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14 luglio 2011

Berlusconi novello Dorando Pietri

Dorando Pietri fu il marciatore italiano che alle olimpiadi di Londra del 1908, avendo tagliato il traguardo sorretto dai giudici di gara impietositi e preoccupati perchè lo vedevano barcollare, fu squalificato e perse la medaglia d'oro.
Il suo nome, però, è ricordato più del vincitore (che dovrei cercare appositamente) e la sua vicenda è nota agli appassionati e sportivi di tutto il mondo.
Mi viene spontaneo accostare allo sfortunato marciatore italiano dell'inizio del secolo scorso, il nostro Premier, Silvio Berlusconi.
Dal 1994, quando "scese in campo" per nostra fortuna e per maggior scorno della sinistra, suscitò speranze e passioni.
La sua proposta politica era non solo accattivante, ma dava anche una casa a quanti speravano in una modernizzazione dell'Italia e, soprattutto, nella difesa contro la "gioiosa macchina da guerra" comunista che sembrava proiettata al governo.
Berlusconi ottenne il governo e se il primo risultato fu colto (impedire l'ingresso al governo dei comunisti) da subito si coalizzarono contro di lui tutte le lobbies, i poteri forti, le consorterie che da una modernizzazione della nazione avevano ed hanno tutto da perdere.
Il resto è cronaca.
Pur osteggiato con sempre maggiore veemenza da tutti coloro che dalla modernizzazione della nazione avrebbero perso privilegi e laute remunerazioni, nonostante i tradimenti di amici ed alleati, il Cavaliere riuscì a vincere le elezioni del 2001, ad interdire la dubbia vittoria dei comunisti a quelle del 2006 ed a rivincere nel 2008.
Purtroppo la sfortuna si è accanita contro la buona volontà di un Premier liberale in economia e conservatore nei valori (come testimonia la buona legge in via di approvazione sul cosiddetto "fine vita" che blocca le velleità dei sostenitori dell'eutanasia più o meno mascherata).
L'attentato dell'11 settembre 2001, lo tsunami economico globale del 2008 e quello giapponese del 2010, hanno imbrigliato le iniziative liberiste e hanno ulteriormente alimentato le aggressive opposizioni delle varie cosorterie.
Ciononostante Berlusconi era riuscito ad arrivare in vista del traguardo.
La crisi economica globale, con la necessità di imporre una cura dimagrante ai costi dello stato, gli ha messo a disposizione l'ultimo giro di pista per dare una svolta liberista alla nostra economia, abbattendo le tasse, tagliando drasticamente la spesa pubblica e privatizzando i servizi.
Purtroppo, mal sorretto (consigliato) nei momenti di debolezza, si è affidato alla sinistra manovrina di Tremonti con le vecchie ricette dell'incremento delle tasse, l'aggiunta di una autentica patrimoniale come è la tassa sui risparmi aumentata al 20% e poi la tassa sui depositi amministrati, tasse sul trading, tasse sul ticket, tasse sulla benzina.
Come Dorando Pietri, Berlusconi è crollato in vista del traguardo e come lo storico marciatore si è fatto sorreggere da chi ha fatto il suo male e non il suo (e nostro) interesse.
E' uscita così una manovra che, se sarà approvata, rappresenta una autentica porcheria che impedirà, a qualsiasi persona di buon senso di Centro Destra, di votare per Pdl e Lega che hanno, in tal modo, tradito gli impegni elettorali del "non mettere le mani nelle tasche degli Italiani".
Posso capire e condividere la necessità di una manovra da 40 o più miliardi di euro.
Ma perchè possa essere efficace, doveva essere fatta integralmente di tagli alla spesa pubblica.
Invece, a fianco di una manovra da gabellieri, leggo che vengono assunti dallo stato sessantasettemila ulteriori dipendenti pubblici nella scuola.
I nostri sacrifici vanno così in fumo e ci troveremo fra un anno, due, tre, al punto di partenza: a dover fare una manovra, che sarà di tasse, per contenere il debito pubblico, invece di sforbiciare le spese per non doverle affrontare nei prossimi anni.
Berlusconi ci ha indicato la strada e in buona parte l'ha anche percorsa.
Adesso aspettiamo che un nuovo Berlusconi ne raccolga il testimone e riesca a condurci al traguardo.


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1 commento:

Nessie ha detto...

"Adesso aspettiamo che un nuovo Berlusconi ne raccolga il testimone e riesca a condurci al traguardo".

Non ci sarà. Perché lo faranno a fettine depredandolo di tutto il suo patrimonio.
Molti errori di analisi in questo post. E' proprio il liberismo selvaggio e la deregolamentazione a creare il socialismo farlocco di Tremonti. Gli stati non più sovrani, sono chiamati però a fare i collettori per conto dei banchieri centrali e internazionali.