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30 settembre 2010

Berlusconi perde quando ascolta le colombe

Ieri si è celebrato il compleanno del Premier.
Compleanno accompagnato dall’affetto di mezza Italia (poco più) e dall’odio dell’altra metà (poco meno).
Compleanno sicuramente amareggiato dal voto (inutile) di fiducia alla camera su un discorso di carattere generale.
Un voto che ha reso evidente come il voltafaccia sostanziale di una quarantina di deputati pur eletti nella sua maggioranza e grazie alla sua campagna elettorale abbia ribaltato la volontà popolare che nel 2008 disse: Berlusconi al comando per cinque anni.
Berlusconi ha così alimentato il motore di chi lo odia e che adesso avrà ben sei mesi per preparare l'ordalia elettorale.
Quando Berlusconi ascolta le colombe, sbaglia e perde.
Berlusconi non doveva presentarsi in parlamento su un discorso “alto e nobile”, bensì su un disegno di legge severo e al limite della provocazione (ad esempio una rigorosa riforma della giustizia contenente anche il divieto alle intercettazioni) e su quello chiedere la fiducia.
Adesso, invece, sarà tutto in salita perchè sarà un continuo distinguersi e puntualizzare e correggere.
Cioè Berlusconi non potrà governare e sarà prigioniero del ricatto di chi, pur eletto con lui e grazie a lui, oggi ha interesse ad ostacolarlo.
Ieri Berlusconi ha compiuto 74 anni, sicuramente può avere davanti almeno altri sei anni di piena attività politica, quindi un’altra legislatura da Premier potrà farla.
Ma bisogna votare hic et nunc, a fine novembre al più tardi, prima che il nemico si organizzi con un candidato credibile (presumibilmente estraneo alla politica).
Berlusconi può ancora farcela.
Accantoni Letta
e presenti in fretta in parlamento le leggi più controverse e su quelle metta la fiducia.
Oppure approfitti del voto di sfiducia chiesto contro Bossi per mettere in gioco l'intero governo e andare alle elezioni o vedere i conigli votare a favore suo e del leader leghista (a proposito: caro Bossi, non ci si scusa mai. A maggior ragione su una battuta che facevamo sin dalle elementari) pur di non rinunciare al seggio.
Non si rinunci, poi, ad incalzare i finioti denunciandone il cambio di bandiera, a cominciare dal ribaltone siciliano.
Quei deputi devono vergognarsi di non aver presentato le dimissioni e restituito il mandato a chi ha consentito loro di entrare in parlamento.
Ma Berlusconi deve, prima di tutto, mettere in congelatore le colombe e liberare i falchi, recependo anche il messaggio che in tutte le nazioni europee viene dai successi dei partiti di estrema destra antimmigrazione, antitasse e antislamici, per parlare, come può e sa meglio e più credibilmente di chiunque altro, al cuore e alla pancia degli Italiani.
Diversamente è destinato a chiudere la sua carriera politica con una sconfitta.

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