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10 aprile 2011

Bombardare la Libia ? Cosa date in cambio ?


La Nato, con una arroganza ed un pressapochismo che non può che far attribuire tale richiesta all'attuale amministrazione americana, ha chiesto che l'Italia partecipi ai bombardamenti contro la Libia.

I geniali artefici di questa guerra di sinistra (infatti è pressochè unanimemente respinta dai commentatori di Centro Destra) hanno sottovalutato Gheddafi, nonostante gli ammonimenti di Berlusconi costretto a fornire le basi e supporto logistico dai ricatti e dalla pressioni internazionali, ma che ha saputo dire che i nostri aerei non avrebbero sganciato bombe (quale differenza con i grappoli lanciati sulla Serbia dal governo D'alema per un'altra guerra di sinistra !).

Adesso la situazione è di stallo.

Gheddafi rosicchia qualche metro, ma non riesce a riportare ad unità il territorio libico perchè pesantemente danneggiato dai bombardamenti della triade Stati Uniti-Francia-Gran Bretagna, ma da parte loro i ribelli stanno mostrando la loro totale inconsistenza non riuscendo a sfondare il fronte nonostante l'appoggio occidentale.

Anzi costoro pretendono sempre di più: più armi, più bombardamenti e, magari, anche più uomini.

Infatti la Nato sta meditando una missione terrestre “umanitaria” di interposizione.

In pratica fare da scudo ai ribelli e sparare all'esercito di Gheddafi. In questo quadro si pensa ad un maggiore sforzo bellico dall'alto e si chiede all'Italia di partecipare.

Per il modo in cui la richiesta è stata presentata ci vorrebbe una sola risposta: NO !

Però i ricatti e le pressioni internazionali sono sempre all'ordine del giorno e allora, visto che comunque la sorte di Gheddafi è segnata e il tappo è saltato, applichiamo il caro, vecchio, do ut des.

Noi possiamo anche mandare una decina di Tornado a bombardare … in cambio di cosa ?

A noi Italiani interessano due aspetti.

1) Bloccare l'immigrazione e ripulire la nostra terra da chi già è arrivato.

Che poi lo si faccia in un modo o in un altro (dirottarli in altri stati europei o extraeuropei, rispedirli a casa e, comunque, respingere i nuovi barconi) non ha importanza, purchè lo si faccia.

2) Vedere confermati tutti i contratti economici con la Libia per gas, petrolio e infrastrutture, negli stessi termini e quantità.

Intanto registriamo che il primo petrolio venduto dai ribelli di Bengasi è stato dato alla Cina.

Non mi sembra un buon segno, soprattutto perchè l'Occidente rischia di fare la figura del piffero di aver battuto l'albero, fatto cadere i frutti che poi si prende qualcun altro.

Di simili “successi” ne faremmo a meno.

Tornando a bomba, anzi alle bombe.

Se ci chiederanno di bombardare, che bombardamenti siano, purchè l'Italia ne abbia una congrua e utile contropartita.


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3 commenti:

Nessie ha detto...

"Per il modo in cui la richiesta è stata presentata ci vorrebbe una sola risposta: NO ! "

Anche la mia: NO!

Anonimo ha detto...

la "legge" del "do ut des" è un po' quella che si applica a tutte le guerre, con i trattati bellici (spartizioni di terre, risorse economiche ecc) Ma quante volte, non ostante l'Italia sia uscita vincitrice da alcuni conflitti, ciò che ci spettava non ci è stato consegnato? (vedi Fiume) Come possiamo contare sulla parola degli stessi paesi che ci hanno beffato già una volta?

Nessie ha detto...

Ben detto ambrotos, quindi come dice il Vangelo la nostra parola dato che non può essere SI, SI, allora sia NO NO.