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28 settembre 2011

Il Centro Destra dopo Berlusconi - 1

Berlusconi è indebolito dalle aggressioni mediatico giudiziarie e da una infame campagna di stampa che viola, nel modo più barbaro, la sua vita privata.
Se subissimo le stesse “attenzioni” del Cavaliere in termini di spionaggio telefonico e visivo, per non parlare delle ripetute ed accurate indagini che occupano ormai tutte le procure d’Italia in cerca di “pistole fumanti” ma accontentandosi anche di arditi teoremi accusatori, ne usciremmo tutti svergognati, anche coloro che si ergono a censori, magari indossando abiti talari.
Ciononostante
Berlusconi è ancora a Palazzo Chigi,
Berlusconi è ancora Premier,
Berlusconi ha ancora una maggioranza parlamentare,
Berlusconi rappresenta ancora un buon quarto dell’elettorato e, con gli alleati, quasi il 40% se non di più,
Berlusconi – per nostra fortuna – non manifesta alcuna intenzione di dimettersi.
La sua resistenza, che ha connotati miracolosi, è non solo ammirevole, ma anche meritoria di sostegno.
Ma Berlusconi domani (auguri, Presidente !) compirà settantacinque anni.
Sono tanti, anche per lui, per continuare a combattere nell’arena a questi livelli.
Se l’Italia fosse stato un “paese civile” Berlusconi avrebbe tranquillamente potuto governare (bene, sicuramente meglio di chiunque altro) ancora per un paio di legislature (Napolitano, divenuto icona della sinistra e di tutta la canea antiberlusconiana credo abbia 87 anni) , ma così è probabile che dalla prossima legislatura sarà costretto a passare il testimone.
Bene quindi fanno nel Centro Destra a pensare al futuro, essendo anche la Lega alla ricerca del prossimo leader viste le condizioni di Bossi.
Libero ha attivato una buona iniziativa con un programma in dieci punti che posso tranquillamente sottoscrivere.
Bisognerà poi vedere come si potrà realizzare a fronte di tutte le resistenze e se non sarà il caso di renderlo più incisivo, osando di più sul piano della spinta liberale in economia.
Su un altro fronte la chiesa sembra cercare di ricostituire il partito dei cattolici, pescando un po’ qua e un po’ là.
Mi sembra un anacronismo.
I Valori fondamentali della chiesa sono Valori universali, conosciuti ben prima di Cristo e che possono essere tranquillamente sostenuti indipendentemente dall’essere cattolico o meno:
noli tangere
unicuique suum
honeste vivere.
Erano così elencati, infatti, in un frammento delle Istituzioni attribuite a Gaio, riprese da Giustiniano, risalenti a duecento anni prima di Cristo.
I Valori sono quelli che, oggi, ci fanno porre la Vita come Bene inalienabile, la Sicurezza come diritto di un cittadino, il Benessere come aspirazione legittima.
Sono Valori che ci dicono come la Famiglia, nucleo essenziale di ogni società civile, non possa essere altro che l’unione di un Uomo con una Donna nel rispetto di scelte naturali e nel riconoscimento del primato dell’Individuo.
Sono Valori di Libertà: di pensiero, di opinione, di diffusione e di circolazione di idee, cose, persone, di scambi economici e di merci.
Sono Valori che non hanno un timbro religioso, ma strettamente civili e che appartengono al dna della Destra cui si contrappongono i disvalori tipici della sinistra:
aborto,
divorzio
eutanasia
unioni omosessuali
liberalizzazione della droga
manipolazione genetica
massificazione.
I partiti politici, le scelte di campo non possono quindi essere ricondotte a divisioni religiose che riguardano un piano filosofico astratto su un presunto “al di là”, bensì su questioni concrete su quale società vogliamo costruire e quali potranno essere gli interventi opportuni per realizzare quel progetto.
La base ideale e valoriale, quindi, c’è ed è quella di sempre : Libertà in economia e per l’individuo.
Occorre scegliere quali gambe dovranno portare avanti tali Valori e Ideali dopo Berlusconi.
La scelta diventa così molto difficile e la commenterò nel post di venerdì.

(1 - continua)

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