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06 settembre 2011

Effetto sciopero:le pensioni di nuovo nel mirino

Un risultato Camusso lo ha ottenuto con il suo sciopero: vengono richiesti ulteriori provvedimenti per “rafforzare” la manovra.
Esattamente come è accaduto in Grecia, più si insiste nel voler continuare nella politica della spesa infinita, più i mercati bastonano, più garanzie vengono richieste e la politica cara alla cgil e al pci/pds/ds/pd si dimostra, nei fatti, mortale per l'Italia e per gli Italiani.
Cosa ci fosse scritto nella famosa lettera della Bce all’Italia per impegnarsi all’acquisto dei titoli di stato, nessuno lo sa con esattezza, ma di certo il capitolo pensioni, rimosso per volontà della Lega, aveva un ruolo importante.
Con le resistenze passatiste (chiamarle “conservatrici” sarebbe fare troppo onore, visto che il termine “conservatore” ha, ai miei occhi, un nobile significato) della cgil e del pci/pds/ds/pd stolidamente presente con i suoi esponenti alla manifestazione di piazza, il monito di Draghi è stato molto chiaro (e anche molto antitaliano): non date per scontato l’acquisto di titoli da parte della Bce.
Puntualmente il mercato è crollato (solo Francoforte ha fatto peggio), Napolitano ha strologato per rafforzare la manovra, si è tornato a parlare di
addizionale irpef (venduto come “contributo di solidarietà”): violazione del patto elettorale
aumento Iva: colpisce i consumi, ma almeno è pagata in base all’ ”uso” e non da tutti
anticipo della riforma delle pensioni.
Brava Camusso !
C’è poco da girare attorno, il sistema pensionistico deve nuovamente essere rivisto e lo sarà.
La cosa peggiore a livello di credibilità e di impatto sociale è affrontare il problema con piccoli, continui ritocchi che modificano in corso d’opera le regole, mettendo in difficoltà ogni progetto e piano per il futuro personale e delle aziende.
La soluzione è una sola, esattamente come Alessandro il Grande sciolse il nodo gordiano.
Dal 1° gennaio 2012 tutti in pensione non prima dei 65 anni, indipendentemente dal sesso e dalla anzianità lavorativa,
con il sistema contributivo
con il ricalcolo, con tale sistema, delle pensioni “retributive” superiori ai cinquemila euro lordi
con l’adeguamento all’aspettativa di vita.
Ogni altra scelta rappresenterebbe solo un continuo stillicidio di speranze e delusioni che porterebbe incertezza e ridurrebbe i benefici effetti del provvedimento che, volenti o nolenti, diventerà prima o poi legge.

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8 commenti:

IL CRONISTA ha detto...

Sembra un dialogo tra sordi :-)
Nessuno nega un adeguamento dell'età pensionistica all'aspettativa di vita attuale. Il problema è che non puoi cambiare le carte in tavola da un giorno all'altro a chi starebbe per andare in pensione domani, quando il collega che è andato in pensione solo ieri, con la tua stessa anzianità, ce l'ha fatta come è logico, stando ai patti già stipulati.
Non insisterei su questo fraintendimento ;)
E non è vero neppure che chi ha scioperato oggi avrebbe ottenuto il contrario di quello che voleva.
Mi sa che questi sono un po' solo tuoi desideri, per quanto legittimi dal tuo punto di vista.

Massimo ha detto...

Siamo costretti a cambiare da un giorno all'altro perchè nel 1994 (18 anni fa !) i passatisti impedirono una riforma strutturale. Come sempre il cerino acceso finisce nelle mani di qualcuno. Quel qualcuno siamo noi.
Sì, è un dialogo tra sordi ... purtroppo queste divisioni forniscono solo nuove opportunità alla sinistra che farà ben di peggio visto che oltre a non essere in grado di gestire una economia liberale, devasterebbe la nazione anche sul piano valoriale, aspetto che sembri non interessare a nessuno (neppure alla ue) anche se è sui Valori che poggia una società civile e quel che chiedono le varie lobbies sarebbe un ulteriore costo economico per tutti noi.

Nessie ha detto...

Massimo, tu nel post precedente concludi:

"Una rivoluzione liberale in economia e una restaurazione tradizionalista nei Valori".


In realtà il neoliberismo non è affatto "liberale", come asserisci. Eppoi pretendere di conciliarlo con la tradizione è come voler pretendere di servire DIO e MAMMONA nello stesso tempo, dato che il mercato globalizzato è di per sé, altamente disgregativo dei valori (socio-familiari, culturali, identitari ecc.) Poco importa che questo governo abbia dato il contentino (la sua marchetta democristiana-pidiellina) al Vaticano e finga di non mollare su questi temi. Nei fatti la disgregazione valoriale c'è, e ci sarà comunque poiché il mercato è per sua natura amorale e apolide.
Basta vedere la Chiesa, in proposito come si è ridotta per aver spalancato a Mammona le sue porte. Scusa ma temo proprio che questo conflitto tra noi sia pervicacemente e insanabilmente ideologico. E la verità è che le porte alla sinistra le spalanchi proprio tu col tuo neoliberismo e col tuo culto del mercato.Ovvero del Vitello d'oro. Credimi, sei in buona compagnia di molti sinistronzi.

Per me sei di destra solo nella sovrastruttura culturale, ma non nella struttura.

Massimo ha detto...

Una cosa simile mi fu detta una sola volta nella vita, avevo 17/18 anni e, absit iniuria verbis, Nessie, fu uno di c.l. :-)
Non credo comunque che ci siano comunisti o affini disponibili a prendermi tra i loro, basta vedere le reazioni ai miei commenti nei forum del Carlino ... :-D

Nessie ha detto...

Sono agnostica e non ho mai frequentato Cl.
Inoltre a questo punto non voterò o voterò FN dove è presente.
I comunisti del Carlino non fanno testo, quelli sono ancora sani residui di provincia. Io parlavo di sinistra internazionalista, quella legata ai potentati economici.

Massimo ha detto...

"Sani" lo escluderei con certezza... :-)

Freeman ha detto...

Io invece sono completamente d’accordo con Massimo, qui non c’entrano le patenti di destra genuina o le etichette “neoliberista”, “mercato”; semplicemente così come un individuo o una famiglia non possono spendere più di quello che guadagnano, anche per gli Stati vale lo stesso. Il sistema attuale (chiamatelo socialismo, chiamatelo partitocrazia, chiamatelo come volete) dove i partiti si prendono metà della ricchezza prodotta da chi lavora, non funziona e non funzionerà mai. Toccare le pensioni è ingiusto, ma i soldi dei contributi INPS passati sono già stati spesi e non ci sono più, piaccia o no la realtà è questa, più si fa finta come la Camusso, di non saperlo più la situazione peggiorerà. Inoltre la disgregazione valoriale è molto più alta dove lo Stato vorrebbe occuparsi di tutto perché l’individuo viene deresponsabilizzato e in definitiva ridotto ad un suddito, (i paesi ex sovietici sono un deserto sociale, dove l’associazionismo e la famiglia sono ai minimi termini, il numero di aborti tra i più alti al mondo ecc).

Nessie ha detto...

Sani, perché nemici dichiarati e non falsi sepolcri imbiancati come i sinistri internazionalisti dei "diritti umani".