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No alla deriva

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19 luglio 2011

Da Caporetto a Vittorio Veneto

La sinistra manovra socialista di Tremonti rappresenta una Caporetto politica ed elettorale per Berlusconi e il Centro Destra tutto.
Da elettore dico che avrei tollerato tutto tranne: un accordo con la sinistra e l’aumento delle tasse.
Possiamo infatti pensare che in una situazione globale di difficoltà, la tattica che utilizzò vittoriosamente contro Annibale Quinto Fabio Massimo poteva essere adottata anche da Berlusconi: temporeggiare in attesa di una situazione che consentisse di mettere in pista le leggi necessarie al progetto di rinnovamento della Nazione.
Non avrebbe dovuto però accordarsi con la sinistra e non doveva mettere le mani nelle nostre tasche.
Ma, come insegna la Storia, dopo ogni Caporetto c’è una Vittorio Veneto.
E’ però necessario che il Centro Destra dismetta ogni preoccupazione ed ogni sudditanza verso i diktat della sinistra che agisce esattamente come se fosse l’esecutore dei poteri forti internazionali.
Berlusconi deve restare al governo, senza dimettersi, bevendo l’amaro calice degli insulti e delle aggressioni, finalizzando il tutto ad organizzare, nei due anni che mancano alle elezioni, una solida campagna elettorale, riacquisendo credibilità tra gli elettori.
E’ interesse di Berlusconi, dei parlamentari di Centro Destra, degli elettori e della Nazione tutta.
Il Centro Destra deve ricompattarsi e fermare l’aggressione mediatico giudiziaria, cominciando con il respingere la richiesta di arresto per il parlamentare Papa, perché se passa il messaggio che i magistrati possono arrestare parlamentari, allora ci sarà la corsa al “si salvi chi può”, con gravi conseguenze anche future perché qualsiasi maggioranza voluta dal Popolo potrà essere ribaltata per via giudiziaria.
Per fare questo il Centro Destra deve cessare di ricercare il consenso dei propri nemici, ma agire in base alla propria filosofia di governo a difesa della Tradizione, quindi Conservatore e Reazionario nei Valori come ad esempio ha perfettamente fatto con la legge sul cosiddetto “fine vita” che ha respinto l’attacco dei favorevoli all’eutanasia e contemporaneamente, archiviata la manovra di Tremonti, deve intervenire essenzialmente sulle spese e, ove possibile, ridurre le tasse, magari abolendo alcuni odiosi provvedimenti assunti dall’attuale ministro dell’economia, come la tassa sui depositi e il superbollo auto.
Ma Berlusconi deve, lanciando la controffensiva, anche dare chiari segnali di aver ripreso in mano il bastone del comando.
Alfano deve essere sostituito al ministero della giustizia per dedicarsi al Pdl.
Si nomini il nuovo ministro, indipendentemente dal gradimento di Napolitano.
Anzi, se fossi in Berlusconi presenterei un nome secco: il candidato meno gradito a Napolitano.
Berlusconi infatti deve dare anche visivamente la sensazione di non accettare più il commissariamento di Napolitano e se questi non firma leggi, queste dovranno essere ripresentate per ottenere un secondo voto a favore che supererebbe, come previsto dalla costituzione, la contrarietà di Napolitano.
E cambiare il ministro dell’economia.
Sostituire il Tremonti socialista di questi mesi con un autentico liberale come Martino.
In due anni non possiamo pretendere la Luna, ma un chiaro segnale di riscossa, quello sì.
Cosa fatta capo ha.
La manovra socialista di Tremonti è legge e, come sempre, una volta imposte tasse è difficile tornare indietro, ancorché doveroso.
Guardiamo avanti e per farlo Berlusconi e il Centro Destra tutto devono dimostrare che quella di questi giorni è stata una sbandata, pesante, ma solo momentanea.
Solo reagendo con forza e dando visivamente l’idea dell’aver rimesso la barra dritta, si potrà superare la Caporetto della manovra per arrivare a Vittorio Veneto nel 2013.


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