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19 gennaio 2011

Le tasse dell'odio e dell'invidia

Nei giorni scorsi ho cambiato l’automobile, comprandone una nuova.
Non è una attività cui sono avvezzo, avendo invece l’abitudine di consumare fino alla fine gli strumenti a mia disposizione.
Così ho ancora parecchi strumenti (televisori, moto, telefono cellulare) acquistati negli anni novanta e tuttora perfettamente funzionanti.
Il “pezzo” più datato era proprio l’automobile, del 1993 che ho ora cambiato.
Quanta burocrazia !
Tra l’assicurazione (e i relativi documenti, tempi e fotocopie mai sufficienti) e le carte necessarie a vendere la vecchia automobile ed acquistare la nuova, con le varie specifiche, se n’è andata una giornata pressochè intera (considerati i tempi di attesa, gli orari e gli spostamenti).
Poi il bollo.
Essendo stata immatricolata l’automobile prima del 20 del mese, il bollo era da pagare entro il 31.
Naturalmente ho provveduto con qualche giorno di anticipo per non ritrovarmi in mezzo alla calca di chi deve rinnovarlo (la maggior parte a fine gennaio).
Negli anni scorsi mi calcolavo il bollo in internet e poi andavo a pagarlo dal tabaccaio.
Un sistema pratico ed efficiente.
Per la prima immatricolazione non si può (è "sconsigliato", ma questo significa che nessun tabaccaio provvede al servizio).
Bisogna andare all’Aci o in una agenzia di pratiche auto.
Ed ecco la prima tassa che io definisco dell’ invidia: il bollo auto, da alcuni anni trasformato da tassa di circolazione a tassa sulla proprietà.
Sempre entro il 31 gennaio è da pagare il canone della televisione.
Con quale soddisfazione per chi, come me, ritiene che la Rai debba essere privatizzata e vede i propri soldi utilizzati per ignobili trasmissioni di parte, tutti possono immaginarlo.
Almeno posso pagarlo con il sistema online della banca.
E’comunque un’altra tassa dell’invidia, il canone rai, trasformato ugualmente in tassa di possesso del televisore da alcuni anni.
Berlusconi nel 2008 l’ha abolita parzialmente per le prime case ma, purtroppo, l’ha lasciata per le abitazioni considerate di lusso e per le seconde case.
Sto parlando della terza, odiosa, tassa dell’invidia: l’Ici.
Di passaggio sottolineo come, con l’abolizione quasi totale dell’Ici sulla prima casa, le imposizioni locali sono diminuite del 14%.
Anche l’Ici è una tassa sulla proprietà.
Tutte queste tasse sono dell’invidia perchè rappresentano una sorta di ritorsione nei confronti di chi possiede qualcosa, comprato, tra l’altro, con i risparmi da redditi già abbondantemente taglieggiati dalle imposte.
E’ una tassa di chiaro stampo comunista, perchè non colpisce, neppure con quella palese ingiustizia che è la progressività, il risultato di un reddito, ma solo il possesso e sappiamo quanto a sinistra sia invisa la proprietà privata la cui tutela, invece, è un fondamentale indice della libertà esistente in uno stato.
Berlusconi, ha promesso l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e del bollo auto.
La prima promessa l’ha sostanzialmente mantenuta, la seconda è in attesa di essere realizzata.
La Lega, negli anni passati, ha fortemente contestato il canone rai, invitando a non pagarlo.
Mi aspetto che, superata la crisi economica, si proceda alla sua abolizione.
L’eliminazione completa dell’Ici, l’abolizione di canone rai e bollo auto, le tasse dell’invidia comunista nei confronti della proprietà privata, rappresenterebbero una autentica liberazione da gabelle odiose e irritanti ben oltre la loro effettiva quantificazione, oltre ad essere una liberazione da adempimenti meramente burocratici, vessatori per qualunque cittadino.
Berlusconi e la Lega pensino a liberarci da tale oppressione per rendere più libera la nostra vita: sapremo essere loro riconoscenti.

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3 commenti:

LIBERIUS ha detto...

Ma figurati, diminuire le tasse sarebbe una vera rivoluzione e non la farà mai Berlusconi e nemmeno altri. Questa tassazione e le sue iperboliche percentuali fanno parte del sistema e il sistema prevede una serie di vessazioni che vanno in culo a noi ma fanno felici una miriade di personaggi della politica e del suo sottobosco. Berlusca potrebbe non volerle ma sta dentro ad una giungla e non comanda tutte le bestie. Tu hai fede io no, chiunque si infili dentro questa giungla si trasforma o viene rigettato. facevano meglio gli antichi romani con le loro decime di questi ladri che pretendono di essere soci di qualsiasi cittadino AL 50% ( QUASI). Il problema nasce da lì.

Massimo ha detto...

Berlusconi lo ha fatto, nel 2005, rivedendo e diminuendo le aliquote (il famoso caffè al giorno sul quale ironizzò Fassino: 40 euro al mese circa, in media, in meno di tasse, 500 euro all'anno). Poi arrivarono Prodi e Visco che, come primo atto, modificarono quelle aliquote riprendendosi il doppio di tutto quello che Berlusconi era riuscito a lasciare nelle nostre tasche. E' facile aumentare o imporre nuovi tributi, poi bisogna tagliere quelle spese alimentate da quegli introiti e non è più facile, ma ci vuole tempo, una situazione economica stabile e che la politica si occupi di politica e non di puttane che sono solo un fatto privato. D'accordissimo sulle decime: il 10% e lo stato faccia con quello pagando Forze Armate, Forze dell'Ordine, Missioni diplomatiche e giustizia (però rivoluzionata nel sistema e nelle persone rispetto alla attuale). Il resto ai privati e in base al normale rapporto di mercato.

LIBERIUS ha detto...

Vero, nel 2005, lo ha fatto. Ho il dubbio che a molti italiani in fondo piaccia tutto questo casino strutturale e sociale per sistemare il quale ci vorrebbero 20 anni di governo Berlusconi ( senza Fini ovviamente).Ma i giudici non vogliono, la Bindi non vuole, DiPietro nemmeno. Mangiano a quattro ganasce con questo sitema senza fare un cazzo perchè dovrebbero cambiare? La vera opposizione sta a destra, la vera alternativa sta a destra, le palle e il resto sull'altra sponda assieme a Saviano e Ruby.