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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

09 agosto 2011

Chi fa cadere le borse ?

Così titola Le Monde, prestigioso quotidiano francese.
I suoi giornalisti, però, non hanno dimostrato sufficiente sagacia, infatti non si sarebbero posti tale domanda se ascoltassero le pluriquotidiane liturgie di Bersani e compagni che hanno da tempo individuato il Responsabile, il Male Assoluto: Silvio Berlusconi.
Se la Lehman è fallita, la colpa è di Berlusconi.
Se lo spread con i bund tedeschi schizza oltre i 300 punti, la colpa è di Berlusconi.
Se la borsa di Milano perde il 2,35, mentre New York va sotto del 6%, Francoforte di oltre il 5%, Parigi di quasi il 5% e Londra di oltre il 3%, la colpa di chi mai potrà essere se non di Berlusconi ?
Si mormora che ci fosse Silvio Berlusconi anche dietro al serpente che offrì la mela ad Eva ...
E se i giornalisti di Le Monde avessero ascoltato con il dovuto rispetto le parole di Bersani e compagni, avrebbero saputo che basterebbe un passo indietro del Premier Italiano perchè torni il sereno, i guadagni piovano come da una cornucopia ed una nuova Età dell’Oro si affacci sulla Terra intera.
Però mi viene un dubbio: e se non fosse così facile ?
E se quella di Bersani fosse solo la propaganda disperata di un funzionario di partito atterrito dall’ipotesi che dalla crisi (globale) si esca (perchè ne usciremo !) a breve e con Berlusconi a Palazzo Chigi pronto ad incassare i dividendi dello scampato pericolo ?
Ecco allora il mantra recitato in ogni luogo ed in ogni circostanza per cacciare il Diavolo, prima che il Diavolo cacci lui (come già fece con i suoi otto o nove predecessori che lo sfidarono).
Una tale ossessione mostra però la corda e fa perdere di lucidità.
Tale infatti è la causa della domanda “chi pagherà” che sembra la nuova parola d’ordine della sinistra.
Bersani e compagni “aspettano al varco” Tremonti in commissione, dove comunicherà le modalità dell’anticipo della manovra che ci porterà al pareggio di bilancio nel 2013 e “non lo faranno uscire” se prima non avrà detto “chi paga”.
Ma perchè ci deve sempre essere qualcuno che “paga” ?
Quella domanda è la evidenza di una mentalità distorta che pensa solo a come spremere i cittadini con tasse e patrimoniali, invece di tagliare le spese.
Chi pagherà ?
La domanda deve essere posta meglio: chi dovrà rinunciare ai suoi privilegi ?
Dovranno rinunciarvi tutti quelli che, a carico delle nostre tasse, hanno alimentato il debito pubblico senza corrispondente corrispettivo, quelli che usufruivano di servizi senza pagare adeguato corrispettivo e scaricandone i costi su tutti noi.
Dovranno quindi fare rinunzie
i quattro milioni e mezzo di dipendenti pubblici,
la rai,
gli editori dei quotidiani foraggiati dai contributi statali,
nani e ballerine che approfittano del fus e delle cosiddette “iniziative culturali” degli enti pubblici,
chi pensava di andare in pensione prima dei sessantacinque anni scaricandone sulle future generazioni il costo,
le associazioni che, dietro il paravento degli “aiuti umanitari”, sbarcano il lunario con i contributi pubblici,
i partiti dalle troppe chiacchiere e pochi fatti,
i sindacati della mobilitazione permanente.
Non dovrà pagare nessuno, ma solo chi ha beneficiato per oltre sessanta anni di situazioni di privilegio dovrà rinunciarvi e confrontarsi con la legge del Mercato.
La contropartita sarà un maggiore benessere, meno tasse e maggiore equità per tutti.

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