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17 aprile 2011

Lunga vita a Berlusconi



E' decisamente sospetta la proliferazione in questi ultimi giorni di articoli che trattano il tema del dopo Berlusconi.

Probabilmente è la solita confusione che a sinistra fanno tra i propri desideri e la realtà, ma sono sorpreso di vedere analoghi interventi sui pochi quotidiani di Centro Destra.

Forse è un nuovo tentativo per dare vigore alle proprie speranze, forse è un'abile mossa del Cavaliere per far vedere quanto la sua presenza sia indispensabile, sta di fatto che non passa giorno che non si parli degli scenari del dopo Berlusconi.

E questo mi sembra il maggior riconoscimento all'importanza che il Premier ha nella politica e, ormai, nella Storia d'Italia.

Leggo che il signor De Benedetti afferma che quando Berlusconi se ne andrà sarà un giorno talmente felice che qualcosa si inventeranno.

A me sa tanto di minaccia: cosa inventeranno ?

Una nuova tassa ?

Ma se la sinistra avrebbe tutto da guadagnare da una uscita di scena di Berlusconi (e non si capisce perchè non abbiano ancora capito che se avessero evitato di aggredirlo, probabilmente a questa ora sarebbe già a godersi i suoi meritati guadagni ai Caraibi) il pericolo maggiore lo corre il Centro Destra.

Non c'è, infatti, all'orizzonte nessun personaggio che abbia le stesse qualità, la stessa autorevolezza, le stesse capacità catalizzatrici di Berlusconi.

Il Centro Destra rischia quindi una duplice deriva.

Potrebbe appiattirsi sulla sinistra, con una decina o poco più di nanerottoli in perenne guerra tra di loro e che, alleandosi l'un con l'altro, si alternerebbero alla leadership, comunque debole e senza ottenere grandi risultati.

Oppure, stante lo spirito sommamente individualista degli Uomini di Destra, potrebbero separarsi in tanti frammenti, lasciando campo libero ai nanerottoli della sinistra che, dalla loro, hanno l'abitudine alla mediocrità congenita.

Tra i tanti articoli che ho letto in questi giorni, uno, purtroppo non mi ricordo di chi, mi è apparso cogliere nel segno il sentimento dell'elettorato di Centro Destra.

L'articolista scriveva che il “patto” non è tra il Pdl (o comunque sarà chiamato) e il cittadino, ma tra Berlusconi e il cittadino.

Nel momento in cui Berlusconi si ritirasse, l'elettore di Centro Destra si sentirebbe “orfano” e libero di votare chiunque.

E questo anche se si presentasse un “delfino” incoronato tale da Berlusconi in persona.

A meno che, scriveva l'articolista, a meno che il delfino non sia uno che porti lo stesso cognome di Berluscon, Marina o Piersilvio.

L'ipotesi è affascinante, soprattutto mi piacerebbe vedere le facce della sinistra davanti ad una tale soluzione, ma non mi sembra che in politica l'eredità abbia mai portato buoni frutti.

L'unico figlio, che mi venga in mente, che abbia saputo superare il padre è stato George W. Bush che ha vinto due mandati alla Casa Bianca e liquidato Saddam, mentre il padre non fu rieletto e lasciò il dittatore iracheno in sella.

Per quanto, dunque, sarebbe stuzzicante una discesa in campo di Marina o Piersilvio, temo che non raggiungerebbero i livelli del padre.

Purtroppo non vedo all'orizzonte un politico che possa tenere assieme il Centro Destra come fa il Cavaliere e il rischio, reale, è di vedere il Centro Destra ripiombare nella stessa situazione che vive da sempre la sinistra, senza leadership.

Allora non resta che augurarci: lunga vita, politica e non, a Berlusconi !
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2 commenti:

marshall ha detto...

Checchè ne dicano i tromboni della politica, c'è stato un notevole cambio nel modo di farla rispetto a prima del '94: ogni due per tre c'era una crisi di governo e si era spesso chiamati al voto anticipato, senza che poi non cambiasse un granchè rispetto a prima. Però senza la sua leadership la vedo dura per il centrodestra! Per cui, dico anch'io: sia lunga vita a Berlusconi.

Nessie ha detto...

Lunga vita al Cav ma non condivido l'analisi. Da quali forze politiche è formato il PDL?

1) da ex socialisti (Cicchitto, Boniver, Tremonti, Brunetta, Stefania Craxi, lo stesso Silvio votava PSI e per il suo amico Bettino).

2) da democristiani (Giovanardi, Rotondi, Lupi)

3) da qualche ex comunista come Bondi.

Poi ci sono gli azzurri reclutati dai club di Forza Italia.
In ogni caso, come ha detto Sgarbi, il PdL non è una DESTRA, ma semplicemente una NON-Sinistra.
Ci giochiamo in realtà il derby tra una sinistra (post)comunista contro una non-sinistra. Morale: manca una destra.