riconosciuto il diritto ad ambire alla completa ricostruzione della città, non a mostrarsi ingrati verso tutto quel che è stato realizzato.
Ho una età per cui posso ricordare l’impatto emotivo del terremoto nel Belice e i periodici servizi su chi, dopo decenni, ancora vive in baracche: nulla era stato fatto, pur avendo speso molto.
E il terremoto in Campania, in Umbria, con gli stessi risultati di spese pubbliche e risultati scarsi con cittadini nelle tende o in roulotte.
L’unico terremoto che, a mia memoria, abbia visto una rapida ricostruzione fu quello in Friuli del 1976.
Svolsi il servizio militare in quelle zone tre anni dopo e constatai che gran parte delle città e paesi erano stati ricostruiti.
A memoria ricordo che solo il Castello di Udine fosse ancora inagibile.
Ma nel Friuli, oltre ad affidare i primi interventi ad una sola persona – Zamberletti- che su quello costruì la sua fortuna politica, la ricostruzione fu merito essenziale dell’autonoma e incisiva azione dei Friulani che pure, comunque, rimasero a lungo nelle tende e nelle roulotte.
In Abruzzo case, vere case, sono state consegnate prima dell’inverno ed a tale obiettivo primario sono state destinate le risorse messe a disposizione dallo stato, ma anche i singoli contributi degli Italiani raccolti da quotidiani e associazioni.
E’ evidente che, passata l’emergenza in modo tale da considerare i terremotati abruzzesi “privilegiati” (per quanto sia sgradevole usare tale definizione graduando solo i risultati degli "aiuti" dopo i disastri) rispetto ai loro predecessori campani, siciliani e umbri, la ricostruzione, anche del centro storico cui comprensibilmente gli aquilani sono affezionati, dovrà procedere compatibilmente ai mezzi che, in questo periodo di crisi, sono a disposizione e in base a priorità (casa, lavoro, scuole, edifici storici ...).
Ma saranno anche gli aquilani stessi, come fecero i Friulani, a dover essere artefici della rinascita della loro città.
Lo stato e gli enti locali dovranno si partecipare, organizzare (beh ... meglio che l’organizzazione sia affidata ai privati ...), aiutare, ma il cuore della ricostruzione non potrà che essere dei cittadini.
Purtroppo ad incendiare gli animi, a indirizzare sulla strada sbagliata gli aquilani più animosi, si presentano puntuali centri sociali, “antagonisti” e opposizioni.
La manifestazione di ieri ne è un esempio.
Nessuno ha proibito a quegli aquilani di manifestare.
Ma il percorso era stato definito in anticipo.
Quando hanno voluto sfondare per deragliare dal percorso prestabilito hanno trovato la giusta fermezza delle Forze dell’Ordine.
Chi scende in piazza e viola gli accordi presi sul percorso cercando, con la forza, di rimuovere i blocchi predisposti non può poi piagnucolare se subisce qualche coercizione dalle Forze dell’Ordine.
E, soprattutto, non è accettabile che vi siano forze politiche che, pur di danneggiare il Governo (e con esso la Nazione) cavalchino anche queste “rivendicazioni”, sfruttando la buona fede di una parte (minoritaria come si è visto alle elezioni provinciali) della popolazione facilmente incendiabile negli animi.
Ma non tutto il male vien per nuocere.
Nei suoi disperati tentativi di farsi largo tra un passionale Di Pietro e la logica dell’efficienza governativa, Bersani, il segretario del pci/pds/ds/pd, è stato involontariamente protagonista di un siparietto comico e, senza pensarci, ha rivelato i veri intendimenti della sua parte politica: tassarci.
Per la ricostruzione all’Aquila, infatti, Bersani, da solerte funzionario di partito, non ha saputo dire altro che: siamo favorevoli ad una tassa di scopo.



Entra ne

Nessun commento: