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01 giugno 2011

Veneziani apre il dibattito sul futuro Centro Destra

Marcello Veneziani, l'Uomo di Cultura per eccellenza della Destra Italiana, apre il dibattito sul Centro Destra futuro.
Sui prossimi due anni di governo con Berlusconi premier, sul cosa fare in questi due anni, sulla riorganizzazione del Pdl, sulle elezioni del 2013 e oltre.
Lo fa, con l'eleganza e la profondità di pensiero che gli è propria.
Il dibattito, nei termini da lui impostati, merita di essere affrontato.


E’ raro che io sia in disaccordo con Marcello Veneziani, ma anche oggi, per la seconda volta consecutiva, leggo il suo Cucù ne Il Giornale e lo condivido a metà.
Veneziani ritiene che non ci si debba neppure porre la questione delle dimissioni, perchè il Governo, come accade ovunque, deve continuare fino alla scadenza del mandato, indipendentemente dal risultato elettorale.
E sono perfettamente d’accordo.
Poi, però, elenca quattro mosse che, a suo avviso, dovrebbero accompagnare i prossimi due anni.
Per comodità di lettura riporto l’intero articolo tratto dal sito de Il Giornale :

“La sconfitta c'è stata, un ciclo sta finen­do. Meglio ammetterlo e ripartire da lì, in quattro atti. Primo, accettare che un ci­clo sia concluso non vuol dire buttarsi dal treno in corsa e aprire crisi al buio. Non ha senso andare a votare oggi se c'è una maggioranza in Parlamento. Perciò anda­te avanti col governo per realizzare il più possibile e al meglio possibile. Vi prego, non solo la riforma della giustizia; anzi la riforma della giustizia si potrà fare solo se si faranno le altre, dal fisco al lavoro, dalla pubblica amministrazione alla famiglia. Secondo. Berlusconi annunci che a fine legislatura non si candida più e si riparta dall'ipotesi di una terna che rappresenti la continuità con il governo attuale e l'alle­anza con la Lega. Una terna con Tremonti affiancato da un esponente che rappre­senti il mondo cattolico ed uno che rap­presenti la destra nazionale e sociale. Lui esca alla grande, come vi entrò e come vin­se tre volte. Terzo. Riaprite il dialogo con Casini, prospettandogli che se la può giocare con Tremonti; è nel suo interesse puntare sull' eredità più che sulla terzietà. Nel primo può diventare premier o partner di Tre­monti, nel secondo resta inchiodato al gioco dei due forni con i due fornaretti, Rutelli e Fini. Quarto. Rifondare il Popolo della liber­tà con guida unica, magari giovane. Oggi il Pdl ha tre coordinatori e un solo conteni­tore. Si proceda a contrario: un solo segre­tario e tre anime visibili, in modo che sia una confederazione tra liberali, cattolici e destra. Meglio una confederazione che lo sfascio. E su questa base rilanciare un grande progetto politico, culturale e civi­le, costruendo un'adeguata rete per arti­colarlo. E Berlusconi? Ora si concentri sul gover­no e sulle opere; poi può puntare, ma sen­za farsi illusioni, sul Quirinale (la vedo dif­ficile); infine deciderà tra la presidenza del Pdl o ritirarsi a vita privata. Ma la sua fuoruscita sia compensata dalla garanzia che con il suo mandato politico finisce an­che l'accanimento giudiziario. E al Quiri­nale? Il candidato di partenza più credibi­le resta Letta. Ma in alto e in basso riaprite le iscrizioni. Dopo il super-leader riparti­te da un'idea.”.

Sul primo punto non trovo nulla da obiettare, anzi, rappresenta la mia personale convinzione se solo aggiungessimo federalismo (unicuique suum ...) e una vigorosa azione, non solo a parole, contro l’immigrazione per respingere i barconi ed espellere chi già occupa abusivamente la nostra terra.
Mi vengono solo due perplessità.
La riforma della Famiglia sono sicuro che Veneziani non la intenda recependo i capricci degli omosessuali, ma è bene chiarirlo.
La riforma, che io chiamo rivoluzione, della giustizia non può essere posposta alle altre.
Anche sul quarto punto non ho contrarietà.
Da tempo sostengo che la Destra è da declinare al plurale, appartenendo a questa nostra area, una molteplice varietà di esperienze, sensibilità, radici che la arricchiscono: cattolici, liberali, fascisti, conservatori, reazionari, federalisti, ognuno con il suo passato e che può portare un valido contributo trovando la giusta ed equilibrata sintesi in un contenitore unico o federativo.
Anche sulla guida del partito potrei essere d’accordo, anzi sono fautore della guida unica (un uomo solo al comando è la scelta ideale tanto in un partito, quanto in una società o al governo), mentre mi sembra che Veneziani cada nel tranello del giovanilismo a tutti i costi.
Non importa che sia giovane o donna, basta che sia bravo, anche se dovesse avere settanta anni o più e fosse un libertino di lungo corso.
E soprattutto sia leale con Berlusconi.
Sì, perchè il Centro Destra non può prescindere da Berlusconi, finchè non ne emergerà un altro, simil Berlusconi, con il suo carisma, la sua autorevolezza, ma anche i suoi soldi, tali da renderlo indipendente (o più indipendente dei soliti funzionarietti cresciuti nei corridoi dei partiti o dei sindacati o della burocrazia) dalle pressioni esterne, perchè ha già una posizione professionale ed economica consolidata per se stesso e per la sua famiglia.
Per questi motivi non condivido il secondo punto.
Da Berlusconi non si può prescindere.
Pessima, poi, l’idea di una terna al comando, vorrebbe dire nessuno al comando e lotte per la supremazia, come accadde ai triumvirati a Roma (alla fine Cesare e Augusto prevalsero perchè ci vuole sempre un uomo solo al comando).
Berlusconi per sempre e che sia lui stesso a guidare Governo e partito, tramite suoi fiduciari che agiscano in base alle sue direttive.
No a Casini (terzo punto).
La sua partecipazione alla Casa delle Libertà è stata negativa.
La sua presenza sarebbe sempre un elemento di disturbo e di assoluta inaffidabilità.
Poi, come è ovvio, meglio un governo sottoposto al ricatto di Casini che essere all’opposizione, ma finchè resterà questa legge elettorale il Centro Destra deve chiudere a Casini e Fini, tanto se andassero dall’altra parte creerebbero solo problemi a quelli (e perderebbero i voti dei loro elettori più assennati) e da soli, come abbiamo visto, non contano nulla.
Non vorrei, poi, che Veneziani desse un suggerimento alla sinistra per liberarsi di Berlusconi mettendoci nelle peste, quando scrive che “la sua fuoruscita sia compensata dalla garanzia che con il suo mandato politico finisce an­che l'accanimento giudiziario”.
A sinistra finora non ci sono arrivati, spero che Veneziani non abbia fornito loro una idea.
Assolutamente da respingere, poi, l’ipotesi Letta al Quirinale.
Di pontieri, di abatini, di colombe ne abbiamo le scatole piene, anche perchè uno come Letta interpreterebbe il ruolo in modo istituzionale, quindi realmente imparziale, mentre mi piacerebbe che al Quirinale ascendesse un uomo fazioso come gli ultimi tre inquilini.
Mi piacerebbe vedere le reazioni della sinistra ad un presidente che agisse e straparlasse come Scalfaro, Ciampi e Napolitano, ma sul versante del Centro Destra.
Veneziani, al solito, ha espresso con profondità culturale e chiarezza una esigenza, quella di rinfrescare l’azione del Centro Destra, ma alcuni punti mi lasciano perplesso e, comunque, non possiamo prescindere da Berlusconi anche dopo il 2013.

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2 commenti:

Le_Barricate ha detto...

Berlusconi dopo il 2013 avrà troppi anni.. Dovrà avere sempre il posto che si merita nei nostri cuori e sarà sempre il fondatore di Forza Italia prima, e dell'Unione di forza italia con An dopo.
Ma nel frattempo seminiamo e coltiviamo una nuova personalità degna di lui..

Massimo ha detto...

Per farlo bisogna partecipare attivamente all'interno di un partito e non ho ancora individuato il mio partito, visto che prenderei un po' del Pdl, un po' della Lega e un po' di Forza Nuova ... :-)